sandalio
Part-time trader
- Registrato
- 22/2/07
- Messaggi
- 7.729
- Punti reazioni
- 532
Mi sta bene che bisogna andare verso l'efficentamento energetico ma per me questa strada dei mega-incentivi è la strada sbagliata.
Lo Stato si sta mega-indebitando per ottenere alla fine piccoli miglioramenti.
Se consideriamo il panorama immobiliare italiano, il problema è che è costituito da edifici vecchi, obsoleti, risultati da raffazonamenti, migliorie, modifiche.
Ora lasciare che uno si metta il cappotto, cambi gli infissi...migliora un po' ma non risolve il grosso.
Per risolvere il grosso ci vuole che interi "blocchi" vadano in mano ad un unico ente, il quale con criteri oggettivi può valutare quanto valga la pena demolire il tutto, riprogettare e ricostruire in maniera più efficiente e funzionale. Vanno valutate anche le economie di scala, in quanto efficientare 100 appartamenti in serie può costare META' che efficientarne 1.
Se nel dopoguerra il problema era dare una casa agli italiani, ora il problema è dare una casa efficiente e funzionale.
Quindi io avrei preferito la creazione di un grosso ente, pubblico-privato, a cui gli italiani avrebbero potuto vendere le loro case, ricavando oltre al prezzo di vendita un incentivo.
Poi si sarebbe potuto procedere con una vera riqualificazione energetico-funzionale.
Logicamente altri gruppi privati si sarebbero potuti poi affiancare per queste pianificazioni edilizie.
In questa maniera avremo invece che i precari che non possono scaricare l'Irpef e che vivono nelle vecchie case non potranno fare niente di che, continueremo ad avere in prima periferia degli edifici degli anni '60 sbilenchi, privi di parcheggio, di aree per le ricariche, di aree verdi. Alla fine chi ne approfitterà saranno soprattutto i proprietari di ville e villette, e le città continueranno ad essere dei colabrodo energetici.
Se considerate che ad esempio per un cappotto+infissi+impianti ci possono essere dei crediti fiscali di 20-40 k€, vedete che l'incentivo poteva arrivare anche a 200-400 euro al metro quadro (chiaramente da parametrare da zona a zona). Questo voleva dire poter ricomprare i "palazzoni" delle semi-periferie al prezzo del recente. Es vendo un appartamento vecchio a 50K, prendo 25k di incentivo e mi trasferisco prendendo un appartamento più recente con i 75k che ho.
Lo Stato si sta mega-indebitando per ottenere alla fine piccoli miglioramenti.
Se consideriamo il panorama immobiliare italiano, il problema è che è costituito da edifici vecchi, obsoleti, risultati da raffazonamenti, migliorie, modifiche.
Ora lasciare che uno si metta il cappotto, cambi gli infissi...migliora un po' ma non risolve il grosso.
Per risolvere il grosso ci vuole che interi "blocchi" vadano in mano ad un unico ente, il quale con criteri oggettivi può valutare quanto valga la pena demolire il tutto, riprogettare e ricostruire in maniera più efficiente e funzionale. Vanno valutate anche le economie di scala, in quanto efficientare 100 appartamenti in serie può costare META' che efficientarne 1.
Se nel dopoguerra il problema era dare una casa agli italiani, ora il problema è dare una casa efficiente e funzionale.
Quindi io avrei preferito la creazione di un grosso ente, pubblico-privato, a cui gli italiani avrebbero potuto vendere le loro case, ricavando oltre al prezzo di vendita un incentivo.
Poi si sarebbe potuto procedere con una vera riqualificazione energetico-funzionale.
Logicamente altri gruppi privati si sarebbero potuti poi affiancare per queste pianificazioni edilizie.
In questa maniera avremo invece che i precari che non possono scaricare l'Irpef e che vivono nelle vecchie case non potranno fare niente di che, continueremo ad avere in prima periferia degli edifici degli anni '60 sbilenchi, privi di parcheggio, di aree per le ricariche, di aree verdi. Alla fine chi ne approfitterà saranno soprattutto i proprietari di ville e villette, e le città continueranno ad essere dei colabrodo energetici.
Se considerate che ad esempio per un cappotto+infissi+impianti ci possono essere dei crediti fiscali di 20-40 k€, vedete che l'incentivo poteva arrivare anche a 200-400 euro al metro quadro (chiaramente da parametrare da zona a zona). Questo voleva dire poter ricomprare i "palazzoni" delle semi-periferie al prezzo del recente. Es vendo un appartamento vecchio a 50K, prendo 25k di incentivo e mi trasferisco prendendo un appartamento più recente con i 75k che ho.