Fondi pensione: ma è davvero così svantaggioso fare 50 e 50?

Due.Zero

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Leggo che in molti mirano a ritirare il 100% e quindi si arrovellano per riuscirci, pesando i versamenti per non superare la soglia critica di non ritorno.

Ma un onesto e "pigro" obbiettivo di un 50 subito e 50 di rendita, da portare avanti senza problemi in fase di accumulo, quali svantaggi darebbe?

Mi aiutate a capire i pro e contro delle due possibilità per favore?

Cosa va considerato?
 
Leggo che in molti mirano a ritirare il 100% e quindi si arrovellano per riuscirci, pesando i versamenti per non superare la soglia critica di non ritorno.

Ma un onesto e "pigro" obbiettivo di un 50 subito e 50 di rendita, da portare avanti senza problemi in fase di accumulo, quali svantaggi darebbe?

Mi aiutate a capire i pro e contro delle due possibilità per favore?

Cosa va considerato?

Non c'è nessuna controindicazione a fare 50 e 50. A mio avviso molti non considerano il fondo pensione per quello che è nato ossia una forma di integrazione alla pensione pubblica.
Cmq la cosa è molto soggettiva. La scelta dipende dal comparto scelto, dallo stato di salute, dal patrimonio complessivo, ecc.
Non può esserci una risposta univoca.
 
Leggo che in molti mirano a ritirare il 100% e quindi si arrovellano per riuscirci, pesando i versamenti per non superare la soglia critica di non ritorno.

Ma un onesto e "pigro" obbiettivo di un 50 subito e 50 di rendita, da portare avanti senza problemi in fase di accumulo, quali svantaggi darebbe?

Mi aiutate a capire i pro e contro delle due possibilità per favore?

Cosa va considerato?

Il contro più grosso (che spero venga risolto il prima possibile) è che le rendite non sono poi così eque per chi le riceve.

Per il resto penso che sia solo un limite mentale di chi ha sempre avuto il TFR e non accetta il cambiamento (e pensa che le pensioni future siano come le pensioni passate).
 
Quando sarà a me interesserà la rendita tenendo solo d'occhio di non perdere quanto versato di tasca mia, quindi farò i conti per essere sicuro di riavere quanto versato rivalutato dell'inflazione, come anticipo oppure con rendita garantita, quello lo vedrò a suo tempo.
 
Quando sarà a me interesserà la rendita tenendo solo d'occhio di non perdere quanto versato di tasca mia, quindi farò i conti per essere sicuro di riavere quanto versato rivalutato dell'inflazione, come anticipo oppure con rendita garantita, quello lo vedrò a suo tempo.

Il problema è che con la rendita non sai mai se riprenderai quanto versato (dipende da quanto vivrai dopo che sei andato in pensione) e d’altra parte con il ritiro dell’intero capitale non ti proteggi dal longevity risk.
 
sono i coefficienti di rendita a far cadere le braghe e ad incentivare la ricerca della scappatoia.
 
qualcuno riesce a spiegarmi in due parole questa cosa del 50 e 50?
 
qualcuno riesce a spiegarmi in due parole questa cosa del 50 e 50?

Quando andrai in pensione se il montante nel fondo supera una certa soglia potrai solo ritirarne al max il 50%, il resto sei obbligato a riceverlo sotto forma di rendita.
E la soglia mi pare che sia il triplo dell'assegno sociale, una cosa del genere, cmq varia, non è fisso.
 
Il problema è che con la rendita non sai mai se riprenderai quanto versato (dipende da quanto vivrai dopo che sei andato in pensione) e d’altra parte con il ritiro dell’intero capitale non ti proteggi dal longevity risk.

Con Allianz ho visto ho la possibilità di avere 10 anni di rendita garantita, mi baserei su quello poi per fare i conti per capire quanto ritirare subito e quanto lasciare in rendita.

Come detto l'obiettivo sarebbe lasciare il più possibile a rendita, ma col paletti di recuperare il versato, ho già un file di calcolo che utilizzo per tenere sotto controllo rendimento del fondo pensione e questo ulteriore obiettivo che mi sono dato.

Che poi in realtà vorrei sfruttare anche la RITA per recuperare il versato, perché ad oggi (45anni) non ho comunque intenzione di lavorare fino alla data della pensione ( a Dio piacendo tutti questi discorsi ovviamente...)
 
Quando andrai in pensione se il montante nel fondo supera una certa soglia potrai solo ritirarne al max il 50%, il resto sei obbligato a riceverlo sotto forma di rendita.
E la soglia mi pare che sia il triplo dell'assegno sociale, una cosa del genere, cmq varia, non è fisso.

A determinate condizioni esiste anche il ritiro dell'intero capitale sotto forma di R.I.T.A.
 
Quando andrai in pensione se il montante nel fondo supera una certa soglia potrai solo ritirarne al max il 50%, il resto sei obbligato a riceverlo sotto forma di rendita.
E la soglia mi pare che sia il triplo dell'assegno sociale, una cosa del genere, cmq varia, non è fisso.

Grazie mille, quindi c'è un qualche modo immagino per rimanere sotto a questa cifra
 
Certo che c'è: basta calibrare i versamenti volontari per non sforare.
Ovvio che TFR e contributo datoriale, se conferiti, non puoi calibrarli.

Ma a spanne non credo che con il solo TFR + contributo datoriale si rischi di sforare.
 
Non c'è nessuna controindicazione a fare 50 e 50. A mio avviso molti non considerano il fondo pensione per quello che è nato ossia una forma di integrazione alla pensione pubblica.
Concordo, nessuna controindicazione. Le preoccupazioni per il non potere ritirare il 100% del montante derivano dalla scarsa cultura che abbiamo in Italia in tema di previdenza complementare. Il fondo pensione non viene visto come uno strumento per integrare la pensione, ma solo come uno strumento per pagare meno tasse.
 
Certo che c'è: basta calibrare i versamenti volontari per non sforare.
Ovvio che TFR e contributo datoriale, se conferiti, non puoi calibrarli.

Ma a spanne non credo che con il solo TFR + contributo datoriale si rischi di sforare.

investire pianificando un tetto massimo da non sforare è contro la mia religione:D

L'ho detto altre volte e lo ripeto: non capisco il senso di fermarsi a 100 per averli tutti, quando si può arrivare a 200, e "alla peggio" ritirare 100 e lasciarne altrettanti in rendita.
 
Certo che c'è: basta calibrare i versamenti volontari per non sforare.

Facendo così come quel marito che, per far dispetto alla moglie, si tagliò i maroni.

La soluzione è versare quanto più possibile entro i 5164 annui. Ad una manciata di anni dalla pensione guardare regole e coefficienti di rendita attualmente in vigore ed agire di conserva: con le regole attuali e ammesso che me lo possa permettere, io chiederei la rita, anticipando il pensionamento di qualche anno e ritirerei tutto il malloppo.
 
Facendo così come quel marito che, per far dispetto alla moglie, si tagliò i maroni.

La soluzione è versare quanto più possibile entro i 5164 annui. Ad una manciata di anni dalla pensione guardare regole e coefficienti di rendita attualmente in vigore ed agire di conserva: con le regole attuali e ammesso che me lo possa permettere, io chiederei la rita, anticipando il pensionamento di qualche anno e ritirerei tutto il malloppo.


Sono anche io dello stesso avviso, è una "strategia" a cui mi piacerebbe puntare, ammesso e non concesso che a quel periodo le regole di "ingaggio" siano le stesse
 
Quando andrai in pensione se il montante nel fondo supera una certa soglia potrai solo ritirarne al max il 50%, il resto sei obbligato a riceverlo sotto forma di rendita.
E la soglia mi pare che sia il triplo dell'assegno sociale, una cosa del genere, cmq varia, non è fisso.

Occorre vedere cosa c'è scritto nello statuto.
Per esempio:
Qualora l’importo che si ottiene convertendo in rendita vitalizia immediata annua senza reversibilità a favore dell’aderente il 70 per cento della posizione individuale maturata risulti inferiore al 50 per cento dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, l’aderente può optare per la liquidazione in capitale dell’intera posizione maturata.
 
Occorre vedere cosa c'è scritto nello statuto.
Per esempio:
Qualora l’importo che si ottiene convertendo in rendita vitalizia immediata annua senza reversibilità a favore dell’aderente il 70 per cento della posizione individuale maturata risulti inferiore al 50 per cento dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, l’aderente può optare per la liquidazione in capitale dell’intera posizione maturata.

OK, allora "il triplo" che mi ricordavo era di qualche altra cosa :D
Comunque il concetto che volevo sottolineare è che c'è una soglia stabilita per legge e che può variare nel tempo.

Grazie per la precisazione OK!
 
Facendo così come quel marito che, per far dispetto alla moglie, si tagliò i maroni.

La soluzione è versare quanto più possibile entro i 5164 annui. Ad una manciata di anni dalla pensione guardare regole e coefficienti di rendita attualmente in vigore ed agire di conserva: con le regole attuali e ammesso che me lo possa permettere, io chiederei la rita, anticipando il pensionamento di qualche anno e ritirerei tutto il malloppo.

Sempre che nel frattempo non cambino le regole per l'accesso alla pensione pubblica . Anticipi , chiedi la rita convinto che ti manchino un paio di anni e poi cambiano le regole. Un po' rischioso a meno di avere un discreto patrimonio.
 
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