Come mai tanti non prendono in considerazione gli etf msci sviluppati + emergenti ma solo gli sviluppati?
Gli indici di mercato non sono un'esatta rappresentazione della "economia mondiale", ma principalmente del mercato mondiale finanziario. Il che ha molto senso, dato che il fenomeno della "capitalizzazione" che è poi la crescita storica che apporta rendimento all'investitore nel lungo termine, accade laddove c'è un sano mercato finanziario. Insomma in Siberia, Argentina ed altrove può avere problemi...
Un esempio lampante sono i "frontier markets"... se si facesse la sommatoria degli indici di crescita del PIL di tali paesi avremmo una crescita poderosa negli ultimi 10-15 anni, ma l'ETF Frontier Markets credo che non abbia guadagnato quasi nulla da prima di Leman Brothers (12 anni fa) ad oggi.
Per queste motivazioni i mercati "sviluppati" sono sempre stati preferenziali per gli investitori... e il mercato azionario USA (oggi... un tempo Londra e Amsterdam) ne è storicamente il principe.
Gli indici MSCI World rappresentano quindi una rappresentazione essenzialmente delle aziende large e mid cap (medio-grande capitalizzazione) dei mercati sviluppati. 2/3 USA ed 1/3 il resto dei paesi sviluppati (cioè essenzialmente occidentali).
Esistono indici (e quindi ETF... vedi Vanguard ed SPDR) che includono anche mercati emergenti, cosidetti All Country World Index. Il problema è sempre che elemento di ponderazione oltre alla capitalizzazione di mercato è la regolarità delle leggi e la certezza del diritto nei paesi di scambio... ecco che nel ACWI alla fine avremo una minima percentuale di paesi emergenti (attualmente sotto il 10%) ed una grande percentuale di paesi sviluppati. TUTTAVIA l'indice non preclude ad una futura ponderazione diversa delle economie.
Il dubbio nella creazione di un portafoglio di lungo periodo è assistere ad una regolamentazione e crescita delle capitalizzazioni dei paesi emergenti da record rispetto a quelle dei paesi maturi e...perdersele. Quindi in molti abbinamenti si costruiscono portafogli di un paio di ETF azionari associando ad esempio titoli come il iShares MSCI World (un grande classico) con il iShares MSCI Emerging Markets IMI (uno degli ETF a più alta capitalizzazione di mercato sui paesi emergenti), ovviamente ponderando di solito di più i paesi sviluppati. Questo come alternativa a singoli indici ACWI che puntano ad essere maggiormente diversificati e un pochino meno usa-centrici del MSCI World (il che non vuol dire più redditizi).
Il punto è che appunto alcuni criteri di costruzione degli indici sviluppati applicati a economie emergenti vanno a rendere molto difficile ponderare i costituenti... pensiamo alla Cina. Seconda economia mondiale, delle prime 8 borse mondiali per capitalizzazioni 3 stanno in Cina (e le prime due a New York...). Solo che le azioni cinesi usano valute e seguono regolamentazioni (e restrizioni agli scambi) impensabili in occidente: borse che scambiano solo per cittadini cinesi, solo in valuta locale, in dollari, in valuta di hong kong... per dire degli ETF come Xtrackers Harvest CSI 300, VanEck ChinaAMC, Xtrackers MSCI China replicano azioni cinese di 5 tipologie diverse, in 3 valute, scambiate su 4 borse diverse (se ci mettiamo il ChiNext), alcune di aziende cinesi non residenti nel paese etc..., e non hanno quasi sovrapposizioni di titoli... insomma sono mercati che, anche se grandi, sono molto meno 'regolamentati' di quelli occidentali.