Ti ringrazio sinceramente perchè è vero quello che dici, però credo che anche guardare i dati di 15 anni fa sia un "bias", perchè il mondo adesso è assai più veloce, e come l'hai descritto tu c'è liquidità anomala, per ora è così. E venendo dall'ICT credo davvero che molti business sono stati e saranno sconvolti dal digitale. Bisogna tenere conto anche di questo.
Guardare i dati di 15 anni fa dicendo "avverrà questo" è sbagliato. Il mondo è cambiato, come ha sempre fatto. L'Ansaldo del 1914 non era il titolo dello sviluppo ferroviario di quarant'anni prima. Federico II non era l'imperatore come lo fu suo nonno il Barbarossa, economicamente e giuridicamente le costituzioni melfitane erano un'era digitale distanti dalla "lega lombarda". Però ci sono cambiamenti di breve durata e cambiamenti di
longue durée. Il sottostante dei mercati non è un fenomeno fisico-meccanico, né lo è il 5G e le batterie al litio, ma lo sono tante scimmiette che pigiano bottoncini strillando la loro emotività: è un fenomeno umano. E l'uomo cambia lentamente, si sconvolge la sua natura in 10000 anni forse, non in 100.
Quindi bisogna tenere conto di tutto... se però le previsioni sul futuro funzionassero tutti i fondi attivi sovraperformerebbero i rispettivi benchmark, ed il motivo potrebbe apparire al non addetto ai lavori come ovvio: "di un mercato [benchmark] selezionano solo i titoli migliori che intercettano le prospettive future di guadagno, non investendo in quelli indebitati e con poche prospettive". Invece non è così facile, e guardacaso avviene esattamente il contrario: il fattore 'selezione' fa generalmente danni ed esiste ancora solo per giustificare costi e generare prebende per sfamare il clero del credo della gestione attiva: addetti ai lavori e addetti commerciali. L'azzeccarci è l'eccezione, non la regola, e anche quando non si basa su giochetti (ti faccio vedere 5 anni di gain e scommettendo sulla volatilità, ad esempio) si paga con un incremento di 'rischio potenziale' invisibile ma di cui molti risparmiatori possono portare testimonianza.
Il discorso del "molti business saranno sconvolti" è una costante dei mercati. L'era digitale è una delle tante... l'era dei computer... l'era della crisi energetica... della ricostruzione... dell'aereonautica... della produzione di massa... delle ferrovie... delle piantagioni coloniali... etc... etc... basta guardare i giornali storici nel bell'archivio online del Times e ci si accorge che parole e psicologia dell'investitore sono quelle almeno da 200 anni.
Io ricordo bene che negli anni '90 gente competentissima considerava l'oro roba da matusa, una sopravvivenza del medioevo... epoca di tassi d'interesse al 7% in Germania, di cambiamenti radicali del mondo, di inflazione altissima rispetto ad oggi, di svalutazioni-monstre di sterlina etc... con l'oro in discesa costante da 15 anni.
Ricordo anche che negli anni '90 si parlava di mercati emergenti e caduta del muro come di fenomeni che "sconvolgono il business" e dell'era del computer (iniziata negli anni settanta, quindi matura da una generazione, all'epoca) che stava rivoluzionando ogni cosa, che il mondo era cambiato e bisognava andare sui tecnologici. Conoscevo persone che avevano concentrato non il 70% ma il 90% di patrimoni consistenti in Finmatica, in Tiscali. E su Milanofinanza&C queste aziende e le loro sorelle del dot com erano presentate non come "qualità", ma esattamente come oggi, in scala diversa, si vede Amazon ed Apple... "rivoluzionarie", 'disrupting tecnologies'. Poi i grandi fondi sono implosi svanendo come ombre all'alba con i vari cicloni asiatici e tecnologici. Chi aveva concentrato il rischio non si rialzò più, per chi lo aveva diversificato non fu una gran crisi... quella venne semmai nel 2008.
A&A, per dire, quando l'han pagato l'ultimo dividendo? Ovvero quando hanno distribuito gli utili ai loro proprietari, a proposito?
Io di tutta questa rivoluzione vedo prima di tutto una vela sospinta da un vento, che senza liquidità creata da FED e BCE non sarebbe più tornata ai valori di 20 anni fa. GROWTH vuol dire: "sovrastimato dal mercato rispetto al valore reale".
Ovviamente il mio non è un profetizzare la sventura (cosa che odio, anzi a marzo dicevo e simulavo come 'cogliere l'attimo' e affermavo che si trattava di PANICO. I miei messaggi puoi trovarli), ma è un invito a non fossilizzarci sui BIAS. Che la diversificazione è snervante e poco redditizia mentre Tesla schizza a +400% e noi vorremmo essere lì, fare soldi a palate, oggi, subito e non tra 30 anni, è vero...
...però c'è un prezzo, da pagare.