Adesione al fondo negoziale di categoria

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indeerus

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Ciao a tutti, avrei bisogno di un consiglio.
Ho cambiato azienda e dovrei scegliere la destinazione del tfr. Nella precedente azienda ho scelto di destinare il tfr al fondo negoziale di categoria e vorrei fare lo stesso anche ora.
Attualmente ho un ccnl diverso dal precedente, per cui è cambiato anche il relativo fondo.
Durante un incontro avuto con un addetto del personale, quest'ultimo mi ha detto che non è a conoscenza di alcun fondo, nessun dipendente aderisce al fondo negoziale di categoria e mi ha "consigliato" di destinare il tfr in azienda.
Le mie domande sono le seguenti:
  • Affinché io possa destinare il tfr al fondo negoziale di categoria, deve aderire anche l'azienda allo stesso fondo?
  • Posso aderire al fondo senza esplicito consenso del datore di lavoro?
  • Il datore di lavoro può opporsi alla mia scelta?
Grazie a chi vorrà aiutarmi.
 
Ciao a tutti, avrei bisogno di un consiglio.
Ho cambiato azienda e dovrei scegliere la destinazione del tfr. Nella precedente azienda ho scelto di destinare il tfr al fondo negoziale di categoria e vorrei fare lo stesso anche ora.
Attualmente ho un ccnl diverso dal precedente, per cui è cambiato anche il relativo fondo.
Durante un incontro avuto con un addetto del personale, quest'ultimo mi ha detto che non è a conoscenza di alcun fondo, nessun dipendente aderisce al fondo negoziale di categoria e mi ha "consigliato" di destinare il tfr in azienda.
Le mie domande sono le seguenti:
  • Affinché io possa destinare il tfr al fondo negoziale di categoria, deve aderire anche l'azienda allo stesso fondo? se vuoi aderire al fondo di categoria, l'azienda non può opporsi e si deve adeguare alla tua richiesta iscrivendosi e aprendo una sua posizione
  • Posso aderire al fondo senza esplicito consenso del datore di lavoro? certamente, è una tua scelta, non dell'azienda
  • Il datore di lavoro può opporsi alla mia scelta? NO!
Grazie a chi vorrà aiutarmi.

prego
 
Innanzitutto grazie.
Quindi posso direttamente compilare il modulo di adesione al fondo e il modulo di scelta per la destinazione del tfr e consegnarli all'ufficio del personale?
Se il datore di lavoro non versa il tfr e il suo contributo al fondo, come posso tutelarmi?
 
ti consiglio di avvisare a livello informale l'ufficio personale della tua intenzione e di dire che a breve porterai i moduli per l'adesione al fondo pensione; vedi che faccia fanno ma se è una azienda seria dubito facciano storie

per la tutela dei tuoi diritti rivolgiti a sindacati o patronati ma credo che la miglior cosa sia sempre arrivare a un accordo bonario tra te e l'azienda...altrimenti poi agisci o cambia lavoro se puoi
 
ti consiglio di avvisare a livello informale l'ufficio personale della tua intenzione e di dire che a breve porterai i moduli per l'adesione al fondo pensione; vedi che faccia fanno ma se è una azienda seria dubito facciano storie

per la tutela dei tuoi diritti rivolgiti a sindacati o patronati ma credo che la miglior cosa sia sempre arrivare a un accordo bonario tra te e l'azienda...altrimenti poi agisci o cambia lavoro se puoi

Ho già espresso la volontà di destinare il tfr al fondo e l'addetto del personale non l'ha presa bene e, come ho scritto nel primo messaggio, mi ha "consigliato" (le virgolette non sono casuali) di destinarlo in azienda.
Da qua le mie domande nel primo post relative al fatto che per aderire io deve essere d'accordo e aver prima aderito l'azienda, ma da quanto mi hai spiegato non è così e sarà poi l'azienda ad adeguarsi.
 
diciamo che la tua storia non comincia bene, ma facci sapere come andrà
 
Ciao a tutti, avrei bisogno di un consiglio.
Ho cambiato azienda e dovrei scegliere la destinazione del tfr. Nella precedente azienda ho scelto di destinare il tfr al fondo negoziale di categoria e vorrei fare lo stesso anche ora.
Attualmente ho un ccnl diverso dal precedente, per cui è cambiato anche il relativo fondo.
Durante un incontro avuto con un addetto del personale, quest'ultimo mi ha detto che non è a conoscenza di alcun fondo, nessun dipendente aderisce al fondo negoziale di categoria e mi ha "consigliato" di destinare il tfr in azienda.
Le mie domande sono le seguenti:
  • Affinché io possa destinare il tfr al fondo negoziale di categoria, deve aderire anche l'azienda allo stesso fondo?
  • Posso aderire al fondo senza esplicito consenso del datore di lavoro?
  • Il datore di lavoro può opporsi alla mia scelta?
Grazie a chi vorrà aiutarmi.

La scelta di adesione alla Previdenza Integrativa con versamento di TFR e contribuzione eventuale personale in un Fondo Pensione è irreversibile.
 
Ho già espresso la volontà di destinare il tfr al fondo e l'addetto del personale non l'ha presa bene e, come ho scritto nel primo messaggio, mi ha "consigliato" (le virgolette non sono casuali) di destinarlo in azienda.
Da qua le mie domande nel primo post relative al fatto che per aderire io deve essere d'accordo e aver prima aderito l'azienda, ma da quanto mi hai spiegato non è così e sarà poi l'azienda ad adeguarsi.

Altro episodio che la dice lunga dei bastoni fra le ruote che tante aziende mettono alla pensione complementare.

Se ci aggiungiamo che nè i sindacati nè i fondi stessi la pubblicizzano, non c'è da meravigliarsi che la crescita delle adesioni proceda a rilento.
 
Ho già espresso la volontà di destinare il tfr al fondo e l'addetto del personale non l'ha presa bene e, come ho scritto nel primo messaggio, mi ha "consigliato" (le virgolette non sono casuali) di destinarlo in azienda.
Da qua le mie domande nel primo post relative al fatto che per aderire io deve essere d'accordo e aver prima aderito l'azienda, ma da quanto mi hai spiegato non è così e sarà poi l'azienda ad adeguarsi.
Sembra che tu non ti trovi in una buona azienda (o come spesso accade anche in ottime aziende, hai trovato uno specialista HR incapace).
Per curiosità : ci sono più o meno di 15 dipendenti? Quale CCNL è il tuo?

Altra curiosità per gli esperti: chi ha già aderito una volta alla PC, non dovrebbe poter recedere, giusto?
Quindi anche cambiando azienda può passare da un FP ad un altro, ma non può più lasciare il TFR in azienda? Immagino in caso non ci sia un fpn, può continuare a versare al vecchio fpn o scegliere un Fpa, ma in entrambi i casi perde il diritto al contributo datoriale, corretto?
 
sembrava anche a me che fosse una scelta irreversibile ma non ricordo se poi questo punto sia stato cambiato o meno e come si fa nel concreto se si cambia lavoro e contratto
 
Ultima modifica:
sembrava anche a me che fosse una scelta irreversibile ma non ricordo se poi questo punto sia stato cambiato o meno e come si fa nel concreto se si cambia lavoro e contratto

Semplicemente si aderisce al Fondo negoziale relativo al nuovo CCNL e si procede al trasferimento del montante dal vecchio Fondo (per intervenuta mancanza dei requisiti di adesione) al nuovo Fondo
 
ma esiste sempre un fondo negoziale per ogni tipo di inquadramento e di contratto?
 
sembrava anche a me che fosse una scelta irreversibile ma non ricordo se poi questo punto sia stato cambiato o meno e come si fa nel concreto se si cambia lavoro e contratto

Quando cambi azienda e CCNL hai 3 opzioni:
1. riscattare la posizione del FP (pagando la relativa tassazione "non agevolata") e aderire al nuovo FP;
2. lasciare a maturare la posizione del vecchio FP e aderire al nuovo FP;
3. trasferire la posizione dal vecchio FP al nuovo FP.

La scelta 1 fa ripartire da zero gli anni di adesione alla previdenza complementare, quando per avere il minimo della tassazione al momento del pensionamento (= 9%) serve avere almeno 35 anni di adesione alla previdenza complementare.
 
a questo punto @indeerus dato quanto hai scritto ad inizio post, credo che hai un punto in più a tuo favore per "obbligare" la tua nuova azienda a non fare storie dato che sei obbligato a aderire alla previdenza integrativa (vista la tua precedente scelta nel precedente lavoro che non ti consente di scegliere tra TFR e fondo pensione ma ti obbliga al fondo pensione)
 
Quando cambi azienda e CCNL hai 3 opzioni:
1. riscattare la posizione del FP (pagando la relativa tassazione "non agevolata") e aderire al nuovo FP;
2. lasciare a maturare la posizione del vecchio FP e aderire al nuovo FP;
3. trasferire la posizione dal vecchio FP al nuovo FP.

La scelta 1 fa ripartire da zero gli anni di adesione alla previdenza complementare, quando per avere il minimo della tassazione al momento del pensionamento (= 9%) serve avere almeno 35 anni di adesione alla previdenza complementare.
La scelta 1) è l'unica eccezione che permette di ovviare alla irreversibilità citata nell'altro post
 
Quando cambi azienda e CCNL hai 3 opzioni:
1. riscattare la posizione del FP (pagando la relativa tassazione "non agevolata") e aderire al nuovo FP;
2. lasciare a maturare la posizione del vecchio FP e aderire al nuovo FP;
3. trasferire la posizione dal vecchio FP al nuovo FP.

La scelta 1 fa ripartire da zero gli anni di adesione alla previdenza complementare, quando per avere il minimo della tassazione al momento del pensionamento (= 9%) serve avere almeno 35 anni di adesione alla previdenza complementare.

Se la normativa non è cambiata, dovrebbe esserci anche la possibilità di lasciare maturare la posizione del vecchio fondo pensione senza aderire al nuovo fondo pensione
questo è quanto è capitato al sottoscritto circa 15 anni fa, quando cambiando azienda e CCNL a causa dell'ostruzionismo del nuovo datore di lavoro per un paio di anni prima di aderire al nuovo fondo il TFR maturato è rimasto in azienda
 
Sembra che tu non ti trovi in una buona azienda (o come spesso accade anche in ottime aziende, hai trovato uno specialista HR incapace).
Per curiosità : ci sono più o meno di 15 dipendenti? Quale CCNL è il tuo?

Altra curiosità per gli esperti: chi ha già aderito una volta alla PC, non dovrebbe poter recedere, giusto?
Quindi anche cambiando azienda può passare da un FP ad un altro, ma non può più lasciare il TFR in azienda? Immagino in caso non ci sia un fpn, può continuare a versare al vecchio fpn o scegliere un Fpa, ma in entrambi i casi perde il diritto al contributo datoriale, corretto?
In realtà l’azienda non è affatto male, il problema riguarda gli addetti HR poco informati e con nessuna voglia di farlo.
In azienda ci sono più di 15 dipendenti e, non tutti hanno lo stesso CCNL, alcuni metalmeccanico e altri commercio, in base al ruolo.

a questo punto @indeerus dato quanto hai scritto ad inizio post, credo che hai un punto in più a tuo favore per "obbligare" la tua nuova azienda a non fare storie dato che sei obbligato a aderire alla previdenza integrativa (vista la tua precedente scelta nel precedente lavoro che non ti consente di scegliere tra TFR e fondo pensione ma ti obbliga al fondo pensione)
Si, se così fosse questa sarebbe un’ottima leva che posso usare quando informo l’addetto HR e poi consegno il modulo.

Quando cambi azienda e CCNL hai 3 opzioni:
1. riscattare la posizione del FP (pagando la relativa tassazione "non agevolata") e aderire al nuovo FP;
2. lasciare a maturare la posizione del vecchio FP e aderire al nuovo FP;
3. trasferire la posizione dal vecchio FP al nuovo FP.

La scelta 1 fa ripartire da zero gli anni di adesione alla previdenza complementare, quando per avere il minimo della tassazione al momento del pensionamento (= 9%) serve avere almeno 35 anni di adesione alla previdenza complementare.
Io attualmente non mi trovo al punto 1) in quanto non ho riscattato la posizione del vecchio FP.
Tra l’opzione 2) e 3) mi sembra che convenga sempre la 3) al fine di aumentare il montante? In questo caso non vengono azzerati gli anni di adesione del vecchio FP? Fermo restando che in un prossimo lavoro potrei tornare ad avere il precedente CCNL e il relativo FP.
 
Se la normativa non è cambiata, dovrebbe esserci anche la possibilità di lasciare maturare la posizione del vecchio fondo pensione senza aderire al nuovo fondo pensione
questo è quanto è capitato al sottoscritto circa 15 anni fa, quando cambiando azienda e CCNL a causa dell'ostruzionismo del nuovo datore di lavoro per un paio di anni prima di aderire al nuovo fondo il TFR maturato è rimasto in azienda
Questo è diverso da quanto spiegato nei messaggi precedenti dagli altri utenti, in quanto renderebbe reversibile la scelta di adesione al fondo pensione.
Visto che parli di 15 anni fa, bisognerebbe capire se attualmente le cose sono cambiate o se c'è ancora questa possibilità quando si cambia azienda e CCNL.
 
In realtà l’azienda non è affatto male, il problema riguarda gli addetti HR poco informati e con nessuna voglia di farlo.
In azienda ci sono più di 15 dipendenti e, non tutti hanno lo stesso CCNL, alcuni metalmeccanico e altri commercio, in base al ruolo.


Si, se così fosse questa sarebbe un’ottima leva che posso usare quando informo l’addetto HR e poi consegno il modulo.


Io attualmente non mi trovo al punto 1) in quanto non ho riscattato la posizione del vecchio FP.
Tra l’opzione 2) e 3) mi sembra che convenga sempre la 3) al fine di aumentare il montante? In questo caso non vengono azzerati gli anni di adesione del vecchio FP? Fermo restando che in un prossimo lavoro potrei tornare ad avere il precedente CCNL e il relativo FP.

La 2 e la 3 non sono per forza alternative.

Puoi anche usare la 2, apri posizione nel nuovo fpn senza toccare il vecchio, e poi dopo qualche anno trasferisci nel nuovo fpn la posizione e l'anzianità maturata nel vecchio. Quando concludi il trasferimento: le posizioni (i soldi) si sommano e gli anni di permanenza nel secondo diventano quelli complessivi (cioè a partire da quando ti sei iscritto al primo).
Questo metodo si usa quando ad esempio nel vecchio sei stato meno di 8 anni (e quindi non puoi ancora chiedere trasferimenti).

Da quello che hai scritto il tuo fpn dovrebbe essere cometa o fonte: indaga con altri hr o con sindacalisti (senza far casino, almeno finché sei nel periodo di prova) la procedura per avviare l'iscrizione.

Sicuramente hai trovato il solito HR incapace che quando non conosce un argomento ti porta a scelte sbagliate
 
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