Mettiamo qualche paletto sulle prospettive del settore immobiliare.

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Credo si possa agevolmente affermare che alcuni cambiamenti innescati o accelerati dalla pandemia siano irreversibili. Mi riferisco, in questo thread, in particolare al mercato immobiliare.

Se la visione futura del settore immobiliare residenziale, attualmente in profonda crisi (perlomeno dal punto di vista dei rogiti conclusi) non è ancora del tutto chiara; penso viceversa si possano spendere parole trasparenti e definitive sul mercato immobiliare non residenziale. Lo Smart Working, non mi pare ci sia alcun dubbio, non tornerà mai più alla situazione pre-pandemia. Qualche azienda lo spingerà con forza, qualche altra meno, ma tutte lo utilizzeranno in maniera maggiore di quanto facessero prima del virus.

Questo comporterà un calo degli immobili ad uso uffici. Quindi affitti meno cari, immobili meno liquidi e anch'essi meno cari, nuove costruzioni in diminuzione. L'ampiezza della sua entità ci darà la misura del cambiamento in atto ma, penso, che non sarà piccolo. Poi gli andrà dietro anche l'indotto ma, al momento, quello che interessa, è comprendere quanto profondo sarà il cambiamento.

Io credo che in città come Milano e Roma potrà essere molto grande ma, anche nelle altre città, non sarà una cosa trascurabile.
 
Credo si possa agevolmente affermare che alcuni cambiamenti innescati o accelerati dalla pandemia siano irreversibili. Mi riferisco, in questo thread, in particolare al mercato immobiliare.

Se la visione futura del settore immobiliare residenziale, attualmente in profonda crisi (perlomeno dal punto di vista dei rogiti conclusi) non è ancora del tutto chiara; penso viceversa si possano spendere parole trasparenti e definitive sul mercato immobiliare non residenziale. Lo Smart Working, non mi pare ci sia alcun dubbio, non tornerà mai più alla situazione pre-pandemia. Qualche azienda lo spingerà con forza, qualche altra meno, ma tutte lo utilizzeranno in maniera maggiore di quanto facessero prima del virus.

Questo comporterà un calo degli immobili ad uso uffici. Quindi affitti meno cari, immobili meno liquidi e anch'essi meno cari, nuove costruzioni in diminuzione. L'ampiezza della sua entità ci darà la misura del cambiamento in atto ma, penso, che non sarà piccolo. Poi gli andrà dietro anche l'indotto ma, al momento, quello che interessa, è comprendere quanto profondo sarà il cambiamento.

Io credo che in città come Milano e Roma potrà essere molto grande ma, anche nelle altre città, non sarà una cosa trascurabile.

Più che del fenomeno "smart working" , che in realtà dovrebbe essere definito come "remote working" (lo smart working puro ancora non l'ho visto in italia) , ci si dovrebbe preoccupare del fatto che causa crisi molte aziende ridimensioneranno l'organico , se non addirittura chiuderanno baracca...ad ogni modo anche io vedo un futuro grigio-nero per gli immobili ad uso ufficio nelle città.
 
Più che del fenomeno "smart working" , che in realtà dovrebbe essere definito come "remote working" (lo smart working puro ancora non l'ho visto in italia).
Vero. Ma ci arriveremo allo Smart Working autentico. Il problema è che quando ciò accadrà i CCNL saranno tutti trasformati in Partite Iva…….. ;)
ci si dovrebbe preoccupare del fatto che causa crisi molte aziende ridimensioneranno l'organico , se non addirittura chiuderanno baracca...
Corretto ma le crisi, generalmente, passano. E ad una crisi segue un a ripresa. Con lo Smart Working (attualmente telelavoro :D) viceversa, non si tornerà più indietro. Crisi o non crisi così come ripresa o non ripresa.
ad ogni modo anche io vedo un futuro grigio-nero per gli immobili ad uso ufficio nelle città.
Sono destinati a diminuire come quantità e come prezzo sia dei muri che degli affitti.
 
Vero. Ma ci arriveremo allo Smart Working autentico. Il problema è che quando ciò accadrà i CCNL saranno tutti trasformati in Partite Iva…….. ;)

Corretto ma le crisi, generalmente, passano. E ad una crisi segue un a ripresa. Con lo Smart Working (attualmente telelavoro :D) viceversa, non si tornerà più indietro. Crisi o non crisi così come ripresa o non ripresa.

Sono destinati a diminuire come quantità e come prezzo sia dei muri che degli affitti.

Il futuro del lavoro è l'abolizione della figura del dipendente (ipertutelato e intoccabile nella legislazione italiana) per trasformarlo in un fornitore d'opera a p.iva , del resto per le aziende in italia il dipendente ha un costo ormai non più sostenibile nel mondo iperglobalizzato moderno e futuro.
 
Il futuro del lavoro è l'abolizione della figura del dipendente (ipertutelato e intoccabile nella legislazione italiana) per trasformarlo in un fornitore d'opera a p.iva , del resto per le aziende in italia il dipendente ha un costo ormai non più sostenibile nel mondo iperglobalizzato moderno e futuro.
Sono assolutamente d'accordo.

Chi nega questa realtà si illude o........ne beneficerà........
 
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