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18-05-22, 17:41 #2
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Fare previsioni non è mai facile, specialmente ora con tante incognite. I migliori affari di solito si fanno durante i crolli, marzo del 2020 ne è un chiaro esempio. Non sempre però le cose si ripetono nello stesso modo. All'epoca abbiamo assistito in un veloce recupero a V. Ora come ora, con una guerra in corso dalla durata indefinibile, con pesanti ripercussioni economiche, con un'inflazione galoppante che costringe le autorità ad una stretta monetaria, frenando per contro la crescita ed i consumi, forse per il recupero ci potrebbe volere anche molto tempo. In questo periodo sono state travolte anche le crypto che, si pensava, potessero essere un asset in controtendenza.
In tale scenario, si potrebbe iniziare a costruire delle posizioni con una parte della somma a disposizione, incrementando nei momenti di debolezza.
Oltre agli etf, per la parte azionaria, guarderei anche al vasto mondi dei certificati d'investimento, buoni anche in un mercato laterale o negativo, scegliendo sottostanti solidi, barriere profonde e magari airbag finale. Oltre a qualche tracker per cavalcare i trend più promettenti.
Per il comparto obbligazionario, andrei direttamente sulle singole emissioni, i ns. BTP potrebbero essere un buon approdo, magari senza esagerare con la duration.
Concordo per una piccola parte di crypto, anche questa da incrementare nei momenti di debolezza...
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18-05-22, 17:57 #3
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Io continuo a stare fuori dai mercati.
Semplicemente li reputo troppo rischiosi in questo momento storico. Il fatto che siano in calo costante da ormai più di un semestre (e già questo fa più paura rispetto alla correzioni lampo che abbiamo visto dal 2009 ad oggi) non esclude che non possa ancora arrivare quel paio di sedute che lasciano sul campo un altro 10% in uno schiocco di dita...
Per adesso si attinge l'elemosina dalle promo dei conti deposito e si prende qualcosa di carino dalle GS ramo I... e va bene così...
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18-05-22, 18:06 #4
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Ciao balcarlo e grazie della risposta!
La mia intenzione/richiesta però era quella di creare un portafoglio(per entrare bene durante questo crollo e sfruttare al massimo la, si spera, risalita) con ETF, ETC, ETP e al massimo qualche singola obbligazione, perchè sono strumenti più facili e più utilizzabili da tutti....etf a leva, certificati e futures sono strumenti più complicati/rischiosi e che bisogna capire bene!
Inoltre, per un normale utente, entrare in un portafoglio composto come quelli che ho citato, è sicuramente più facile anche perchè sono 2 soli strumenti con cui è facile farsi un piano di ingressi (ad esempio sull'S&P500 si può prevedere di entrare in 4-5 colpi a partire dal -20% dai massimi e ad ogni ulteriore -5%).
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18-05-22, 20:48 #5
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Questo è vero ma, in un portafoglio equilibrato credo dovrebbero poter trovare posto anche strumenti come i certificati d'investimento che, una volta esaminati, non sono poi così difficili da comprendere. Personalmente li utilizzo da diverso tempo e so che molti consulenti li stanno inserendo in buona percentuale nei portafogli dei clienti. I cach collest ad esempio, hanno di solito sottostanti azionari ma offrono cedole (anche generose) e quindi rispondono a quell'esigenza di flussi periodici di una certa consistenza che, con le obbligazioni core, è difficile da ottenre, pur con gli aumenti di questo periodo.
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18-05-22, 22:38 #6
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condivido il pensiero di balcarlo. è da un anno che acquisto solo certificates proprio perchè non mi fidavo delle valutazioni. per ora i certificati a lunga scadenza stanno soffrendo come l'azionario continuando pero a pagare ricche cedole, mentre quelli in scadenza mi permetteranno di acquistare a prezzi si sconto le azioni che preferisco.
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18-05-22, 23:20 #7
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La tua analisi è sostanzialmente corretta e fotografa la situazione attuale proiettando un'immagine del futuro a tinte fosche, giacchè l'inflazione non accenna a placare la propria forza distruttiva. Una forza oscura che per anni era stata silente e depotenziata. Anzi era stata invocata da qualche demagogo della plebaglia, che tanto immersa nella propria ignoranza finanziaria non metteva subito a fuoco ed in correlazione con il proprio misero vivere. Purtroppo oggi quando va a fare la spesa si accorge che il peso del carrello è più leggero di un tempo ed ha perso potere di acquisto! Il risparmiatore con una pingue liquidità ne è più cosciente anche se inconsciamente è rassicurato dal valore numerario in banca immobile, un'energia immobilizzata di liquidità, ma poi ecco scatta il ragionamento: " il denaro è mobile e liquido, ma fermo e immobile non rende, non voglio fare la fine dell'ignavo servo nella parabola dei talenti raccontata nel vangelo di matteo Mt 25,14-30!"
Che fine fece il servo della parabola? Fu incaricato dal suo padrone, assieme agli altri servi, di prendere in custodia del denaro (un talento) e anzichè impiegarlo per accrescerlo, lo nascose in una buca. Quando il padrone tornò dal suo viaggio interrogò sull'uso che ne avevano fatto i servi, premiando chi lo aveva accresciuto e punendo il servo infingardo che lo aveva nascosto sotto la terra. Mi perdoneranno se interpreto la parabola dell'evangelo in chiave prosaica e non liturgica, ma il senso è lo stesso: il vangelo ci invita a non nascondere il proprio talento (spiriturale) o denaro.
E allora scatta nel risparmiatore la presa di coscienza che il suo capitale si sta consumando, che l'unico modo per invertire questo meccanismo infernale è investirlo e si butta nella mischia. Chi avesse fatto questo ragionamento qualche mese ora sarebbe nelle pene. Oltre a tutta la liquidità impiegata, decimata dall'alleanza perniciosa tra cali di borsa e inflazione, avrebbe perso anche la serenità.
Per chi ha aspettato oppure si è ritrovato di recente con nuova liquidità, la situazione è completamente diversa. Il denaro è attaccato dall'inflazione, vero ma è libero da impieghi. La preoccupazione è semmai rivolta verso il quando ed il come investire. Se investisse già in questi giorni tutta la liquidità comprerebbe a sconto del 20%, ma questo calo sarà sufficiente per avere un margine di sicurezza? Potrebbe decidere di non rischiare tutto e subito frazionando le entrate nel tempo e nei cali di borsa.
Con il dollaro storicamente caro, io eviterei di assumere anche il rischio cambio. Vedo che dopo la sbornia di ptf in dollari, si prende coscienza anche sul forum che in questa fase storica sarebbe da preferire uno strumento hedgiato. L'hedging non è gratis ha un costo quasi occulto, non spiegato con trasparenza, non compreso nel ter e finchè i tassi americani sono più alti di quelli europei rappresenta un costo (1,5% annuo su obbligazionario, su azionaro forse è anche più caro) ma in questo momento è un prezzo che si paga volentieri! Tutto azionario o anche obbligazionario? Il giusto mix è alchimia per i posteri. Buttiamo già 2 ipotesi
1) Con un profilo di rischio alto va bene quasi tutto azionario come hai suggerito.
2) Con un profilo di rischio medio alto direi:
IUSE (sp500) o IWDE (world hedged) per la parte azionaria
Btp o etf obbligazionari high yield in euro ed emergenti per la parte obbligazionaria
Le cripto per la parte davvero residuale del ptf
Non ho inserito etf inflazione giacchè mi sembrano cari, ma potrebbe essere un mio bias e questo strumento ha ancora birra davanti.
Non ho messo tbond, perchè il 3% di rendimento comincia ad essere interessante ma non siamo americani ed il cambio non mi farebbe stare tranquillo.
All'orizzonte non si vede ancora il cielo terso, ma è proprio quando ci sono nuvole che si aprono opportunità. Per usare un linguaggio ancora più truculento che poi è il linguaggio del MERCATO, questa forza magnifica senza forma e con confini quasi illimitati, storicamente ci suggerisce questo: è proprio quando piove sangue dal cielo che la terra
viene concimata, così il seme risparmiato e investito è liberato dai multipli eccessivi! Più copiosa è la caduta più velocemente crescerà la pianta - capitale.Ultima modifica di La Neuro; 19-05-22 alle 00:19
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19-05-22, 08:52 #8
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Anche il mio portafoglio è per circa il 60% in certificates. In massima parte cash collect che genarano flussi cedolari mensili e trimestrali, compensabili con eventuali minus. Le scadenze non sono lontane e molti hanno anche autocall e possono anche scadere anticipatamente, permettendo di reimpiegare la somma in altre emissioni.
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19-05-22, 08:56 #9
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Fare market timing non e` mai una buona strategia. Adotterei al classica strategia lazy e fare ribilanciamenti annuali tra asset
Nel tuo caso con LS non hai neanche bisogno di ribilanciare
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19-05-22, 09:28 #10
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Io come già detto su altre discussioni, proprio a causa del dollaro forte ho sospeso PAC su LS e VWCE, o meglio se ci sarà uno storno importante riprenderò ugualmente, ma parliamo di -30% YTD, altrimneti è in pausa fino in autunno. Può essere sbagliato ma la cosa mi fa stare più sereno.
Stò invece tenendo sotto controllo l'ETF sulle Utility Europee STUX, TER 0,18.
SPDR MSCI Europe Utilities UCITS ETF | STUX | IE00BKWQ0P07
Il motivo è duplice, non ho rischio cambio, inoltre sono convinto che dalla crisi energetica che stiamo vivendo e visti i cambiamenti che l'Europa dovrà affrontare la sezione delle Utility sarà quella che più avrà da guadagnare. Che si parli di FER, di gas, di Hydrogeno, tutti devono passare per loro... Monitoravo anche STNX ma è troppo basato su petroliferi ed ha più volatilità.
La mia strategia è quella di incrementare nel primo ipervenduto su base mensile.
Avevo valutato anche lo Stoxx Europe 600 (MEUD) che ha un TER molto basso 0,07, ma secondo il mio parere non avrà lo stesso rendimento del settoriale STUX. Provate a confrontarli e mi date un parere.