Peppespring
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Buongiorno a tutti! Riapro un dibattito molto vecchio con un topic dal titolo volutamente provocatorio provocatorio. Vorrei però che da questa provocazione partisse una discussione seria per un tema che attualmente mi sta dando parecchi problemi.
Mi sono recentemente trasferito a Roma per lavoro (vinto concorso pubblico) e sto cercando un alloggio meno temporaneo di quello che ho adesso (stanza in appartamento), rimanendo però in una zona abbastanza ben collegata da mezzi pubblici, in quanto non ho un'auto e non voglio utilizzarla per muovermi in città, che ha mezzi tutto sommato abbastanza efficienti (metro C a parte, ma vabbè).
Nonostante io desideri stare in affitto perchè non pianifico di rimanere in pianta stabile nella capitale (se potessi tornerei al nord tra 5 e poco più anni, non appena potrò sfruttare la mobilità interna), mi rendo conto che, soprattutto in certe zone della città, il confronto tra quanto dovrei pagare di mutuo rispetto all'affitto di una soluzione analoga è impietoso: per un mono/bilocale in zone servite almeno da 3/4 autobus (+ magari anche treno), con un mutuo ventennale a tasso fisso risparmierei anche fino a 150 euro al mese rispetto ad un affitto (che per la fascia di prezzo che sto attualmente considerando è un bel 20/25% del costo), conterei generalmente su case meglio tenute/in piani più alti/con migliori collegamenti, e "rischierei" anche di vedere un apprezzamento dell'investimento, guadagnandoci nella rivendita.
So bene che il paragone non è così semplice: essere proprietari significa farsi carico di spese relative all'acquisto (agenzia, notaio ecc...), interessi passivi, manutenzione, tasse ecc...oltre che della possibile svalutazione della propria proprietà e delle difficoltà della rivendita. Quindi l'apparente risparmio non dovrebbe comunque spingermi a prendere un potenziale acquisto con mutuo 80% sottogamba.
Alcune risorse online indicano che per valutare la mera convenienza economica della questione affitto/acquisto in maniera semplice, seppur inevitabilmente grossolana, è possibile ricorrere a questo sistema: ponendo di avere la possibilità di affittare o di acquistare una medesima proprietà, se il costo dell'affitto annuale equivale al 5% di quello che sarebbe il valore d'acquisto, allora l'affitto è finanziariamente equivalente all'acquisto. Se invece il costo d'affitto fosse inferiore al 5% del valore d'acquisto, allora la convenienza finanziaria sarebbe dalla parte dell'affitto, e viceversa in caso di costo dell'affitto superiore al 5%.
Vorrei sapere se secondo voi posso tenere da conto questo sistema per valutare la possibilità di acquistare un appartamento per poi rivenderlo entro le tempistiche che vi ho detto (poco più di 5 anni). Chi conosce il mercato di Roma potrebbe anche dirmi se sono realistiche le possibilità di trovare proprietà rivendibili in tempi non esagerati rimanendo a non più di 15 minuti di autobus dalla più vicina fermata della metropolitana (metro B, di preferenza verso sud).
Vi ringrazio per il vostro aiuto!
Mi sono recentemente trasferito a Roma per lavoro (vinto concorso pubblico) e sto cercando un alloggio meno temporaneo di quello che ho adesso (stanza in appartamento), rimanendo però in una zona abbastanza ben collegata da mezzi pubblici, in quanto non ho un'auto e non voglio utilizzarla per muovermi in città, che ha mezzi tutto sommato abbastanza efficienti (metro C a parte, ma vabbè).
Nonostante io desideri stare in affitto perchè non pianifico di rimanere in pianta stabile nella capitale (se potessi tornerei al nord tra 5 e poco più anni, non appena potrò sfruttare la mobilità interna), mi rendo conto che, soprattutto in certe zone della città, il confronto tra quanto dovrei pagare di mutuo rispetto all'affitto di una soluzione analoga è impietoso: per un mono/bilocale in zone servite almeno da 3/4 autobus (+ magari anche treno), con un mutuo ventennale a tasso fisso risparmierei anche fino a 150 euro al mese rispetto ad un affitto (che per la fascia di prezzo che sto attualmente considerando è un bel 20/25% del costo), conterei generalmente su case meglio tenute/in piani più alti/con migliori collegamenti, e "rischierei" anche di vedere un apprezzamento dell'investimento, guadagnandoci nella rivendita.
So bene che il paragone non è così semplice: essere proprietari significa farsi carico di spese relative all'acquisto (agenzia, notaio ecc...), interessi passivi, manutenzione, tasse ecc...oltre che della possibile svalutazione della propria proprietà e delle difficoltà della rivendita. Quindi l'apparente risparmio non dovrebbe comunque spingermi a prendere un potenziale acquisto con mutuo 80% sottogamba.
Alcune risorse online indicano che per valutare la mera convenienza economica della questione affitto/acquisto in maniera semplice, seppur inevitabilmente grossolana, è possibile ricorrere a questo sistema: ponendo di avere la possibilità di affittare o di acquistare una medesima proprietà, se il costo dell'affitto annuale equivale al 5% di quello che sarebbe il valore d'acquisto, allora l'affitto è finanziariamente equivalente all'acquisto. Se invece il costo d'affitto fosse inferiore al 5% del valore d'acquisto, allora la convenienza finanziaria sarebbe dalla parte dell'affitto, e viceversa in caso di costo dell'affitto superiore al 5%.
Vorrei sapere se secondo voi posso tenere da conto questo sistema per valutare la possibilità di acquistare un appartamento per poi rivenderlo entro le tempistiche che vi ho detto (poco più di 5 anni). Chi conosce il mercato di Roma potrebbe anche dirmi se sono realistiche le possibilità di trovare proprietà rivendibili in tempi non esagerati rimanendo a non più di 15 minuti di autobus dalla più vicina fermata della metropolitana (metro B, di preferenza verso sud).
Vi ringrazio per il vostro aiuto!