Distinguiamo artigiano, parrucchiere, medico da rapporti più "patrimoniali".
Personalmente nelle più rilevanti operazioni patrimoniali della mia vita, ho comprato casa senza agenzia e l'ho ristrutturata senza architetto (se non per la burocrazia base). Nelle varie fasi mi sono avvalso di diverse figure specialistiche per i vari aspetti (gli infissi da chi fa infissi, la cucina da chi fa cucine, la muratura dal muratore etc...).
Pur con qualche disservizio ho fatto uguale (peggio nell'esperienza, meglio nel qualità/prezzo) che delegando, pur da esordiente TOTALE (per me un chiodo era il giubbotto di pelle per dire). Le peggiori fregature le ho beccate dove ho delegato, ad esempio nel tipo di legno della cucina, comprata per "fiducia" su presentazione dell'amico, ho fallito giusto in qualche finitura e dettaglio nel fai da me, nulla che non si risolve con 20 euro di stucco, ma ho fatto anche buoni affari in qualche caso.
Questo in un settore di cui non ci capisco niente, ma un settore PATRIMONIALE (grossi soldi in gioco, e per la casa anche soldi a 'leva finanziaria'). Benissimo la persona del mestiere che mi fa IL LAVORO (muratore), quando gli ho detto (1) che voglio [propensione al rischio/rendimento] (2) quando lo voglio [orizzonte temporale] (3) come lo voglio [prezzo/qualità]. E poi ho controllato: soldi che cacciavo e raggiungimento degli obiettivi 1, 2 e 3. Fissato questo ho lasciato fare gente del lavoro che ha fatto (dato che sapeva fare, per carità). Se avessi lasciato a briglia sciolta firmando mandato in bianco sono SICURO che sarebbe andata peggio. Senz'altro ho scontato poca 'sollecitudine' degli addetti ai lavori che hanno capito che con me si 'magnava' poco... ci ho perso in sorrisoni, amicize, convenevoli e caffé al bar. Non mi richiamano "serve qualcosa?".
Ok, applichiamo lo stesso principio agli investimenti.
Chiariamo che:
1- Nelle operazioni patrimoniali di cui sopra spesso si perde il controllo delle spese, ma è impossibile non esserne a conoscenza (l'assegno all'agenzia o al muratore glielo devi firmare).
2- Il lavoro di un'agenzia, di un artigiano/operaio è VISIBILE anche al profano, che come me non distingue (subito) rovere e tulipier, ma poi ce l'ha sotto il naso, la casa la visita, la screpolatura dell'intonaco la vede. Gli investimenti sono per molti un pezzo di carta o un PDF con codici incomprensibili e possono rimanere misteriosi per 20 anni.
3- Dati i punti 1 e 2 la somma in ballo per tali operazioni è circoscritta, alle volte enorme, alle volte superiore al patrimonio posseduto (mutuo), ma comunque circoscritta. Invece negli investimenti si da spesso in mano tutto il patrimonio o buona parte "in delega".
L'ultimo punto è il conflitto d'interesse. Dato che il coinvolgimento patrimoniale è TOTALE e le spese sono INVISIBILI il consulente può guadagnare in maniera potenzialmente illimitata, mentre il patrimonio può risentirne in maniera potenzialmente illimitata. E' come se lo stipendio il muratore potesse "prelevarlo" dai metri quadri della casa senza che te ne accorgi... non controlli e invece di una villa ti rimane uno sgabuzzino.
In altre parole: compri casa e la ristrutturi, magari indebitandoti, ma è molto molto improbabile che tutti i soldi o la maggior parte si trasformino in spese e che alla fine dei lavori al posto della casa ci trovi una sagoma di cartone.... invece di gente che s'è trovata con patrimonio pressoché zero (diamanti, bond argentini, gente con il promotore radiato dall'albo, etc... etc...) dopo aver pagato negli anni cifre incredibili e non ricostruibili di "parcella per il servizio" io ne ho conosciute a decine.
Allo stesso modo è difficile che paghi la ditta che fa i lavori per 2 anni e alla fine l'immobile è nelle stesse condizioni di quando hanno iniziato... invece prodotti/gestioni/consulenze il cui "costo" azzera performance di mercato nello stesso periodo positive non dico siano la norma... ma quasi... anche su prodotti retail di grande diffusione ("Cedolone Flessibile Più 2025 etc...").
Infine nella consulenza c'è un'intera industria budgettizzata e organizzata come una macchina da guerra per passare come un rullo compressore sul "'cliente", dove il pilota del bulldozer guarda solo i numeri, numeri, numeri e non ha neppure la patente. Questo perché (guardacaso!) questo servizio particolare è un business enorme e la più grande azienda italiana che se ne occupa e che 15 anni fa aveva solo 1/6 del suo fatturato proveniente da questo comparto, ora guadagna il 50% da questo e vuole crescere.
Questa è la differenza. Occhi aperti.