Ma i centri commerciali non stavano chiudendo?

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Eppure Generali investe nel mattone relativo ai centri commerciali:

PRONTA UNA JV CON DUE ESPERTI PER INVESTIRE NEI CENTRI COMMERCIALI IN EUROPA Generali accelera sul mattone Degli investimenti si occuperà un nuovo fondo gestito dalla sgr del gruppo con la consulenza della joint venture, cui la compagnia garantirà una dote di 500 milioni. Partirà a giugno e punta al 7% di rendimento DI TERESA CAMPO Generali accelera nel mattone con un investimento (iniziale) di 500 milioni di euro e il lancio di un nuovo fondo immobiliare. Nel mirino il vivace settore dei centri commerciali, che negli ultimi dieci anni a livello europeo ha visto investimenti per almeno 20 miliardi l'anno e dove invece il gruppo assicurativo triestino è relativamente poco presente. Non solo; in tutta l'Europa continentale il settore vanta fondamentali solidi e alla luce dell'attuale scenario economico mantiene interessanti prospettive di crescita. Per centrare l'obiettivo Generali ha appena lanciato Axis Retail Partners, nuova boutique real estate espressamente dedicata a questo tipo di investimenti, strutturata come joint venture: la compagnia triestina deterrà il 51% attraverso Generali Investments Holding, mentre il resto farà capo a Florencio Beccar e Toby Smith, professionisti di grande esperienza nell'investimento e nella gestione di centri commerciali, con un riconosciuto track record. Il perché di questa scelta è semplice: un investimento così mirato, e in vari mercati europei, richiede profonda conoscenza settoriale e competenze specifiche per selezionare le migliori opportunità d'investimento, gestire gli asset, far crescere i canoni nel lungo periodo e mitigare il rischio. La partnership strategica (formula adottata da Trieste anche in altre occasioni) permette di raggiungere questi obiettivi. Generali punta inoltre ad aumentare ulteriormente l'esposizione verso il mattone, che oggi anche attraverso Generali Real Estate (guidata da Aldo Mazzocco) ammonta a 30 miliardi di euro in termini di masse in gestione, concentrati in Francia (33%), Italia (29%) e Germania (18%) e suddivisi tra uffici (58%), negozi (20%), residenziale (13%) e logistica (4%). Gli investimenti in centri commerciali avverranno attraverso Generali Shopping Centre Fund, primo fondo dedicato della cui gestione si occuperà Generali Real Estate sgr, mentre Axis Retail Partners agirà come advisor di Generali Real Estate sgr per quanto la selezione degli investimenti, tutti di elevata qualità. Il lancio del fondo, che ha un obiettivo di rendimento del 7% l'anno, è previsto per il secondo trimestre 2019, una volta completato l' iter autorizzativo. Generali garantirà un investimento iniziale di 500 milioni, ma il fondo sarà aperto anche a clienti terzi. Come accennato, Generali conta di far aumentare le masse in gestione nei prossimi anni, con focus su una ventina di città europee giudicate più promettenti per dati economico-demografici e potenzialità (trasporti, appetibilità internazionale, pianificazione urbana). Di recente Generali ha acquistato in Francia per 600 milioni 53 immobili occupati dalla catena di gdo Monoprix, più due asset a uffici a Varsavia, un immobile retail high-street a Copenhagen e sta ristrutturando un edificio in centro a Milano che sarà occupato da WeWork. (riproduzione riservata) 16,0 GENERALI quotazioni in euro 4 dic'18 4 mar '19 *** #s#36 #t#0 #c#nazionale#c#
 
Io ho una vaga idea del perche' creano una jv esterna per la gestione di questi immobili... ;)
 
Negli USA sono in piena apocalisse retail con chiusure continue.

Piu o meno in Cina sono nella stessa situazione ma non chiudono ancora, ma nei shopping mall comprano pochissimi preferendo l'acquisto online.

Ci arriveremo anche noi. Se una grande azienda investe in qualcosa non vuol dire che sia un buon investimento!
 
io vado raramente, molto raramente e mai di domenica, quelle poche volte che mi è capitato di andarci ho visto solo gente passeggiare senza buste!

io compro tutto online, per me potrebbero chiudere anche domani!

se dovessi decidere tra una passeggiata in centro ed una passeggiata al centro commerciale non c'è proprio storia!!
 
Sinceramente io continuo ad acquistare nei centri commerciali sopratutto per quanto riguarda l'abbigliamento.
 
Io sapevo che in Usa stanno chiudendo a rotta di collo. E di solito gli americani sono anticipatori di future tendenze europee.

Non di solito, sempre. Tra i 10 e i 20 anni a seconda della tipologia di tendenza
 
Sinceramente io continuo ad acquistare nei centri commerciali sopratutto per quanto riguarda l'abbigliamento.

Anche in USA gli abitanti sopra i 40-50 anni, gli under 25 invece ormai comprano al 99% online anche l'abbigliamento. Il cambio radicale e' evidentissimo. Sara' cosi' anche in Italia tra un 10-15 anni, ovviamente anche da noi inizieranno prima i più giovani
 
Ci arriveremo anche noi. Se una grande azienda investe in qualcosa non vuol dire che sia un buon investimento!

Certo, comunque uno zoccolo duro di centri commerciali rimarrà anche tra 20 anni: le abitudini sono dure a morire
 
Per le chiusure penso che dovremo aspettare ancora qualche anno.


Milanord2, quando apre il nuovo centro commerciale di Cinisello



Di quest'altro ne avevamo già parlato.


Centro commerciale Westfield Milan a Segrate: 17Mila posti di lavoro

i grandi CC fanno chiudere i piccoli..
Centri commerciali, i numeri della crisi - Italiafruit News
In Italia ci sono 948 centri commerciali (oltre a 180 retail park e 30 outlet) e nel 2018, per la prima volta, si sta registrando un saldo negativo: dieci chiusure contro nove inaugurazioni. Parlare di grande crisi è forse esagerato, ma c'è un modello - quello del piccolo centro commerciale con un magnete alimentare e una trentina di negozi nella galleria - che sta annaspando.
 
Per le chiusure penso che dovremo aspettare ancora qualche anno.


Milanord2, quando apre il nuovo centro commerciale di Cinisello



Di quest'altro ne avevamo già parlato.


Centro commerciale Westfield Milan a Segrate: 17Mila posti di lavoro

Quei progetti sono partiti 10-15 anni fa, probabilmente se partivano oggi gli investitori non li trovavano.

Qualche grande c.c. ben gestito, ben collegato, rimarrà. Nonostante il boom degli acquisti online, la gente vuol comunque uscire di casa, e se i gestori sono bravi raccoglieranno quel flusso di gente (qualcosa da vendere c'è sempre)
 
i grandi CC fanno chiudere i piccoli..
Centri commerciali, i numeri della crisi - Italiafruit News
In Italia ci sono 948 centri commerciali (oltre a 180 retail park e 30 outlet) e nel 2018, per la prima volta, si sta registrando un saldo negativo: dieci chiusure contro nove inaugurazioni. Parlare di grande crisi è forse esagerato, ma c'è un modello - quello del piccolo centro commerciale con un magnete alimentare e una trentina di negozi nella galleria - che sta annaspando.

Quello che posti è la realtà.

Va detto che le gallerie hanno più probabilità di campare se il nome dell'iper all'interno è conosciuto.

Dalle mie parti,Altomilanese,c'è un'impennata di nuove aperture che riguardano i discount.Il bello è che si collocano nelle immediate vicinanze,o addirittura di fronte ai concorrenti con dimensioni molto più importanti.
 
Da come lo scrive qualche utente è come se i CC in Italia stessero già morendo e dove non ci stesse andando quasi più nessuno.

Forse il trend è negativo per il lungo periodo ma allo stato attuale delle cose, a parte qualche piccola realtà, non mi pare ci siano molti problemi.
 
Ultima modifica:
Appunto, proprio per questo che se sarà vera crisi se ne riparlerà fra diversi anni …………..

Sono d’accordo.

Alcuni articoli di giornale hanno il potere di stravolgere l’esattezza delle cose.:rolleyes:

Un passerotto,se descritto male,diventa un grande rapace.:rolleyes:
 
Da come lo scrive qualche utente è come se i CC in Italia stessero già morendo e dove non ci stesse andando quasi più nessuno.

Forse il trend è negativo per il lungo periodo ma allo stato attuale delle cose, a parte qualche piccola realtà, non mi pare ci siano molti problemi.

Solo questione di tempo, un lustro, massimo due
 
Mi sembrano pochini 10 anni (messi come termine massimo da parte tua) per tastare con mano una VERA crisi del settore CC in Italia.

Staremo a vedere.
 
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