Quale Large CAP europeo?

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Volevo investire 4.000-5.000 euro totali su un paio di questi Large Cap europei per i prossimi 3-5 anni. Propensione al rischio, direi media, con disponibilità ad investire il 40-50% in fondi ed il restante tenerlo come liquidità. Non voglio cambiare investimenti spesso e cerco invece fondi che possano assicurare una certa stabilità nel tempo, magari anche nei 10 anni, con un obiettivo di rendimento globale almeno del 5-10%. Ho già Echiquier Agressor, Agenor e Azimut Trend, oltre a un po’ di liquidità che vorrei mantenere in CA o Santander, a seconda della miglior offerta. In futuro vorrei anche posizionarmi un po’ sull’Italia con Oyster Italian Value e forse nell’immobiliare con Mattone Arancio o Henderson Pan European Property. In totale, liquidità compresa, circa 35.000 euro, con una possibilità di ulteriori investimenti di poche migliaia di euro l’anno. Compro tramite Fundstore. Ogni parere è ben accetto. Vi ringrazio. Ciao.
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Area Euro Large CAP

Schroeder ISF Euro Active Value B
Schroeder ISF Euro Equity B

Azionari Europa

Large CAP Value:
JPM Dinamic D
JPM Strategic Value D

Large CAP Growth:
DWS Invest European Equities NC
Fidelity European Aggrressive Fund A o E

Large CAP Blend:
Oyster European Opportunities A
Fidelity European Growth A oppure E
Henderson Pan European equity A
 
Value: Schroder ISF European Special Situations

Blend: Invesco Pan European Structured Equity

Azionario Europa Large Cap Growth: Invesco European Growth
Parvest Europe Growth
 
Oyster European Opportunities per me... ;)
 
Investimenti: Zoffoli (Julius Baer), la rivincita delle aziende mignon

Finanzaonline.com - 4.7.07/15:46

Piccolo è bello. Nel variegato mondo delle Borse la small size è una qualità molto apprezzata da gestori e investitori. Anche secondo Stefano Zoffoli dell'asset allocation team di Julius Baer Asset Management questo è il mood del momento. "L'attività di fusioni e acquisizioni fa sì che ci siano ancora buone prospettive per le piccole aziende, possibili candidate ad operazione", spiega il money manager. In generale secondo l'esperto il sole splenderà ancora sui listini continentali. I motivi? "Le valutazioni appaiono convenienti, lo scenario macroeconomico è equilibrato, gli utili registrati sono secondo le attese e la liquidità è ampia", snocciola Zoffoli. Nella sua classifica posto d'onore spetta a pari merito al comparto minerario e a quello industriale. Mentre è meglio mettere a prendere polvere le utilities e i financials.
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Nell' estate 2006 Julius Baer vedeva migliori prospettive per le Large Caps.
Se adesso parlano di buone prospettive soprattutto per le Small caps ne consegue che è meglio orientarsi sulle Large caps?
 
Invesco Pan European Structured Equity A (Codice ISIN : LU0119750205 ) è un azionario Europa che a 6 mesi, un anno, 3 e 5 anni ha fornito una performance superiore a quella dell' indice MSCI Europe , suo benchmark dichiarato.
Performance complessiva a 5 anni al 14 novembre: +31,5992%.
Negli ultimi 4 anni in ogni anno solare ha reso più dell' indice MSCI Europe e della media di categoria .

http://www.fondionline.it/mainexact.php?ch=100038.200039.300000.400015&mnp=72&pru=5575

http://www.morningstar.fr/funds/ove...aphCompare=7&graphcuriso=EUR&submit1=Afficher
 
Da quando era stato segnalato in questo thread ( 2007 , 2008 e 2009 ) , Invesco Pan European Structured Equity Fund A Acc ha fornito una performance superiore a quella dell' indice di riferimento.
La performance continua ad essere superiore a quella dell' indice di categoria Morningstar a 3 - 5 anni etc.

Performance del Fondo |Rendimenti Annuali, Cumulati e Trimestrali |Invesco Funds - Invesco Pan European Structured Equity Fund A Acc|ISIN:LU0119750205


Borsa, Quotazioni Azioni, Fondi, ETF, Fondi Pensione | Morningstar



Fund Size (Mil)
29/02/2016 : USD 7372,90
 
Anche Threadneedle european select mi sembra un buon fondo.Il gestore è David Dudding
 

Allegati

  • david dudding.pdf
    128,1 KB · Visite: 117
MFS® Meridian Funds European Value Fund A1 EUR Acc
può essere considerato un fondo di ottimo o buon livello.

Morningstar attualmente lo mette nella categoria Azionari Europa Large Cap Blend.

MFS® Meridian Funds European Value Fund A1 EUR Ac...|LU0125951151

Performance del Fondo |Rendimenti Annuali, Cumulati e Trimestrali |MFS® Meridian Funds European Value Fund A1 EUR Acc|ISIN:LU0125951151

L’obiettivo d’investimento del Fondo è l’incremento del capitale, espresso in euro. Il Fondo investe prevalentemente in un portafoglio di titoli azionari europei che sono ritenuti sottovalutati rispetto alla potenzialità di crescita degli utili, grazie alla ricerca fondamentale dal basso verso l’alto svolta dagli esperti MFS degli investimenti azionari.

https://fundlab.credit-suisse.com/it/it/retail/fund/detail/LU0125951151

Bluerating.com


Un suo Fund manager , Benjamin Stone , ottiene il rating AAA da Citywire

Benjamin Stone | Fund Manager Fact Sheet | MFS International, MFS- US, Great-West Life | Citywire

Benjamin Stone | Fund Manager Fact Sheet | MFS International | Citywire
 
E' il momento di puntare sull'azionario europeo, nonostante tutto (analisti) | Finanzaonline.com

da Marco Berton , 17/05/2016 - 11:55

Puntare in questo momento sull'azionario europeo potrebbe essere cosa buona e giusta.

Questa l'opinione di Erik Knutzen, Chief Investment Officer Multi-Asset Class di Neuberger Berman, che in un commento odierno fa il punto proprio sull'asset class ritenuta più rischiosa da molti analisti internazionali.

L'esperto sottolinea nel suo comment come la maggior parte degli investitori ha osservato un miglioramento del sentiment ad aprile nei confronti dell'azionario, dell'obbligazionario ad alto rendimento, dei mercati emergenti e delle commodity.
Nonostante la performance degli asset europei non sia stata per nulla esaltante.

"Ci troviamo in difficoltà nel prendere esposizione in modo davvero convinto finché i fondamentali non saranno chiari. Nessuna area geografica può dirsi leader dell'economia globale. Il rialzo del dollaro ha reso la vita difficile alle aziende statunitensi, anche se i dati macro si sono rafforzati. Ora che i dati recenti appaiono indeboliti può essere il momento di guardare all'Europa più da vicino" sottolinea Knutzen.

L'esperto evidenzia inoltre come sia facile concentrarsi sui titoli da prima pagina ed immaginare l'Europa in una crisi permanente, percorsa dal rischio geopolitico. Scavando un po' più a fondo, si possono trovareaspetti positivi a livello di singole economie e un posizionamento favorevole sulle aziende.

Settimana scorsa ci sono state notizie positive riguardanti la Grecia. Il suo parlamento ha approvato delle riforme senza melodrammi, dando il via ad una revisione del bailout che, secondo Knutzen, dovrebbe mettere in circolazione fondi ed aprire le discussioni sullo sgravio del debito.

"Una settimana prima, la crescita del Pil dell'eurozona ha sorpreso al rialzo, proprio mentre gli Usa annunciavano la più bassa crescita trimestrale degli ultimi due anni. Venerdì scorso la Germania ci ha mostrato un Pil solido. I dati manifatturieri provenienti dall'Europa sono stati contrastanti, così come per gli Usa, ma è incoraggiante vedere l'Italia e la Spagna superare le attese. Il problema della disoccupazione in Europa rimane grave ma le rivendicazioni dei senza lavoro, i tassi di partecipazione alla forza lavoro e i dati sugli stipendi del settore non agricolo ci ricordano che non è tutto rose e fiori nemmeno negli States.

Certo, tutto è relativo. La crescita dell'Europa nel primo trimestre è dello 0,5%, esattamente come negli Stati Uniti. Manca ancora la volontà di ristrutturare il debito greco. La produzione industriale in Germania, Francia e Regno Unito si sta indebolendo. L'inflazione è inesistente.

Ma le opportunità in Europa non riguardano i dati macro. Sono piuttosto una serie di fattori che, messi in fila, sostengono l'idea di investimento nel settore corporate europeo".

L'esperto mette in evidenza come le aziende europee tendono a beneficiare di prezzi del petrolio più bassi. Inoltre sono maggiormente esposte ai mercati emergenti, in cui il sentiment potrebbe migliorare. Infine, laquantità di moneta in circolazione nell'eurozona sta crescendo in modo consistente e quest'anno c'è stato un'ulteriore stimolo da parte della Bce.

"L'azione di stimolo include l'impegno all'acquisto di obbligazioni aziendali, cosa che sta creando un'ondata di nuove emissioni in euro: circa 19 miliardi di euro sono arrivati al mercato soltanto nella giornata di mercoledì scorso. Questa leva potrebbe creare problemi nel lungo periodo ma nel frattempo lancia il messaggio di un'abbondante liquidità e mostra la possibilità di investimenti redditizi.

Questo è incoraggiante, visto che le aziende europee hannomolto più margine di miglioramento degli utili delle corrispettive americane. I profitti societari sono allo stesso livello del 2010 e non sono mai tornati su quelli precedenti la crisi. Al contrario, i profitti americani hanno segnato un picco nel 2014 e da allora sono in calo.

L'inversione di tendenza non è ancora in corso. A stagione delle trimestrali quasi finita, gli utili per azione delle società dell'S&P 500 sono in calo di poco più del 5% anno su anno; in Europa, gli utili per azione delle società dello Stoxx 600 sono in calo del 21% e le attese per la crescita degli utili a fine anno sono a favore di un indebolimento.

Ciononostante i miei colleghi che si occupano di azionario stanno guardando fuori dagli Usa, e per una buona ragione. Diamo un'occhiata alle performance.

Da inizio anno i mercati che hanno avuto le performance peggiori includono lo Stoxx 600, le banche europee ed i listini italiano e tedesco (insieme alla Cina ed al Giappone). Ma è andata diversamente ad aprile, quando la Spagna era in positivo del 4%, l'Italia del 3% e l'S&P 500 era piatto. Per gli investitori in dollari americani i risultati sono stati perfino migliori: da inizio anno l'azionario spagnolo ha chiuso aprile in territorio positivo contro il biglietto verde.

In un mondo in cui le vere opportunità scarseggiano, ititoli europei potrebbero essere una buona fonte di valore nel lungo termine ed i mercati potrebbero ora riconoscere in parte questo valore".

E' il momento di puntare sull'azionario europeo, nonostante tutto (analisti) | Finanzaonline.com
 
Da Wall Street all’Europa, i gestori pronti alla grande rotazione

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La percentuale di strategist e investitori che preferisce le borse europee a Wall Street è sempre più ampia. Mentre le azioni degli Stati Uniti hanno registrato un vero e proprio rally da reflazione dall’inizio del mese di novembre, coloro che cercano rifugio dalle valutazioni eccessive dei titoli azionari gravitano verso l’Europa, che tratta attualmente a livelli meno esagerati.

Per esempio, la scorsa settimana gli strategist di Deutsche Bank AG hanno esortato gli investitori a ridurre le partecipazioni in titoli degli Stati Uniti a favore di azioni europee e lo stesso ha fatto BlackRock Inc. D’altra parte, mentre l’indice S&P 500 ha più volte scalato nuovi record nel corso dell’attuale rally, l’indice azionario europeo Stoxx 600 rimane ancora sotto dell’8% dai picchi di metà aprile 2015, lasciando più spazio per potenziali rialzi.

Gli analisti intravedono una possibile avanzata degli indici europei dopo le elezioni francesi. “L’Europa rappresenta un grande investimento a leva sulla reflazione globale” ha dichiarato un gestore di un portafoglio multi asset di una importante casa d’investimento americana in un’intervista a Bloomberg TV il 27 marzo scorso. “Abbiamo ridotto in parte l’esposizione alle azioni degli Stati Uniti – ha aggiunto il gestore – perché riteniamo che le aspettative ora siano eccessive. Al contrario, i dati macro economici provenienti dall’Europa sono piuttosto solidi e indicano che c’è ancora valore da sfruttare sui listini del Vecchio Continente”.

Gli strategist azionari di Morgan Stanley hanno aumento le loro previsioni di crescita degli utili per azione 2017 per l’MSCI Europe Index al 16 per cento, da una precedente proiezione del 12 per cento e alzato il target a 12 mesi dell’indice a 1.650 punti. Anche per gli esperti di Borsa di Societe Generale SA, guidati da Charles De Boissezon, l’indice S&P 500 ha ora un limitato potenziale di rendimento per i prossimi due anni, a differenza dei titoli azionari della zona euro che trattano a sconto del 47 per cento rispetto ai loro omologhi statunitensi in base al rapporto prezzo/patrimonio: percentuale che si confronta con uno sconto del 40 per cento negli ultimi dieci anni.

“La migliore prospettiva economica e l’inflazione, mescolata con un calo previsto dell’incertezza politica dopo le elezioni francesi, dovrebbe rendere l’Europa fortemente accattivante” hanno scritto gli specialisti di Societe Generale che, relativamente a Piazza Affari, prevedono che l’Indice FTSE MIB possa salire del 21 per cento fino a 24.500 punti entro la fine del prossimo anno.

FinanciaLounge
6 aprile 2017
 
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