Investimento per non rimanere liquidi ma sfruttare opportunità di acquisto a ribasso

marco164

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A Marzo ho investito una parte dei miei risparmi, ma non più di tanto, aspettandomi (errando) che le quotazioni sarebbero scese ulteriormente.
Adesso ho la sensazione che le quotazioni dei mercati siano troppo alte, ho quasi tutti i miei risparmi liquidi (sto solo facendo un PAC con quote relativamente piccole in un fondo pensionistico).

Al momento ho tutti i risparmi in vari conti deposito liberi, che poco alla volta stanno riducendo i tassi.

Vorrei investire in qualche strumento che mi protegga dall'inflazione, lasciandomi però la possibilità di smobilitare capitali per sfruttare eventuali opportunità dovessero ripresentarsi grossi ribassi come quelli di Marzo.

Qualche idea?
 
A Marzo ho investito una parte dei miei risparmi, ma non più di tanto, aspettandomi (errando) che le quotazioni sarebbero scese ulteriormente.
Adesso ho la sensazione che le quotazioni dei mercati siano troppo alte, ho quasi tutti i miei risparmi liquidi (sto solo facendo un PAC con quote relativamente piccole in un fondo pensionistico).

Al momento ho tutti i risparmi in vari conti deposito liberi, che poco alla volta stanno riducendo i tassi.

Vorrei investire in qualche strumento che mi protegga dall'inflazione, lasciandomi però la possibilità di smobilitare capitali per sfruttare eventuali opportunità dovessero ripresentarsi grossi ribassi come quelli di Marzo.

Qualche idea?

Quando hai scelto la strategia entra con importi fissi mensilmente. In caso di cali aumenti la size degli ingressi. Nessuno sa cosa fara' il mercato domani, di quanto salira' o scendera', meglio avere una strategia per entrambi i casi.

PS: Anche io sono 70% cash con piano mensile di ingressi...
 
C'era il BTP Italia che faceva al caso tuo, ma era da prendere in collocamento per sfruttarne il potenziale. ETF non hanno una scadenza, quindi è possibile che quando dovrai disinvestire ti troverai in negativo. Nel tuo caso potresti iniziare un PAC molto blando investendoci pochi soldi tutti i mesi tenendo il grosso da parte per eventuali cali dell'azionario. Oppure potresti comprare solo etf obbligazionari IG per completare quella parte del portafoglio e attendere il momento propizio per le azioni lasciando i soldi sui CD fino al momento opportuno.
 
A Marzo ho investito una parte dei miei risparmi, ma non più di tanto, aspettandomi (errando) che le quotazioni sarebbero scese ulteriormente.
Adesso ho la sensazione che le quotazioni dei mercati siano troppo alte, ho quasi tutti i miei risparmi liquidi (sto solo facendo un PAC con quote relativamente piccole in un fondo pensionistico).

Al momento ho tutti i risparmi in vari conti deposito liberi, che poco alla volta stanno riducendo i tassi.

Vorrei investire in qualche strumento che mi protegga dall'inflazione, lasciandomi però la possibilità di smobilitare capitali per sfruttare eventuali opportunità dovessero ripresentarsi grossi ribassi come quelli di Marzo.

Qualche idea?

Non tutto è risalito, il recupero dell'azionario Value o dell'immobiliare ad esempio è stato debole.
Ci sono dei (rischiosi) paesi dei BRICS come India, Brasile e Sudafrica ancora estremamente svalutati e prossimi ai minimi.

Sull'inflazione oltre ai reits valuta i bond inflation linked, attenzione però perché hanno generalmente duration non facili e ad oggi i tassi mondiali sono al minimo di tutti i minimi...
 
Quando hai scelto la strategia entra con importi fissi mensilmente. In caso di cali aumenti la size degli ingressi. Nessuno sa cosa fara' il mercato domani, di quanto salira' o scendera', meglio avere una strategia per entrambi i casi.

PS: Anche io sono 70% cash con piano mensile di ingressi...

La mia paura è che entrando adesso, anche se con PAC, si rischia di acquistare qualcosa che, in caso di grossa crisi, potrebbe anche metterci 20 anni (se non più) a ritornare ai livelli attuali. E' vero che a lungo andare storicamente i mercati salgono, ma il momento di entrata comunque incide molto.
Poi comunque una strategia del genere non ci protegge dall'inflazione, quel 70% di cash continuerà a perdere valore.

Rimanere? Che intendi? Forse vuoi dire lasciare?

Per "non rimanere liquidi" intendo "smettere di avere un gruzzolo da parte senza investirlo".
Non vorrei continuare ad avere molti soldi cash in conti deposito che non offrono tassi interessanti, ma allo stesso tempo non vorrei investire in azioni dato che ritengo le quotazioni siano troppo elevate al momento.

Non tutto è risalito, il recupero dell'azionario Value o dell'immobiliare ad esempio è stato debole.
Ci sono dei (rischiosi) paesi dei BRICS come India, Brasile e Sudafrica ancora estremamente svalutati e prossimi ai minimi.

La mia strategia sarebbe dovuta essere quella di un PAC con un portafoglio lazy (per semplificare, 40% conti deposito / obbligazionario, 50% azionario, 10% per investimenti di altro genere), ma, seppur il mio orizzonte di investimento sia abbastanza lungo (almeno 20 anni, a meno di enormi imprevisti), non voglio sbagliare totalmente il momento di entrata.

Mi piacerebbe investire su azionario value, il problema è che non ho le capacità per capire quali aziende siano di valore (potrei farlo per alcune del mio campo magari, ma la diversificazione sarebbe bassissima e sarei esposto su quel campo sia per via del mio lavoro sia per via dei miei investimenti!). Vedo che esistono ETF che investono su azionariato value, tipo IWVL. E' risalito rispetto a Marzo, ma molto meno rispetto a, per esempio, SWDA.
Per l'immobiliare potrei pensarci, magari modificando la strategia che avevo pensato (invece di 50% azionario, potrei metterci una piccola percentuale di immobiliare e iniziare almeno con quello). Non sono del tutto sicuro, almeno in Italia non vedo buone prospettive a lungo termine per l'immobiliare (non che sia un esperto, ma secondo me con il declino della popolazione ci sarà anche un declino dei prezzi. Magari l'immobiliare di alta qualità resisterà...).
Anche per i paesi BRICS potrei pensarci. Avranno molta probabilmente alta volatilità, però a lungo andare potrebbero avere buone prospettive. Devo studiarmi qualche ETF di questi tre paesi e vedere se sono diversificati in termini di settori, se c'è abbastanza diversificazione sui settori (e credo almeno nelle relazioni internazionali ci siano già belle differenze), può avere senso investirci qualcosina. Ovviamente immagino che i soldi investiti qui non saranno sempre facilmente liquidabili.

Ho il sentore però che facendo tutto questo mi allontanerei dalla "filosofia" lazy :)
Da un lato non vorrei cambiare strategia (anche se non è ancora partita :D), dall'altro non vorrei rimanere liquido forever.
Facendo questi ragionamenti però sto iniziando anche a pensare che una strategia del tutto lazy (con un unico ETF azionario mondiale per esempio) potrebbe non essere ottimale. Avendo un po' di diversificazione in più, se ci si ritrova in un momento in cui bisogna vendere qualcosa, almeno si possono vendere quote degli strumenti che stanno andando meglio.

Sull'inflazione oltre ai reits valuta i bond inflation linked, attenzione però perché hanno generalmente duration non facili e ad oggi i tassi mondiali sono al minimo di tutti i minimi...

Si, e immaginando un rialzo dei tassi nei prossimi anni, significherebbe rimanere bloccato fino alla scadenza (a meno di vendere in perdita).
 
Quando hai scelto la strategia entra con importi fissi mensilmente. In caso di cali aumenti la size degli ingressi. Nessuno sa cosa fara' il mercato domani, di quanto salira' o scendera', meglio avere una strategia per entrambi i casi.

PS: Anche io sono 70% cash con piano mensile di ingressi...

Perfettamente d'accordo
 
La mia paura è che entrando adesso, anche se con PAC, si rischia di acquistare qualcosa che, in caso di grossa crisi, potrebbe anche metterci 20 anni (se non più) a ritornare ai livelli attuali. E' vero che a lungo andare storicamente i mercati salgono, ma il momento di entrata comunque incide molto.
Poi comunque una strategia del genere non ci protegge dall'inflazione, quel 70% di cash continuerà a perdere valore.


Con la paura non si fanno i soldi e comunque un qualsiasi investimento comporta un livello di rischio direttamente proporzionale al potenziale del ritorno dell'investimento.

Nel mercato attuale non vedo nessuno strumento che preservi dall'inflazione (che poi chi sa quantificare l'inflazione di oggi, 30 giugno?)

Il mio cash e' su un conto remunerato all' 1%, da agosto sara' all'0.80% e sono contento cosi' sapendo che posso sfruttare ribassi di mercato, se ci saranno ne saro' molto felice :D, e comunque continuare con il mio piano di accumulo su indici azionari e di credito, cioe' avere disciplina nella mia strategia di investimento (che reputo sia la cosa piu' difficile).
 
Non tutto è risalito, il recupero dell'azionario Value o dell'immobiliare ad esempio è stato debole.
Ci sono dei (rischiosi) paesi dei BRICS come India, Brasile e Sudafrica ancora estremamente svalutati e prossimi ai minimi.

Sull'inflazione oltre ai reits valuta i bond inflation linked, attenzione però perché hanno generalmente duration non facili e ad oggi i tassi mondiali sono al minimo di tutti i minimi...
Gli energetici sono a saldo ma potrebbero sfiammare dopo le dichiarazioni dell India
 
La mia paura è che entrando adesso, anche se con PAC, si rischia di acquistare qualcosa che, in caso di grossa crisi, potrebbe anche metterci 20 anni (se non più) a ritornare ai livelli attuali. E' vero che a lungo andare storicamente i mercati salgono, ma il momento di entrata comunque incide molto.
Poi comunque una strategia del genere non ci protegge dall'inflazione, quel 70% di cash continuerà a perdere valore.
...
Ciao marco, quello che dici è valido soprattutto per gli investimenti in un'unica soluzione (PIC).

In un PAC, il momento di entrata è importante, ma in un altro senso (determina il momento di uscita, ovvero di fine investimento). Infatti, il rendimento di un PAC sarà determinato in gran parte dall'andamento del mercato nell'ultima fase della vita del PAC stesso. Se avviene una crisi nei primi anni di vita del PAC, non è assolutamente un problema: anzi, prima avviene la crisi, meno impatto ha sul tuo PAC, in quanto avrai versato poche rate ed hai ancora molti anni di versamenti davanti (tanto più quanto più è lungo il tuo orizzonte temporale d'investimento).

Nei PAC una crisi nei primi anni di versamenti può essere addirittura propedeutica all'ottenimento di un ottimo rendimento finale (sempre tenendo presente quanto sopra). Durante le crisi, infatti, i prezzi scendono e puoi comprare un numero maggiore di quote con la stessa cifra. Ovviamente devi essere pronto a non andare nel panico se vedrai il tuo PAC in negativo in queste fasi, perché è una cosa normale.
 
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