reganam
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La pandemia del Covid-19 continua a cambiare la carte in tavola del settore immobiliare. E così, tra le varie tendenze segnalate dagli esperti di mercato indotte anche dalla chiusura delle attività che ha spinto molte persone a trascorrere lunghi periodi in casa, c’è quella di allontanarsi dalle città. Con un annesso calo delle richieste per le tipologie di appartamento tipicamente cittadine, in primo luogo il monolocale ma in parte anche il bilocale, vale a dire il “prodotto immobiliare” più venduto nell’era pre Covid. “All’inizio del 2021 – spiega a Business Insider Roberto Gigio, presidente e amministratore delegato di Coldwell Banker Italy, franchising immobiliare presente in 43 Paesi – ci stiamo rendendo conto che vendere casa è molto più facile che nel 2020. Dopo un anno trascorso per lo più senza uscire, le persone che hanno continuato a lavorare hanno accumulato risparmi e con il lockdown hanno capito quali possono essere i limiti delle loro abitazioni.
Questo spiega la generale tendenza del momento di allontanarsi dalle città e cercare più spazi verdi e/o terrazzi. Le persone, insomma, vogliono migliorare il loro modo di vivere in casa e perciò sono molto più attente nella scelta dell’immobile. Di conseguenza si fa molta più fatica a vendere i monolocali e in parte anche i bilocali, che prima della pandemia andavano per la maggiore, mentre registriamo più richieste di trilocali. Ci aspettiamo – continua Gigio – quindi un aumento dei prezzi per determinati tipi di immobili, come i trilocali e gli edifici di nuova costruzione, in questa fase nettamente preferiti rispetto alle vecchie case in centro città che magari necessitano di ristrutturazione. In generale, ci attendiamo che la campagna vaccinale, una volta completata, accelererà ulteriormente queste tendenze, anche perché ora il settore immobiliare tende a essere ancora relativamente fermo per le difficoltà oggettive a visitare gli appartamenti”.
Nel mercato immobiliare la fuga dalle citta fa passare di moda il monolocale | Business Insider Italia
Guardando ai dati, dall’ultimo osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma emerge per il 2020 una flessione delle compravendite di abitazioni a 46.241 unità, con un calo del 7,7% annuo. “In ambito residenziale – spiega Nomisma – l’entità del calo su base annua si è attenuata grazie ai mercati di provincia, i quali, nella seconda parte dell’anno, hanno fatto registrare un aumento tendenziale del 10 per cento”. Quanto ai prezzi, Nomisma segnala una flessione nominale tra lo 0,7% delle città intermedie e il 2% di quelle più grandi, precisando che si tratta di “cali alquanto contenuti se paragonati all’ultima fase riflessiva registrata in Italia (pre pandemia), che ha visto flessioni dei pezzi su base annua del 3,5% nei mercati maggiori e del 2,9% nei mercati intermedi”.
Anche Scenari immobiliari, come riferito da Repubblica, fotografa una contrazione del 16,9% delle compravendite nelle grandi città a fronte di un dato con il segno più (+1,7%) per i territori della provincia. Insomma, la grande fuga dalle città è in atto.
Questo spiega la generale tendenza del momento di allontanarsi dalle città e cercare più spazi verdi e/o terrazzi. Le persone, insomma, vogliono migliorare il loro modo di vivere in casa e perciò sono molto più attente nella scelta dell’immobile. Di conseguenza si fa molta più fatica a vendere i monolocali e in parte anche i bilocali, che prima della pandemia andavano per la maggiore, mentre registriamo più richieste di trilocali. Ci aspettiamo – continua Gigio – quindi un aumento dei prezzi per determinati tipi di immobili, come i trilocali e gli edifici di nuova costruzione, in questa fase nettamente preferiti rispetto alle vecchie case in centro città che magari necessitano di ristrutturazione. In generale, ci attendiamo che la campagna vaccinale, una volta completata, accelererà ulteriormente queste tendenze, anche perché ora il settore immobiliare tende a essere ancora relativamente fermo per le difficoltà oggettive a visitare gli appartamenti”.
Nel mercato immobiliare la fuga dalle citta fa passare di moda il monolocale | Business Insider Italia
Guardando ai dati, dall’ultimo osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma emerge per il 2020 una flessione delle compravendite di abitazioni a 46.241 unità, con un calo del 7,7% annuo. “In ambito residenziale – spiega Nomisma – l’entità del calo su base annua si è attenuata grazie ai mercati di provincia, i quali, nella seconda parte dell’anno, hanno fatto registrare un aumento tendenziale del 10 per cento”. Quanto ai prezzi, Nomisma segnala una flessione nominale tra lo 0,7% delle città intermedie e il 2% di quelle più grandi, precisando che si tratta di “cali alquanto contenuti se paragonati all’ultima fase riflessiva registrata in Italia (pre pandemia), che ha visto flessioni dei pezzi su base annua del 3,5% nei mercati maggiori e del 2,9% nei mercati intermedi”.
Anche Scenari immobiliari, come riferito da Repubblica, fotografa una contrazione del 16,9% delle compravendite nelle grandi città a fronte di un dato con il segno più (+1,7%) per i territori della provincia. Insomma, la grande fuga dalle città è in atto.