Dedalo Invest
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Nel rispondere ad una domanda su Quora qualche giorno fa, ho sviluppato una breve analisi di un Piano di Accumulo del Capitale (PAC) a rate costanti, costruito su un fondo a gestione attiva appartenente alla categoria "Azionari globali".
Il fondo scelto è Capital Group Global Equity Fund (LUX) B (EUR) (ISIN: LU0114999021). Esiste anche una classe istituzionale dello stesso fondo, che ci tornerà utile più avanti. La disponibilità di 2 classi dello stesso fondo, una retail e una istituzionale, insieme alla lunga serie storica di entrambi, sono il motivo della scelta di questo fondo.
Il PAC ipotizzato è di 1200 euro al mese. Nello specifico, l'analisi è stata svolta su un PAC trentennale, ma sono disponibili anche i risultati su PAC dalla durata inferiore.
L'investitore che costruisce un PAC del genere, si ipotizza che abbia già:
Tra le molte informazioni sui PAC di diverse durate (in mesi) riportate nella tabella, quelle cerchiate in rosso sono rilevanti: in media, i 66 PAC a rate costanti di 1200 euro costruiti sul fondo in esame hanno generato una somma finale di 1.195.714 (a fronte di un versamento totale di 432.000 euro, ovvero 360 rate da 1200 euro ciascuna).
Tuttavia, il fondo analizzato è a gestione attiva. I fondi a gestione attiva hanno un costo solitamente molto più elevato di quelli a gestione passiva. Ma quanto più alto e quanto influisce questo costo in più in un PAC di lungo termine?
Il fondo backtestato ha delle spese correnti pari all'1,66% all'anno (fonte Morningstar). Si sa che le spese correnti di un fondo a gestione passiva (ETF) azionario globale, sempre ad accumulazione dei proventi, sono molto minori: ad esempio, l'iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) (EUR) | SWDA, uno dei più utilizzati di questa categoria, ha delle spese correnti dello 0,20% all'anno (di nuovo, la fonte è Morningstar).
La differenza è dell'1,46% all'anno. Sembra poco ma, come vedremo, proiettata su un periodo di 30 anni, ha un'impatto sul risultato finale enorme.
Per quantificare la differenza con un ETF, l'ideale sarebbe effettuare il backtest precedente sull'ETF ishares. Purtroppo, esso non dispone di una serie storica di pari lunghezza, dato che gli ETF sono prodotti finanziari relativamente recenti.
Ipotizziamo comunque - per assurdo - che l'ETF esistesse già dal 1985 ed avesse ottenuto gli stessi rendimenti del fondo Capital Group Global Equity Fund (LUX) B (EUR), ma con un costo annuale di gestione inferiore e pari proprio allo 0,20% all'anno.
Che somma totale avremmo generato con un PAC similare in 30 anni?
Possiamo procedere in 2 modi:
1.622.259 euro! 426.545 euro in più della classe B.
Alcune considerazioni:
Più il PAC è corto, e più questa differenza è minore: anche nei PAC più brevi, comunque, la somma finale della classe C rispetto alla B è stata in media superiore di 474 euro: niente di comparabile con quella dei PAC trentennali ma, comunque, una cifra non proprio irrisoria.
Il fondo scelto è Capital Group Global Equity Fund (LUX) B (EUR) (ISIN: LU0114999021). Esiste anche una classe istituzionale dello stesso fondo, che ci tornerà utile più avanti. La disponibilità di 2 classi dello stesso fondo, una retail e una istituzionale, insieme alla lunga serie storica di entrambi, sono il motivo della scelta di questo fondo.
Il PAC ipotizzato è di 1200 euro al mese. Nello specifico, l'analisi è stata svolta su un PAC trentennale, ma sono disponibili anche i risultati su PAC dalla durata inferiore.
L'investitore che costruisce un PAC del genere, si ipotizza che abbia già:
- Una riserva di liquidità che gli permetta di far fronte a spese non preventivate
- Un orizzonte temporale di lunghissimo termine
- Un'alta propensione al rischio, nell'ipotesi che il PAC azionario sia il solo investimento finanziario
Tra le molte informazioni sui PAC di diverse durate (in mesi) riportate nella tabella, quelle cerchiate in rosso sono rilevanti: in media, i 66 PAC a rate costanti di 1200 euro costruiti sul fondo in esame hanno generato una somma finale di 1.195.714 (a fronte di un versamento totale di 432.000 euro, ovvero 360 rate da 1200 euro ciascuna).
Tuttavia, il fondo analizzato è a gestione attiva. I fondi a gestione attiva hanno un costo solitamente molto più elevato di quelli a gestione passiva. Ma quanto più alto e quanto influisce questo costo in più in un PAC di lungo termine?
Il fondo backtestato ha delle spese correnti pari all'1,66% all'anno (fonte Morningstar). Si sa che le spese correnti di un fondo a gestione passiva (ETF) azionario globale, sempre ad accumulazione dei proventi, sono molto minori: ad esempio, l'iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) (EUR) | SWDA, uno dei più utilizzati di questa categoria, ha delle spese correnti dello 0,20% all'anno (di nuovo, la fonte è Morningstar).
La differenza è dell'1,46% all'anno. Sembra poco ma, come vedremo, proiettata su un periodo di 30 anni, ha un'impatto sul risultato finale enorme.
Per quantificare la differenza con un ETF, l'ideale sarebbe effettuare il backtest precedente sull'ETF ishares. Purtroppo, esso non dispone di una serie storica di pari lunghezza, dato che gli ETF sono prodotti finanziari relativamente recenti.
Ipotizziamo comunque - per assurdo - che l'ETF esistesse già dal 1985 ed avesse ottenuto gli stessi rendimenti del fondo Capital Group Global Equity Fund (LUX) B (EUR), ma con un costo annuale di gestione inferiore e pari proprio allo 0,20% all'anno.
Che somma totale avremmo generato con un PAC similare in 30 anni?
Possiamo procedere in 2 modi:
- Dalla prima tabella conosciamo il rendimento annualizzato medio dei PAC trentennali sul fondo Capital Group Global Equity Fund (LUX) B (EUR). Aggiungiamo l'1,46% all'anno (il risparmio commissionale annuale) e vediamo quanto sarebbe stato il montante finale di un PAC trentennale dal rendimento medio annualizzato del 6,10+1,46=7,56%: il risultato sarebbe stato di circa 1.566.240 euro. 370.526 euro in più.
- Ancora meglio: esiste una classe istituzionale del Capital Group Global Equity Fund (LUX). Invece della classe B, è la C: il nome completo del fondo è infatti Capital Group Global Equity Fund (LUX) C (EUR) - EUR (ISIN: LU0115000050).
I fondi istituzionali sono fondi esattamente uguali a quelli retail, ma che sono accessibili soltanto - appunto - a investitori istituzionali, ovvero degli operatori professionali.
Di nuovo: il fondo è uguale in tutto e per tutto al precedente, con una sola piccola differenza (ma dalle conseguenze enormi): le spese correnti sono molto inferiori. Nella fattispecie (sempre fonte Morningstar), sono pari soltanto allo 0,15% all'anno: addirittura leggermente meno dello 0,20% dell'ETF.
Ok, che somma avrebbero generato, in media, i 66 PAC simulati in precedenza sullo stesso fondo, ma dell'altra classe, la C?
Vediamo il risultato:
1.622.259 euro! 426.545 euro in più della classe B.
Alcune considerazioni:
- Grazie ai risultati ottenuti, possiamo approssimativamente stimare che un PAC trentennale di 1200 euro mensili costruito su un ETF azionario globale nel periodo simulato (se un prodotto del genere fosse esistito) avrebbe generato una cifra vicina al milione e 600 mila euro.
- La somma finale sarebbe stata in realtà un po' superiore o inferiore a quella del fondo Capital Group: questo è un fondo a gestione attiva e, per avere un'idea più precisa del risultato di un ETF, dovremmo analizzare più in dettaglio il risultato del fondo, provando a rispondere a questa domanda: i gestori di questo fondo, al netto delle commissioni, hanno performato meglio o peggio del mercato? Per semplicità, di nuovo, ipotizziamo che il fondo sia stato in linea con la media di mercato
- Un fondo/ETF azionario globale diversifica nel migliore dei modi l'investimento azionario, in quanto il sottostante è composto da azioni appartenenti a società geograficamente distribuite in tutto il mondo (o quasi).
Il PAC, come strategia di investimento, aggiunge a questa diversificazione "spaziale" anche quella temporale: si compra un po' alla volta, si diluisce l'investimento in un periodo di tempo molto lungo (30 anni, appunto). Si diversifica quindi al massimo, pur rimanendo nel contesto del mercato azionario. - 1.200 euro al mese sono tanti e un risparmio del genere non se lo possono permettere in molti. Ma se il PAC fosse stato di 120 euro al mese, una cifra decisamente più accessibile, la differenza finale sarebbe comunque stata pari ad una cifra importante, 42.655 euro.
- Un PAC trentennale di 1200 euro mensili che iniziasse oggi su un ETF azionario globale genererebbe quindi un milione e 600 mila euro fra 30 anni? Più di 420 mila euro in più di un fondo azionario globale a gestione attiva? Nessuno lo sa: l'analisi del passato offre indicazioni preziose su cosa potrà accadere in futuro, ma non ci dà alcuna garanzia che questo accada. Si può ipotizzare di sì (almeno approssimativamente), se i mercati azionari globali continueranno con il loro trend di crescita di medio/lungo periodo come negli ultimi 200 anni (e ad oggi non c'è motivo per dubitare che questo trend continui). Nello stesso tempo, nessuno può escludere che un cambio di trend possa accadere.
- Attenzione quindi alle spese correnti annuali di un fondo: l'1,46% all'anno di differenza può sembrare poco - ed è poco - in un'ottica di breve termine: nel lungo termine, però, può significare, come nel caso esaminato, una differenza di 425.000 euro!
- Non ho minimamente analizzato altre importanti misure statistiche come la volatilità, il massimo drawdown ecc. Potrebbero essere a favore del fondo Capital Group (non è detto, ma è possibile; spesso i fondi a gestione attiva performano meglio degli ETF da questo punto di vista) e sta a ciascun investitore stabilire se esse siano sufficienti o meno a compensare la differenza di rendimento.
- Il Capital Group Global Equity Fund è risultato molto utile per la simulazione perché ha una classe istituzionale e una retail, quindi il confronto dei costi è fattibile con più facilità, non c'è da ipotizzare che la differenza derivi da scelte diverse del gestore.
Più il PAC è corto, e più questa differenza è minore: anche nei PAC più brevi, comunque, la somma finale della classe C rispetto alla B è stata in media superiore di 474 euro: niente di comparabile con quella dei PAC trentennali ma, comunque, una cifra non proprio irrisoria.