tassonetto
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Ho cercato un po in giro ma non ho trovato nulla che facesse al caso mio, mi sorprende però che nessuno possa avere questa esigenza.
Provo a spiegarmi: si ragiona sempre sull'orizzonte temporale medio lungo dell'investimento, corretto. La cosa che però mi sembra non si consideri mai è che oltre a far fruttare i propri risparmi o creare un tesoretto per gli eredi, ci possa essere la volontà di utilizzare per le spese correnti quella plusvalenza che si crea con l'investimento. Ad esempio, se io ho aperto un etf azionario mondiale 3 anni fa e oggi sono a +33%, potrei pensare di smobilizzare una parte della plusvalenza per pagarmici le vacanze? Sembra un'eresia anche solo pensarlo. Nella mia testa però quelli sono danari "in più" che ho generato col mio capitale iniziale, che quindi non sto intaccando, e che nel caso non mi dispiacerebbe spendere senza toccare lo stipendio, per una volta.
So che ci sono strumenti pensati per questo, titoli di stato con cedole, etf a distribuzione, ma sono a periodi fissi e per avere un flusso di una certa consistenza i capitali da immobilizzare sono ben superiori.
So anche che la grossa rimessa è la tassazione sulle plusvalenze (dando per scontato di farle, le plusvalenze, che scontato non è), ma ci sono altri motivi ostativi?
Cioè veramente l'unico modo per investire è sfruttare gli interessi cumulati e guadagnare solo sulla carta (finchè non vendo e intasco, quei +33 sono solo virtuali!)?
Nessuno di voi investe per godere ogni tanto dei frutti dell'investimento? Si ragiona solo per la vecchiaia, per gli eredi, per i decenni a venire?
Provo a spiegarmi: si ragiona sempre sull'orizzonte temporale medio lungo dell'investimento, corretto. La cosa che però mi sembra non si consideri mai è che oltre a far fruttare i propri risparmi o creare un tesoretto per gli eredi, ci possa essere la volontà di utilizzare per le spese correnti quella plusvalenza che si crea con l'investimento. Ad esempio, se io ho aperto un etf azionario mondiale 3 anni fa e oggi sono a +33%, potrei pensare di smobilizzare una parte della plusvalenza per pagarmici le vacanze? Sembra un'eresia anche solo pensarlo. Nella mia testa però quelli sono danari "in più" che ho generato col mio capitale iniziale, che quindi non sto intaccando, e che nel caso non mi dispiacerebbe spendere senza toccare lo stipendio, per una volta.
So che ci sono strumenti pensati per questo, titoli di stato con cedole, etf a distribuzione, ma sono a periodi fissi e per avere un flusso di una certa consistenza i capitali da immobilizzare sono ben superiori.
So anche che la grossa rimessa è la tassazione sulle plusvalenze (dando per scontato di farle, le plusvalenze, che scontato non è), ma ci sono altri motivi ostativi?
Cioè veramente l'unico modo per investire è sfruttare gli interessi cumulati e guadagnare solo sulla carta (finchè non vendo e intasco, quei +33 sono solo virtuali!)?
Nessuno di voi investe per godere ogni tanto dei frutti dell'investimento? Si ragiona solo per la vecchiaia, per gli eredi, per i decenni a venire?