Quanto reddito è necessario al ceto medio per acquistare una unità immobiliare media?

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gn170

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Avendo qualche ora libera, mi sono messo a fare due simulazioni su excel al fine di comprendere quanto reddito annuo è necessario al fine di acquisire una unità immobiliare media (usata) in una zona periferica di Milano (area che conosco abbastanza bene).

Base di calcolo

Reddito annuo lordo 38.000 €
Tassazione irpef incluse add. regionali e comunali 11.800 €
Reddito annuo netto 26.200 €

Unità immobiliare = Costo 180.000 €
Anticipo cash (30%)= 54.000 €

Importo da finanziare con mutuo/30 anni = 126.000 €

Rata mensile = 484 €
Totale annuo = 5808 equivalente al 22% del reddito netto annuo

Totale capitale da rimborsare alla banca = 174.240€

Vediamo il costo reale dell'acquisto

all'importo del mutuo sommiamo l'anticipo di 54.000 € a cui aggiungiamo i costi accessori (stime prudenti):
Imposta di registro 2% = 3.600 €
Parcella notaio = 2.400 €
Comm. agenzia imm (3% inclusa IVA) = 5.400 €

Non ho considerato le spese per l'istruttoria mutuo, assicurazione, ecc

Il totale ammonta a circa 240.000 € per una abitazione con prezzo di acquisto pari a 180.000€

Al fine di valutare quanta vita lavorativa dovrà essere destinata all'acquisto vediamo che saranno necessari ben 9,14 anni di reddito netto :eek: praticamente un quarto della vita lavorativa (media 40 anni) sarà necessaria per acquisire un immobile da ceto medio......senza considerare gli eventuali costi per una ristrutturazione e per l'arredamento.

Insomma, direi che si tratta di un bagno di sangue anche per la classe media.

Non ho voluto farlo per i redditi in area 25.000€ perchè mi viene da piangere al solo pensiero :'(
 
Avendo qualche ora libera, mi sono messo a fare due simulazioni su excel al fine di comprendere quanto reddito annuo è necessario al fine di acquisire una unità immobiliare media (usata) in una zona periferica di Milano (area che conosco abbastanza bene).

Base di calcolo

Reddito annuo lordo 38.000 €
Tassazione irpef incluse add. regionali e comunali 11.800 €
Reddito annuo netto 26.200 €

Unità immobiliare = Costo 180.000 €
Anticipo cash (30%)= 54.000 €

Importo da finanziare con mutuo/30 anni = 126.000 €

Rata mensile = 484 €
Totale annuo = 5808 equivalente al 22% del reddito netto annuo

Totale capitale da rimborsare alla banca = 174.240€

Vediamo il costo reale dell'acquisto

all'importo del mutuo sommiamo l'anticipo di 54.000 € a cui aggiungiamo i costi accessori (stime prudenti):
Imposta di registro 2% = 3.600 €
Parcella notaio = 2.400 €
Comm. agenzia imm (3% inclusa IVA) = 5.400 €

Non ho considerato le spese per l'istruttoria mutuo, assicurazione, ecc

Il totale ammonta a circa 240.000 € per una abitazione con prezzo di acquisto pari a 180.000€

Al fine di valutare quanta vita lavorativa dovrà essere destinata all'acquisto vediamo che saranno necessari ben 9,14 anni di reddito netto :eek: praticamente un quarto della vita lavorativa (media 40 anni) sarà necessaria per acquisire un immobile da ceto medio......senza considerare gli eventuali costi per una ristrutturazione e per l'arredamento.

Insomma, direi che si tratta di un bagno di sangue anche per la classe media.

Non ho voluto farlo per i redditi in area 25.000€ perchè mi viene da piangere al solo pensiero :'(

L'ho postato nell'altro thread ma lo rilinko qui per evidenziare come si modificano le opportunità assolute derivanti dall'ascensore sociale quando si tiene conto del costo della vita:

https://www.econopoly.ilsole24ore.c...019/07/Schermata-2019-07-24-alle-12.46.09.png

La morale della favola è che dove le case costano troppo le opportunità sono meno favorevoli di quanto sembrano.


PS. Un mutuo da 126k non da una restituzione di più di 50k di interessi, siamo intorno a 20k, non cambia molto la sostanza cmq.
 
Ultima modifica:
Avendo qualche ora libera, mi sono messo a fare due simulazioni su excel al fine di comprendere quanto reddito annuo è necessario al fine di acquisire una unità immobiliare media (usata) in una zona periferica di Milano (area che conosco abbastanza bene).

Base di calcolo

Reddito annuo lordo 38.000 €
Tassazione irpef incluse add. regionali e comunali 11.800 €
Reddito annuo netto 26.200 €

Unità immobiliare = Costo 180.000 €
Anticipo cash (30%)= 54.000 €

Importo da finanziare con mutuo/30 anni = 126.000 €

Rata mensile = 484 €
Totale annuo = 5808 equivalente al 22% del reddito netto annuo

Totale capitale da rimborsare alla banca = 174.240€

Vediamo il costo reale dell'acquisto

all'importo del mutuo sommiamo l'anticipo di 54.000 € a cui aggiungiamo i costi accessori (stime prudenti):
Imposta di registro 2% = 3.600 €
Parcella notaio = 2.400 €
Comm. agenzia imm (3% inclusa IVA) = 5.400 €

Non ho considerato le spese per l'istruttoria mutuo, assicurazione, ecc

Il totale ammonta a circa 240.000 € per una abitazione con prezzo di acquisto pari a 180.000€

Al fine di valutare quanta vita lavorativa dovrà essere destinata all'acquisto vediamo che saranno necessari ben 9,14 anni di reddito netto :eek: praticamente un quarto della vita lavorativa (media 40 anni) sarà necessaria per acquisire un immobile da ceto medio......senza considerare gli eventuali costi per una ristrutturazione e per l'arredamento.

Insomma, direi che si tratta di un bagno di sangue anche per la classe media.

Non ho voluto farlo per i redditi in area 25.000€ perchè mi viene da piangere al solo pensiero :'(

e poi hai messo 38000€ lordi di stipendio, 2600€ netti al mese... per la maggior parte dei lavoratori sopratutto giovani sono impensabili, in coppia se si mettono insieme i due stipendi ci si arriva, forse
la morale è che le case costano troppo ancora
 
L'ho postato nell'altro thread ma lo rilinko qui per evidenziare come si modificano le opportunità assolute derivanti dall'ascensore sociale quando si tiene conto del costo della vita:

https://www.econopoly.ilsole24ore.c...019/07/Schermata-2019-07-24-alle-12.46.09.png

La morale della favola è che dove le case costano troppo le opportunità sono meno favorevoli di quanto sembrano.

PS. Un mutuo da 126k non da una restituzione di più di 50k di interessi, siamo intorno a 20k, non cambia molto la sostanza cmq.

Vedi l'allegato 2663414

Ma non è chiaro perchè stupisce, è destinato alla casa il 25% del reddito in media, pertanto 10 anni d'attività lavorativa su 40 mi sembra una trasposizione lineare.

Tra l'altro anche se non vivi a Milano e te la vuoi costruire da zero per conto tuo sui monti, non è che scendi molto dal 25%.
 
Vedi l'allegato 2663414

Ma non è chiaro perchè stupisce, è destinato alla casa il 25% del reddito in media, pertanto 10 anni d'attività lavorativa su 40 mi sembra una trasposizione lineare.

Tra l'altro anche se non vivi a Milano e te la vuoi costruire da zero per conto tuo sui monti, non è che scendi molto dal 25%.

Io non so che dati di superficie abbia ipotizzato gn170, ma dai prezzi presumo intorno ai 60 mq commerciali.
 
Vedi l'allegato 2663414

Ma non è chiaro perchè stupisce, è destinato alla casa il 25% del reddito in media, pertanto 10 anni d'attività lavorativa su 40 mi sembra una trasposizione lineare.

Tra l'altro anche se non vivi a Milano e te la vuoi costruire da zero per conto tuo sui monti, non è che scendi molto dal 25%.

Credo esistano dei livelli studiati da qualche organizzazione internazionale in cui si presume il livello massimo accettabile per la sesa er abitazione intorno al 28% del reddito, se non ricordo male.
Quindi direi che si tratta di valori in linea:

How much of your income you should be spending on housing
 
e poi hai messo 38000€ lordi di stipendio, 2600€ netti al mese... per la maggior parte dei lavoratori sopratutto giovani sono impensabili, in coppia se si mettono insieme i due stipendi ci si arriva, forse
la morale è che le case costano troppo ancora

Concordo.

Infatti la simulazione sarebbe da tarare su redditi inferiori.

La cosa più drammatica è rappresentata dal trend dei salari che, in linea generale, saranno in forte compressione in conseguenza del mix di deflazione salariale e perdita di occupati a causa della robotizzazione e della introduzione dell'intelligenza artificiale.
 
Io dico semplicemente che il ceto medio NON ha possibilità di comprare immobile accettabile dovendo contare solo sui propri guadagni mensili.

In mancanza di aiuti da familiari o ingenti risparmi semplicemente non è fattibile ma soprattutto è sconveniente sia nel breve che lungo termine.

Non si tratta di essere parsimoniosi o stringere la cinghia in quanto sotto una certa spesa mensile non si può scendere per vivere decentemente neanche vivendo da monaci poi si combatte con un mercato del lavoro da Grecia e possessori di case (spesso pensionati o vicini alla pensione) con risparmi da Norvegia per cui senza necessità di vendere o abbassare i prezzi.

Io credo che l'opportunità di acquisto anche con l'assist della demografia avverrà in 12-15 anni, li si potranno comprare case a sconto man mano che gli anziani lasciano le case a figli e nipoti che prontamente vendono.
 
Credo esistano dei livelli studiati da qualche organizzazione internazionale in cui si presume il livello massimo accettabile per la sesa er abitazione intorno al 28% del reddito, se non ricordo male.
Quindi direi che si tratta di valori in linea:

How much of your income you should be spending on housing

Mi dispiace contraddirti ma l'articolo che hai linkato dice un'altra cosa.

Il 28% è l'incidenza del mutuo sul reddito annuo.
Non prende in considerazione il valore dell'immobile e quindi il "average-salary-to-value" ratio.

Infatti, nel corso dei decenni siamo passati da mutui tipicamente sui 10-15 anni, con rata al 30% del reddito, a mutui oramai stabilmente sottoscritti con durate tra 20 e 30 anni pur di soddisfare il requisito del 30%.
 
Ultima modifica:
Io dico semplicemente che il ceto medio NON ha possibilità di comprare immobile accettabile dovendo contare solo sui propri guadagni mensili.

In mancanza di aiuti da familiari o ingenti risparmi semplicemente non è fattibile ma soprattutto è sconveniente sia nel breve che lungo termine.

Non si tratta di essere parsimoniosi o stringere la cinghia in quanto sotto una certa spesa mensile non si può scendere per vivere decentemente neanche vivendo da monaci poi si combatte con un mercato del lavoro da Grecia e possessori di case (spesso pensionati o vicini alla pensione) con risparmi da Norvegia per cui senza necessità di vendere o abbassare i prezzi.

Io credo che l'opportunità di acquisto anche con l'assist della demografia avverrà in 12-15 anni, li si potranno comprare case a sconto man mano che gli anziani lasciano le case a figli e nipoti che prontamente vendono.

Concordo.
I prezzi saranno, necessariamente, in ulteriore e progressivo calo.
 
Io non so che dati di superficie abbia ipotizzato gn170, ma dai prezzi presumo intorno ai 60 mq commerciali.

Invece che 3k al metro puoi spenderne 2 o meno in quasi tuta Italia a distanza ancora accettablie dal lavoro.
 
La maggior parte degli acquisti a Milano (e, immagino, in altri mercati costosi) si riferisce a un cambio di abitazione in cui il capitale iniziale è molto maggiore dei 54k perchè deriva da rivendita di altro immobile. Inutile prendere sempre a riferimento solo i redditi quando le famiglie hanno una ricchezza spesso ingente alle spalle. Infatti bilocali da 180k a Milano vanno via come il pane con le aste al rialzo...

Poi per capire se sia un bagno di sangue o meno bisognerebbe avere un confronto, quale dovrebbe essere il numero di annualità nette corretto e perchè?

Dipende anche poi se parliamo di coppia o single... A Milano i due tipi di famiglia si bilanciano, ma non mi stupisce se il mercato non sia tarato su un giovane single con 25k e zero capitale che vuole comprarsi un bilocale tutto per sè nella città più costosa d'Italia.

Una coppia con due stipendi da 38k e una ricchezza anche solo di 100k da parte, compra immobile da 300k con 500€ a testa di mutuo mensile.
 
Infatti quello che emerge è il sostanziale disequilibrio tra i prezzi/mq ed il potere di acquisto correlato al reddito in luoghi grandi attrattori lavorativi, come appunto il caso di Milano.
Lo stesso discorso vale per tutte le altre città in cui il prezzo/mq sia simile.

Ho rifatto la simulazione utilizzando il reddito di un lavoratore che percepisce 24K€ lordi/annui per la medesima tipologia di immobile.

Il risultato è che il suddetto lavoratore dovrà destinare per l'acquisto della propria casa ben 13,67 anni di reddito netto, un valore mostruoso se consideriamo che si tratta praticamente di un terzo del reddito prodotto in una vita di lavoro!
Tutto ciò sempre al netto dei costi per ristrutturazioni/adeguamenti ed arredamento.
 
La maggior parte degli acquisti a Milano (e, immagino, in altri mercati costosi) si riferisce a un cambio di abitazione in cui il capitale iniziale è molto maggiore dei 54k perchè deriva da rivendita di altro immobile. Inutile prendere sempre a riferimento solo i redditi quando le famiglie hanno una ricchezza spesso ingente alle spalle. Infatti bilocali da 180k a Milano vanno via come il pane con le aste al rialzo...

Poi per capire se sia un bagno di sangue o meno bisognerebbe avere un confronto, quale dovrebbe essere il numero di annualità nette corretto e perchè?

Dipende anche poi se parliamo di coppia o single... A Milano i due tipi di famiglia si bilanciano, ma non mi stupisce se il mercato non sia tarato su un giovane single con 25k e zero capitale che vuole comprarsi un bilocale tutto per sè nella città più costosa d'Italia.

Una coppia con due stipendi da 38k e una ricchezza anche solo di 100k da parte, compra immobile da 300k con 500€ a testa di mutuo mensile.

Poi possiamo parlare anche degli altri 59 milioni che non vivono a Milano o Portofino.
 
Concordo in parte con l'analisi fatta.
Premesso che anche in questo Topic si sta parlando di immobiliare a Milano, ergo tutte le considerazioni si attengono al fatto che parliamo di città dove è fattibile avere uno stipendio medio decente.

I casi sono due per comprare una casa:
(1) capitali iniziali oppure (2) buono stipendio unito assolutamente all'essere parsimoniosi.

Capitali iniziali ritengo ci siano sempre stati da decenni a questa parte: anche i 50/60enni di oggi si compravano casa con aiuti da genitori/nonni e parenti. Quindi nulla di nuovo. Sicuramente non si attingeva al capitale con mutui tombali. Ma l'aiuto iniziale c'è sempre stato.

Per quanto riguarda la seconda opzione, ritengo necessaria distinguere altri due casi: chi lavora in una città dove ha già una casa famiglia e chi è costretto ad emigra in un'altra città.

Nel primo caso, ritengo che basti rinunciare un minimo all'indipendenza personale, avere una minima visione del proprio futuro e soprattutto RISPARMIARE per un 5 anni stando a casa dei genitori per avere un capitale che permette l'acquisto di un immobile.
Oggi moltissimi giovani acquistano immediatamente l'auto nuova, viaggi, ristoranti ecc e si ritrovano a 30 anni a non avere capitale pur vivendo con i genitori.

Il secondo caso è l'emigrazione da una città all'altra di persone che lasciano la propria casa famiglia per trasferirsi in cerca di lavoro. Il che rende notevolmente più lento l'incremento del proprio capitale per l'acquisto di una casa.

Ogni volta però si scorda che in nessun altra grande città europea o del mondo un giovane che entra nel mondo del lavoro riesce a comprarsi casa.
 
Oggi moltissimi giovani acquistano immediatamente l'auto nuova, viaggi, ristoranti ecc e si ritrovano a 30 anni a non avere capitale pur vivendo con i genitori.

L'auto però è necessaria (escluse quelle 4/5 città in italia) per andare a lavoro,
se è vero che è esagerato e superfluo spenderne 25k per un under 30, è anche vero che in pochi si accontentano di una vecchia auto da 2/3k.
Ma comunque è una spesa che va a pesare sui primi anni di stipendio e che quindi affossa la capacità di risparmio.

I viaggi, sarà che sono di parte, non sono soldi buttati.
Sia perchè serve per spezzare la routine, sia perchè devi ricaricare le pile non puoi solo andare a lavorare e stare in città 365/365gg e sopratutto perchè viaggiare ti migliora con l'approccio al mondo e ti leva quel velo da provinciale che molti ragazzi hanno.

I ristoranti, sì di questi salvo in rare occasioni se ne può fare serenamente a meno.

ma sono tutte e tre voci che è difficile privare totalmente dal proprio quotidiano.
 
Assolutamente d'accordo su viaggi e cene.
Io sono il primo ad averne fatti tantissimi proprio grazie al fatto che vivevo dai miei. Mi davo un limite di un solo viaggio importante all'anno per il resto weekend brevi.

Tuttavia guardandomi intorno trovo una marea di coetanei con davvero pochi spicci in tasca.
Sicuramente ho scritto in maniera troppo generica, ma ritengo che in qualche modo i giovani sperperino troppo nel momento in cui bisogna anche pensare a costruirsi il futuro.
 
ma ritengo che in qualche modo i giovani sperperino troppo nel momento in cui bisogna anche pensare a costruirsi il futuro.

Vero, ho amici che lavorano da 15 anni, hanno il c/c praticamente a zero e non sanno come dare l'anticipo per la prima casa.

Qui sul FOL si leggono molti casi virtuosi, di gente che risparmia il 70/80% dello stipendio, che investe, studia e si sbatte per creare risparmio.
Ma la fuori c'è il disagio vero.
La maggioranza della gente che fa lavori normali, da stipendi nella media (e non è un difetto)ma non ha prospettiva, lungimiranza, vive alla giornata e si spende tutto in cose futili.
Poi arriva il giorno che fa i conti con la realtà e si accorge di aver buttato via una marea di soldi in vestiti, cene, alcool e altro.....
 
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