Ci sono due aspetti nella faccenda: uno è il prezzo sul secondario, l'altro è proprio il numero di quote esistenti.
La particolarità degli ETF è che sono fondi aperti, cioè gli Specialists possono racimolare il sottostante al prezzo di mercato, aggiungerlo al valore del fondo e avere in cambio quote da vendere sul secondario ad un prezzo momentaneamente più alto. Viceversa se ci guadagnano, possono comprare quote sul secondario e sottrarre dal valore del fondo l'equivalente sottostante che rivenderanno sul mercato a prezzi più vantaggiosi.
Il meccanismo "In Kind Creation-Redemption" - Brano tesi
Questo meccanismo di creation & redemption in kind degli ETF fa sì che in bid/ask sul secondario si crei un muro con potenza di fuoco virtualmente infinita, se le masse sono sufficienti.
Nei certificati invece il MM deve solo rispettare gli obblighi di quotazione/spread per il volume, a volte piccolo, che gli compete. E può anche essere scavalcato dalla pressione in acquisto/vendita.
L'introduzione del mercato quote-driven sul SeDeX ha scongiurato il rischio maggiore del passaggio a Bid only. Se vendono tutte le quote vuol dire che il certificato ha avuto successo; se non ne emettono altre dello stesso, magari ci sarà una nuova emissione.
Si, ho visto che ti ho superato come numero di risposte nel thread! :D