Dopo anni di azionario mi butto negli ETF: ipotesi portafoglio

bobmallo

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Ciao,

dopo cinque anni che opero in autonomia nel mercato azionario ed obbligazionario, periodo nel quale non posso lamentarmi del rendimento della mia piccola "gestione attiva" (l'obiettivo di sovraperformare il FTSE MIB lo ho realizzato ampiamente), ho deciso di costruirmi un portafoglio ETF. il mio obiettivo è quello di riuscire ad ottenere un buon rendimento proteggendomi per quanto possibile da eventuali scossoni di mercato e senza dover guardare il portafoglio ogni giorno. la prospettiva dell'investimento alle percentuali attuali è potenzialmente di almeno 15-20 anni (ne ho 35); dopo quella scadenza sposterei la quota parte azionaria in obbligazionario.

attualmente la mia asset allocation è così composta:
- 5% liquidità a disponibilità immediata
- 23% liquidità vincolata a max un anno (per possibili spese importanti sui 12/24 mesi)
- 30% nel mio portafoglio azionario/obbligazionario sopra citato
- 11% moneyfarm
- 7% euclidea
- 24% fondo pensione

attualmente il mio risparmio, tangibile o "figurativo" nel caso del fondo pensione, è così direzionato (in % al net income mensile):
- circa il 13% allocato al 50% su moneyfarm e il 50% su euclidea su base mensile
- circa il 20% su fondo pensione, includendo quota TFR, quota versamento a carico mio e quota azienda; potrei incrementare la quota a mio carico nell'arco di 6 mesi ma non andrei comunque oltre il 22%

pensavo ad un portafoglio di questo tipo, sul quale in questa fase investirei la quota del 30% con possibili incrementi provenienti o da quanto ora è vincolato o smobilizzando uno tra moneyfarm ed euclidea. sono presenti anche ETF a distribuzione; pur consapevole della perdita di valore rispetto ad un ETF ogni dividendo verrebbe reinvestito nei bilanciamenti che, per ottimizzare la spesa, farei in tranche semestrali cercando di mantenere per quanto possibile la proporzione sotto indicata.

40% IE00B9CQXS71 SPDR USD Global Dividend Aristocrat
30% LU1834985845 Lyxor Stoxx Europe 600 Food And Beverage
15% LU0290358224 Xtrackers Eurozone Inflation-Linked Bond UCITS ETF 1C
15% LU1650489385 Lyxor EuroMTS 10-15Y Investment Grade (DR) UCITS ETF

non volevo andare oltre i 4 prodotti con una proporzione 70% azionario conservativo o presunto tale (per questa la scelta di aristocrat e food and beverage europeo), con una relativa esposizione sul mercato nordamericano che ammonta a circa un 16% dell'intero portafoglio. l'ipotesi per la quota parte obbligazionaria è portare a scadenza un obbligazione polonia 2023 in USD che al valore attuale si avvicina molto all'allocazione obbligazionaria che vorrei dare al mio portafoglio, rinviando quindi l'investimento in ETF obbligazionari di tre anni.

sono consapevole che è un portafoglio che non mi permetterà di ottenere guadagni stratosferici, ma preferisco costruire un capitale per il futuro con la politica dei piccoli passi.

cosa ne pensate?
 
ciao, penso che Moneyfarm ma sopratutto Euclidea siano validi e non capisco perchè mettersi a fare da soli con gli ETF

l'ETF Aristocrats perderà comunque se i mercati azionari stornano
infl-linked va bene se aumenta l'inflazione ma per ora non si vede
Eur MTS su scadenza sopra 10 anni avrei dei dubbi
perchè 30% di un settoriale??

se l'idea è quella di replicare l'All Seasons portfolio manca l'oro
 
ciao, penso che Moneyfarm ma sopratutto Euclidea siano validi e non capisco perchè mettersi a fare da soli con gli ETF

l'ETF Aristocrats perderà comunque se i mercati azionari stornano
infl-linked va bene se aumenta l'inflazione ma per ora non si vede
Eur MTS su scadenza sopra 10 anni avrei dei dubbi
perchè 30% di un settoriale??

se l'idea è quella di replicare l'All Seasons portfolio manca l'oro

Ciao Consindip, valuti l'operato di Euclidea migliore di quello di Moneyfarm?
 
il portafoglio è molto ben strutturato ma io il food & beverage europeo non lo vedo per niente bene...
sarà che ormai ho un certo tipo di visione che vede l'europa vaso di coccio mondiale e una sudamericanizzazione delle società sviluppate (10% ricchi e 90% popolino zeppo di debiti che lavora per sopravvivere) ma ci sono due possibilità:

a) Prendo un MSCI All country World Cap-Indexed (stategia "nun so nè legge nè scrive")
b) Provo a costruire un portafoglio sì azionario ma anticiclico (che mi sembra il tentativo tuo) - a questo punto punterei su lusso e healthcare e gestori di rete tipo Terna, il food & beverage potrebbe andare male anche per "moda" (vedi cosa successo con Heinz) delle nuove generazioni.

Nel caso B punterei comunque a un indice mondiale
Nota: i gestori hanno già spostato parecchio (ruotato come dicono loro) e quindi i settori lusso e healthcare stanno salendo molto in questi ultimi 6 mesi, forse però c'è ancora spazio...
 
Ciao Consindip, valuti l'operato di Euclidea migliore di quello di Moneyfarm?

Ciao, operano anche con fondi in classe istituzionale, ne deriva che possono volendo comprare strumenti magari più cari di un ETF ma eventualmente più utili in certe fasi di mercato.
 
Ciao,

dopo cinque anni che opero in autonomia nel mercato azionario ed obbligazionario, periodo nel quale non posso lamentarmi del rendimento della mia piccola "gestione attiva" (l'obiettivo di sovraperformare il FTSE MIB lo ho realizzato ampiamente), ho deciso di costruirmi un portafoglio ETF. il mio obiettivo è quello di riuscire ad ottenere un buon rendimento proteggendomi per quanto possibile da eventuali scossoni di mercato e senza dover guardare il portafoglio ogni giorno. la prospettiva dell'investimento alle percentuali attuali è potenzialmente di almeno 15-20 anni (ne ho 35); dopo quella scadenza sposterei la quota parte azionaria in obbligazionario.

attualmente la mia asset allocation è così composta:
- 5% liquidità a disponibilità immediata
- 23% liquidità vincolata a max un anno (per possibili spese importanti sui 12/24 mesi)
- 30% nel mio portafoglio azionario/obbligazionario sopra citato
- 11% moneyfarm
- 7% euclidea
- 24% fondo pensione

attualmente il mio risparmio, tangibile o "figurativo" nel caso del fondo pensione, è così direzionato (in % al net income mensile):
- circa il 13% allocato al 50% su moneyfarm e il 50% su euclidea su base mensile
- circa il 20% su fondo pensione, includendo quota TFR, quota versamento a carico mio e quota azienda; potrei incrementare la quota a mio carico nell'arco di 6 mesi ma non andrei comunque oltre il 22%

pensavo ad un portafoglio di questo tipo, sul quale in questa fase investirei la quota del 30% con possibili incrementi provenienti o da quanto ora è vincolato o smobilizzando uno tra moneyfarm ed euclidea. sono presenti anche ETF a distribuzione; pur consapevole della perdita di valore rispetto ad un ETF ogni dividendo verrebbe reinvestito nei bilanciamenti che, per ottimizzare la spesa, farei in tranche semestrali cercando di mantenere per quanto possibile la proporzione sotto indicata.

40% IE00B9CQXS71 SPDR USD Global Dividend Aristocrat
30% LU1834985845 Lyxor Stoxx Europe 600 Food And Beverage
15% LU0290358224 Xtrackers Eurozone Inflation-Linked Bond UCITS ETF 1C
15% LU1650489385 Lyxor EuroMTS 10-15Y Investment Grade (DR) UCITS ETF

non volevo andare oltre i 4 prodotti con una proporzione 70% azionario conservativo o presunto tale (per questa la scelta di aristocrat e food and beverage europeo), con una relativa esposizione sul mercato nordamericano che ammonta a circa un 16% dell'intero portafoglio. l'ipotesi per la quota parte obbligazionaria è portare a scadenza un obbligazione polonia 2023 in USD che al valore attuale si avvicina molto all'allocazione obbligazionaria che vorrei dare al mio portafoglio, rinviando quindi l'investimento in ETF obbligazionari di tre anni.

sono consapevole che è un portafoglio che non mi permetterà di ottenere guadagni stratosferici, ma preferisco costruire un capitale per il futuro con la politica dei piccoli passi.

cosa ne pensate?

In effetti per la prima volta Etf e fondi passivi hanno superato i fondi attivi, questa è la nuova tendenza.
Nel dettaglio mi sembra abbastanza diversificato (forse anche troppo), ma piuttosto difensivo, io ci avrei messo un msci world.
 
intanto grazie a tutti per le risposte.

ciao, penso che Moneyfarm ma sopratutto Euclidea siano validi e non capisco perchè mettersi a fare da soli con gli ETF

l'ETF Aristocrats perderà comunque se i mercati azionari stornano
infl-linked va bene se aumenta l'inflazione ma per ora non si vede
Eur MTS su scadenza sopra 10 anni avrei dei dubbi
perchè 30% di un settoriale??

se l'idea è quella di replicare l'All Seasons portfolio manca l'oro

confermo i riscontri positivi sui due prodotti, molto su moneyfarm (sul quale ho un PAC da tre anni), meno con euclidea avendolo aperto da pochi mesi. nel tavolo delle ipotesi ci sarebbe anche quella di fare un altro portafoglio in una di queste due piattaforme, ma essendo un prodotto di natura PIC con integrazioni che possono essere importanti ma fatte una volta all'anno o alla bisogna (es. scossoni di mercato per mediare), ritengo quella dell'autonomia la soluzione economicamente più conveniente. attualmente opero con binck e, pur essendo più alto di altri concorrenti come directa, non conto di cambiare.

la scelta dell'aristocrats è per investire comunque nell'azionario ma in una fetta di mercato presumibilmente solida e che garantisca ritorni costanti nel tempo, anche se in mercati maturi (questa la spiego dopo).

sulla parte obbligazionaria riflettendo bene, e avendo preso al tempo un poland 2023 in USD (US731011AT95) leggermente sopra la pari e con dollari acquistati a 1.20 di cambio, pensavo di mantenere quanto già in portafoglio e portarlo a scadenza, monitorando il cambio per monetizzare un eventuale pareggio eur/usd.

il settoriale lo ho scelto per sovrapesare il mercato europeo in un settore anticiclico; inoltre è il modo più economico per investire in nestlè (pesa circa per il 30% del fondo).

il portafoglio è molto ben strutturato ma io il food & beverage europeo non lo vedo per niente bene...
sarà che ormai ho un certo tipo di visione che vede l'europa vaso di coccio mondiale e una sudamericanizzazione delle società sviluppate (10% ricchi e 90% popolino zeppo di debiti che lavora per sopravvivere) ma ci sono due possibilità:

a) Prendo un MSCI All country World Cap-Indexed (stategia "nun so nè legge nè scrive")
b) Provo a costruire un portafoglio sì azionario ma anticiclico (che mi sembra il tentativo tuo) - a questo punto punterei su lusso e healthcare e gestori di rete tipo Terna, il food & beverage potrebbe andare male anche per "moda" (vedi cosa successo con Heinz) delle nuove generazioni.

Nel caso B punterei comunque a un indice mondiale
Nota: i gestori hanno già spostato parecchio (ruotato come dicono loro) e quindi i settori lusso e healthcare stanno salendo molto in questi ultimi 6 mesi, forse però c'è ancora spazio...

sull'europa invece io sono ottimista, ma ragionando nella prospettiva 15-20 anni.

ipotesi a: l'ho escluso perché troppo sbilanciato sugli USA e sull'hitech (a sto punto mi tengo apple e pepsico in portafoglio). ci fosse un fondo mondiale che offrisse maggior peso alle economie BRICS e sud est asiatico un pensiero lo farei.

ipotesi b: altra ipotesi, ma avrei aperto un thread in un altro settore :D sul food and beverage mi son "scottato" con kraft heinz a suo tempo, ma il fondo europeo è pesato in maniera più che proporzionale in diverse aree del food, dal beverage al lattiero caseario al food in senso largo del termine, passando per il settore ittico norvegese. quella dell'healthcare o del lusso è un'idea, grazie, potrei spezzare quel 30% dando spazio a uno di quei due settori.

In effetti per la prima volta Etf e fondi passivi hanno superato i fondi attivi, questa è la nuova tendenza.
Nel dettaglio mi sembra abbastanza diversificato (forse anche troppo), ma piuttosto difensivo, io ci avrei messo un msci world.

come detto prima, MSCI world lo sceglierei se venisse dato meno peso ad economie sviluppate e maggiore a stati come i BRICS o il sud est asiatico destinato a crescere nei prossimi anni. è un indice che vedo troppo sbilanciato sugli USA e nel caso di crolli ne risentirebbe. a questo punto, se devo usare qualcosa di "mondiale" prendo il global dividend aristocrats che mi offre spunti importanti anche da realtà come ad esempio il canada.
 
intanto grazie a tutti per le risposte.





come detto prima, MSCI world lo sceglierei se venisse dato meno peso ad economie sviluppate e maggiore a stati come i BRICS o il sud est asiatico destinato a crescere nei prossimi anni. è un indice che vedo troppo sbilanciato sugli USA e nel caso di crolli ne risentirebbe. a questo punto, se devo usare qualcosa di "mondiale" prendo il global dividend aristocrats che mi offre spunti importanti anche da realtà come ad esempio il canada.

Allora vorresti un ACWI all world che di solito include anche la Cina e i maggiori emergenti.
 
Allora vorresti un ACWI all world che di solito include anche la Cina e i maggiori emergenti.

che però ha sempre un peso molto importante, sopra il 50%, degli USA. a sto punto per la quota azionaria mi conviene un'ipotesi di questo tipo:

70% SPDR MSCI World IE00BFY0GT14 (ad accumulazione, quotato anche su BI e con TER molto basso)
30% iShares Edge MSCI Europe Minimum Volatility IE00B86MWN23 (per aumentare il peso del mercato europeo in sostituzione ad un indice settoriale come il food and beverage sopra citato, anch'esso ad accumulazione, quotato in BI e con ter basso)
 
che però ha sempre un peso molto importante, sopra il 50%, degli USA. a sto punto per la quota azionaria mi conviene un'ipotesi di questo tipo:

70% SPDR MSCI World IE00BFY0GT14 (ad accumulazione, quotato anche su BI e con TER molto basso)
30% iShares Edge MSCI Europe Minimum Volatility IE00B86MWN23 (per aumentare il peso del mercato europeo in sostituzione ad un indice settoriale come il food and beverage sopra citato, anch'esso ad accumulazione, quotato in BI e con ter basso)

scusa ma perchè sei così convinto che avere molto sul mercato azionario USA non vada bene?

io credo che i Minimum Volatility non siano poi così difensivi: investono in una selezione di titoli che oscillano meno di altri ma non significa automaticamente che non possano avere un forte drawdown in caso di showk finanziari
 
scusa ma perchè sei così convinto che avere molto sul mercato azionario USA non vada bene?

io credo che i Minimum Volatility non siano poi così difensivi: investono in una selezione di titoli che oscillano meno di altri ma non significa automaticamente che non possano avere un forte drawdown in caso di showk finanziari

non è che non mi vada bene, semplicemente volevo bilanciare il peso dei vari mercati non emergenti. con uno scenario come quello gli USA mi peserebbero comunque per il 45% circa.
 
una informazione sviluppando anch’io un portafoglio di lunga durata circa 18 anni 70%azionario e 30 obblig.max ho dei dubbi sulla parte obbligazionaria. (AZIONARIO MSCI WORLD E EMERGENTI MENTRE PER OBBLIGAZIONARIA sono indeciso fra un singolo obbligazionario aggregate globale che abbia all’interno titoli stato globali e società meglio se accumulazione e senza rischio cambio oppure 2 etf uno governativo env grade e uno societario)? grazie per le informazioni
 
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