Il cambiamento ai vertici di Area Banca era nell’aria da tempo. Da quando, a luglio dello scorso anno, la Popolare di Lodi aveva rilevato i crediti di 119 milioni di euro che Banca Intesa vantava nei confronti della rete di promotori. Crediti, tra l’altro, garantiti da pegno sulla stessa società.
Ma a Federico Tralli, fondatore di Area Banca, azionista di maggioranza e presidente della società, l’operazione non era piaciuta e aveva definito la mossa della Popolare di Lodi una scalata ostile. Tanto che in occasione dell’assemblea dei soci di Area aveva respinto, ritenendola illegittima, la richiesta di partecipazione della banca guidata da Gianpiero Fiorani, chiudendo le porte ai suoi rappresentanti. Un braccio di ferro che ha coinvolto anche i legali invocati da Area Banca per osteggiare il passaggio di consegne. Fino a pochi giorni fa: il 5 febbraio, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Area Banca, come anticipato da Finanza & Mercati (quotidiano del gruppo PerlaFinanza, che edita questo giornale) Tralli ha gettato la spugna rassegnando le dimissioni insieme all’amministratore delegato della società Cristiano Bugatti. Ora la strada della Popolare di Lodi è spianata.