Credo sia importante comprendere come funzionino gli interpelli all'AdE: quali sono le motivazioni che spingono un contribuente o i suoi consulenti a formulare una domanda di interpello, e quali sono le motivazioni di AdE per 1. rispondere anziche ignorare, 2. rispondere pubblicamente anziche in privato. AdE infatti non e' tenuta a rispondere e non e' tenuta a farlo in modo pubblico attraverso la pubblicazione della risposta.
L'interpello in oggetto descrive uno scenario che sottende la partecipazione di investitori privati al capitale sociale di sviluppo immobiliare in cui i crediti fiscali sono parte del business model. Lo scenario e' presentato in modo da comprendere fondamentalmente tutte le fattispecie possibili: ristrutturazione normale, demolizione e ricostruzione, demolizione e ricostruzione con aumento di cubatura, utilizzo e cessione del credito direttamente dalla societa di sviluppo, cessione a societa' partecipanti, cessione a soci della società di sviluppo o delle partecipanti, sismabonus sugli immobili e sismabonus sulla compravendita etc etc. La conferma di AdE non ha quindi lo scopo di chiarire aspetti singoli e puntuali (in parte gia' trattati), ma in questo caso conferma in modo incontrovertibile un business model che finora non e' stato mai messo in atto in modo sistematico e che presumo da ora (o con piu probabilita dopo il 10 marzo) prendera' sempre piu piede.
AdE per altro si e' presa la briga di rispondere a questa domanda in modo pubblico, e, mentre non e' dato sapere il motivo alla base di questa decisione, il risultato sicuramente e' che queste informazioni ora sono a disposizione di quanti avessero dubbi in merito ai rischi di attuare un modello di intervento di questo tipo. Tra questi io. E mentre potrebbe essere stato plausibile dedurre la liceita di un certo modello dal altre pronunce precedenti, quando si tratta di accogliere investitori e' necessario fornire anche qualche solida base normativa che questa risposta fornisce. Era un tassello che mancava e adesso il puzzle e' completo.