Fondi Pensione Vol.12

  • Ecco la 59° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana a doppia velocità per le principali piazze internazionali. In Europa gli indici Euro Stoxx 50 e Dax hanno aggiornato oggi i record assoluti, mentre negli Stati Uniti gli indici di Wall Street S&P 500 e Nasdaq 100 hanno ritracciato dai recenti massimi storici. Martedì scorso è stato diffuso il rapporto di febbraio sui prezzi al consumo degli Usa, che ha evidenziato una lieve accelerazione dell’inflazione. L’indice mostra una crescita del 3,2% su base annua, rispetto al 3,1% di gennaio, mentre il dato core ha rallentato meno del previsto, da 3,9% a 3,8%. Nel complesso, i dati confermano la tesi prudente della Fed sui tagli dei tassi, togliendo qualche certezza a chi spera in una prima mossa nel meeting di giugno. Per continuare a leggere visita il link

Link dei primi 10 post del volume 10 con le preziose informazioni e i promemoria inerenti le principali caratteristiche dei fondi pensione.

Fondi pensione vol. 10
 
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Ho paura a chiedere ma ci provo lo stesso. :D
Da come ho capito più alto è il coefficiente di trasformazione e più alto è l'importo che si riceve, corretto?
Esiste una tabella di qualcuno che offra entrambe le ipotesi (differenziata e indifferenziata) valida nelle stesse condizioni e negli stessi anni? Tanto per capirci non di due compagnie diverse e confrontando tabelle di adesso con quelle di 10 anni fa.
Non mi torna che indifferenziata sia più alta della differenziata (sia dei maschi che delle femmine) ma potrei aver capito male io...


Si certo ci sono diversi FPA che hanno contemporaneamente tabelle Unisex e tabelle differenziate ,a seconda se l'adesione è individuale o collettiva, per esempio ARCA E UNIPOLSAI ecco i link dei loro documenti rendite . Cosi fai i tuoi calcoli.

https://www.arcaonline.it/static/up...lamentofondopensioneaperto_arcaprevidenza.pdf

https://www.unipolsai.it/api/pub/ueba/download/doc/v1/fascicoli/f88ed8a1-c42f-4be5-a97b-450b430ecaf1
 
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Nella discussione parliamo di rendite richiamato nel post che chiude il vol. 11, al post 320 si diceva:

Quello che si aspetta @mander (una sorta di moderatore, di direttore d'orchestra, o di arbitro) io non posso farlo e non ne avrei né il tempo né le competenze.

Si constatava la necessità di avere un soggetto terzo capace di moderare le discussioni in modo da concluderle in tempi brevi e pervenire a conclusioni certe comprensibili e definitive.

Questo accadeva regolarmente 2 anni addietro, questo succede ora con un malato nettamente peggiorato.

In quella discussione ho cercato di dimostrare l'impatto delle tariffe di rendita differenziate, qui ho inteso dimostrare che la legge vieta tali tariffe tranne le deroghe previste. A prescindere da chi ci guadagna e chi ci perde.
 
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Buongiorno domanda per i più esperti.

Sono interessato ad avere 100% del montante accumulato e non sono interessato a nessun tipo di rendita.
Il mio montante è alto e corto il rischio di superare il limite soglia.
Posso abbassare il mio montante con un anticipo così da poter rientrare nel limite per avere la rendita al 100%?
 
Buongiorno domanda per i più esperti.

Sono interessato ad avere 100% del montante accumulato e non sono interessato a nessun tipo di rendita.
Il mio montante è alto e corto il rischio di superare il limite soglia.
Posso abbassare il mio montante con un anticipo così da poter rientrare nel limite per avere la rendita al 100%?

Puoi anche considerare di chiedere la rita al 100% un anno prima del pensionamento
 
ho inteso dimostrare che la legge vieta tali tariffe tranne le deroghe previste.

Fact checking.

La legge vieta le discriminazioni non le tariffe differenziate.

La legge prevede tariffe differenziate entro determinati paletti e prevede organi competenti per approvarle.
 
Il prelievo del FP dalla propria busta paga in base alla % di adesione scelta avviene anche sulla 13esima (13 mensilità) oppure no (12 mensilità)?
 
Fact checking.

La legge vieta le discriminazioni non le tariffe differenziate.

La legge prevede tariffe differenziate entro determinati paletti e prevede organi competenti per approvarle.

Si torna,al punto di partenza, è indimostrata la necessita di derogare in base ai commi 2,3,4 dell'art 30bis della legge sulle pari opportunita.
 
Buongiorno domanda per i più esperti.

Sono interessato ad avere 100% del montante accumulato e non sono interessato a nessun tipo di rendita.
Il mio montante è alto e corto il rischio di superare il limite soglia.
Posso abbassare il mio montante con un anticipo così da poter rientrare nel limite per avere la rendita al 100%?

Se hai sottoscritto da più di 8 anni puoi chiedere l’anticipo del 30% (verrà tassato al 23% se non sbaglio). Poi non versare più in quel fondo, puoi aprirne un altro.
 
Buongiorno domanda per i più esperti.

Sono interessato ad avere 100% del montante accumulato e non sono interessato a nessun tipo di rendita.
Il mio montante è alto e corto il rischio di superare il limite soglia.
Posso abbassare il mio montante con un anticipo così da poter rientrare nel limite per avere la rendita al 100%?

Sostanzialmente no.
Supponiamo che tu abbia un montante finale di 100, e che tu abbia precedentemente domandato 60 in anticipazioni non reintegrate.
Il montante massimo che puoi chiedere in forma capitale è 50% * (100-60) = 50% * 40 = 20.
 
Sostanzialmente no.
Supponiamo che tu abbia un montante finale di 100, e che tu abbia precedentemente domandato 60 in anticipazioni non reintegrate.
Il montante massimo che puoi chiedere in forma capitale è 50% * (100-60) = 50% * 40 = 20.

Ah.

E se sottoscrivo un altro fondo pensione e trasferisco tutto il 40 lì? Viene trasferito anche l'informazione che ho già chiesto l'anticipazione del 60?
 
Piu' comodo by passare il comma 3 dell' art 11 del dl ,aprendo piu' fondi.

Vero ma bisognerebbe muoversi per tempo, a quel che capisco è già vicino al limite e magari corre il rischio di passare la soglia anche solo con l'inerzia delle rivalutazioni. Sarà che la mia strategia è tutta basata sulla RITA perchè non voglio lavorare fino a 68 anni :D , quindi cerco di massimizzare il montante, senza se e senza ma!
 
Sostanzialmente no.
Supponiamo che tu abbia un montante finale di 100, e che tu abbia precedentemente domandato 60 in anticipazioni non reintegrate.
Il montante massimo che puoi chiedere in forma capitale è 50% * (100-60) = 50% * 40 = 20.

scusa ma sei sicuro dell'esempio? se ha 100 come montante finale ritira 50 in capitale e il resto in rendita. se sta sotto la soglia della rendita (circa 80k euro) allora può ritirare tutto il montante o ho capito male io tuo esempio?
 
Si torna,al punto di partenza, è indimostrata la necessita di derogare in base ai commi 2,3,4 dell'art 30bis della legge sulle pari opportunita.

Il mio "fact checking" voleva soltanto evidenziare che non avevi correttamente riportato i contenuti della legge, parlando di divieti di cose che non sono vietate. E quindi di deroghe che non sono tali.



Se vuoi ragionare del merito, personalmente non ho sufficiente competenza. Ho però trovato questo interessante documento del SIA (società italiana attuari), dello scorso luglio. La relatrice del corso è fra l'altro una donna, e sulla carta mi aspetto che sia attenta al tema della discriminazione di genere.

https://www.sia-attuari.it/materiale/Materiale Didattico Corso FAC Diretta Web 6 luglio 2020.pdf



Vi si legge (pagina 136 e seguenti):


Considerazioni preliminari di carattere tecnico sulla previdenza complementare.

Le forme pensionistiche hanno sin qui potuto definire prestazioni pensionistiche complementari diversificate per sesso in funzione dei dati statistici storici che mettono in evidenza una diversa rischiosità per gli uomini e per le donne connessa al verificarsi di determinati eventi e quindi un’incidenza significativa del fattore sesso (senz’altro ad oggi quello, insieme all’età, di cui si dispone di maggiori dati statistici) nella quantificazione del rischio. In funzione di tale diversa valutazione del rischio sono stati quindi cercati gli equilibri finanziari delle gestioni pensionistiche, siano essi di tipo a capitalizzazione individuale o a capitalizzazione collettiva.

Ciò assunto non è da escludere che in un’ottica di perseguimento del principio di parità di trattamento tra uomini e donne non si possa addivenire a prestazioni indistinte (o medie), ridefinendo ovviamente gli equilibri finanziari sottostanti, nella consapevolezza che in tal modo si introduce implicitamente una solidarietà assicurativa di genere.

Ovviamente l’eliminazione del fattore sesso quale fattore discriminante sarebbe più semplice nei fondi pensione gestiti con un sistema a capitalizzazione collettiva, dove è già esistente un sistema di solidarietà; ciò consentirebbe di porre a carico dei diversi partecipanti al Fondo l’eventuale squilibrio derivante dall’utilizzo ab origine di una base tecnica media (maschi-femmine) nella quantificazione del rischio, in presenza poi di una collettività di iscritti non equamente distribuita rispetto al rischio stesso; diversamente, qualora fosse adottata nella valutazione della prestazione una base tecnica più prudenziale rispetto al rischio, si assisterebbe ad una riduzione della prestazione. Entrambe le situazioni potrebbero avere un effetto sulla “partecipazione” alla forma pensionistica a cui, si ricorda, si aderisce volontariamente.

Nel caso in cui il sistema finanziario di gestione adottato dalla forma pensionistica sia a capitalizzazione individuale, data la non obbligatorietà di adesione e l’assenza di meccanismi di solidarietà: -l’adozione di una base tecnica media (maschi-femmine) ab origine renderebbe necessaria la costituzione di una camera di compensazione dei rischi tra fondi pensioni, del quale andrebbero definite le modalità di finanziamento; -l’adozione di una base tecnica media, se imposta, renderebbe poco appetibile l’adesione alla previdenza di secondo pilastro, a meno che non vengano introdotti elementi obbligatori di riequilibrio che agiscano sul livello della prestazione (esempio: reversibilità della rendita).

In definitiva si ritiene che, data l’attuale volontarietà di partecipazione alla previdenza complementare, l’eliminazione del fattore sesso come discriminante nella valutazione dei rischi sulla base dei quali sono definite le prestazioni renderebbe necessaria la gestione degli squilibri finanziari che andrebbero a generarsi e presumibilmente determinerebbe una riduzione del livello della prestazione, con ulteriore rallentamento della crescita del settore.


Mi pare quindi di poter dire che:

- non siamo di fronte a divieti e a deroghe; semmai siamo di fronte ad una consuetudine, motivata e consolidata
- il tema da te sollevato (lasciami dire: in modo scomposto) è oggetto di discussione.
- il superamento della distinzione per genere sarebbe pure auspicabile, ma non è un "pasto gratis" : richiede attente valutazioni e comporta rischi di peggiorare la situazione, per tutti


Quindi alla tua domanda:

mander ha scritto:
Spiega perchè. Perchè un negoziale debba prevedere la rendita differenziata, ed un fondo aperto aderendo in forma individuale debba avere la rendita indifferenziata.

ti rispondo che per eliminare la diferenziazione di genere si devono attivare dei meccanismi che hanno un costo e presentano rischi.

Non ci sono leggi che vietano, nè che impongono. La legge richiede motivi attuariali che - a quanto pare - sussistono.
 
Buonasera, ho letto che è possibile iscrivere al fondo Perseo Sirio anche i soggetti fiscalmente a carico.
Ho due figli a mio carico: 20 e 28 anni, entrambi studiano. Il grande è dottore di ricerca per i prossimi 3 anni. Il piccolo studia per almeno altri 3 anni.
Conviene aprire 2 diversi fondi Perseo a loro nome, oltre al mio “bilanciato” già attivo dal 2013?
Qualcuno conosce il meccanismo? I versamenti v/ i loro fondi possono essere effettuati direttamente dalla busta paga e si sommano ai miei per la deducibilità fino a €5.164?
È un’operazione intelligente? Quali sono i riflessi positivi e quelli negativi?
Grazie!
 
Il mio "fact checking" voleva soltanto evidenziare che non avevi correttamente riportato i contenuti della legge, parlando di divieti di cose che non sono vietate. E quindi di deroghe che non sono tali.



Se vuoi ragionare del merito, personalmente non ho sufficiente competenza. Ho però trovato questo interessante documento del SIA (società italiana attuari), dello scorso luglio. La relatrice del corso è fra l'altro una donna, e sulla carta mi aspetto che sia attenta al tema della discriminazione di genere.

https://www.sia-attuari.it/materiale/Materiale Didattico Corso FAC Diretta Web 6 luglio 2020.pdf



Vi si legge (pagina 136 e seguenti):


Considerazioni preliminari di carattere tecnico sulla previdenza complementare.

Le forme pensionistiche hanno sin qui potuto definire prestazioni pensionistiche complementari diversificate per sesso in funzione dei dati statistici storici che mettono in evidenza una diversa rischiosità per gli uomini e per le donne connessa al verificarsi di determinati eventi e quindi un’incidenza significativa del fattore sesso (senz’altro ad oggi quello, insieme all’età, di cui si dispone di maggiori dati statistici) nella quantificazione del rischio. In funzione di tale diversa valutazione del rischio sono stati quindi cercati gli equilibri finanziari delle gestioni pensionistiche, siano essi di tipo a capitalizzazione individuale o a capitalizzazione collettiva.

Ciò assunto non è da escludere che in un’ottica di perseguimento del principio di parità di trattamento tra uomini e donne non si possa addivenire a prestazioni indistinte (o medie), ridefinendo ovviamente gli equilibri finanziari sottostanti, nella consapevolezza che in tal modo si introduce implicitamente una solidarietà assicurativa di genere.

Ovviamente l’eliminazione del fattore sesso quale fattore discriminante sarebbe più semplice nei fondi pensione gestiti con un sistema a capitalizzazione collettiva, dove è già esistente un sistema di solidarietà; ciò consentirebbe di porre a carico dei diversi partecipanti al Fondo l’eventuale squilibrio derivante dall’utilizzo ab origine di una base tecnica media (maschi-femmine) nella quantificazione del rischio, in presenza poi di una collettività di iscritti non equamente distribuita rispetto al rischio stesso; diversamente, qualora fosse adottata nella valutazione della prestazione una base tecnica più prudenziale rispetto al rischio, si assisterebbe ad una riduzione della prestazione. Entrambe le situazioni potrebbero avere un effetto sulla “partecipazione” alla forma pensionistica a cui, si ricorda, si aderisce volontariamente.

Nel caso in cui il sistema finanziario di gestione adottato dalla forma pensionistica sia a capitalizzazione individuale, data la non obbligatorietà di adesione e l’assenza di meccanismi di solidarietà: -l’adozione di una base tecnica media (maschi-femmine) ab origine renderebbe necessaria la costituzione di una camera di compensazione dei rischi tra fondi pensioni, del quale andrebbero definite le modalità di finanziamento; -l’adozione di una base tecnica media, se imposta, renderebbe poco appetibile l’adesione alla previdenza di secondo pilastro, a meno che non vengano introdotti elementi obbligatori di riequilibrio che agiscano sul livello della prestazione (esempio: reversibilità della rendita).

In definitiva si ritiene che, data l’attuale volontarietà di partecipazione alla previdenza complementare, l’eliminazione del fattore sesso come discriminante nella valutazione dei rischi sulla base dei quali sono definite le prestazioni renderebbe necessaria la gestione degli squilibri finanziari che andrebbero a generarsi e presumibilmente determinerebbe una riduzione del livello della prestazione, con ulteriore rallentamento della crescita del settore.


Mi pare quindi di poter dire che:

- non siamo di fronte a divieti e a deroghe; semmai siamo di fronte ad una consuetudine, motivata e consolidata
- il tema da te sollevato (lasciami dire: in modo scomposto) è oggetto di discussione.
- il superamento della distinzione per genere sarebbe pure auspicabile, ma non è un "pasto gratis" : richiede attente valutazioni e comporta rischi di peggiorare la situazione, per tutti


Quindi alla tua domanda:



ti rispondo che per eliminare la diferenziazione di genere si devono attivare dei meccanismi che hanno un costo e presentano rischi.

Non ci sono leggi che vietano, nè che impongono. La legge richiede motivi attuariali che - a quanto pare - sussistono.

Accipicchia questo è un preambolo più lungo di quello del patto della crostata fra D'alema e Berlusconi.

Andiamo avanti per concetti altrimenti non ne usciamo.

La PC prevede forme sia di contribuzione definita che di prestazione definita, la prima è riservata ai lavoratori dipendenti

I 4 commi dell'art 30bis sulle pari opportunità si riferiscono sia agli uni che agli altri.

Limitatamente alla contribuzione definita l'applicazione di tariffe differenziate deve essere attuata è giustificata e non può essere generalizzata

La questione del rischio per le forme a contribuzione definita non si pone sia per gli individuali che per le forme collettive perchè al termine il fondo non gestisce la rendita fa solo il paraninfo.

L'attuaria che ha scritto il papello da te linkato a pag 135 da un orientamento, non stabilisce nulla prevede 4 casi come studio . Nelle forme collettive pone la questione in termini non univoci.

Cio' premesso a mio avviso la vera questione è che le rendita non interessa nessuno. Questo il guaio

. gli aderenti le pensano tutte per non averle, mentre quelli a cui è rivolta latitano. Le maglie della rete sono cosi larghe che i pesci entrano ed escono
. i fondi non gestiscono le rendite ed i rischi biometrici
. le convenzioni fin qui firmate non sono coerenti con la pensione integrativa.

Da un punto di vista attuariale girano tavole che riguardano rendite differite o immediate, sempre in tariffe singole mai vista una tariffa collettiva. Da un punto tecnico invece i dati demografici censiti da Istat e quelli di genere pubblicati da Covip permettono l'utilizzo di tariffe indifferenziate, con scarti irrisori se applicati correttamente.

A mo' di esempio se Covip dice che nei negoziali i maschi sono il 73% dove stà la necessità attuariale ad applicare la differenziata?
 
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Buonasera, ho letto che è possibile iscrivere al fondo Perseo Sirio anche i soggetti fiscalmente a carico.
Ho due figli a mio carico: 20 e 28 anni, entrambi studiano. Il grande è dottore di ricerca per i prossimi 3 anni. Il piccolo studia per almeno altri 3 anni.
Conviene aprire 2 diversi fondi Perseo a loro nome, oltre al mio “bilanciato” già attivo dal 2013?
Qualcuno conosce il meccanismo? I versamenti v/ i loro fondi possono essere effettuati direttamente dalla busta paga e si sommano ai miei per la deducibilità fino a €5.164?
È un’operazione intelligente? Quali sono i riflessi positivi e quelli negativi?
Grazie!

Puoi iscrivere i familiari a tuo carico ma la cifra totale deducibile rimane sempre quella e cioè 5164 euro. L'assurdità ( una delle tante..) è che il legislatore non ha mai aggiornato questa cifra.
È un'operazione intelligente?
Qui troverai pareri divergenti.
Aprendogli una posizione a loro nome inizi la loro anzianità di iscrizione e non ci vedo nulla di sbagliato in questo.
 
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