Il notaio ce lo ha messo lo Stato per far rispettare le regole, giuste o sbagliate che siano, che lo Stato ha formulato (e per questo gli atti sono controllati dall'archivio notarile, formato da funzionari statali per sanzionare chi ha ricevuto atti contrari a legge), per far pagare le tasse senza infiniti contenziosi (essendo il notaio un responsabile d'imposta, nei primi 60 giorni) e per aiutare chi non sarebbe in grado o non avesse tempo o voglia di predisporre i contratti, funzione che oggi, nonostante l'analfabetismo non esista quasi più, è ampiamente compensata dall'incrementata complessità della normativa di ogni genere: fiscale in particolare.
Il notaio conserva gli atti a raccolta finché non va in pensione, ne rilascia le copie, e quando va in pensione gli atti vanno all'archivio notarile e poi, dopo 100 anni, all'archivio di Stato. Può essere utile ricostruire da chi nonno acquistò il podere e se vi fosse un atto costitutivo di una servitù che il vicino pretende di esercitare. Questo ovviamente ha un costo, che si traduce nella tassa archivio, che sta dentro al costo dell'atto notarile.
In una vendita fino a 186.000 di valore, come ad esempio un appartamento, soggetto ad imposta di registro con agevolazione della prima casa (ipotizziamo su una rendita di 140.000), un costo qui a Roma per acquisto da privato può aggirarsi sui 5.000 euro compresa l'imposta. Un po' più o un po' meno a seconda della complessità.
Di questi 5.000:
- 3.000 sono le anticipazioni, di cui 2.800 registro, 100 ipotecaria e catastale, 48 tassa archivio, 50 circa almeno per visure;
- 2.000 sono le competenze ivate (ma c'è chi chiede anche molto meno), di cui 1.639 di competenze lorde e 360 di IVA. Nei 1.639 sono comprese 227 euro di contribuzioni e circa 16 di assicurazione. I circa Euro 1.400 che rimangono sono al lordo delle spese generali e delle imposte.
Per 2.000 euro che, come visto, comprendono alcune voci a fondo perduto sia per cliente che per notaio, hai la garanzia di acquistare con ragionevole tranquillità un bene che vale 90 volte tanto. Il costo incide per poco più dell'1%, che è molto ma molto meno di quello che prende un mediatore da una sola delle parti.
Come già scritto, il "notaio" austriaco credo si limiti ad autenticare una scrittura scritta da altri, credo anche senza controllo di legalità sul documento né responsabilità fiscale né controllo dell'archivio. Difficilmente il suo prodotto verrà riconosciuto da una Conservatoria o dal Catasto, proprio perché l'atto deve essere autenticato da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato. E' questa la condizione che pone lo Stato per evitare che chiunque possa trascrivere, iscrivere o volturare atti che, se fatti male, potrebbero portare all'inaffidabilità dei pubblici registri.
A quel punto tanto vale fare la scrittura da sé. Il 1350 del codice civile lo permette. La proprietà passa. Poi magari cominci la trafila per l'accertamento dell'autenticità delle sottoscrizioni dal Giudice e scopri che serve l'avvocato, che va pagato. E magari alla fine scopri che mancava qualcosa di importante sulla scrittura, che va rifatta o sistemata.