Miglior lazy portafolio...copiando dai 3 migliori!

smam79

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Ciao a tutti, nella vana speranza di creare il portafoglio lazy perfetto, ho spulciato 1 miriade di portafogli...il che mi ha portato a selezionare i 3 migliori per rapporto performance/DD/Standard Deviation in 30 anni che, neanche a farlo apposta sono forse i 3 più conosciuti e discussi un pò dappertutto, ovvero:

- Golden Butterfly (Rendimento 8,16% annuo / Max DD -14,81% / Standard deviation 7,17)
- All Weather (Rendimento 7,90% annuo / Max DD -12,18% / Standard deviation 6,78)
- Permanent Portfolio (Rendimento 6,83% annuo / Max DD -12,63% / Standard deviation 6,19)

Intendiamo ci sono molti altri ottimi portafogli lazy ma hanno tutti un rapporto peggiore, ad esempio il Pinwheel (Rendimento 7,99% annuo / Max DD -36,89% / Standard deviation 10,11) o il 50/50 (Rendimento 8,54% annuo / Max DD -27,04% / Standard deviation 8,25) o il 60/40 (Rendimento 8,36% annuo / Max DD -30,55% / Standard deviation 9,08), ecc...
I primi 3 insomma hanno mediamente rendimenti di poco inferiori a tanti altri portafogli lazy che mixano più asset, ma con DD e SD molto inferiori! Guardando la loro composizione e incrociandoli viene fuori che le parti dove tutti e 3 concordano sono:
- BOND LUNGHI (governativi) ---> dal 20% al 40%;
- ORO ---> dal 7,5% al 25%;
- AZIONI LARGE CAP ---> dal 20% al 30%;
Poi tutti hanno mediamente un 20% di bond corti o medi.

Partendo da questi dati e tenendo conto che noi non siamo americani ma viviamo in Europa con l'€, avevo pensato al seguente portafoglio lazy:

30% BOND LUNGHI ---> X25E (obbligazioni europa 25+ anni) e magari qualche bond lungo che renda bene come il BTP 67 o il Romania 49;
10% BOND INTERMEDI ---> X57E (obbligazioni europa 5-7 anni);
15% ORO ---> SGLD;
45% AZIONI LARGE CAP ---> VWCE o SWDA;

Che ne pensate? Grazie
 
Ciao a tutti, nella vana speranza di creare il portafoglio lazy perfetto, ho spulciato 1 miriade di portafogli...il che mi ha portato a selezionare i 3 migliori per rapporto performance/DD/Standard Deviation in 30 anni che, neanche a farlo apposta sono forse i 3 più conosciuti e discussi un pò dappertutto, ovvero:

- Golden Butterfly (Rendimento 8,16% annuo / Max DD -14,81% / Standard deviation 7,17)
- All Weather (Rendimento 7,90% annuo / Max DD -12,18% / Standard deviation 6,78)
- Permanent Portfolio (Rendimento 6,83% annuo / Max DD -12,63% / Standard deviation 6,19)

Intendiamo ci sono molti altri ottimi portafogli lazy ma hanno tutti un rapporto peggiore, ad esempio il Pinwheel (Rendimento 7,99% annuo / Max DD -36,89% / Standard deviation 10,11) o il 50/50 (Rendimento 8,54% annuo / Max DD -27,04% / Standard deviation 8,25) o il 60/40 (Rendimento 8,36% annuo / Max DD -30,55% / Standard deviation 9,08), ecc...
I primi 3 insomma hanno mediamente rendimenti di poco inferiori a tanti altri portafogli lazy che mixano più asset, ma con DD e SD molto inferiori! Guardando la loro composizione e incrociandoli viene fuori che le parti dove tutti e 3 concordano sono:
- BOND LUNGHI (governativi) ---> dal 20% al 40%;
- ORO ---> dal 7,5% al 25%;
- AZIONI LARGE CAP ---> dal 20% al 30%;
Poi tutti hanno mediamente un 20% di bond corti o medi.

Partendo da questi dati e tenendo conto che noi non siamo americani ma viviamo in Europa con l'€, avevo pensato al seguente portafoglio lazy:

30% BOND LUNGHI ---> X25E (obbligazioni europa 25+ anni) e magari qualche bond lungo che renda bene come il BTP 67 o il Romania 49;
10% BOND INTERMEDI ---> X57E (obbligazioni europa 5-7 anni);
15% ORO ---> SGLD;
45% AZIONI LARGE CAP ---> VWCE o SWDA;

Che ne pensate? Grazie

Sostituirei bond intermedi con bond ultracorti/cash in quanto servono per coprire in caso di recessione per comprare altro a sconto.

Come allocazione a me piace (infatti assomiglia al mio portafoglio), poi ognuno si backtesti le percentuali per adattarlo al proprio profilo di rischio (senza esagerare con l azionario che non serve, provare per credere ;))
 
Perchè non un semplice mix di:
- 85% LS60
- 15% SGLD

Alla fine avresti:
- 51% azionario / 44% obbligazionario / 15% oro
 
Io dal mio Lazy ho tolto l oro e fatto così:

70% azioni divise 90%SWDA e 10% IEEM
22,5% bond avevo (o meglio dire ho ancora) IEMB XGLE IEAC STHE. Sto piano piano spostando tutto su AGGH.
7,5% liquidità conto deposito svincolabile
 
Ciao a tutti, nella vana speranza di creare il portafoglio lazy perfetto, ho spulciato 1 miriade di portafogli...il che mi ha portato a selezionare i 3 migliori per rapporto performance/DD/Standard Deviation in 30 anni che, neanche a farlo apposta sono forse i 3 più conosciuti e discussi un pò dappertutto, ovvero:

- Golden Butterfly (Rendimento 8,16% annuo / Max DD -14,81% / Standard deviation 7,17)
- All Weather (Rendimento 7,90% annuo / Max DD -12,18% / Standard deviation 6,78)
- Permanent Portfolio (Rendimento 6,83% annuo / Max DD -12,63% / Standard deviation 6,19)

Intendiamo ci sono molti altri ottimi portafogli lazy ma hanno tutti un rapporto peggiore, ad esempio il Pinwheel (Rendimento 7,99% annuo / Max DD -36,89% / Standard deviation 10,11) o il 50/50 (Rendimento 8,54% annuo / Max DD -27,04% / Standard deviation 8,25) o il 60/40 (Rendimento 8,36% annuo / Max DD -30,55% / Standard deviation 9,08), ecc...
I primi 3 insomma hanno mediamente rendimenti di poco inferiori a tanti altri portafogli lazy che mixano più asset, ma con DD e SD molto inferiori! Guardando la loro composizione e incrociandoli viene fuori che le parti dove tutti e 3 concordano sono:
- BOND LUNGHI (governativi) ---> dal 20% al 40%;
- ORO ---> dal 7,5% al 25%;
- AZIONI LARGE CAP ---> dal 20% al 30%;
Poi tutti hanno mediamente un 20% di bond corti o medi.

Partendo da questi dati e tenendo conto che noi non siamo americani ma viviamo in Europa con l'€, avevo pensato al seguente portafoglio lazy:

30% BOND LUNGHI ---> X25E (obbligazioni europa 25+ anni) e magari qualche bond lungo che renda bene come il BTP 67 o il Romania 49;
10% BOND INTERMEDI ---> X57E (obbligazioni europa 5-7 anni);
15% ORO ---> SGLD;
45% AZIONI LARGE CAP ---> VWCE o SWDA;

Che ne pensate? Grazie

Mi sembra di capire che hai backtestato i portafogli in dollari o hai preso quei valori dai portafogli in dollari (che vanno bene per l'investitore americano), ma avresti dovuto convertire i valori giornalieri dei prezzi (e quindi dei rendimenti) in euro. I risultati sarebbero stati molto diversi (non tanto sui rendimenti quanto sugli indicatori di rischio).
 
dove hai fatto le simulazioni ?
 
Ciao a tutti, nessuna simulazione, ho preso i dati da qui: Lazy Portfolios and ETF composition

E' chiaro che i dati si riferiscono a portafogli con etf americani, in $.....noi dovremmo mettere non solo USA come loro ma più globale e avremmo il problema del cambio!
Quello che mi sembrava interessante è che in tutti e 3 i portafogli si usa per lo più Bond lunghi, oro e Azionario large cap....per questo mi sono chiesto se non fosse questo il "segreto" per avere un portafoglio un pò per tutte le stagioni e che garantisca discrete performance con DD e volatilità bassissimi!
Per ovviare all'incognita cambio che noi abbiamo e gli americani no si potrebbe puntare per la parte obbligazionaria a bond europei (così da non avere il problema cambio ma neanche il costo di hedge!)

Gli LS hanno il problema (per questo tipo di portafoglio) che hanno la parte obbligazionaria con dentro corporate e con scadenze medie (non lunghe)...e hanno il costo dell'hedge.

Qualcosa del tipo
30% BOND LUNGHI ---> X25E (obbligazioni europa 25+ anni) e magari qualche bond lungo che renda bene come il BTP 67 o il Romania 49
20% ORO ---> SGLD
50% AZIONI LARGE CAP ---> VWCE o SWDA

Certo quest'anno i bond lunghi sono una sciagura fra inflazione + rialzo tassi + fine acquisti da parte delle banche, ma entrando ora dopo un ribasso di X25E dai massimi del -31% (roba da crollo azionario!)...
 
resto della idea che i lazy siano portafogli creati qualche decennio fa in USA che analizziamo da noi solo da pochi anni, quindi nessuno li ha sperimentati davvero, sono solo backtest riferiti peraltro al quarantennio 1981-2021 che ha visto un apporto spettacolare dei bond lunghi per effetto del ribasso storico dei tassi

il ribasso storico dei tassi è finito ad agosto 2020, siamo entrati in una fase di:

- deglobalizzazione
- geopolitica dei blocchi
- debito record
- inflazione stile anni '70
- sovraffollamento mondiale

che stanno portando ad un rialzo dei tassi che pur con qualche pausa illusoria, non sappiamo quando si assesterà

mi viene da pensare che alcuni lazy non funzioneranno più bene come nel passato

la gestione del cambio valutario serve solo ad abbassare la volatilità ma nel lungo periodo rappresenta un costo e riduce la performance

se gli americani avessero studiato i lazy alla ricerca del rendimento, avrebbero sostituito i treasuries con un ETF sui BTP italiani a cambio coperto, ma se gli originali prevedono treasuries un motivo c'è
 
resto della idea che i lazy siano portafogli creati qualche decennio fa in USA che analizziamo da noi solo da pochi anni, quindi nessuno li ha sperimentati davvero, sono solo backtest riferiti peraltro al quarantennio 1981-2021 che ha visto un apporto spettacolare dei bond lunghi per effetto del ribasso storico dei tassi

il ribasso storico dei tassi è finito ad agosto 2020, siamo entrati in una fase di:

- deglobalizzazione
- geopolitica dei blocchi
- debito record
- inflazione stile anni '70
- sovraffollamento mondiale

che stanno portando ad un rialzo dei tassi che pur con qualche pausa illusoria, non sappiamo quando si assesterà

mi viene da pensare che alcuni lazy non funzioneranno più bene come nel passato

la gestione del cambio valutario serve solo ad abbassare la volatilità ma nel lungo periodo rappresenta un costo e riduce la performance

se gli americani avessero studiato i lazy alla ricerca del rendimento, avrebbero sostituito i treasuries con un ETF sui BTP italiani a cambio coperto, ma se gli originali prevedono treasuries un motivo c'è

Quello che scrivi è condivisibile, meno - secondo me - la parte relativa alla gestione del cambio valutario:
- Serve ad abbassare la volatilità: corretto
- Nel lungo periodo rappresenta un costo e riduce la performance: non è corretto. Nel lungo l'hedging più o meno azzera il suo costo, a parità di TER dell'ETF utilizzato. Inoltre, il 50% delle volte aumenta la performance (quando il rapporto di cambio sarebbe andato a sfavore dell'investitore) e il 50% delle volte la riduce (quando il rapporto di cambio sarebbe andato a favore dell'investitore).
 
resto della idea che i lazy siano portafogli creati qualche decennio fa in USA che analizziamo da noi solo da pochi anni, quindi nessuno li ha sperimentati davvero, sono solo backtest riferiti peraltro al quarantennio 1981-2021 che ha visto un apporto spettacolare dei bond lunghi per effetto del ribasso storico dei tassi

il ribasso storico dei tassi è finito ad agosto 2020, siamo entrati in una fase di:

- deglobalizzazione
- geopolitica dei blocchi
- debito record
- inflazione stile anni '70
- sovraffollamento mondiale

che stanno portando ad un rialzo dei tassi che pur con qualche pausa illusoria, non sappiamo quando si assesterà

mi viene da pensare che alcuni lazy non funzioneranno più bene come nel passato

la gestione del cambio valutario serve solo ad abbassare la volatilità ma nel lungo periodo rappresenta un costo e riduce la performance

se gli americani avessero studiato i lazy alla ricerca del rendimento, avrebbero sostituito i treasuries con un ETF sui BTP italiani a cambio coperto, ma se gli originali prevedono treasuries un motivo c'è

Interessante. E quindi in base a questa fase storica, secondo te quali portafogli potrebbero essere tra i più indicati?
 
- Nel lungo periodo rappresenta un costo e riduce la performance: non è corretto. Nel lungo l'hedging più o meno azzera il suo costo, a parità di TER dell'ETF utilizzato. Inoltre, il 50% delle volte aumenta la performance (quando il rapporto di cambio sarebbe andato a sfavore dell'investitore) e il 50% delle volte la riduce (quando il rapporto di cambio sarebbe andato a favore dell'investitore).
Ho letto tutta la tua recente pubblicazione ma su questo non riesco a trovare conferme nei backtest.
Ho provato a fare delle simulazioni in periodi nel quale il cambio EUR/USD tornava allo stesso valore e l'ETF hedgiato faceva sempre peggio sia per quanto riguarda il rendimento (con numeri non giustificabili da differenze di TER) che di rapporto rendimento/volatilità.
Capisco a livello teorico l'eliminazione del rischio valuta ma a conti fatti non sembra aver pagato nel recente passato, ne in termini di rendimento che di mitigazione del rischio.
Pecco troppo di recency bias?
 
Ho letto tutta la tua recente pubblicazione ma su questo non riesco a trovare conferme nei backtest.
Ho provato a fare delle simulazioni in periodi nel quale il cambio EUR/USD tornava allo stesso valore e l'ETF hedgiato faceva sempre peggio sia per quanto riguarda il rendimento (con numeri non giustificabili da differenze di TER) che di rapporto rendimento/volatilità.
Capisco a livello teorico l'eliminazione del rischio valuta ma a conti fatti non sembra aver pagato nel recente passato, ne in termini di rendimento che di mitigazione del rischio.
Pecco troppo di recency bias?

Credo di sì.

Se guardi i grafici delle equity lines dei backtest di tutti o quasi i lazy portfolios che ho analizzato (sono 40), vedrai che dal 1985 al 2020 e dal 2000 al 2020 l'andamento dei portafoglio in USD è stato superiore di quello di quello in USD-->EUR, che non è altro che lo stesso portafoglio ma trasformato su base giornaliera in euro in base al rapporto di cambio EUR/USD. In pratica, le equity dei lazy in USD tracciano il rendimento dell'investitore statunitense, quelle in USD-->EUR tracciano il rendimento dell'investitore dell'area euro che avesse investito nello stesso identico portafoglio.

Se prendi invece le equity lines dei backtest dal 2010 al 2020, il risultato è opposto: l'andamento dei portafoglio in USD è stato inferiore di quello di quello in USD-->EUR.

Ora, un eventuale (se fosse esistito) lazy in USD 100% hedgiato avrebbe permesso di ottenere i rendimenti dei portafogli in USD anche all'investitore dell'area euro. Rendimenti identici, a parità di TER, perché si può ipotizzare che il costo dell'hedging nel lungo termine si compensi.

Anche a livello di volatilità i portafogli USD-->EUR nei miei backtest hanno sempre fatto peggio (e non di poco) dei portafoglio in USD, per ovvi motivi. In particolare, guarda i backtest a 5 e 10 anni rolling, ma non solo.
Se hai letto tutto l'articolo, compresi quelli sui singoli lazy, tutte queste cose le trovi e le analisi credo che siano molto dettagliate.

Però non so come e perché tu ottenga risultati diversi: forse è proprio a causa del recency bias, ma potrebbere essere altro (il costo dell'hedging che nel periodo più recente è a sfavore dell'investitore dell'area euro). Se ti va, posta pure le tue analisi...
 
Credo di sì.

Se guardi i grafici delle equity lines dei backtest di tutti o quasi i lazy portfolios che ho analizzato (sono 40), vedrai che dal 1985 al 2020 e dal 2000 al 2020 l'andamento dei portafoglio in USD è stato superiore di quello di quello in USD-->EUR, che non è altro che lo stesso portafoglio ma trasformato su base giornaliera in euro in base al rapporto di cambio EUR/USD. In pratica, le equity dei lazy in USD tracciano il rendimento dell'investitore statunitense, quelle in USD-->EUR tracciano il rendimento dell'investitore dell'area euro che avesse investito nello stesso identico portafoglio.

Se prendi invece le equity lines dei backtest dal 2010 al 2020, il risultato è opposto: l'andamento dei portafoglio in USD è stato inferiore di quello di quello in USD-->EUR.

Ora, un eventuale (se fosse esistito) lazy in USD 100% hedgiato avrebbe permesso di ottenere i rendimenti dei portafogli in USD anche all'investitore dell'area euro. Rendimenti identici, a parità di TER, perché si può ipotizzare che il costo dell'hedging nel lungo termine si compensi.

Anche a livello di volatilità i portafogli USD-->EUR nei miei backtest hanno sempre fatto peggio (e non di poco) dei portafoglio in USD, per ovvi motivi. In particolare, guarda i backtest a 5 e 10 anni rolling, ma non solo.
Se hai letto tutto l'articolo, compresi quelli sui singoli lazy, tutte queste cose le trovi e le analisi credo che siano molto dettagliate.

Però non so come e perché tu ottenga risultati diversi: forse è proprio a causa del recency bias, ma potrebbere essere altro (il costo dell'hedging che nel periodo più recente è a sfavore dell'investitore dell'area euro). Se ti va, posta pure le tue analisi...


Per lungo intendi > 30 anni ?
 
Credo di sì.

Se guardi i grafici delle equity lines dei backtest di tutti o quasi i lazy portfolios che ho analizzato (sono 40), vedrai che dal 1985 al 2020 e dal 2000 al 2020 l'andamento dei portafoglio in USD è stato superiore di quello di quello in USD-->EUR, che non è altro che lo stesso portafoglio ma trasformato su base giornaliera in euro in base al rapporto di cambio EUR/USD. In pratica, le equity dei lazy in USD tracciano il rendimento dell'investitore statunitense, quelle in USD-->EUR tracciano il rendimento dell'investitore dell'area euro che avesse investito nello stesso identico portafoglio.

Se prendi invece le equity lines dei backtest dal 2010 al 2020, il risultato è opposto: l'andamento dei portafoglio in USD è stato inferiore di quello di quello in USD-->EUR.

Ora, un eventuale (se fosse esistito) lazy in USD 100% hedgiato avrebbe permesso di ottenere i rendimenti dei portafogli in USD anche all'investitore dell'area euro. Rendimenti identici, a parità di TER, perché si può ipotizzare che il costo dell'hedging nel lungo termine si compensi.

Anche a livello di volatilità i portafogli USD-->EUR nei miei backtest hanno sempre fatto peggio (e non di poco) dei portafoglio in USD, per ovvi motivi. In particolare, guarda i backtest a 5 e 10 anni rolling, ma non solo.
Se hai letto tutto l'articolo, compresi quelli sui singoli lazy, tutte queste cose le trovi e le analisi credo che siano molto dettagliate.

Però non so come e perché tu ottenga risultati diversi: forse è proprio a causa del recency bias, ma potrebbere essere altro (il costo dell'hedging che nel periodo più recente è a sfavore dell'investitore dell'area euro). Se ti va, posta pure le tue analisi...

Il concetto che il costo dell'hedging nel lungo periodo si compensi mi è poco chiaro. In quali casi un ETF hedgiato ha costi inferiori a un ETF non hedgiato? Negli ultimi 10/15 anni gli ETF hedgiati hanno sempre avuto costi superiori.
 
Il concetto che il costo dell'hedging nel lungo periodo si compensi mi è poco chiaro. In quali casi un ETF hedgiato ha costi inferiori a un ETF non hedgiato? Negli ultimi 10/15 anni gli ETF hedgiati hanno sempre avuto costi superiori.

Bisogna distinguere 2 tipi di costo: il TER di un ETF e il costo dell'hedging vero e proprio, che non sempre è un costo.

1) Riguardo al TER è semplice: se il TER di un ETF è 0,20% e il TER dello stesso ETF hedgiato è 0,25%, ad esempio, è chiaro che l'ETF hedgiato avrà un costo più alto a prescindere da tutto il resto. Se i 2 ETF hanno lo stesso TER, il costo da questo punto di vista è identico.

2) Oltre al discorso del TER, esiste il costo (o ricavo) vero e proprio dell'hedging, che dipende dal differenziale dei tassi di interesse tra i paesi/regioni delle diverse valute. Nel caso dell'EUR/USD, attualmente i tassi statunitensi di breve termine sono più alti di quelli dell'area euro e quindi l'hedging per gli investitori dell'area euro ha un costo pari (approssimiamo) al differenziale tra questi tassi. Per gli americani che investissero nell'area euro hedgiando il loro investimento, l'hedging genererebbe un extra-rendimento pari allo stesso differenziale.
E viceversa, nel caso in cui i tassi statunitensi fossero più bassi di quelli dell'area euro.

Nel lungo termine (30 anni è senz'altro lungo termine, ma anche 20 direi che lo è) si può ipotizzare che quanto sopra si compensi, perché il differenziale tra i tassi di interesse varia nel tempo. E' un'ipotesi che nel futuro potrebbe invece vedere i costi/vantaggi a favore dell'una o dell'altra valuta più che compensarsi perfettamente, ma non possiamo sapere in quale direzione. L'ipotesi di una compensazione nel lungo termine, però, non è campata in aria.

Questa seconda parte è quasi sempre ignorata: si crede che l'hedging sia sempre e solo un costo ma può benissimo non esserlo. Parlare di "costo dell'hedging" certo è perciò sbagliato.

Al di là di tutto, l'hedging ha una finalità ben precisa: annullare o minimizzare il rischio di cambio. Una sorta di assicurazione, che in quanto tale giustificherebbe anche un eventuale suo costo (che ripeto, non è detto che ci sia per forza, a meno che il TER di un ETF hedgiato sia più alto, come detto al punto 1).

Il rischio di cambio è un rischio non marginale negli investimenti, per quanto qui nel forum sia ignorato o minimizzato da moltissimi utenti. Come tutti i rischi, si può mitigare o meno e non è detto che annullarlo totalmente sia sempre la soluzione più giusta, perché entrano in gioco altri fattori, molti dei quali soggettivi. E' un rischio tanto maggiore quanto meno volatile è il sottostante. Non lo dico solo io, fidatevi di Vanguard, che non a caso hedgia il 100% della parte obbligazionaria dei LS e non quella azionaria.
 
Bisogna distinguere 2 tipi di costo: il TER di un ETF e il costo dell'hedging vero e proprio, che non sempre è un costo.

1) Riguardo al TER è semplice: se il TER di un ETF è 0,20% e il TER dello stesso ETF hedgiato è 0,25%, ad esempio, è chiaro che l'ETF hedgiato avrà un costo più alto a prescindere da tutto il resto. Se i 2 ETF hanno lo stesso TER, il costo da questo punto di vista è identico.

2) Oltre al discorso del TER, esiste il costo (o ricavo) vero e proprio dell'hedging, che dipende dal differenziale dei tassi di interesse tra i paesi/regioni delle diverse valute. Nel caso dell'EUR/USD, attualmente i tassi statunitensi di breve termine sono più alti di quelli dell'area euro e quindi l'hedging per gli investitori dell'area euro ha un costo pari (approssimiamo) al differenziale tra questi tassi. Per gli americani che investissero nell'area euro hedgiando il loro investimento, l'hedging genererebbe un extra-rendimento pari allo stesso differenziale.
E viceversa, nel caso in cui i tassi statunitensi fossero più bassi di quelli dell'area euro.

Nel lungo termine (30 anni è senz'altro lungo termine, ma anche 20 direi che lo è) si può ipotizzare che quanto sopra si compensi, perché il differenziale tra i tassi di interesse varia nel tempo. E' un'ipotesi che nel futuro potrebbe invece vedere i costi/vantaggi a favore dell'una o dell'altra valuta più che compensarsi perfettamente, ma non possiamo sapere in quale direzione. L'ipotesi di una compensazione nel lungo termine, però, non è campata in aria.

Questa seconda parte è quasi sempre ignorata: si crede che l'hedging sia sempre e solo un costo ma può benissimo non esserlo. Parlare di "costo dell'hedging" certo è perciò sbagliato.

Al di là di tutto, l'hedging ha una finalità ben precisa: annullare o minimizzare il rischio di cambio. Una sorta di assicurazione, che in quanto tale giustificherebbe anche un eventuale suo costo (che ripeto, non è detto che ci sia per forza, a meno che il TER di un ETF hedgiato sia più alto, come detto al punto 1).

Il rischio di cambio è un rischio non marginale negli investimenti, per quanto qui nel forum sia ignorato o minimizzato da moltissimi utenti. Come tutti i rischi, si può mitigare o meno e non è detto che annullarlo totalmente sia sempre la soluzione più giusta, perché entrano in gioco altri fattori, molti dei quali soggettivi. E' un rischio tanto maggiore quanto meno volatile è il sottostante. Non lo dico solo io, fidatevi di Vanguard, che non a caso hedgia il 100% della parte obbligazionaria dei LS e non quella azionaria.

Sono daccordo che il rischio cambio, soprattutto con dollaro alto (storicamente) sia ignorato nel forum.
Purtroppo a volte sono anche ignorati i costi di hedging che su strumenti come embe e us10 sono circa 1,5% punti l'anno.



Secondo me hedging da il meglio di sè su azionario (ma anche obbligazionario) per un investimento tramite PIC, mentre il pac meglio cambio aperto.

Per quanto riguarda inversione dei tassi, potrà avvenire in futuro (come è gia successo diversi anni fa) però al momento lo scenario macro vede i tassi usa correre più di quelli europei.
Nel caso di tassi europei più alti di quelli usa, anche gli strumenti tipo HY avrebbe rendimenti più favorevoli in europa.
Oggi un hy europeo come IHYG rende il 3,3 contro il 4,8 degli usa (HY etf ishares)....la differenza è circa il costo di hedging. In caso di inversione paritetica (cioè tassi europei ai livelli di quelli americani e viceversa) probabilmente noi avremmo rendimento del 4,8% su ihyg e loro del 3,3. Nessuno regala niente, se i tassi europei saranno più favorevoli sarà l'investitore americano a doversi preoccupare dei costi di hedging. Per un europeo a quel punto sarà più conveniente HY europeo che offre un rendimento più alto
 
Ultima modifica:
Secondo me hedging da il meglio di sè su azionario (ma anche obbligazionario) per un investimento tramite PIC, mentre il pac meglio cambio aperto.

Secondo alcune (per me autorevoli) fonti, sull'azionario l'hedging ha poco senso.

Personalmente concordo con te invece che sull'obbligazionario può aver senso in un pic, con un pac di venti o più anni l'utilità è tutta da dimostrare.
L'unica cosa certa, e su questo credo che non ci siano dubbi, è che come tutte le coperture, per averla ci sono dei costi da sostenere.
 
Ultima modifica:
Interessante. E quindi in base a questa fase storica, secondo te quali portafogli potrebbero essere tra i più indicati?

quelli che si adattano all'evoluzione del contesto

la regola principale: evitare gli indici globali
 
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