RareWine Invest.

Qualcuno ha qualche esperienza con l'investimento sui vini?

RareWine Invest - Investimenti in vini rari e raffinati

Di per se non sembra neanche una cattiva idea.
Il problema di base con questi tipi di investimento è che il rischio maggiore è quello di controparte, cioè il fatto che poi uno si trovi ad avere come unico interlocutore la società stessa con cui hai acquistato il bene. Chi ti dice che quel vino vale quella cifra? E se quando lo devi rivendere la società ti dice "ah, ma purtroppo quella annata di bottiglie adesso non è più richiesta, adesso va il pricepallinx reserve e se la vogliamo vendere bisogna accontentarsi del 40% in meno"....con chi te la fai? Vai alla casa d'aste?poi come dicono loro ci sono le tasse, l'iva, la commissione, blablabla e ti pigli il 40% in meno.
Cose simili erano successe con i diamanti da investimento, dove la società intermediaria faceva sostanzialmente i prezzi sia a chi acquistava, sia a chi malauguratamente voleva vendere.
Non conosco la società che sarà sicuramente serissima, però il problema della liquidità del mercato su cui investi è una caratteristica fondamentale....pensa se avessi dei titoli enel in portafoglio e non fosse più quotata...che fai? Vai sul fol e chiedi se c'è qualcuno che vuole prendere dei titoli enel? E a che prezzo?
Fatte le ricerche del caso è una cosa che in diversificazione di un patrimonio importante, fatto di immobili, ampia disponibilità mobiliare, opere d'arte&co ci può anche stare, ma di crto non sono una alternativa all'etf msci world.
 
mercato difficile e per intenditori in cui bisogna sapere cosa si compra e a quanto vale la pena pagarlo :o
 
Qualcuno ha qualche esperienza con l'investimento sui vini?

RareWine Invest - Investimenti in vini rari e raffinati

Mercato difficile dove se non hai soldi pesanti ti accontenti delle briciole, il che significa tanto sbattimento per poca resa ed inoltre hai vari passaggi (acquisto, stoccaggio e vendita) per cui non hai il controllo diretto; parlo di investire in vini tipo Sassicaia o Masseto, dopo se ho tempo vedo il sito che hai postato
 
Mi ricorda molto la dinamica dei diamanti da investimento… sappiamo tutti com’è finita.
 
Di per se non sembra neanche una cattiva idea.
Il problema di base con questi tipi di investimento è che il rischio maggiore è quello di controparte, cioè il fatto che poi uno si trovi ad avere come unico interlocutore la società stessa con cui hai acquistato il bene. Chi ti dice che quel vino vale quella cifra? E se quando lo devi rivendere la società ti dice "ah, ma purtroppo quella annata di bottiglie adesso non è più richiesta, adesso va il pricepallinx reserve e se la vogliamo vendere bisogna accontentarsi del 40% in meno"....con chi te la fai? Vai alla casa d'aste?poi come dicono loro ci sono le tasse, l'iva, la commissione, blablabla e ti pigli il 40% in meno.
Cose simili erano successe con i diamanti da investimento, dove la società intermediaria faceva sostanzialmente i prezzi sia a chi acquistava, sia a chi malauguratamente voleva vendere.
Non conosco la società che sarà sicuramente serissima, però il problema della liquidità del mercato su cui investi è una caratteristica fondamentale....pensa se avessi dei titoli enel in portafoglio e non fosse più quotata...che fai? Vai sul fol e chiedi se c'è qualcuno che vuole prendere dei titoli enel? E a che prezzo?
Fatte le ricerche del caso è una cosa che in diversificazione di un patrimonio importante, fatto di immobili, ampia disponibilità mobiliare, opere d'arte&co ci può anche stare, ma di crto non sono una alternativa all'etf msci world.

Più di venti anni fa, in zona Montalcino, mi hanno offerto dei pezzi di carta a 50 euro l'uno che mi davano diritto ad una bottiglia di Brunello ancora nella botte di invecchiamento. Ho detto solo "no grazie", ma ho pensato che mi avessero preso per scemo. Compro un vino che non so nemmeno come sarà a 50 euro a bottiglia?

Piuttosto "investo" su un giovane artista acquistando una sua opera che mi deve piacere (molto) e poi, chissà, potrebbe rivalutarsi e trasformarsi in investimento. E magari si apre pure un piccolo mercato (sempre di nicchia, e sempre dove il privato ha una forza contrattuale pari a zero).

I vini nessuno ve li ricompra, se non a una frazione del prezzo di acquisto. Banalmente perchè non si fidano della vostra conservazione casalinga.
E c'è pure un florido mercato di falsi, bottiglie ben confezionate che contengono acqua sporca.
 
Io oggi ho fatto un investimento con loro. Credo siano competenti e dovrebbe esserci un ottimo ritorno economico . Proprio oggi c’è un articolo su loro Investire in vini pregiati con RareWine Invest | WSI

Beh, se ti va tienici informati... (soprattutto su cosa hai in portafoglio e come avviene il ritorno economico)

Ammetto che questo passaggio è accattivante:
Capita spesso che durante o alla fine dell’investimento un cliente decida di ritirare una cassa di bottiglie per apprezzarla personalmente. Gli investitori di RareWine Invest hanno inoltre la possibilità di partecipare a eventi e degustazioni esclusive.
 
Questo è peggio dei diamanti: quelli possono essere certificati e c'è il listino rapaport. Qua niente.
 
I vini nessuno ve li ricompra, se non a una frazione del prezzo di acquisto. Banalmente perchè non si fidano della vostra conservazione casalinga.
E c'è pure un florido mercato di falsi, bottiglie ben confezionate che contengono acqua sporca.

ciao Reef, seguendo con attenzione, al retail o all'"inesperto" si è sempre venduto l'idea del "collectible" pregiato che è inflation hedge;

solo per i timori della conservazione e il rischio di "falsi"

Un saluto
 
ciao Reef, seguendo con attenzione, al retail o all'"inesperto" si è sempre venduto l'idea del "collectible" pregiato che è inflation hedge;

solo per i timori della conservazione e il rischio di "falsi"

Un saluto

Ho qualche esperienza con l'arte, ma al confronto quello è un mercato ultraliquido.

Questi "collectibles" sono visibili/valutabili presso le maggiori case d'asta, anche i vini sono battuti spesso. Ma la provenienza è importante e, pur non avendo studiato i dettagli, credo che, nel caso discusso qui, per l'investitore retail ci sia ben poco margine di manovra. A meno che il modello di investimento non celi uno schema Ponzi, in cui il prossimo acquirente, che manderà in gain la tua collezione, sarà l'ultimo arrivato/associato, e così via.
Comunque non nego di essere curioso, chissà.
 
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