Vivere a Milano vol.2, costi e opportunità

Piccola e centrale secondo me non è un errore. Dovrebbe essere facile da affittare e rivendibile.
 
Rispondo ad alcuni:

Dipende da cosa hai studiato.

Se hai studiato legge sei f@ttuto per l'estero, o quasi.
Se hai studiato ingegneria o architettura o design della moda con poche parole o con l'inglese riesci a destreggiarti ovunque. Spesso negli ambienti professionali si usa l'inglese come lingua comune, non credo che serva studiare il finlandese per un ingegnere italiano.

E comunque non so le altre facoltà ma il poli ha da decenni il TOEFL che per quanto non sia un esame da madrelingua se sei un caciottaro non lo passi neanche morto (avevo molti "colleghi" inchiodati dal TOEFL).

Il toefl non ti permetterà di capire il 100% di un film in slang ma per molti ambiti lavorativi è sufficiente.

Tutto giusto, ma l'integrazione è anche altro. Vivere con l'inglese è possibilissimo in molti luoghi, ma rimani uno straniero finché non ti ambienti un po' e impari lingua e costumi locali.


In realtà se leggi bene il report l'unica cosa che prende una valutazione positiva è proprio il trasporto pubblico, l'health invece non figura da sola, ma in associazione con la tematica "environment" su cui Milano ha parecchi gap.

The respondents are also notably less satisfied with the availability of healthcare in the
Italian city (from 41st to 60th) and with the quality of its environment (from 51st to 68th).
For example, 36% of expats in Milan describe the latter in negative terms, more than twice
the global average of 17%. What is more, local traffic and public transportation seem to be a
common complaint among the survey respondents. Expats criticize the “traffic” in Milan, its
“bad public infrastructure”, and the “frequent transport strikes”. It is therefore not particularly
surprising that Milan just lands in a rather mediocre 41st place for local transportation (vs.
ranking 30th in 2018).

Se il report è quello di prima valgono gli stessi discorsi della criminalità anche per sanità, trasporto pubblico e infrastrutture.
I dati sono confrontabili, le opinioni no.
 
ma rimani uno straniero finché non ti ambienti un po' e impari lingua e costumi locali.

In quasi qualsiasi posto sarai e rimarrai uno straniero, anche se parli la lingua quasi perfettamente e conoscerai usi e costumi anche più della gente del posto.
Quel 'quasi' si applica ai posti nati recentemente e in cui non esiste un vero concetto di costume locale, né di lingua potremmo dire, che è l'inglese solo per convenzione.
Quindi, facilmente, nessun posto in Europa rispetta queste premesse.
 
Al Polimi, l'esame TOEFL è per la sola magistrale ed in molti lo bypassano con il TOEIC perché è di gran lunga più semplice.
 
In quasi qualsiasi posto sarai e rimarrai uno straniero, anche se parli la lingua quasi perfettamente e conoscerai usi e costumi anche più della gente del posto.
Quel 'quasi' si applica ai posti nati recentemente e in cui non esiste un vero concetto di costume locale, né di lingua potremmo dire, che è l'inglese solo per convenzione.
Quindi, facilmente, nessun posto in Europa rispetta queste premesse.

Assolutamente d'accordo.
Magari si integra chi si accompagna ad un partner locale venendo così introdotto facilmente nella sua cerchia e accelerando il processo di integrazione.
 
Se hai studiato ingegneria o architettura o design della moda con poche parole o con l'inglese riesci a destreggiarti ovunque. Spesso negli ambienti professionali si usa l'inglese come lingua comune, non credo che serva studiare il finlandese per un ingegnere italiano.

Questo è un mito, gli ambienti in europa dove "si lavora in inglese" sono pochissimi e con selezioni serrattisime. In Germania si usa il tedesco, in Francia il francese, sicuramente va un po' meglio in Olanda (non so quanto) man mano che saliamo l'inglese è più diffuso, la lingua madre più sconosciuta, clima e cultura sono diverse e opportunità di lavoro molto poche.

Se in Europa fosse davvero diffuso l'inglese perderemmo molti più giovani di quanti ne stiamo perdendo ora.

Sul perchè gli italiani del Sud vengano a Milano anzichè andare all'estero poi ci sarebbe da aprire un capitolo a parte, difatti la maggior parte degli italiani che emigrano lo fanno da lombardia o veneto. O al Sud non sanno manco l'inglese, oppure non è per niente facile espatriare senza avere nel CV esperienze lavorative come quelle che puoi fare in maggior numero a Milano, e quindi Milano è usata (volontoriamente o meno) come trampolino.
 
Al Polimi, l'esame TOEFL è per la sola magistrale ed in molti lo bypassano con il TOEIC perché è di gran lunga più semplice.

Ai tempi miei e di Sand non era così, la gente veniva falciata a eserciti dal TOEFL e se non lo passavi con un certo voto non prendevi manco la triennale. Poi come dici tu hanno creato degli escamotage...
 
:D riecchice...

Dopo tutto il discusso, ci andrei per lavoro si (e ben pagato), ma tornerei a casuccia subito dopo.
Max tragitto casa/lavoro 1h/1h e mezza, se la paga vale lo sforzo.

Di sicuro preferirei lavorare in Svizzera e portarmeli in Italia :D (fortunato chi puo'), ma socialmente parlando preferisco i milanesi agli svizzeri :wall:

OK!
 
Assolutamente d'accordo.
Magari si integra chi si accompagna ad un partner locale venendo così introdotto facilmente nella sua cerchia e accelerando il processo di integrazione.

Sì quello aiuta, e soprattutto per la lingua.
Dunque, sarai 'il fidanzato straniero di X' ben integrato : )
 
Questo è un mito, gli ambienti in europa dove "si lavora in inglese" sono pochissimi e con selezioni serrattisime.

Se vabbè. Forse non conosci il mondo outsourcing dell'est europa, miriadi di multinazionali che cercano gente con italiano e un inglese accettabile, e spesso è l'unica richiesta, altro che 'selezione serratissima'.
 
est europa.
Quando si guadagna in quei posti freddi ? Chiedo perchè non ho la minima idea.
 
Io mi riferisco ai lavori da ingegnere in Germania da 60k in su, non ai call center di Brno.
 
Non sei città di riferimento se non includi e generi possibilità vere di crescita, ma solo di sfruttamento.

Giriamo sempre lì intorno, ti faccio due esempi:

Bergamo (o altra città del Nord Italia) a 1500 euro o Milano a 2000 euro di stipendio?

Napoli a 1200 euro o sempre Milano a 2000 euro di stipendio?

La risposta direi che è sempre la solita...per il napoletano è quasi sempre un sì, per il bergamasco è un dipende* (e non voglio sentire litanie sulla discriminazione dei meridionali!)

*dalle condizioni di contorno

Probabilmente se il Sud Italia non fosse in condizioni fallimentari su molti aspetti Milano sarebbe una città più equilibrata con beneficio per tutti.

Concordo sulla conclusione.
Non ho dati ma l'esperienza conferma quel che dici: a Milano ci vengono per la maggiore meridionali, mentre dal centro che offre più opportunità la migrazione è minore così come dallo stesso nord, pur vicino.

Purtroppo la scelta è rappresentata da 100 posti a Milano a 1800, 40 posti in gran parte non qualificati a Bergamo da 1500 e 2 a Napoli a 1200.
 
:D riecchice...

Dopo tutto il discusso, ci andrei per lavoro si (e ben pagato), ma tornerei a casuccia subito dopo.
Max tragitto casa/lavoro 1h/1h e mezza, se la paga vale lo sforzo.

Di sicuro preferirei lavorare in Svizzera e portarmeli in Italia :D (fortunato chi puo'), ma socialmente parlando preferisco i milanesi agli svizzeri :wall:

OK!

Guarda che a differenza di Londra, Roma, Parigi, ecc. con 1h/1h30 di viaggio vivi tranquillo in posti dove le case costano quel che ti pare, per cui il problema principale dell'housing milanese non lo senti nemmeno.
 
Io mi riferisco ai lavori da ingegnere in Germania da 60k in su, non ai call center di Brno.

Certo, come se in mezzo non ci fosse nulla.
Sempre là ritorniamo, ridicoli discorsi classisti che trattano dell' 1 % della popolazione a stare larghi, come quando parlate di Cattolica e roba così.
 
Certo, come se in mezzo non ci fosse nulla.
Sempre là ritorniamo, ridicoli discorsi classisti che trattano dell' 1 % della popolazione a stare larghi, come quando parlate di Cattolica e roba così.

Se hai notato stavo rispondendo a sand che parlava di ingegneri.

Cioè, ingegnere di Palermo che viene a Milano: 30k, ingegnere di Palermo che va a Stoccarda: 50k, ma generalmente deve parlare tedesco. Ecco perchè ingegnere di Palermo viene a Milano. L'1% (molto molto meno a dire il vero) è l'ingegnere di Palermo così bravo che trova spazio, che so, a Spotify o Booking dove si lavora in inglese.
 
Se hai notato stavo rispondendo a sand che parlava di ingegneri.

Cioè, ingegnere di Palermo che viene a Milano: 30k, ingegnere di Palermo che va a Stoccarda: 50k, ma generalmente deve parlare tedesco. Ecco perchè ingegnere di Palermo viene a Milano. L'1% (molto molto meno a dire il vero) è l'ingegnere di Palermo così bravo che trova spazio, che so, a Spotify o Booking dove si lavora in inglese.

Ingegnere di Palermo che va a lavorare in una qualsiasi multinazionale in Polonia (o in Spagna, Portogallo e via così): 30k (?), ma non deve certo sapere la lingua del posto per essere assunto. Che poi non ci vada, molto spesso, è ovvio, ma non certo per un problema di lingua o selezioni.
 
Quelli che conosco io in Spagna parlano spagnolo e in Germania il tedesco, non so davvero quante siano in percentuale le aziende in cui si lavora esclusivamente in inglese.

Ovviamente il discorso vale per posti con salari specializzati più alti di Milano o comparabili, quindi ok Barcellona, Amsterdam ecc. ma non tirerei in ballo l'est europa per il caso medio.
 
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