Smart Pac

marco1081

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Buongiorno a tutti, vedo che qui nel forum ci sono molti post che dibattono se sia meglio affrontare un PAC o con il metodo del DCA o o del VCA. Non vedo però discussioni sulla modalità SMART PAC e cioè una sorta di VCA modificato, che lascia libera scelta all' investitore di cercare di abbassare il costo medio di entrata nel mercato nel tempo, investendo più denaro a sua scelta quando il prezzo dell’azione è basso e un po’ meno quando il prezzo è alto. C' è qualcuno che applica questa tecnica? Avrei piacere di confrontarmi. Un caro saluto a tutti.
 
Non so se si chiama "smart PAC", ma sostanzialmente io faccio così:
entro costantemente con un PAC mensile
correggo trimestralmente tramite VCA a seconda della mia disponibilità liquida (senza mai vendere)
in caso di correzioni superiori al 10% entro con ulteriori cifre (sempre che ne abbia liquide in eccesso)
 
Buongiorno a tutti, vedo che qui nel forum ci sono molti post che dibattono se sia meglio affrontare un PAC o con il metodo del DCA o o del VCA. Non vedo però discussioni sulla modalità SMART PAC e cioè una sorta di VCA modificato, che lascia libera scelta all' investitore di cercare di abbassare il costo medio di entrata nel mercato nel tempo, investendo più denaro a sua scelta quando il prezzo dell’azione è basso e un po’ meno quando il prezzo è alto. C' è qualcuno che applica questa tecnica? Avrei piacere di confrontarmi. Un caro saluto a tutti.

Lo smart PAC non lo ho ancora analizzato in profondità, ma da quel che ho letto in giro ha un funzionamento ispirato al Value Averaging: si versa di più quando il mercato scende e viceversa.

Come per il Value Averaging, quando viene confrontato con il classico DCA (a rate costanti), succedono di solito le due cose seguenti:
  • Non si tiene conto del fatto che, per versare rate dall'importo superiore a quello "iniziale", serve un fondo di liquidità iniziale. Diventa quindi importante quantificarlo (in realtà non può che essere stimato), anche perché non si sa quando verrà impiegato.
  • Quando si calcola il rendimento per poterlo confrontare con il classico DCA, di solito non si tiene conto del fondo di tale fondo di liquidità. Questo provoca una distorsione nel calcolo, che quasi sempre favorisce il PAC alternativo (in questo caso lo smart PAC, ma la stessa cosa vale per il Value Averaging) rispetto al PAC a rate costanti.

Per quella che è la mia esperienza (ho approfondito sia il PAC a rate costanti che il PAC Value Averaging in un paio di ebook), le conclusioni di chi propone queste modalità alternative di PAC non tengono conto di quanto sopra e potrebbero non essere corrette (ci potrebbero essere delle eccezioni ovviamente).
 
Sei stato molto chiaro. Complimenti per i tuoi ebook davvero ben fatti. Sto approfondendo la strategia SMART PAC perchè il Value Averaging non mi convince fino in fondo. in parole povere e senza tecnicismi non mi convince il fatto che in certe occasioni mi farebbe acquistare a massimi di mercato mentre con lo SMART PAC a quei livelli posso deicidere di acquistare una quota minima. https://investmentacademy.it/strategia-investimento-value-cost-averaging/

Scusa se te l ho buttata la così ma sono un profano della materia. Ancora complimenti per il tuo blog
 
non so cosa sia lo smart pac ma in generale entro solo su ribassi del 10% e soltanto su indici azionari, cioè su panieri e non singoli titoli. Poi una volta in up trend si può decidere in diversi modi, sul ribasso della MM200 oppure su una percentuale di ribasso precisa.
Su questa discesa che c'è stata ho fatto così, poi superato il prezzo medio di carico sono stato fermo (ora sono fermo) se supererò il 10% in maniera stabile entrerò ancora, e lo farò ad ogni +10%, al primo -10% liquiderò tutto.
Di sciabola, anzi di clava, sbaglio troppi verbi per usare il fioretto :)
 
Sei stato molto chiaro. Complimenti per i tuoi ebook davvero ben fatti. Sto approfondendo la strategia SMART PAC perchè il Value Averaging non mi convince fino in fondo. in parole povere e senza tecnicismi non mi convince il fatto che in certe occasioni mi farebbe acquistare a massimi di mercato mentre con lo SMART PAC a quei livelli posso deicidere di acquistare una quota minima. Strategia Investimento VCA - Da 7% a 15% annuo in 10 minuti al mese | Investment Academy

Scusa se te l ho buttata la così ma sono un profano della materia. Ancora complimenti per il tuo blog

Non lasciarti ingannare dalle percentuali di guadagno sparate in certi articoli. Non è così semplice alzare la percentuale di rendimento in un PAC, utilizzando la stessa quantità di liquidità che utilizzeresti in un normale PAC a rate costanti (Cost Averaging). O non la usi tutta, e allora è facile alzare la percentuale di rendimento (ma la cifra investita è minore), o consideri anche la liquidità non investita, e allora la cifra totale è comparabile ma il rendimento sarà inevitabilmente minore.

Poi, non è sempre vero che il Value Averaging ti faccia comprare ai massimi di mercato: generalmente, quando il mercato è sui massimi, il valore di mercato dell'investito è superiore al target di riferimento del value averaging, e quindi o non fai niente (VA No-Sell), o addirittura vendi invece di comprare (VA puro).
Forse ti sei confuso con il PAC Cost Averaging (a rate costanti). In questo tipo di PAC, in assoluto il più diffuso, si investe la stessa cifra ogni periodo.

Se non si vuole fare un PAC a rate costanti, alcune opzioni percorribili sono queste:

- Snaturare l'idea di fare un PAC, comprando soltanto quelle poche volte che i mercati perdono il 10%, 20%, 30% ecc. (e poi non compri più quando tornano a salire). Si ma quanto ci dovresti investire? O ci vai giù pesante, e allora hai fatto un PIC (semplifico), o quello che io chiamo un PIC VA (se si segue la logica del VA, un po' diversa), oppure hai investito l'equivalente di poche rate e poi ti sei fermato. Ammesso che i mercati tornino a salire, ti ritrovi con una percentuale di rendimento alta, magari molto più alta di quella di un PAC a rate costanti. Peccato però che la cifra investita in totale sia bassa. Non hai ottenuto un granché. E' uno specchietto per le allodole.

- Fai un PAC Value Averaging o una delle sue varianti, con versamenti maggiori quando i mercato scendono. Così facendo probabilmente ti servirà più liquidità di quella di un PAC a rate costanti, e questo può essere un bene per il tuo investimento, ma è importante averla sempre disponibile.
Includendo la liquidità inutilizzata nel calcolo del rendimento, in modo che non sia distorto, si vedrà però che è impossibile (o molto difficile - voglio essere buono) trasformare il 5% di rendimento annualizzato di un PAC a rate costanti in un 7-15% con un PAC VA o una sua variante.

Non è così semplice. E' un discorso che, approfondendolo, diventa abbastanza complesso.

Ti ringrazio molto per i complimenti!
 
Buongiorno a tutti, vedo che qui nel forum ci sono molti post che dibattono se sia meglio affrontare un PAC o con il metodo del DCA o o del VCA. Non vedo però discussioni sulla modalità SMART PAC e cioè una sorta di VCA modificato, che lascia libera scelta all' investitore di cercare di abbassare il costo medio di entrata nel mercato nel tempo, investendo più denaro a sua scelta quando il prezzo dell’azione è basso e un po’ meno quando il prezzo è alto. C' è qualcuno che applica questa tecnica? Avrei piacere di confrontarmi. Un caro saluto a tutti.

Io ho fatto qualche "simulazione" utilizzando l'indice Dow Jones da 2000 ad oggi.
Ma siamo sicuri che queste strategie "evolute" portano a sostanziali variazioni?

Ho provato con questi metodi:
A - PAC costante(100)
B - PAC VCA come descritto nel link di invest accademy(75 se il prezzo è inferiore al mese precedente, 125 se il prezzo è inferiore)
C - PAC considerando la media mobile del valore(100 se il prezzo è superiore alla media mobile dei valori degli ultimi 12 mesi, 200 se è inferiore)

il risultato è(rendimento annuale calcolato utilizzando la formula internal rate of return)
A -> 6,8147%
B -> 6,8095%
C -> 6,9011%

Ciao
Matteo
 
Io ho fatto qualche "simulazione" utilizzando l'indice Dow Jones da 2000 ad oggi.
Ma siamo sicuri che queste strategie "evolute" portano a sostanziali variazioni?

Ho provato con questi metodi:
A - PAC costante(100)
B - PAC VCA come descritto nel link di invest accademy(75 se il prezzo è inferiore al mese precedente, 125 se il prezzo è inferiore)
C - PAC considerando la media mobile del valore(100 se il prezzo è superiore alla media mobile dei valori degli ultimi 12 mesi, 200 se è inferiore)

il risultato è(rendimento annuale calcolato utilizzando la formula internal rate of return)
A -> 6,8147%
B -> 6,8095%
C -> 6,9011%

Ciao
Matteo

Nelle tue simulazioni hai considerato il fatto che, dato che nelle strategie B e C potresti versare più dei 100 euro al mese previsti dal PAC a rate costanti in qualsiasi momento (che non puoi prevedere a priori), dovresti avere una riserva di liquidità iniziale che, se correttamente conteggiata, abbasserebbe il rendimento annualizzato?
 
Nelle tue simulazioni hai considerato il fatto che, dato che nelle strategie B e C potresti versare più dei 100 euro al mese previsti dal PAC a rate costanti in qualsiasi momento (che non puoi prevedere a priori), dovresti avere una riserva di liquidità iniziale che, se correttamente conteggiata, abbasserebbe il rendimento annualizzato?

No, parto dal presupposto che l'investimento in PAC viene fatto utilizzando parte del reddito ed ovviamente considero 75 minimo e 200 massimo come cifre investibili mensilmente senza alcun problema.

Ciao
Matteo
 
No, parto dal presupposto che l'investimento in PAC viene fatto utilizzando parte del reddito ed ovviamente considero 75 minimo e 200 massimo come cifre investibili mensilmente senza alcun problema.

Ciao
Matteo

Questo lo capisco, ma per fare un confronto corretto tra le due modalità di PAC dovresti alternativamente:

  • Nel secondo caso, mettere in conto che in realtà la tua liquidità è di 200 euro al mese e non 100. Quando non versi 200, però, la differenza tra 200 e ciò che versi rimane inutilizzata. Se includi questa liquidità nel calcolo del rendimento annualizzato e complessivo, vedrai che essi diminuiscono.
  • Prendere in considerazione non tanto i rendimenti, quanto le somme finali generate (final wealth): nel caso precedente la somma finale sarà data dal valore finale del PAC, calcolato con le regole 75-200, più la liquidità inutilizzata (la somma delle differenze mensili tra 200 e quanto hai effettivamente versato ogni volta).
    Nel caso del PAC classico, devi calcolare la somma finale generata da un PAC a rate costanti di 200 euro, non 100 euro.
Potrei sbagliarmi, ma credo che il PAC a rate costanti sarà il migliore dei due.
 
Continuo a fare comparazioni CA/VA usando serie numeriche random, più ne guardo più rilevo un rendimento maggiore nei VA ma a fronte di un uso del capitale ben inferiore ai CA, quindi con valori assoluti meno interessanti, ed in più l'alea di possibili maxi versamenti, a condizione stessa dell'extra rendimento, nel corso del VA. Mi sto man mano convincendo che, come in gran parte delle cose, anche in questo ambito la strategia più semplice possa finire col risultare la più adeguata
 
Continuo a fare comparazioni CA/VA usando serie numeriche random, più ne guardo più rilevo un rendimento maggiore nei VA ma a fronte di un uso del capitale ben inferiore ai CA, quindi con valori assoluti meno interessanti, ed in più l'alea di possibili maxi versamenti, a condizione stessa dell'extra rendimento, nel corso del VA. Mi sto man mano convincendo che, come in gran parte delle cose, anche in questo ambito la strategia più semplice possa finire col risultare la più adeguata

Il VA senza extra-liquidità difficilmente ottiene dei rendimenti migliori di quelli del CA. Succede, ma non è così automatico. Considerando che deve essere gestito in prima persona, forse il gioco non vale la candela.

Il VA che sfrutta extra-liquidità, invece, è tutta un'altra cosa. Può generare un ottimo rendimento finale proprio grazie all'extra-liquidità disponibile, ottimizzandone il timing d'ingresso in base alle regole del VA. Rispetto ad un PIC, offre una maggiore tranquillità psicologica, fondamentale in questo tipo di investimenti a chi non ha la freddezza di investire in un PIC tutta la somma disponibile (diversificando eccessivamente sull'obbligazionario per diminuire il rischio).
 
Il VA senza extra-liquidità difficilmente ottiene dei rendimenti migliori di quelli del CA. Succede, ma non è così automatico. Considerando che deve essere gestito in prima persona, forse il gioco non vale la candela.

Il VA che sfrutta extra-liquidità, invece, è tutta un'altra cosa. Può generare un ottimo rendimento finale proprio grazie all'extra-liquidità disponibile, ottimizzandone il timing d'ingresso in base alle regole del VA. Rispetto ad un PIC, offre una maggiore tranquillità psicologica, fondamentale in questo tipo di investimenti a chi non ha la freddezza di investire in un PIC tutta la somma disponibile (diversificando eccessivamente sull'obbligazionario per diminuire il rischio).

ci puoi fare un esempio di timing ottimizzato?
Intendo, su che basi oggettive in un certo periodo decido di investire extraliquidità?

Grazie
Matteo
 
Del VA attira, sia per istinto che per ragionamento, l'idea di mettere meno risorse a mercato/titolo più caro per fare il contrario a situazione invertita

La complessità in sé della gestione in prima persona non mi crea problemi, sia su investimenti che per lavoro sbrigo cose ben più rognose.. alla fine per il lavoro su importi e date basta un foglio di calcolo fatto bene secondo esigenze

Per cui sto provando a simulare un approccio leggermente diverso, se soddisfacente o meno, prima di prendere la via più semplice della rata fissa. Ovvero rilevare andamento 1, 6 e 12 mesi, ricavarne un coefficiente per aumentare o diminuire la quota mensile automaticamente. Devo mettere a punto ma, abbastanza in linea con quanto notava Matteo, mi sembra di non vedere scostamenti importanti (l'adeguamento è sulla singola rata, non sull'intero stock di quote come invece avviene di fatto nel VA), se non quello di gestire l'acquisto con minore incertezza a fronte di valori di acquisto più alti
 
ci puoi fare un esempio di timing ottimizzato?
Intendo, su che basi oggettive in un certo periodo decido di investire extraliquidità?

Grazie
Matteo

Mi riferisco alla logica di funzionamento del VA: quando il valore delle quote già in portafoglio è inferiore al target, la rata da versare sarà superiore, in quanto l'obiettivo del VA è quello di riportare il controvalore investito al livello del target dopo il versamento di ogni rata. Questo avviene solitamente quando il mercato è in un trend di decrescita.

Non è quindi un'ottimizzazione, per così dire, personalizzata o derivante da un forecast: è proprio la logica di funzionamento stessa di questa strategia.

Quando invece avviene l'opposto (valore delle quote già in portafoglio superiore al target), si possono scegliere due strade, a seconda della tipologia di VA scelta: non si fa niente (né si acquista, né si vende) nel caso del VA No-Sell; oppure si vende un numero di quote tali da riportare il valore delle quote già in portafoglio al livello del target nel VA puro.
Con il sistema fiscale italiano, il No-Sell è più efficiente.
 
Del VA attira, sia per istinto che per ragionamento, l'idea di mettere meno risorse a mercato/titolo più caro per fare il contrario a situazione invertita

La complessità in sé della gestione in prima persona non mi crea problemi, sia su investimenti che per lavoro sbrigo cose ben più rognose.. alla fine per il lavoro su importi e date basta un foglio di calcolo fatto bene secondo esigenze

Per cui sto provando a simulare un approccio leggermente diverso, se soddisfacente o meno, prima di prendere la via più semplice della rata fissa. Ovvero rilevare andamento 1, 6 e 12 mesi, ricavarne un coefficiente per aumentare o diminuire la quota mensile automaticamente. Devo mettere a punto ma, abbastanza in linea con quanto notava Matteo, mi sembra di non vedere scostamenti importanti (l'adeguamento è sulla singola rata, non sull'intero stock di quote come invece avviene di fatto nel VA), se non quello di gestire l'acquisto con minore incertezza a fronte di valori di acquisto più alti

Ho fatto diversi backtest su una strategia simile a quella che stai studiando, che interviene sulla singola rata e non sull'intero stock di quote come avviene nel VA: in pratica si tratta del pagamento di rate più corpose al verificarsi di determinate condizioni, la più importante delle quali è la percentuale di rendimento negativo necessaria a far scattare i versamenti aggiuntivi.

I backtest confermano un miglioramento del rendimento finale, non enorme ma comunque non proprio trascurabile (rimane anche in questo caso il discorso di una leggera distorsione nel calcolo del rendimento finale se non si considera fin dall'inizio l'extra-liquidità).
 
importante è sapere la durata del PAC. Se cioè ha una durata adeguata a superare i cicli oppure no. Se la avesse, se cioè si parla di una ventina d'anni, io lo imposterei unicamente sul sentiment del mercato. Potresti avere 3 quote di ingresso. Entrare leggero quando avverti che tutti hanno fiducia e c'è ottimismo, entrare con la quota media se ci sono state delle correzioni anche non così forti, e con la quota più alta quando c'è pessimismo conclamato. Se è un PAC non lasciare mai il mercato, già sei relativamente protetto. Se prendi un bel periodo di ribassi iniziali, già parti bene.
Sempre e solo su SP500 con ETF.
 
Ultima modifica:
importante è sapere la durata del PAC. Se cioè ha una durata adeguata a superare i cicli oppure no. Se la avesse, se cioè si parla di una ventina d'anni, io lo imposterei unicamente sul sentiment del mercato. Potresti avere 3 quote di ingresso. Entrare leggero quando avverti che tutti hanno fiducia e c'è ottimismo, entrare con la quota media se ci sono state delle correzioni anche non così forti, e con la quota più alta quando c'è pessimismo conclamato. Se è un PAC non lasciare mai il mercato, già sei relativamente protetto. Se prendi un bel periodo di ribassi iniziali, già parti bene.
Sempre e solo su SP500 con ETF.

Una cosa del genere. Ritenendo difficile misurare il sentiment del mercato, pìù semplicemente adeguerei la quota al dato di periodo, es. per un pac semestrale, la quota prestabilita, diciamo per comodità 100, più il dato degli ultimi 6 mesi, es. -10% allora 100+11, -20% allora 100+25, e chiaramente viceversa in caso di periodo in rialzo. Cosa che resta semplice operativamente e non espone alla possibilità (che diventa necessità nel caso del VA, perchè possa funzionare) di esborsi multipli della quota prestabilita, provando ad intercettare la volatilità di periodo per investire di più o di meno. Probabilmente anche questo ragionamento mostrerà un beneficio soltanto modesto, ma mi pare interessante, entro un piano a cadenza regolare, l'aver investito meno a fronte di prezzi che potrebbero rivelarsi cari dopo un giorno, una settimana o un mese
@Dedalo Invest, cosa ne pensi? È così che hai fatto i backtest?
 
Una cosa del genere. Ritenendo difficile misurare il sentiment del mercato, pìù semplicemente adeguerei la quota al dato di periodo, es. per un pac semestrale, la quota prestabilita, diciamo per comodità 100, più il dato degli ultimi 6 mesi, es. -10% allora 100+11, -20% allora 100+25, e chiaramente viceversa in caso di periodo in rialzo. Cosa che resta semplice operativamente e non espone alla possibilità (che diventa necessità nel caso del VA, perchè possa funzionare) di esborsi multipli della quota prestabilita, provando ad intercettare la volatilità di periodo per investire di più o di meno. Probabilmente anche questo ragionamento mostrerà un beneficio soltanto modesto, ma mi pare interessante, entro un piano a cadenza regolare, l'aver investito meno a fronte di prezzi che potrebbero rivelarsi cari dopo un giorno, una settimana o un mese

@Dedalo Invest, cosa ne pensi? È così che hai fatto i backtest?

Sappi che c'è un famosissimo indice americano, elaborato dall'università del Michigan che testa rigorosamente il sentiment, fai una ricerca sul web e vedine anche i grafici aggiornati. Se studi un pochino questo indice negli ultimi 50 anni, rimarrai molto sorpreso credo.

(la tua impostazione sopra descritta non ti fa entrare a tempo quando il mercato scende nè quando sale perchè vuoi prendere il dato degli ultimi 6 mesi per commisurarne la quota di ingresso, così aspetti troppo e sarai spesso in ritardo, soprattutto sulle discese che sono di norma molto veloci. Quindi investiresti poche quote alte, quando invece dovresti entrare con tutte quelle del tempo del ribasso.
Inoltre ti consiglio di testarti bene, in quanto già con un pac progressivo impostato semplicemente sei abbastanza protetto; voler apportare troppe complicazioni magari controproducenti denota eccessiva avversione al rischio che cmq esiste nelle azioni)
 
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