P.A.T.
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DAL SOLE 24 DI OGGI
«Cerco urgentemente impresa alla quale cedere il credito».
«Cerco qualcuno che acquisti crediti già maturati».
«Azienda disposta a cedere crediti con percentuale del 35%, a condizione che i tempi siano
brevi».
«Azienda cede con sconto del 30%».
«Ho 600mila euro nel cassetto fiscale, cedo al 28 per cento ».
«Vendo crediti per 220mila euro nel cassetto fiscale».
«Ho sul cassetto circa 200mila euro di 90%, circa 300mila di 110% e 20mila di 50 per cento. Siete interessati?».
Sono i messaggi che, in questi giorni, appaiono su alcune delle decine di bacheche digitali che tutti i giorni si occupano di 110% e
altri bonus edilizi. A pochi giorni dalla scadenza del termine, fissato per il 29 aprile, per la comunicazione delle opzioni, relative a interventi
2021 e a rate residue 2020, per la cessione del credito e lo sconto in fattura, non c’è fotografia più precisa della situazione in
cui si trova il mercato.
Stavolta, dopo due rinvii, per i privati non ci saranno altre proroghe, perché incombono le scadenze legate alla precompilata.
Così, chi si trova crediti targati 2021 nel cassetto fiscale ha davvero le ultime ore a disposizione per liberarsene: committenti e imprese
che sono dietro questi annunci, molto probabilmente, non hanno la capienza fiscale necessaria a smaltire la rata 2022 in detrazione
e, quindi, rischiano di perdere somme importanti. I tempi tecnici per andare in banca non ci sono più e comunque quasi tutti gli istituti
attualmente non attivano nuove pratiche.
Resta allora solo la strada (parecchio in salita) di una cessione tra privati.
«Cerco urgentemente impresa alla quale cedere il credito».
«Cerco qualcuno che acquisti crediti già maturati».
«Azienda disposta a cedere crediti con percentuale del 35%, a condizione che i tempi siano
brevi».
«Azienda cede con sconto del 30%».
«Ho 600mila euro nel cassetto fiscale, cedo al 28 per cento ».
«Vendo crediti per 220mila euro nel cassetto fiscale».
«Ho sul cassetto circa 200mila euro di 90%, circa 300mila di 110% e 20mila di 50 per cento. Siete interessati?».
Sono i messaggi che, in questi giorni, appaiono su alcune delle decine di bacheche digitali che tutti i giorni si occupano di 110% e
altri bonus edilizi. A pochi giorni dalla scadenza del termine, fissato per il 29 aprile, per la comunicazione delle opzioni, relative a interventi
2021 e a rate residue 2020, per la cessione del credito e lo sconto in fattura, non c’è fotografia più precisa della situazione in
cui si trova il mercato.
Stavolta, dopo due rinvii, per i privati non ci saranno altre proroghe, perché incombono le scadenze legate alla precompilata.
Così, chi si trova crediti targati 2021 nel cassetto fiscale ha davvero le ultime ore a disposizione per liberarsene: committenti e imprese
che sono dietro questi annunci, molto probabilmente, non hanno la capienza fiscale necessaria a smaltire la rata 2022 in detrazione
e, quindi, rischiano di perdere somme importanti. I tempi tecnici per andare in banca non ci sono più e comunque quasi tutti gli istituti
attualmente non attivano nuove pratiche.
Resta allora solo la strada (parecchio in salita) di una cessione tra privati.