Immobili: tasse tasse tasse .... sono il limone da spremere per il governo

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

P.A.T.

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Di soppiatto e con il solito comportamento furtivo, questo governo ottiene il risultato di stroncare il trading immobiliare dei privati, aumentando le tasse dal 20% al 26%


"A partire dagli atti di trasferimento stipulati dal 1° gennaio 2020, è salita al 26% l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze realizzate da persone fisiche tramite la cessione a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni.
È l’effetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 695, della legge di Bilancio 2020 che, modificando il comma 496 dell’articolo 1 della legge 266/05, parifica l’aliquota impositiva di queste plusvalenze a quella sui capital gain derivanti dalla cessione di partecipazioni."
 
La scure del ministro Gualtieri colpisce anche gli immobili detenuti all'estero da italiani, cui occorrerà una procedura particolare per versare l'importo della plusvalenza affinché il notaio italiano lo tassi:

•L’imposta sostitutiva si applica anche all’immobile situato all’estero. Il notaio italiano, ottiene dal venditore l'importo della plusvalenza, riceve la provvista per versarla all’erario ed effettua la comunicazione alle Entrate
 
Uno degli effetti che si possono facilmente prevedere sarà il crollo del prezzo degli immobili italiani, compresi quelli venduti all'asta, i cui prezzi di aggiudicazione dovranno tenere conto della maggior tassazione.

E pensare che si era partiti dal 12,5% di tassa sugli immobili, poi alzata al 20% nel 2006.

Ora arriva questo 26% che darà la mazzata definitiva a quella componente dinamica di mercato che acquista e rivende immobili in tempi brevi, permettendo almeno un minimo equilibrio di mercato.

Come conseguenza di questa tassazione, lo stock di immobili di scarso pregio invenduti nel nostro paese è destinato ad aumentare drammaticamente.

Pare che nessuno si renda conto che tassando, tassando e tassando le case si rischia di uccidere il settore.
 
Non vedo perché le plusvalenze finanziarie debbano essere tassate al 26% e quelle realizzate su beni di consumo e di pubblico interesse (gli immobili) debbano godere di una aliquota agevolata. Anzi.

Tutto ciò che sfavorisce speculazioni sui "tetti sopra la testa", riportandoli alla funzione per cui sono nati… beh… non può che essere una cosa ottima… è bene che i prezzi scendano ancora… ciò sicuramente favorirà un mercato più dinamico e polarizzato sulle reali esigenze abitative…
 
Tasse piu' alte... mercato dinamico... reali esigenze... trova l'errore...


Se il trading immobiliare viene reso meno "conveniente", meno gente si dedica ad esso e meno capitali vengono usati per ottenere gain sfruttando le persone.

Se la casa la compra chi vuole abitarla ad un prezzo (davvero) commisurato al reddito, la collettività non può che trarne beneficio.
 
Se il trading immobiliare viene reso meno "conveniente", meno gente si dedica ad esso e meno capitali vengono usati per ottenere gain sfruttando le persone.

Se la casa la compra chi vuole abitarla ad un prezzo (davvero) commisurato al reddito, la collettività non può che trarne beneficio.

Sull'80-90% del territorio le case sono gia' in saldo.
 
Se il trading immobiliare viene reso meno "conveniente", meno gente si dedica ad esso e meno capitali vengono usati per ottenere gain sfruttando le persone.

Se la casa la compra chi vuole abitarla ad un prezzo (davvero) commisurato al reddito, la collettività non può che trarne beneficio.

Se meno capitali e meno gente si interesseranno al trading immobiliare, il mercato edilizio e quello immobiliare italiani saranno sempre meno competitivi e contribuiranno ad affossare il PIL del paese.
 
Non vedo perché le plusvalenze finanziarie debbano essere tassate al 26% e quelle realizzate su beni di consumo e di pubblico interesse (gli immobili) debbano godere di una aliquota agevolata. Anzi.

La tua comparazione e' fondamentalmente errata:
A) - nel trading finanziario tu non ci investi fatica, lavoro, aspettative. Compri il bond o l'azione e aspetti se sale o scende. Nel frattempo ti gratti….. nulla produci e nulla costruisci per il bene collettivo.
B) - nel trading immobiliare uno ristruttura e da' lavoro, a se stesso e agli artigiani, geometri, notai, etc. contribuendo alla crescita del PIL e del paese

Da qui

A) Chi compra azioni o future specula, ed e' giusto sia tassato al 26%
B) Chi compra case da ristrutturare produce per l'economia e non né giusto sia tassato allo stesso modo di chi specula.
Il trading immobiliare non dovrebbe essere tassato nemmeno al 20%, come accadeva fino al 2019, sarebbe piu' equa l'aliquota della flat tax che e' il 15%
 
nulla produci e nulla costruisci per il bene collettivo.


Dietro i nomignoli finanziari ci sono aziende, posti di lavoro, stati, pensioni, materie prime… non è bene collettivo ?... se la gente ritirasse i soldi dai mercati, te domani non avresti i beni di prima necessità…

Agenzie immobiliari e notai possono lavorare benissimo se la gente inizia a comprare case solo per esigenze abitative… anzi, magari un mercato sano e non viziato da speculazioni inizia a crescere…
 
Veder gli immobili come commoditiesi in italia (dove per altro l'80% della popolazione vive in case di proprieta) e' tabu, un crimine orrendo... eh vabbe, siamo fatti cosi.

Riguardo al 26% sulle plusvalenze e' obbiettivamente una porcata e ricalca il solito catto-comunismo italiano: massacrare qualsiasi angolo del mercato che abbia una qualsiasi premialita della libera iniziativa in modo che questa venga soffocata e si crei una societa di automi lobotomizzati consumatori proni a far debito per comprare una macchina ma mai per crescere un'attivita che non si s a mai che poi si esca dal forfettario che e' il limite massimo concesso a chi voglia l'illusione dell'autonomia.

In italia il business dei compratori all'asta, dei ristrutturatori di appartamenti di 50mq, e di rivenditori a fantomatiche "giovani coppie" dopo aver messo la cucina in salotto e le piastrelle finto legno sul pavimento e' un mercato del piffero e se il 26% rimanda queste gente a lavorare tantomeglio. Il mio problema e' questa cosa dovrebbe farla il mercato e non lo stato intervenendo sempre e comunque a interferire, a premiare e punire chi vuole lui in base ad interessi che generalmente non contemplano quello normale delle persone normali di arricchirsi.
 
Direi che si tratta di una manovra corretta ed equa.

Non capisco perchè chi investe nelle azioni di una società quotata in borsa, fornendo quindi capitale per finanziarne la crescita, l'aumento di posti di lavoro, ecc, debba essere tassato al 26% in caso di profitto derivante dalla cessione mentre, invece, chi compra un immobile dove non porterà mai la residenza, e lo rivende (magari dopo averlo ristrutturato) debba pagare solo il 20%.

Si tratta, in entrambe le situazioni, di plusvalenza da attività di investimento, pertanto, a prescindere dalla tipologia di bene, le due aliquote finalmente si sono allineate.

E poi, detto tra noi, un mio amico agente immobiliare mi ha confidato che le volte in cui capitava il disperato di turno e che aveva necessità di realizzare in tempi brevi, l'agente aveva l'amico a cui fare la segnalazione il quale acquistava a prezzo stracciato per poi rimettere in vendita dopo veloce ristrutturazione.
 
Direi che si tratta di una manovra corretta ed equa.

Non capisco perchè chi investe nelle azioni di una società quotata in borsa, fornendo quindi capitale per finanziarne la crescita, l'aumento di posti di lavoro, ecc, debba essere tassato al 26% in caso di profitto derivante dalla cessione mentre, invece, chi compra un immobile dove non porterà mai la residenza, e lo rivende (magari dopo averlo ristrutturato) debba pagare solo il 20%.

Si tratta, in entrambe le situazioni, di plusvalenza da attività di investimento, pertanto, a prescindere dalla tipologia di bene, le due aliquote finalmente si sono allineate.

E poi, detto tra noi, un mio amico agente immobiliare mi ha confidato che le volte in cui capitava il disperato di turno e che aveva necessità di realizzare in tempi brevi, l'agente aveva l'amico a cui fare la segnalazione il quale acquistava a prezzo stracciato per poi rimettere in vendita dopo veloce ristrutturazione.

Nessuno dei due deve essere tassato al 26%... non che siccome le rendite finanziarie (che fino a pocchissimo tempo fa erano 12.5%)... sono al 26% vanno aumentate quelle che sono piu basse...
 
Nessuno dei due deve essere tassato al 26%... non che siccome le rendite finanziarie (che fino a pocchissimo tempo fa erano 12.5%)... sono al 26% vanno aumentate quelle che sono piu basse...

Bene, allora sarebbero da abbassare entrambe!

Comunque sia, è giusto che siano equiparate in quanto profitti da attività di investimento.

Per la cronaca, il capital gain sui finanziari passò da zero con Berlusca, a 12,5%, poi 20% con Monti e 26% con Renzi
 
Comunque, chi vuole evitare la tassa al 26% può attendere 5 anni dall'acquisto e nulla sarà più dovuto.

Lo speculatore mordi e fuggi deve pagare come per una qualsiasi attività di investimento!
 
Comunque, chi vuole evitare la tassa al 26% può attendere 5 anni dall'acquisto e nulla sarà più dovuto.

Lo speculatore mordi e fuggi deve pagare come per una qualsiasi attività di investimento!
Assolutamente favorevole la tassazione va equiparata poi che le tasse siano alte non ci piove. Comunque chi acquista e rivende immobile entro 5 anni deve avere la stessa tassazione deli chi acquista azioni OK!
 
Peraltro, non so se avete notato, il governo con questo aumento della tassazione sta violando lo Statuto del Contribuente.

Uno che ha comperato nel 2017 casa e poi e' stato trasferito per lavoro ed ha dovuto venderla nel 2020 per poter comperare un'altra dove lavorera' verra' tassato al 26%.

Lo Statuto del Contribuente concede per legge 60 giorni, quindi la possibilita' di poter pagare il 20% fino al 28 febbraio 2020.

Invece questo governo ha legiferato che il 26% scatta dal 1 gennaio, da oggi retroattivamente. Quindi il disgraziato cittadino verra' convocato dal notaio e dovra' pagare ancora il 6%, nonostante abbia gia' stipulato l'atto di vendita.
 
Peraltro, non so se avete notato, il governo con questo aumento della tassazione sta violando lo Statuto del Contribuente.

Uno che ha comperato nel 2017 casa e poi e' stato trasferito per lavoro ed ha dovuto venderla nel 2020 per poter comperare un'altra dove lavorera' verra' tassato al 26%.

Lo Statuto del Contribuente concede per legge 60 giorni, quindi la possibilita' di poter pagare il 20% fino al 28 febbraio 2020.

Invece questo governo ha legiferato che il 26% scatta dal 1 gennaio, da oggi retroattivamente. Quindi il disgraziato cittadino verra' convocato dal notaio e dovra' pagare ancora il 6%, nonostante abbia gia' stipulato l'atto di vendita.

Guarda che nel caso uno rivende entro i 5 anni un immobile che ha adibito ad abitazione principale, nel quale ha quindi avuto la residenza per almeno più del 50%+1 giorni del periodo tra acquisto e vendita, paga capital gain zero.
 
Guarda che nel caso uno rivende entro i 5 anni un immobile che ha adibito ad abitazione principale, nel quale ha quindi avuto la residenza per almeno più del 50%+1 giorni del periodo tra acquisto e vendita, paga capital gain zero.

Io ipotizzavo il caso di uno che dopo due anni si era trasferito per lavoro, cosi' che dovra' pagare la nuova tassa.

Ad ogni modo non ha importanza il cavillo: nel provvedimento esiste una indubbia violazione allo Statuto del contribuente.
Il governo avrebbe infatti dovuto legiferare: per tutte le case acquistate dal 2020 la tassa e' innalzata al 26%

Invece cosi' si penalizza anche colui che, in buona fede e fidandosi dello Stato, aveva comperato casa in passato con l'obiettivo di pagare solo il 20%.

Una assoluta illegalita' quella commessa dal governo, pur di raccattare tasse.
 
Veder gli immobili come commoditiesi in italia (dove per altro l'80% della popolazione vive in case di proprieta) e' tabu, un crimine orrendo... eh vabbe, siamo fatti cosi.

Riguardo al 26% sulle plusvalenze e' obbiettivamente una porcata e ricalca il solito catto-comunismo italiano: massacrare qualsiasi angolo del mercato che abbia una qualsiasi premialita della libera iniziativa in modo che questa venga soffocata e si crei una societa di automi lobotomizzati consumatori proni a far debito per comprare una macchina ma mai per crescere un'attivita che non si s a mai che poi si esca dal forfettario che e' il limite massimo concesso a chi voglia l'illusione dell'autonomia.

Concordo.
Tra l'altro e' un comportamento vile quello di innalzare delle aliquote gia' altissime e di non alzare invece l'aliquota di successione sugli immobili, che e' ridicola (circa 4%)
 
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