Quando hai scelto la strategia entra con importi fissi mensilmente. In caso di cali aumenti la size degli ingressi. Nessuno sa cosa fara' il mercato domani, di quanto salira' o scendera', meglio avere una strategia per entrambi i casi.
PS: Anche io sono 70% cash con piano mensile di ingressi...
La mia paura è che entrando adesso, anche se con PAC, si rischia di acquistare qualcosa che, in caso di grossa crisi, potrebbe anche metterci 20 anni (se non più) a ritornare ai livelli attuali. E' vero che a lungo andare storicamente i mercati salgono, ma il momento di entrata comunque incide molto.
Poi comunque una strategia del genere non ci protegge dall'inflazione, quel 70% di cash continuerà a perdere valore.
Rimanere? Che intendi? Forse vuoi dire lasciare?
Per "non rimanere liquidi" intendo "smettere di avere un gruzzolo da parte senza investirlo".
Non vorrei continuare ad avere molti soldi cash in conti deposito che non offrono tassi interessanti, ma allo stesso tempo non vorrei investire in azioni dato che ritengo le quotazioni siano troppo elevate al momento.
Non tutto è risalito, il recupero dell'azionario Value o dell'immobiliare ad esempio è stato debole.
Ci sono dei (rischiosi) paesi dei BRICS come India, Brasile e Sudafrica ancora estremamente svalutati e prossimi ai minimi.
La mia strategia sarebbe dovuta essere quella di un PAC con un portafoglio lazy (per semplificare, 40% conti deposito / obbligazionario, 50% azionario, 10% per investimenti di altro genere), ma, seppur il mio orizzonte di investimento sia abbastanza lungo (almeno 20 anni, a meno di enormi imprevisti), non voglio sbagliare totalmente il momento di entrata.
Mi piacerebbe investire su azionario value, il problema è che non ho le capacità per capire quali aziende siano di valore (potrei farlo per alcune del mio campo magari, ma la diversificazione sarebbe bassissima e sarei esposto su quel campo sia per via del mio lavoro sia per via dei miei investimenti!). Vedo che esistono ETF che investono su azionariato value, tipo IWVL. E' risalito rispetto a Marzo, ma molto meno rispetto a, per esempio, SWDA.
Per l'immobiliare potrei pensarci, magari modificando la strategia che avevo pensato (invece di 50% azionario, potrei metterci una piccola percentuale di immobiliare e iniziare almeno con quello). Non sono del tutto sicuro, almeno in Italia non vedo buone prospettive a lungo termine per l'immobiliare (non che sia un esperto, ma secondo me con il declino della popolazione ci sarà anche un declino dei prezzi. Magari l'immobiliare di alta qualità resisterà...).
Anche per i paesi BRICS potrei pensarci. Avranno molta probabilmente alta volatilità, però a lungo andare potrebbero avere buone prospettive. Devo studiarmi qualche ETF di questi tre paesi e vedere se sono diversificati in termini di settori, se c'è abbastanza diversificazione sui settori (e credo almeno nelle relazioni internazionali ci siano già belle differenze), può avere senso investirci qualcosina. Ovviamente immagino che i soldi investiti qui non saranno sempre facilmente liquidabili.
Ho il sentore però che facendo tutto questo mi allontanerei dalla "filosofia" lazy
Da un lato non vorrei cambiare strategia (anche se non è ancora partita
), dall'altro non vorrei rimanere liquido forever.
Facendo questi ragionamenti però sto iniziando anche a pensare che una strategia del tutto lazy (con un unico ETF azionario mondiale per esempio) potrebbe non essere ottimale. Avendo un po' di diversificazione in più, se ci si ritrova in un momento in cui bisogna vendere qualcosa, almeno si possono vendere quote degli strumenti che stanno andando meglio.
Sull'inflazione oltre ai reits valuta i bond inflation linked, attenzione però perché hanno generalmente duration non facili e ad oggi i tassi mondiali sono al minimo di tutti i minimi...
Si, e immaginando un rialzo dei tassi nei prossimi anni, significherebbe rimanere bloccato fino alla scadenza (a meno di vendere in perdita).