I consulenti ci tengono a farci sapere che gli ETF sono una fregatura

... Nell'albo sono iscritti, in tre distinte sezioni, i consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, i consulenti finanziari autonomi e le società di consulenza finanziaria. ...

Consulenti finanziari

Ormai parlare di consulenti o consulenti finanziari è ambiguo, non chiaro.

E nel primo articolo
"... la crisi che ha messo a nudo i limiti delle strategie di investimento passivo, la larga maggioranza dei consulenti si sta orientando verso una gestione attiva nell’attuale contesto”

Gestione attiva attuata da chi? Da gestori di fondi che investono in una specifica asset class? Da gestori di fondi flessibili, multi-asset, bilanciati? Da gestori patrimoniali? O dai consulenti stessi che cerchino di fare market timing nel consigliare ai clienti in quali asset class investire e disinvestire?

C'é anche qualche comparto di sicav ( con commissioni di gestione più basse di quelli a gestione attiva) che ha l'obiettivo di replicare indici, anche se sono molto meno numerosi degli etf.
 
Ultima modifica:
Già, oggi oramai la parola promotore è passata di moda: la legge ha imposto di chiamarli consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.

Infatti prima, pur nel marasma per la creazione dell'albo dei poveri consulenti finanziari autonomi (durato oltre un decennio), leggere di un consulente indipendente e di un promotore finanziario poteva far sorgere il dubbio anche all'italiano medio che ci fosse una qualche differenza.

Ora invece è stato tutto "appianato", e il gap tra Consulente finanziario (Ex-promotore, pagato dalla banca) e Consulente finanziario autonomo (Ex-consulente indipendente, pagato solo dal cliente) non appare più, essendo di fatto liquefattosi in questa diarrea semantica.
 
La ricerca è di Natixis che ha chiesto ai consulenti venditori a provvigioni cosa pensano dell'ETF inteso come singolo strumento statico che copia un indice passivamente, quindi le risposte sono state date da chi non ha mai studiato cosa sono nè tantomeno consigliato uno in vita sua.

Io come consulente finanziaro autonomo apprezzo molto Natixis che ha ottimi ETF a strategia non passiva cioè quelli di Ossiam.

Il problema per loro è forse dato dalla abile gestione dei fondi H2O che ha reso molto ma molto di più da inizio 2020 ai clienti rispetto a un ETF bilanciato :D
 
Già, oggi oramai la parola promotore è passata di moda: la legge ha imposto di chiamarli consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.

Infatti prima, pur nel marasma per la creazione dell'albo dei poveri consulenti finanziari autonomi (durato oltre un decennio), leggere di un consulente indipendente e di un promotore finanziario poteva far sorgere il dubbio anche all'italiano medio che ci fosse una qualche differenza.

Ora invece è stato tutto "appianato", e il gap tra Consulente finanziario (Ex-promotore, pagato dalla banca) e Consulente finanziario autonomo (Ex-consulente indipendente, pagato solo dal cliente) non appare più, essendo di fatto liquefattosi in questa diarrea semantica.

in realtà tutta la nuova definizione non ci sta sul biglietto da visita o sul sito web o pagina FB personale: molti di loro abbreviano in "consulente finanziario" o "consulente finanziario abilitato"

del resto è bastato un video online della Milena Gabanelli in cui si parla bene dei consulenti finanziari indipendenti (cioè autonomi) che si è scatenata la bagarre sui media specializzati con prese di posizione del sindacato dei consulenti abilitati all'offerta fuori sede che sostengono che gli indipendenti non esistono dato che siamo tutti indipendenti dal momento in cui sarebbe indipendente la consulenza per come la si presta e non il soggetto che la eroga
 
veramente i miei lazy portfolio stanno performando nè più nè meno dei fondi attivi. Ormai dopo la prova di marzo posso dire che i fondi gestiti sono totalmente inutili :D
affidarsi è sempre un po' fregarsi.
Poi per carità il consulente che fa un buon lavoro di allocazione e supporto... ma servono i fondi attivi ??
 
veramente i miei lazy portfolio stanno performando nè più nè meno dei fondi attivi. Ormai dopo la prova di marzo posso dire che i fondi gestiti sono totalmente inutili :D
affidarsi è sempre un po' fregarsi.
Poi per carità il consulente che fa un buon lavoro di allocazione e supporto... ma servono i fondi attivi ??

confermo, io dopo questa primavera ho deciso di abbandonare completamente la ricerca di fondi attivi validi anche se in realtà ne stavo consigliando veramente pochi in minima parte per l'obbligazionario flessibile

inoltre con l'aumento esponenziale di tipologie prima non coperte da ETF e da certificati, c'è ormai solo l'imbarazzo della scelta; e i risultati da inizio anno positivi o di poco negativi dei clienti che seguo sono arrivati grazie a ETF, strategie in singole azioni ma sopratutto ai certificati, se mi fossi affidato alla media dei fondi che vanno per la maggiore avrei portato a risultati ben peggiori, in alcuni casi disastrosi (vedi H2O)
 
confermo, io dopo questa primavera ho deciso di abbandonare completamente la ricerca di fondi attivi validi anche se in realtà ne stavo consigliando veramente pochi in minima parte per l'obbligazionario flessibile

inoltre con l'aumento esponenziale di tipologie prima non coperte da ETF e da certificati, c'è ormai solo l'imbarazzo della scelta; e i risultati da inizio anno positivi o di poco negativi dei clienti che seguo sono arrivati grazie a ETF, strategie in singole azioni ma sopratutto ai certificati, se mi fossi affidato alla media dei fondi che vanno per la maggiore avrei portato a risultati ben peggiori, in alcuni casi disastrosi (vedi H2O)

Certificate immagino acquistati sul mercato...
 
La questione non è tanto come investe il risparmiatore e cosa consigliano i consulenti.Andando alla fonte del problema,apprendiamo che l'Italia ha una alta ricchezza privata,5 pil ed un enorme debito pubblico 1,5 del Pil.

In sostanza c'è un mare -il debito pubblico- che non sbocca nell'oceano della ricchezza privata.Abbiamo una borsa da foro boario anzichè una piazza finanziaria evoluta,e le imprese per finanziarsi ricorrono direttamente alle banche .

In questo territorio risparmiatori e promotori dovrebbero avere un ruolo che non hanno.La colpa è dei risparmiatori certo perchè non si lasciano 1500 sul cc o sul cd,ma è anche responsabilità oggettiva del sottobosco di consulenti comunque denominati che si attaccano come parassiti ad una industria del risparmio che distribuisce prebende sotto forma di provvigione anzichè prodotti che rispondono alle esigenze di sviluppo dei portafogli degli italiani ed alla nostra economia reale.

Non si mettono montagne di soldi sulle polizze di capitale perchè lo stato è costretto a riconoscere rendimenti reali che difficilmente potra' ripagare se il PIL non cresce come non cresce.

Se consulenti e risparmiatori e con essi l'intero paese spostasse meno della meta dell'intera ricchezza finanziaria verso il reddito variabile nostrano e il private equity,sicuramente avremmo una industria del risparmio più attenta alle esigenze dei risparmiatori,ed una forte riqualificazione della professione del consulente,che non deve usare il robot deve trovare soluzione e ricette diverse da quelle che propone.imho
 
La questione non è tanto come investe il risparmiatore e cosa consigliano i consulenti.Andando alla fonte del problema,apprendiamo che l'Italia ha una alta ricchezza privata,5 pil ed un enorme debito pubblico 1,5 del Pil.

In sostanza c'è un mare -il debito pubblico- che non sbocca nell'oceano della ricchezza privata.Abbiamo una borsa da foro boario anzichè una piazza finanziaria evoluta,e le imprese per finanziarsi ricorrono direttamente alle banche .

In questo territorio risparmiatori e promotori dovrebbero avere un ruolo che non hanno.La colpa è dei risparmiatori certo perchè non si lasciano 1500 sul cc o sul cd,ma è anche responsabilità oggettiva del sottobosco di consulenti comunque denominati che si attaccano come parassiti ad una industria del risparmio che distribuisce prebende sotto forma di provvigione anzichè prodotti che rispondono alle esigenze di sviluppo dei portafogli degli italiani ed alla nostra economia reale.

Non si mettono montagne di soldi sulle polizze di capitale perchè lo stato è costretto a riconoscere rendimenti reali che difficilmente potra' ripagare se il PIL non cresce come non cresce.

Se consulenti e risparmiatori e con essi l'intero paese spostasse meno della meta dell'intera ricchezza finanziaria verso il reddito variabile nostrano e il private equity,sicuramente avremmo una industria del risparmio più attenta alle esigenze dei risparmiatori,ed una forte riqualificazione della professione del consulente,che non deve usare il robot deve trovare soluzione e ricette diverse da quelle che propone.imho

Certo che se i risparmiatori da una parola in su ti rifilano la solfa del "capitale garantito", capisci che la faccenda si fa ardua
 
Nel sito Natixis dicono: "eight in ten financial professionals believe the environment favors active management... dispersion of returns within the S&P 500 topped 15% in March and April 2020, a rate that more than doubled the 6.6% the index has averaged monthly since the Global Financial Crisis..."

Pensano cioè più dispersione = occasione per l'attivo (ma non è detto che la colga)

Sicuramente nei momenti di alta dispersione c'è uno maggior spread tra le performance degli attivi.. tra i "veri" attivi.
 
certo come no occasioni per l'attivo. Forse 1 su 100 avrà sovrappesato azionari a marzo mentre un lazy a ribilanciamento trimestrale lo avrebbe effettuato automaticamente. perchè investire con strumenti e metodi passivi non significa non cogliere occasioni - con il ribilanciamento in un mercato laterale ad alta volatilità si fanno bei gain.

Quello che dice mander lo condivido fino ad un certo punto. Per me il private equity italiano non funziona semplicemente perchè non ci sono occasioni e imprese redditizie. L'Italia è presente in tutti settori decotti, per carità nobilissimi come le ceramiche e il tessile ma che ormai non danno più valore aggiunto. Le poche imprese che riescono a produrre per l'estero di sicuro non hanno difficoltà a trovare finanziatori anche e investitori all'estero. In presenza di ignoranza e spiccato country bias, chiaramente il risparmio privato non trova sbocchi. Ma pensare che possa trovarli in Italia è molto naif. i mercati americani offrono un livello di prospettive e business che è totalmente differente, per quanto ora sopravvalutati (o forse per questo sopravvalutati) e in generale anche altri mercati sono molto meglio dello stivaletto
basta confrontare la serietà dei REIT inglesi e tedeschi con i fondi immobiliari chiusi che sono stati una frode conclusasi con liquidazioni a quattro soldi dove ha mangiato solo il management.
 
Ultima modifica:
certo come no occasioni per l'attivo. Forse 1 su 100 avrà sovrappesato azionari a marzo mentre un lazy a ribilanciamento trimestrale lo avrebbe effettuato automaticamente. perchè investire con strumenti e metodi passivi non significa non cogliere occasioni con il ribilanciamento in un mercato laterale ad alta volatilità si fanno bei gain.

Parlano di "occasioni" per i fondi non a livello di portafoglio.. più dispersione più possibilità di stock ( o bond ) picking.
 
Certo certo stock picking :D vediamo. Teoricamente è così, c'è stato però forse 1-2 giorni di crollo generalizzato dove forse c'era qualche possibilità. Il fatto è che ci sono troppi attori ultraveloci (magari intelligenze artificiali ben addestrate - non lo escludo anzi sicuramente ci sono) per poter cogliere queste "occasioni".
io pure ho provato a fare stock picking su Shell e Ventas che erano senz'altro sottovalutate ma se invece mettevo tutto su Zoom e Tesla a quest'ora ero ricco :D
vediamo a fine anno con tutta questa dispersione e queste possibilità quanto sono andati bene i fondi attivi... che oltretutto devono anche rispettare dei parametri e "scaricare" anche buone azioni se la variabilità è eccessiva... cmq sono pronto a ricredermi :D
 
E' quello che pensano loro, non quello che penso io... vedremo
 
confermo, io dopo questa primavera ho deciso di abbandonare completamente la ricerca di fondi attivi validi anche se in realtà ne stavo consigliando veramente pochi in minima parte per l'obbligazionario flessibile

inoltre con l'aumento esponenziale di tipologie prima non coperte da ETF e da certificati, c'è ormai solo l'imbarazzo della scelta; e i risultati da inizio anno positivi o di poco negativi dei clienti che seguo sono arrivati grazie a ETF, strategie in singole azioni ma sopratutto ai certificati, se mi fossi affidato alla media dei fondi che vanno per la maggiore avrei portato a risultati ben peggiori, in alcuni casi disastrosi (vedi H2O)

Ossia pare che fai una sorta di gestione attiva e flessibile usando diversi strumenti passivi e azioni che consigli.

Ma ci sono consulenti autorizzati... che consigliano di investire percentuali significative in fondi alternativi e a leva come gli H20? Sono fondi molto rischiosi , volatili e pressoché imprevedibili.
 
L'articolo parla anche di gestori patrimoniali.
C'è qualcuno che legge questo forum e che ha una gestione patrimoniale in fondi/comparti ed etf presso una banca? Usano in percentuale significativa ETF? Se possono essere motivati ad usare fondi del proprio gruppo bancario, nello scegliere tra etf e fondi di altri gruppi dovrebbero essere neutrali, motivati soprattutto dalle attese sulle performance.

E le gestioni separate, che probabilmente sono più diffuse da anni? Qualcuno ha etf nelle gestioni separate?

E i fondi di fondi plurimarca creati per qualche banca come Fineco, mi pare usino soprattutto fondi a gestione attiva per formare il portafoglio, ma dato che hanno le commissioni gestione del FdF e divieto di doppie commissioni, potrebbero usare ETF.
 
Ultima modifica:
Certo che se i risparmiatori da una parola in su ti rifilano la solfa del "capitale garantito", capisci che la faccenda si fa ardua

Ma il capitale garantito al 9% l'anno c'è.
In lire turche. Però c'è.

Alla peggio ti tocca trasferirti in Turchia, ma si vive benissimo, mangiare buono, belle spiagge, clima mite.


Più che altro sarebbe come se un prete ti consigliasse di donare l'8 per mille alla chiesa Valdese... che sò pure eretici.
 
Certo che se i risparmiatori da una parola in su ti rifilano la solfa del "capitale garantito", capisci che la faccenda si fa ardua

Mi rendo conto ma non mi capacito.L'italia è passata dai bot people al consumo di territorio per approdare nel garantito.Prima gli italioti sono stati ingannati con l'illusione monetaria,poi dalla speculazione immobiliare,ed ora dal garantito che poggia sulla chimera dei rendimenti reali dei BTP.di un paese in cui il PIL non cresce

L'istituzione dei fondi mobiliari prima e delle Sim dopo non sono serviti a collegare il paese all'economia reale,sono serviti a creare una macchina mangiasoldi che alimenta l'industria del risparmio,in modo assolutamente inadeguato ai bisogni reali del paese.

Queste secondo me sono responsabilità oggettive di chi di risparmio si occupa a qualsiasi titolo più di quanto siano responsabili i risparmiatori.

Chiarisco se ti arriva il cliente e ti chiede il garantito la colpa e tua perchè gli prospetti come alternativa le unit,i fondi finestra i multibrand tanto costosi quantro inefficienti.

Mai per es. un pacchettodi az di azioni di soc in buona salute con programmi espansivi e mai private equity.e quanto serve come valida diversificazione di portafoglio.Il risparmiatore è come un semilavorato,sei tu addetto che devi insegnargli come si fa ad arrivare al prodotto finito ed al valore aggiunto.
 
Indietro