dragonfalcon
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Salve a tutti, avrei bisogno di un vostro aiuto sulla tematica messa in titolo.
Faccio una piccola storia per far capire meglio la situazione.
Mia mamma ha un appartamento comprato nel lontano 1981.
Fu comprato l'appartamento con l'inquilino dentro e fino al 2017 è rimasto all'interno fino a quando purtroppo è passato a miglior vita.
Il contratto era sempre un 4+4 con aggiornamento istat dei prezzi.
Praticamente una storia felicissima che non si sentono molto spesso negli affitti ammobiliari(per compensare ci sono stati altri episodi molto negativi con un altro appartamento).
Dopo i lavori di restauro doverosi siamo pronti a riaffittare.
Qui il dilemma.
Il dubbio è sulla cedolare secca al 10% o al 21%.
Il mio comune permette la cedolare secca al 10% e l'immobile ne ha i requisiti.
Ho chiesto all'agenzia che ci avrebbe trovato un possibile inquilino la possibilità di fare la cedolare secca al 10%.
L'agenzia mi sconsiglia caldamente tale possibilità perchè:
-C'è da fare la certificazione da centro ufficiale(tipo uppi) il cui costo è di 78€ per la prima certificazione e la tessera(78€) DEVE essere rinnovata ogni anno. Oltre a poter sapere quanto sono i minimi e massimi richiedibili.
-Il contratto unico è il 3+2 e la casa non è richiedibile dal proprietario per nessun motivo.
-Il risparmio economico quindi non vale lo sbattimento.
Ma è realmente così?
Io avevo capito che una volta fatto la certificazione(con massimi e minimi) l certificazione valeva per tutta la durata del cotratto.
Il risparmio dal 21 al 10% non mi sembra trascurabile + il 25% su imu e tasi.
Il contratto base è il 3+2 ma può essere esteso con conseguenti minimi e massimi diversi.
La casa ha le classiche disdette per gravi motivi(con 6 mesi di anticipo).
Cosa sbaglio nella mia valutazione?
Quali sono le reali controindicazioni della cedolare secca al 10?
Il costo dell'affitto è di 500€ al mese.
Grazie a chiunque potrà darmi delle informazioni.
Faccio una piccola storia per far capire meglio la situazione.
Mia mamma ha un appartamento comprato nel lontano 1981.
Fu comprato l'appartamento con l'inquilino dentro e fino al 2017 è rimasto all'interno fino a quando purtroppo è passato a miglior vita.
Il contratto era sempre un 4+4 con aggiornamento istat dei prezzi.
Praticamente una storia felicissima che non si sentono molto spesso negli affitti ammobiliari(per compensare ci sono stati altri episodi molto negativi con un altro appartamento).
Dopo i lavori di restauro doverosi siamo pronti a riaffittare.
Qui il dilemma.
Il dubbio è sulla cedolare secca al 10% o al 21%.
Il mio comune permette la cedolare secca al 10% e l'immobile ne ha i requisiti.
Ho chiesto all'agenzia che ci avrebbe trovato un possibile inquilino la possibilità di fare la cedolare secca al 10%.
L'agenzia mi sconsiglia caldamente tale possibilità perchè:
-C'è da fare la certificazione da centro ufficiale(tipo uppi) il cui costo è di 78€ per la prima certificazione e la tessera(78€) DEVE essere rinnovata ogni anno. Oltre a poter sapere quanto sono i minimi e massimi richiedibili.
-Il contratto unico è il 3+2 e la casa non è richiedibile dal proprietario per nessun motivo.
-Il risparmio economico quindi non vale lo sbattimento.
Ma è realmente così?
Io avevo capito che una volta fatto la certificazione(con massimi e minimi) l certificazione valeva per tutta la durata del cotratto.
Il risparmio dal 21 al 10% non mi sembra trascurabile + il 25% su imu e tasi.
Il contratto base è il 3+2 ma può essere esteso con conseguenti minimi e massimi diversi.
La casa ha le classiche disdette per gravi motivi(con 6 mesi di anticipo).
Cosa sbaglio nella mia valutazione?
Quali sono le reali controindicazioni della cedolare secca al 10?
Il costo dell'affitto è di 500€ al mese.
Grazie a chiunque potrà darmi delle informazioni.