ivanisevic82
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Salve, mi sto trovando a che fare con un agente immobiliare a mio avviso estremamente scorretto, mi piacerebbe sentire qualche vostro parere o ricevere qualche consiglio.
Essendo interessato all'acquisto di un immobile, dopo vari contatti con l'agenzia, fisso un appuntamento per fare un offerta.
Io vorrei offrire 180, ma l'agente mi dice che i venditori non accetteranno mai e che si può provare (senza alcuna certezza) ad offrire 190. Dice poi che la loro provvigione è il 4%.
Io ribatto che a 190 potrei arrivare, ma il 4% è troppo.
Preciso anche che ad un prezzo d'acquisto più conveniente avrei accettato di pagare anche il 4%.
Non riuscendo a trovare un accordo tuttavia, non faccio alcuna offerta.
Vengo ricontattato dopo pochi minuti dall'agente ed invitato a ripresentarmi in agenzia il giorno dopo.
In quell'occasione l'agente mi dice "se riesco a farle prendere questa casa a 180, lei mi da il 5%?".
Pur trovando poco corretto questo modo di fare (per far guadagnare 1.000 euro in più all'agenzia, il mediatore ne fa perdere 10.000 al venditore!) decido di accettare, in quanto il prezzo finale era quello che volevo...ed io stesso avevo detto che se il mediatore fosse stato tanto "bravo" da farmi avere il prezzo da me desiderato, gli avrei dato volentieri anche la percentuale da lui desiderata.
D'altra parte ho detto espressamente al mediatore che avrei accettato di pagare una provvigione così cara solo se fossimo realmente riusciti a chiudere a 180 e a condizione comunque che loro si fossero comportati correttamente, evitando di accettare altre offerte fino a quando il venditore non avesse accettato o rifiutato la mia...o provando a giocare al rialzo (so che molti lo fanno).
Loro mi dicono "ci mancherebbe...siamo correttissimi, ecc... ecc..." e così sottoscrivo la proposta.
Ora, a distanza di due giorni, mi chiamano dicendomi che il giorno dopo la mia offerta è stata fatta un altra proposta, allo stesso prezzo, ma con la consegna di un assegno per deposito cauzionale superiore al mio.
Mi dicono comunque di non preoccuparmi perché il venditore vorrebbe ugualmente accettare la mia proposta...ma dovrei CORRERE a sottoscrivere per accettazione una piccola modifica che vorrebbero apportare, avvisandomi che, se non dovessi accettare entro l'indomani, sarebbero costretti a dar priorità all'offerta pervenuta dopo la mia, in quanto questa scadrebbe domani!
In pratica vorrebbero farmi credere che questi fantomatici aspiranti acquirenti, arrivati dopo il sottoscritto, avrebbero fatto una proposta il venerdì, per farla scadere il lunedì (!!!).
La piccola modifica richiesta peraltro consisterebbe nell'anticipare di 15 gg. la data ultima per la realizzazione di una condizione/subordinazione inserita nell'offerta (ottenimento del mutuo). Allo spirare del termine indicato l'offerta sarà da considerarsi nulla e l'agenzia dovrà restituirmi l'assegno che ho consegnato come deposito cauzionale.
Diversamente, al realizzarsi della condizione, il deposito si trasforma in caparra e l'offerta accettata in preliminare.
E' evidente come l'agenzia abbia inventato questa stupidaggine per spingermi ad accettare in fretta la modifica da loro proposta.
E' altrettanto evidente che la ragione per cui mi mettono fretta è che hanno bisogno di incassare...e non vedono l'ora che l'offerta subordinata al realizzarsi della condizione, si trasformi in preliminare.
Faccio presente che una simile variazione (che comunque deve essere da me accettata) mi metterebbe in difficoltà, in quanto non è detto che la banca faccia in tempo a deliberare nel termine strettissimo da loro richiesto.
Ad ogni modo abbiamo fissato per domani...e qui finisce il racconto.
Ora che succederà domani?
Per me il problema non è accettare la loro modifica (15 gg. di tempo in meno a me cambiano poco, se la banca non fa in tempo a deliberare amen, mi restituiranno l'assegno consegnato in deposito).
Piuttosto sono indignato dal comportamento dell'agente.
Reputo eticamente scorretto accettare altre offerte in attesa che venga data una risposta ad una proposta già formulata.
Questa regola "etica" è peraltro formalizzata dal codice deontologico della FIAIP, associazione alla quale l'agenzia in questione si fregia di appartenere.
In buona sostanza se avessero realmente accettato acquisito una proposta da parte di terzi, mentre ancora c'è in ballo la mia proposta, avrebbero commesso un grave illecito deontologico...e ad essere sincero avrei molta voglia di fare un esposto alla FIAIP e alla Camera di Commercio.
Purtroppo però non ho nulla di scritto, solo parole e conversazioni telefoniche...temo che valgano poco.
Se invece, come credo, si tratta solo di una balla (proposta venerdì che scade il lunedì, mai sentito!!) per mettermi pressione e spingermi ad accettare subito la variazione che vorrebbero inserire (e che gli consentirebbe di pretendere da me la provvigione con 15gg. di anticipo), la scorrettezza sarebbe comunque evidente, in quanto il mediatore non può fornire informazioni FALSE al fine di mettere pressioni psicologiche sull'acquirente.
Pensavo dunque di andare dall'agente e dirgli chiaramente che non voglio nemmeno sentire parlare di altre proposte, in quanto mai avrebbe dovuto accettarle e che se realmente i venditori hanno richiesto di anticipare la scadenza di 15gg., voglio me lo mettano per iscritto, in quanto ho perso fiducia nella correttezza del mediatore e preferisco un contatto diretto con i venditori.
Se accettano bene, altrimenti amen, non mi piego a queste porcherie.
Ciò che vi domando è: secondo voi cos'altro potrei fare?
Non sono il tipo di persona che si rimangia la parola data, ma io ho pattuito con il mediatore il 5% (per iscritto) alla condizione che mi facesse chiudere a 180 e che si comportasse correttamente, non accettando altre offerte o facendo aste (questo purtroppo non è stato scritto).
Dal momento che si è comportato in maniera scorretta, io sarei incline, in caso comunque di accettazione piena della mia proposta da parte dei venditori, a non riconoscere più il 5% pattuito, in quanto ritengo che con il suo comportamento si sia reso inadempiente di fronte ad obblighi non solo contrattuali, ma anche di generali, di buona fede.
A questo punto non vorrei superare il 4%...anche se a mio avviso già il 3% - visto il comportamento scorretto da loro assunto - sarebbe tanto.
Credete che possa in qualche modo far valere quanto sopra?
O avendo sottoscritto un 5% e non avendo prove documentali di quanto accaduto, non c'è speranza di far valere le mie ragioni?
Attenda pareri e consigli, grazie!
Essendo interessato all'acquisto di un immobile, dopo vari contatti con l'agenzia, fisso un appuntamento per fare un offerta.
Io vorrei offrire 180, ma l'agente mi dice che i venditori non accetteranno mai e che si può provare (senza alcuna certezza) ad offrire 190. Dice poi che la loro provvigione è il 4%.
Io ribatto che a 190 potrei arrivare, ma il 4% è troppo.
Preciso anche che ad un prezzo d'acquisto più conveniente avrei accettato di pagare anche il 4%.
Non riuscendo a trovare un accordo tuttavia, non faccio alcuna offerta.
Vengo ricontattato dopo pochi minuti dall'agente ed invitato a ripresentarmi in agenzia il giorno dopo.
In quell'occasione l'agente mi dice "se riesco a farle prendere questa casa a 180, lei mi da il 5%?".
Pur trovando poco corretto questo modo di fare (per far guadagnare 1.000 euro in più all'agenzia, il mediatore ne fa perdere 10.000 al venditore!) decido di accettare, in quanto il prezzo finale era quello che volevo...ed io stesso avevo detto che se il mediatore fosse stato tanto "bravo" da farmi avere il prezzo da me desiderato, gli avrei dato volentieri anche la percentuale da lui desiderata.
D'altra parte ho detto espressamente al mediatore che avrei accettato di pagare una provvigione così cara solo se fossimo realmente riusciti a chiudere a 180 e a condizione comunque che loro si fossero comportati correttamente, evitando di accettare altre offerte fino a quando il venditore non avesse accettato o rifiutato la mia...o provando a giocare al rialzo (so che molti lo fanno).
Loro mi dicono "ci mancherebbe...siamo correttissimi, ecc... ecc..." e così sottoscrivo la proposta.
Ora, a distanza di due giorni, mi chiamano dicendomi che il giorno dopo la mia offerta è stata fatta un altra proposta, allo stesso prezzo, ma con la consegna di un assegno per deposito cauzionale superiore al mio.
Mi dicono comunque di non preoccuparmi perché il venditore vorrebbe ugualmente accettare la mia proposta...ma dovrei CORRERE a sottoscrivere per accettazione una piccola modifica che vorrebbero apportare, avvisandomi che, se non dovessi accettare entro l'indomani, sarebbero costretti a dar priorità all'offerta pervenuta dopo la mia, in quanto questa scadrebbe domani!
In pratica vorrebbero farmi credere che questi fantomatici aspiranti acquirenti, arrivati dopo il sottoscritto, avrebbero fatto una proposta il venerdì, per farla scadere il lunedì (!!!).
La piccola modifica richiesta peraltro consisterebbe nell'anticipare di 15 gg. la data ultima per la realizzazione di una condizione/subordinazione inserita nell'offerta (ottenimento del mutuo). Allo spirare del termine indicato l'offerta sarà da considerarsi nulla e l'agenzia dovrà restituirmi l'assegno che ho consegnato come deposito cauzionale.
Diversamente, al realizzarsi della condizione, il deposito si trasforma in caparra e l'offerta accettata in preliminare.
E' evidente come l'agenzia abbia inventato questa stupidaggine per spingermi ad accettare in fretta la modifica da loro proposta.
E' altrettanto evidente che la ragione per cui mi mettono fretta è che hanno bisogno di incassare...e non vedono l'ora che l'offerta subordinata al realizzarsi della condizione, si trasformi in preliminare.
Faccio presente che una simile variazione (che comunque deve essere da me accettata) mi metterebbe in difficoltà, in quanto non è detto che la banca faccia in tempo a deliberare nel termine strettissimo da loro richiesto.
Ad ogni modo abbiamo fissato per domani...e qui finisce il racconto.
Ora che succederà domani?
Per me il problema non è accettare la loro modifica (15 gg. di tempo in meno a me cambiano poco, se la banca non fa in tempo a deliberare amen, mi restituiranno l'assegno consegnato in deposito).
Piuttosto sono indignato dal comportamento dell'agente.
Reputo eticamente scorretto accettare altre offerte in attesa che venga data una risposta ad una proposta già formulata.
Questa regola "etica" è peraltro formalizzata dal codice deontologico della FIAIP, associazione alla quale l'agenzia in questione si fregia di appartenere.
In buona sostanza se avessero realmente accettato acquisito una proposta da parte di terzi, mentre ancora c'è in ballo la mia proposta, avrebbero commesso un grave illecito deontologico...e ad essere sincero avrei molta voglia di fare un esposto alla FIAIP e alla Camera di Commercio.
Purtroppo però non ho nulla di scritto, solo parole e conversazioni telefoniche...temo che valgano poco.
Se invece, come credo, si tratta solo di una balla (proposta venerdì che scade il lunedì, mai sentito!!) per mettermi pressione e spingermi ad accettare subito la variazione che vorrebbero inserire (e che gli consentirebbe di pretendere da me la provvigione con 15gg. di anticipo), la scorrettezza sarebbe comunque evidente, in quanto il mediatore non può fornire informazioni FALSE al fine di mettere pressioni psicologiche sull'acquirente.
Pensavo dunque di andare dall'agente e dirgli chiaramente che non voglio nemmeno sentire parlare di altre proposte, in quanto mai avrebbe dovuto accettarle e che se realmente i venditori hanno richiesto di anticipare la scadenza di 15gg., voglio me lo mettano per iscritto, in quanto ho perso fiducia nella correttezza del mediatore e preferisco un contatto diretto con i venditori.
Se accettano bene, altrimenti amen, non mi piego a queste porcherie.
Ciò che vi domando è: secondo voi cos'altro potrei fare?
Non sono il tipo di persona che si rimangia la parola data, ma io ho pattuito con il mediatore il 5% (per iscritto) alla condizione che mi facesse chiudere a 180 e che si comportasse correttamente, non accettando altre offerte o facendo aste (questo purtroppo non è stato scritto).
Dal momento che si è comportato in maniera scorretta, io sarei incline, in caso comunque di accettazione piena della mia proposta da parte dei venditori, a non riconoscere più il 5% pattuito, in quanto ritengo che con il suo comportamento si sia reso inadempiente di fronte ad obblighi non solo contrattuali, ma anche di generali, di buona fede.
A questo punto non vorrei superare il 4%...anche se a mio avviso già il 3% - visto il comportamento scorretto da loro assunto - sarebbe tanto.
Credete che possa in qualche modo far valere quanto sopra?
O avendo sottoscritto un 5% e non avendo prove documentali di quanto accaduto, non c'è speranza di far valere le mie ragioni?
Attenda pareri e consigli, grazie!