Pigro, lungo e semplice

Malax86

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Ciao, vorrei esporvi alcune idee e averne qualche feedback. (l’ho riletto ed è un po’ pippotto, mi scuso anticipatamente)


Ho 27 anni, un lavoro stabile, casa di proprietà, nessuna grossa spesa in programma che non possa essere affrontata con poche mensilità di stipendio. durante il 2020 potrei avere una riduzione del mio stipendio (per 3-5 anni), che mi permetterebbe di coprire le mie spese ma non di accumulare come adesso. Durante il 2020 potrei anche dover lasciare il lavoro e trasferirmi all’estero, evento che allo stesso modo mi impedirebbe di accumulare.

Al momento le mie finanze sono così distribuite
--- 72k in cd da che finiranno entro l’anno
--- 9,5k in bond in dollari (1,5k teva23, 5,6k in USsteel 37 e 2,4k in USsteel 25)
--- 10k liquidi sul cc/cd liberi

le obbligazioni non ho intenzione di venderle, hanno rendimenti buoni per cui le terrei per le cedole, inoltre adesso viaggiano in perdita di 100-300 euro. Ovviamente in caso di aumenti importanti valuterei la vendita.
La liquidità la tengo sul cc o al massimo su un cd libero.

Con i restanti la mia idea era fare un portafoglio così suddiviso:
--- 20k in cd vincolati a 5 anni (Rendimax o Illimity) al 3%
--- 50k in un portafoglio di etf.

La mia idea è che i cd riducano la volatilità del capitale permettendo di mantenere una maggior componente azionaria (pensavo 65-70%) negli etf, rispetto a un classico portafoglio pigro. Non ho problemi a sopportare rossi importanti perché fondamentalmente non mi servono per vivere quei soldi e, anche se ovviamente a nessuno piace perderli, rispetto al capitale umano in mio possesso non sono tanti.
L’orizzonte temporale è molto lungo, direi almeno 20 anni, potrebbe essere una parte della mia pensione. La filosofia che vorrei seguire è KISS perché “Quando il piano diventa troppo complesso, qualcosa finisce che va storto” cit.
Qui purtroppo finiscono le mie “certezze” e iniziano i dubbi.

Cercando di mantenere la semplicità come guida ho anche pensato se non convenga utilizzare servizi come Euclidea o Moneyfarm, ci sarebbe il vantaggio del non doverci pensare più ma l’idea di imparare qualcosa mi piace per cui sono un po’ restio. Ho guardato anche i pir ma vedendo cosa ci si può mettere dentro e leggendo un po’ in giro ho deciso di lasciar stare.

Meglio mettere dentro 50k in un’unica soluzione o fare un pac? Qui si tratterebbe di capire se davvero siamo in bolla per cui tra poco scende tutto o no perché in caso di bolla sarebbe meglio entrare con calma, giusto (che poi nessuno la sappia è un altro discorso)? Per mediare un po’ il rischio tra le due opzioni avevo pensato magari a entrare con 20k subito e poi i restanti 30 a rate di 500 euro al mese, magari facendo acquisti mensili da 1k oppure modularli in qualche modo a seconda dell’andamento degli ETF dandomi come regola che se scendono di un tot ne compro di più. In questo modo finirei di “caricare” i 50k alla scadenza dei vincoli dei depositi. Potrebbe diventare il primo check importante dell’investimento. Ribilanciamenti penso una volta l'anno acquistato chi è rimasto indietro. Così facendo se entro i 5 anni dei cd ci fosse un grosso calo potrei entrare con la parte ancora liquida, se fosse dopo i 5 anni avrei il capitale dei cd.

I 5 anni li ho scelti perché in un modo o nell’altro la mia carriera sarà definita per quella data e sarà solo questione di sapere quanto potrò mettere via da lì in poi.
Per restare nel campo della semplicità pensavo ad un portafoglio con pochi ETF, direi 4 o massimo 5, pensavo ad una quota di azionario intorno al 60-70% con il resto in obbligazioni, non vorrei oro perché diventerebbe troppo complicato. Come valute vorrei espormi giusto su euro e dollaro tendenzialmente 50-50 o 60$-40€. Preferirei etf fisici e esclusivamente ad accumulo. Non so se ha senso cercare di non avere tutti gli ETF emessi dallo stesso gruppo, nella mia testa sì perché così vengono fatti con mentalità differenti, però non ne ho idea. Resterebbe poi solo da definire dove comprarli ma per quello sto guardando anche in altri topic, (tendenzialmente sono indirizzato su Directa)

Arriviamo alla fantomatica lista:

40% iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) | A0RPWH | IE00B4L5Y983 oppure Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF | LYX0YD | LU1781541179

20% Lyxor Core STOXX Europe 600 (DR) UCITS ETF Acc | LYX0Q0 | LU0908500753
10% iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) | A111X9 | IE00BKM4GZ66 oppure Amundi MSCI Emerging Markets UCITS ETF EUR (C) | A2H58J | LU1681045370

30% https://www.justetf.com/it/etf-profile.html?isin=LU1650490474

Con questa composizione justetf mi ha calcolato un ter di 0,16% (forse leggermente più basso con gli etf "alternativi")

Qualche osservazione? Sciuramente mi sarà sfuggito qualcosa di banale.
 
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Ciao, vorrei esporvi alcune idee e averne qualche feedback. (l’ho riletto ed è un po’ pippotto, mi scuso anticipatamente)

Ho 27 anni, un lavoro stabile, casa di proprietà, nessuna grossa spesa in programma che non possa essere affrontata con poche mensilità di stipendio. durante il 2020 potrei avere una riduzione del mio stipendio (per 3-5 anni), che mi permetterebbe di coprire le mie spese ma non di accumulare come adesso. Durante il 2020 potrei anche dover lasciare il lavoro e trasferirmi all’estero, evento che allo stesso modo mi impedirebbe di accumulare.

Al momento le mie finanze sono così distribuite
--- 72k in cd da che finiranno entro l’anno
--- 9,5k in bond in dollari (1,5k teva23, 5,6k in USsteel 37 e 2,4k in USsteel 25)
--- 10k liquidi sul cc/cd liberi

le obbligazioni non ho intenzione di venderle, hanno rendimenti buoni per cui le terrei per le cedole, inoltre adesso viaggiano in perdita di 100-300 euro. Ovviamente in caso di aumenti importanti valuterei la vendita.
La liquidità la tengo sul cc o al massimo su un cd libero.

Con i restanti la mia idea era fare un portafoglio così suddiviso:
--- 20k in cd vincolati a 5 anni (Rendimax o Illimity) al 3%
--- 50k in un portafoglio di etf.

La mia idea è che i cd riducano la volatilità del capitale permettendo di mantenere una maggior componente azionaria (pensavo 65-70%) negli etf, rispetto a un classico portafoglio pigro. Non ho problemi a sopportare rossi importanti perché fondamentalmente non mi servono per vivere quei soldi e, anche se ovviamente a nessuno piace perderli, rispetto al capitale umano in mio possesso non sono tanti.
L’orizzonte temporale è molto lungo, direi almeno 20 anni, potrebbe essere una parte della mia pensione. La filosofia che vorrei seguire è KISS perché “Quando il piano diventa troppo complesso, qualcosa finisce che va storto” cit.
Qui purtroppo finiscono le mie “certezze” e iniziano i dubbi.

Cercando di mantenere la semplicità come guida ho anche pensato se non convenga utilizzare servizi come Euclidea o Moneyfarm, ci sarebbe il vantaggio del non doverci pensare più ma l’idea di imparare qualcosa mi piace per cui sono un po’ restio. Ho guardato anche i pir ma vedendo cosa ci si può mettere dentro e leggendo un po’ in giro ho deciso di lasciar stare.

Meglio mettere dentro 50k in un’unica soluzione o fare un pac? Qui si tratterebbe di capire se davvero siamo in bolla per cui tra poco scende tutto o no perché in caso di bolla sarebbe meglio entrare con calma, giusto (che poi nessuno la sappia è un altro discorso)? Per mediare un po’ il rischio tra le due opzioni avevo pensato magari a entrare con 20k subito e poi i restanti 30 a rate di 500 euro al mese, magari facendo acquisti mensili da 1k oppure modularli in qualche modo a seconda dell’andamento degli ETF dandomi come regola che se scendono di un tot ne compro di più. In questo modo finirei di “caricare” i 50k alla scadenza dei vincoli dei depositi. Potrebbe diventare il primo check importante dell’investimento. Ribilanciamenti penso una volta l'anno acquistato chi è rimasto indietro. Così facendo se entro i 5 anni dei cd ci fosse un grosso calo potrei entrare con la parte ancora liquida, se fosse dopo i 5 anni avrei il capitale dei cd.

I 5 anni li ho scelti perché in un modo o nell’altro la mia carriera sarà definita per quella data e sarà solo questione di sapere quanto potrò mettere via da lì in poi.
Per restare nel campo della semplicità pensavo ad un portafoglio con pochi ETF, direi 4 o massimo 5, pensavo ad una quota di azionario intorno al 60-70% con il resto in obbligazioni, non vorrei oro perché diventerebbe troppo complicato. Come valute vorrei espormi giusto su euro e dollaro tendenzialmente 50-50 o 60$-40€. Preferirei etf fisici e esclusivamente ad accumulo. Non so se ha senso cercare di non avere tutti gli ETF emessi dallo stesso gruppo, nella mia testa sì perché così vengono fatti con mentalità differenti, però non ne ho idea. Resterebbe poi solo da definire dove comprarli ma per quello sto guardando anche in altri topic, (tendenzialmente sono indirizzato su Directa)

Arriviamo alla fantomatica lista:

40% iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) | A0RPWH | IE00B4L5Y983 oppure Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF | LYX0YD | LU1781541179

20% Lyxor Core STOXX Europe 600 (DR) UCITS ETF Acc | LYX0Q0 | LU0908500753
10% iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) | A111X9 | IE00BKM4GZ66 oppure Amundi MSCI Emerging Markets UCITS ETF EUR (C) | A2H58J | LU1681045370

30% https://www.justetf.com/it/etf-profile.html?isin=LU1650490474

Con questa composizione justetf mi ha calcolato un ter di 0,16% (forse leggermente più basso con gli etf "alternativi")

Qualche osservazione? Sciuramente mi sarà sfuggito qualcosa di banale.

A 27 anni hai capito che la tua soddisfazione finanziaria è raggiungibile con pochi etf ben diversificati. Lo avessi fatto io così presto, mi sarei risparmiato diversi patemi.

Non faranno la differenza lo zero virgola di ter, né i tempi di ingresso, né se scegli Lyxor o Ishares, ma la tua costanza. Non avere fretta, scegli l'asset allocation che ti fa sentire a tuo agio e poi continua a versare e a ribilanciare "cascasse il mondo"; scriviti prima tutte le regole.

Il tuo vero orizzonte, alla tua età e nella tua situazione, non è 20 anni, ma come minimo il doppio. Questo pf ti darà soddisfazioni se lo vedrai come il pf della vita. Lasciati giusto una piccola quota percentuale di risparmi, ora e in futuro, per "giocarci" un po', ma il resto gestiscilo come pf pigro.

A mio avviso non ha senso lasciare fuori 20k per vincolarli 5 anni, e dire che così puoi alzare l'azionario. Di fatto stai ragionando come se tu avessi un pf di 70k. E allora fallo di 70, eventualmente abbassa l'azionario se ti fa sentire più tranquillo. Visto che sei praticamente alla prima esperienza, se fai il classico 60/40 az./obb. fai già qualcosa di abbastanza "spinto" (anche se "in teoria" la tua età potrebbe consentire una percentuale di azionario maggiore; ma i pf sono fatti per le persone, non viceversa).

Volendo cercare il pelo nell'uovo, all'all maturity euro che hai selezionato affiancherei un obbligazionario globale (comprensivo degli emergenti) non coperto, se esiste. Gli strumenti dell'azionario a mio avviso vanno benissimo (meglio i primi che hai indicato). Ridurrei però un po' il sovrappeso dell'azionario europa. Ad esempio, con un 60/40 potresti fare 36 world, 12 eurostoxx, 12 emergenti, 20 all maturity euro, 20 obbligazionario globale non coperto (o, se ti fa stare più tranquillo, coperto, ma nel lunghissimo periodo per me non conviene).

Sui tempi di ingresso non avrei dubbi. Considerando la tua età, non hai mai visto un vero mercato orso, se entri tutto e subito e ti becchi un -30% sull'azionario ti scoraggi e rischi di mandare all'aria. Spalmerei perciò l'ingresso in 3/4 anni, con un importo costante o con una regoletta semplice prestabilita che ti permetta di acquistare di più quando i prezzi scendono. Occhio a calibrare l'importo tenendo conto delle commissioni. Un ingresso trimestrale dovresti reggerlo bene anche con le tue cifre.

Tutto rigorosamente "imho".
 
Ciao, vorrei esporvi alcune idee e averne qualche feedback. (l’ho riletto ed è un po’ pippotto, mi scuso anticipatamente)

Ho 27 anni, un lavoro stabile, casa di proprietà, nessuna grossa spesa in programma che non possa essere affrontata con poche mensilità di stipendio. durante il 2020 potrei avere una riduzione del mio stipendio (per 3-5 anni), che mi permetterebbe di coprire le mie spese ma non di accumulare come adesso. Durante il 2020 potrei anche dover lasciare il lavoro e trasferirmi all’estero, evento che allo stesso modo mi impedirebbe di accumulare.

Al momento le mie finanze sono così distribuite
--- 72k in cd da che finiranno entro l’anno
--- 9,5k in bond in dollari (1,5k teva23, 5,6k in USsteel 37 e 2,4k in USsteel 25)
--- 10k liquidi sul cc/cd liberi

le obbligazioni non ho intenzione di venderle, hanno rendimenti buoni per cui le terrei per le cedole, inoltre adesso viaggiano in perdita di 100-300 euro. Ovviamente in caso di aumenti importanti valuterei la vendita.
La liquidità la tengo sul cc o al massimo su un cd libero.

Con i restanti la mia idea era fare un portafoglio così suddiviso:
--- 20k in cd vincolati a 5 anni (Rendimax o Illimity) al 3%
--- 50k in un portafoglio di etf.

La mia idea è che i cd riducano la volatilità del capitale permettendo di mantenere una maggior componente azionaria (pensavo 65-70%) negli etf, rispetto a un classico portafoglio pigro. Non ho problemi a sopportare rossi importanti perché fondamentalmente non mi servono per vivere quei soldi e, anche se ovviamente a nessuno piace perderli, rispetto al capitale umano in mio possesso non sono tanti.
L’orizzonte temporale è molto lungo, direi almeno 20 anni, potrebbe essere una parte della mia pensione. La filosofia che vorrei seguire è KISS perché “Quando il piano diventa troppo complesso, qualcosa finisce che va storto” cit.
Qui purtroppo finiscono le mie “certezze” e iniziano i dubbi.

Cercando di mantenere la semplicità come guida ho anche pensato se non convenga utilizzare servizi come Euclidea o Moneyfarm, ci sarebbe il vantaggio del non doverci pensare più ma l’idea di imparare qualcosa mi piace per cui sono un po’ restio. Ho guardato anche i pir ma vedendo cosa ci si può mettere dentro e leggendo un po’ in giro ho deciso di lasciar stare.

Meglio mettere dentro 50k in un’unica soluzione o fare un pac? Qui si tratterebbe di capire se davvero siamo in bolla per cui tra poco scende tutto o no perché in caso di bolla sarebbe meglio entrare con calma, giusto (che poi nessuno la sappia è un altro discorso)? Per mediare un po’ il rischio tra le due opzioni avevo pensato magari a entrare con 20k subito e poi i restanti 30 a rate di 500 euro al mese, magari facendo acquisti mensili da 1k oppure modularli in qualche modo a seconda dell’andamento degli ETF dandomi come regola che se scendono di un tot ne compro di più. In questo modo finirei di “caricare” i 50k alla scadenza dei vincoli dei depositi. Potrebbe diventare il primo check importante dell’investimento. Ribilanciamenti penso una volta l'anno acquistato chi è rimasto indietro. Così facendo se entro i 5 anni dei cd ci fosse un grosso calo potrei entrare con la parte ancora liquida, se fosse dopo i 5 anni avrei il capitale dei cd.

I 5 anni li ho scelti perché in un modo o nell’altro la mia carriera sarà definita per quella data e sarà solo questione di sapere quanto potrò mettere via da lì in poi.
Per restare nel campo della semplicità pensavo ad un portafoglio con pochi ETF, direi 4 o massimo 5, pensavo ad una quota di azionario intorno al 60-70% con il resto in obbligazioni, non vorrei oro perché diventerebbe troppo complicato. Come valute vorrei espormi giusto su euro e dollaro tendenzialmente 50-50 o 60$-40€. Preferirei etf fisici e esclusivamente ad accumulo. Non so se ha senso cercare di non avere tutti gli ETF emessi dallo stesso gruppo, nella mia testa sì perché così vengono fatti con mentalità differenti, però non ne ho idea. Resterebbe poi solo da definire dove comprarli ma per quello sto guardando anche in altri topic, (tendenzialmente sono indirizzato su Directa)

Arriviamo alla fantomatica lista:

40% iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) | A0RPWH | IE00B4L5Y983 oppure Lyxor Core MSCI World (DR) UCITS ETF | LYX0YD | LU1781541179

20% Lyxor Core STOXX Europe 600 (DR) UCITS ETF Acc | LYX0Q0 | LU0908500753
10% iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) | A111X9 | IE00BKM4GZ66 oppure Amundi MSCI Emerging Markets UCITS ETF EUR (C) | A2H58J | LU1681045370

30% https://www.justetf.com/it/etf-profile.html?isin=LU1650490474

Con questa composizione justetf mi ha calcolato un ter di 0,16% (forse leggermente più basso con gli etf "alternativi")

Qualche osservazione? Sciuramente mi sarà sfuggito qualcosa di banale.

Ti dico come farei io.
Io non entrerei con 50k d'azionario subito.
Stabilisci una parte di ingresso immediato, ad esempio come hai proposto 20k.
Stabilisci un periodo entro cui vuoi completare l'ingresso, ad esempio 3 anni.
Dopo l'ingresso iniziale, fai 3 tranches annuali.
Ad ottobre 2020 fai la prima "rata" in maniera tale che il controvalore arrivi a 30K.
Perciò se i tuoi 20K iniziali saranno nel frattempo diventati 22, ne investirai soltanto 8. Viceversa, se il mercato è sceso e i tuoi 20K sono diventati 17K, entri con 13K necessari ad arrivare a 30K.
Ciò ti consente di concentrare maggiormente gli acquisti nelle fasi di ribasso con un indubbio vantaggio, in termini di quote comprate.
Ad ottobre 2021, discorso analogo. Entri in modo che il controvalore raggiunga 40K.
Ad ottobre 2022 la rata finale per raggiungere i finali 50K.
Di fatto l'ammontare investito, tenendo in considerazione durante gli ingressi del controvalore del momento, fa si che la cifra effettivamente investita possa divergere dai precisi 50K, può essere di più o di meno, a seconda dell'andamento del mercato. Tuttavia questo lo considero un buon sistema per investire maggiormente nelle fasi di ribasso ed un po' meno con quotazioni alte.
 
Ti dico come farei io.
Io non entrerei con 50k d'azionario subito.
Stabilisci una parte di ingresso immediato, ad esempio come hai proposto 20k.
Stabilisci un periodo entro cui vuoi completare l'ingresso, ad esempio 3 anni.
Dopo l'ingresso iniziale, fai 3 tranches annuali.
Ad ottobre 2020 fai la prima "rata" in maniera tale che il controvalore arrivi a 30K.
Perciò se i tuoi 20K iniziali saranno nel frattempo diventati 22, ne investirai soltanto 8. Viceversa, se il mercato è sceso e i tuoi 20K sono diventati 17K, entri con 13K necessari ad arrivare a 30K.
Ciò ti consente di concentrare maggiormente gli acquisti nelle fasi di ribasso con un indubbio vantaggio, in termini di quote comprate.
Ad ottobre 2021, discorso analogo. Entri in modo che il controvalore raggiunga 40K.
Ad ottobre 2022 la rata finale per raggiungere i finali 50K.
Di fatto l'ammontare investito, tenendo in considerazione durante gli ingressi del controvalore del momento, fa si che la cifra effettivamente investita possa divergere dai precisi 50K, può essere di più o di meno, a seconda dell'andamento del mercato. Tuttavia questo lo considero un buon sistema per investire maggiormente nelle fasi di ribasso ed un po' meno con quotazioni alte.

Scusa Sara, ma quel è in punto nel mettere su una complicazione del genere (rispetto a investire tutto) subito quando:
- Non è detto che l'entrata in 3 tranches migliori la performance
- L'orizzonte temporale è almeno 20 anni e, se davvero l'ottica fosse pensionistica e considerando che l'utente ha 27 anni, potrebbe arrivare tranquillamente a 40 anni?
 
- L'orizzonte temporale è almeno 20 anni e, se davvero l'ottica fosse pensionistica e considerando che l'utente ha 27 anni, potrebbe arrivare tranquillamente a 40 anni?

Il problema è che ha 27 anni e finora ha investito il 90% in conti deposito ed il 10% in bond i valuta forte...
...oggi ho incontrato chi ha sottoscritto CD che quasi ci rimettono con l'imposta di bollo solo perché a quell'età avevano puntato sull'azionario e perso qualcosa. E purtroppo sono pieno di gente che tutti i giorni "per carità investimenti no, i soldi sul conto, che tanti anni fa, c'erano ancora le lire, ci abbiamo rimesso".

L'entrata rateale comporta i seguenti scenari:

1- Fase di discesa dopo l'inizio dell'investimento: opportunità per lui di mediare e vedere cosa accade quando si acquista a sconto (ma il rischio di spaventarsi c'è sempre)
2- Fase rialzo e poi di discesa: opportunità di affrontare la discesa con la memoria di un precedente gain
3- Nessuna discesa in vista: tempo per prendere sicurezza

Sicuramente un 50000 di all-in dopo 10 mesi di mercato che fa scintille è un pò un azzardo senza un minimo di esperienza (IMHO)... o molta resilienza. Poi c'è sempre l'orizzonte temporale ventennale... ma aspettare vent'anni è più facile a dirsi che a farsi.
 
Il problema è che ha 27 anni e finora ha investito il 90% in conti deposito ed il 10% in bond i valuta forte...
...oggi ho incontrato chi ha sottoscritto CD che quasi ci rimettono con l'imposta di bollo solo perché a quell'età avevano puntato sull'azionario e perso qualcosa. E purtroppo sono pieno di gente che tutti i giorni "per carità investimenti no, i soldi sul conto, che tanti anni fa, c'erano ancora le lire, ci abbiamo rimesso".

L'entrata rateale comporta i seguenti scenari:

1- Fase di discesa dopo l'inizio dell'investimento: opportunità per lui di mediare e vedere cosa accade quando si acquista a sconto (ma il rischio di spaventarsi c'è sempre)
2- Fase rialzo e poi di discesa: opportunità di affrontare la discesa con la memoria di un precedente gain
3- Nessuna discesa in vista: tempo per prendere sicurezza

Sicuramente un 50000 di all-in dopo 10 mesi di mercato che fa scintille è un pò un azzardo senza un minimo di esperienza (IMHO)... o molta resilienza. Poi c'è sempre l'orizzonte temporale ventennale... ma aspettare vent'anni è più facile a dirsi che a farsi.

I se e i ma ci sono sempre. Siamo su un forum e ovviamente non c'è un rapporto personale, quindi è pur sempre un discutere a livello generico.

Rimane però indubbio che, sulla parte azionaria (non entro in merito alle percentuali) e con un orizzonte temporale di almeno 20 anni un'entrata in 3 rate a distanza di un anno l'una dall'altra (con il 60% comunque versato subito), per me non ha molto senso.

Il mercato azionario fa scintille. Le deve fare, è così che funziona.

La mia opinione è che se non si ha la propensione al rischio necessaria ad investire sull'azionario, per diminuire il rischio complessivo si deve semplicemente diminuire la cifra investita. Un'entrata in 3 tranches è una complicazione che non mette al riparo dal rischio, che rimane praticamente immutato.
 
Ho messo 20 anni perché è il minimo che penso di tenerlo, poi perché no può andare avanti anche di più.

Un obbligazionario globale con emergenti non l'ho trovato, inoltre non mi va molto di mettere un altro etf, diventerebbero 5 e sarebbe più complicato ribilanciarli e in caso decidessi di scaglionare gli acquisti diventerebbe un problema perché non so se riuscirei a comprarli tutti anche con acquisti trimestrali o meno frequenti.
La parte in cd l'avevo messa per tenere a bada la mente in modo che anche di fronte a crolli io non cada in preda al panico anche se in realtà tollero abbastanza bene il rosso, paradossalmente mi da più agitazione quando i titoli sono in guadagno perché mi vien la smania di venderli con il timore però che possano salire ancora (ho avuto fino a quest'estate dei BPT2040 presi a 120 qualche anno fa e finché stavano quasi in rosso a volte non ricordavo nemmeno di averli, quando hanno iniziato a salire ogni giorno li controllavo finché non li ho venduti)

Interessante l'approccio value averaging di Sara, mi ha spinto a guardare un po' e ho trovato molti confronti che lo mettono in una posizione migliore rispetto al dollar cost averaging per investire una somma iniziale ma in alcuni articoli (ed esempio qui https://personal.vanguard.com/pdf/ISGDCA.pdf), l'investimento iniziale di tutta la somma (lump sum) ha risultati migliori nella maggior parte dei casi. nell'articolo di Vanguard alle conclusioni consigliava nel caso di ingressi scaglionati di entrare in un periodo inferiore all'anno.

Il vantaggio del value averaging mi pare di aver capito che sia maggiore in mercati in decrescita in cui viene comprato di più ma ad un prezzo di carico inferiore, il fatto per cui restituisce risultati inferiori rispetto all'ingresso singolo è che statisticamente il mercato è per la maggior parte del tempo in crescita rispetto che in diminuzione.

Potrebbe essere un'idea l'acquisto in una sola tranche dell'etf obbligazionario e con value averaging su un periodo di 12 mesi per l'azionario?


modifico il messaggio perché mi ero perso gli ultimi post.

Al momento ho quasi tutto in cd perché era l'unica cosa che non mi richiedesse di "pensare". Li avevo messi alla all'inizio del 2019 perché non avevo le idee chiare sul da farsi. Progetti investimenti 70k Qui ero io circa un anno fa con pochissime idee.

Le tre possibilità le ho contemplate, l'idea iniziale era appunto quella di fare un pac in modo tale da intercettare un eventuale calo/crollo con la liquidità ancora disponibile ma alla luce diq uanto sto leggendo se si possiede già il capitale le probabilità di fare meglio sono a favore dell'investimento iniziale totale con il contro di una maggiore volatilità e rischio di botte sui denti nel breve-medio periodo che con il value averaging si riducono al costo di un minor rendimento.
 
Ultima modifica:
Scusa Sara, ma quel è in punto nel mettere su una complicazione del genere (rispetto a investire tutto) subito quando:
- Non è detto che l'entrata in 3 tranches migliori la performance
- L'orizzonte temporale è almeno 20 anni e, se davvero l'ottica fosse pensionistica e considerando che l'utente ha 27 anni, potrebbe arrivare tranquillamente a 40 anni?


il peggior pericolo dell'investimento è l emotività.
Vero che l orizzonte temporale è lungo...ma ti chiedo in base alla tua esperienza di professionista in materia: di fronte ad un crollo dei mercati, quanti mandano l orizzonte temporale lungo a quel paese, scappando quando invece dovrebbero incrementare la posizione?
 
Secondo me il problema dell'emotività è direttamente proporzionale alla percentuale del patrimonio di cui si parla e al suo incremento annuo dovuto al lavoro (che per me rappresenta la quasi totalità), c'è poi da considerare molti fattori come figli, situazione della casa, auto, posizione lavorativa, tenore di vita.

Se di fronte all'azionario si vuole scappare significa che si trattava di soldi che non si voleva/poteva rischiare per cui secondo me, si era sbagliato in un primo momento a volerli mettere in quel settore.

L'altro grosso problema, che deriva secondo me dal modo di pensare degli ultimi anni, è che non si accetta che le cose possano andare storte o rompersi e si cerca ad ogni costo un modo per sistemarle magari anche in tempi brevi.
 
il peggior pericolo dell'investimento è l emotività.
Vero che l orizzonte temporale è lungo...ma ti chiedo in base alla tua esperienza di professionista in materia: di fronte ad un crollo dei mercati, quanti mandano l orizzonte temporale lungo a quel paese, scappando quando invece dovrebbero incrementare la posizione?
Mi occupo di finanza ma non sono un consulente finanziario, quindi non saprei dirtelo. Altri sapranno rispondere con dati alla mano.

La mia supposizione è che siano tanti. Ma il motivo principale credo che sia l'aver valutato male la propria propensione al rischio in partenza o non aver capito la vera portata di una grossa crisi finanziaria (o un mix di questi due elementi).
Secondo me il problema dell'emotività è direttamente proporzionale alla percentuale del patrimonio di cui si parla e al suo incremento annuo dovuto al lavoro (che per me rappresenta la quasi totalità), c'è poi da considerare molti fattori come figli, situazione della casa, auto, posizione lavorativa, tenore di vita.

Se di fronte all'azionario si vuole scappare significa che si trattava di soldi che non si voleva/poteva rischiare per cui secondo me, si era sbagliato in un primo momento a volerli mettere in quel settore.

L'altro grosso problema, che deriva secondo me dal modo di pensare degli ultimi anni, è che non si accetta che le cose possano andare storte o rompersi e si cerca ad ogni costo un modo per sistemarle magari anche in tempi brevi.
:yes:
 
Mi occupo di finanza ma non sono un consulente finanziario, quindi non saprei dirtelo. Altri sapranno rispondere con dati alla mano.

La mia supposizione è che siano tanti. Ma il motivo principale credo che sia l'aver valutato male la propria propensione al rischio in partenza o non aver capito la vera portata di una grossa crisi finanziaria (o un mix di questi due elementi).

:yes:

Non è cosi semplice, e bow che ne sa molto piu di me te lo confermerà. Intervengono molti fattori o bias come si dice adesso.
Non è che uno si mette li e dice la mia propensione al rischio e tot, posso stare fermo vent anni ecc.
È come quando si pensa, facendo le debite proporzioni e i dovuti scongiuri "cosa farei se avessi un cancro".
Un conto è pensarci, un conto è provarlo.
Io spero di aver risolto col fondo pensione che mi blocca gli switch, ma nom è detto che funzioni
 
Considerando che veniamo da un mercato toro decennale, personalmente non butterei tutto in un sol colpo nell' azionario, col rischio di prendersi nei denti un bel - 50% come nel 2000 e nel 2008.
 
d'altronde, ci sarà un motivo se tutti consigliano il buy and hold, ma nessuno ci riesce. Io ho visto solo pochi clienti farcela, forse solo una, che è passata da 80 k a 800 k con alcune azioni tecnologiche (Google Apple, ecc)
 
Non è cosi semplice, e bow che ne sa molto piu di me te lo confermerà. Intervengono molti fattori o bias come si dice adesso.
Non è che uno si mette li e dice la mia propensione al rischio e tot, posso stare fermo vent anni ecc.
È come quando si pensa, facendo le debite proporzioni e i dovuti scongiuri "cosa farei se avessi un cancro".
Un conto è pensarci, un conto è provarlo.
Io spero di aver risolto col fondo pensione che mi blocca gli switch, ma nom è detto che funzioni
E chi ti dice che non l'abbia provato sulla mia pelle?

E chi ha detto che sia semplice?

Se chi investe non è consapevole di quanta parte di capitale è disposto a perdere, ovvero di quanta parte di capitale può investire su prodotti rischiosi, chi deve esserlo?
Il consulente può aiutare a capire con le domande giuste e facendo prendere all'investitore tutto il tempo necessario per capire (invece di accelerare i tempi, non si sa mai che andasse da qualcun altro...). Ma la risposta è dell'investitore, un volta che si sia chiarito le idee.

Sono convinto che chi disinveste in piena crisi per motivi di panico da percentuale negativa abbia sbagliato qualcosa a monte nel 99% dei casi.
 
d'altronde, ci sarà un motivo se tutti consigliano il buy and hold, ma nessuno ci riesce. Io ho visto solo pochi clienti farcela, forse solo una, che è passata da 80 k a 800 k con alcune azioni tecnologiche (Google Apple, ecc)

Non tutti consigliano il buy and hold. Non è vero che nessuno ci riesce.
 
Non riesci a comprendere, o forse non vuoi non lo so, che le persone non sono monoliti , per cui Tizio che aveva nel 2018 una determinata propensione al rischio, nel 2020 può cambiare le sue idee, avere degli avvenimenti di vita che lo costringono a cambiare, essere preda di emozioni, ansia, paura avidità. Io ti posso portare la mia esperienza sul campo, limitata certamente, ma concreta. E di gente ne ho vista.
Comunque per carità, rispetto la tua idea, ma credo che chi la vive sul campo la veda un po' diversamente
 
Non riesci a comprendere, o forse non vuoi non lo so, che le persone non sono monoliti , per cui Tizio che aveva nel 2018 una determinata propensione al rischio, nel 2020 può cambiare le sue idee, avere degli avvenimenti di vita che lo costringono a cambiare, essere preda di emozioni, ansia, paura avidità. Io ti posso portare la mia esperienza sul campo, limitata certamente, ma concreta. E di gente ne ho vista.
Comunque per carità, rispetto la tua idea, ma credo che chi la vive sul campo la veda un po' diversamente

Se fai entrare un cliente in 3 tranches a distanza di un anno, forse lo fai stare più tranquillo nei primi 3 anni rispetto ad un'entrata unica subito (forse).

I successivi 17 e più anni si ritrova nella stessa situazione. Se il lavoro a monte è stato fatto bene, quel cliente può portare l'investimenti a termine, se non è stato fatto bene invece no.

Non è che con questa strategia quel cliente non incontrerà gli stessi ostacoli psicologici. Li incontrerà ugualmente. Hai semplicemente rimandato il problema. Se gli vuoi "alleviare" lo stress psicologico devi fare in modo che investa meno, non in 3 spezzoni.

Se poi il versamento della seconda o terza tranche avviene a prezzi più bassi, lo avrai fatto guadagnare di più. Bravo. Ma è stata solo ed esclusivamente fortuna. Se poi al quarto o al decimo anno arriva un'altra crisi, quel cliente rischia di interrompere l'investimento per tutti i motivi che hai elencato esattamente nello stesso modo.

Di questo stiamo parlando in questo thread, non vedo cosa c'entri il fatto che tu hai visto molto gente che cambia la propensione al rischio in corsa.

Comunque Malax86 mi sembra che abbia le idee chiare.
 
Se fai entrare un cliente in 3 tranches a distanza di un anno, forse lo fai stare più tranquillo nei primi 3 anni rispetto ad un'entrata unica subito (forse).

I successivi 17 e più anni si ritrova nella stessa situazione. Se il lavoro a monte è stato fatto bene, quel cliente può portare l'investimenti a termine, se non è stato fatto bene invece no.

Non è che con questa strategia quel cliente non incontrerà gli stessi ostacoli psicologici. Li incontrerà ugualmente. Hai semplicemente rimandato il problema. Se gli vuoi "alleviare" lo stress psicologico devi fare in modo che investa meno, non in 3 spezzoni.

Se poi il versamento della seconda o terza tranche avviene a prezzi più bassi, lo avrai fatto guadagnare di più. Bravo. Ma è stata solo ed esclusivamente fortuna. Se poi al quarto o al decimo anno arriva un'altra crisi, quel cliente rischia di interrompere l'investimento per tutti i motivi che hai elencato esattamente nello stesso modo.

Di questo stiamo parlando in questo thread, non vedo cosa c'entri il fatto che tu hai visto molto gente che cambia la propensione al rischio in corsa.

Comunque Malax86 mi sembra che abbia le idee chiare.

certamente, la mia era una considerazione generale
 
boh comunque a me sembrano tutte considerazioni abbastanza assurde. Cioè qui si fanno discorsi teorici del tipo "ho uno zio americano che mi ha lasciato 1.000.000 di fantadollari e ora voglio investirli sulla carta, magari con orizzonte trentennale". Ma generalmente non funziona così, una persona ha un certo risparmio (ma perchè poi se ne preoccupa solo ora di farlo fruttare? Non si sa) e lo incrementa in maniera costante a poco a poco, fermo restando che magari dovrà attingere a questo risparmio in particolari momenti (compro/allargo casa, spese mediche, formazione propria o dei figli etc.).
Quindi già da subito si creano le condizioni per fare un PAC.
L'idea che ci sta qualcuno che parte con una somma ingente , non ha però modo di incrementarla e vuole trovare un modo di investirla è surreale.
Il discorso del crollo del 50% si esaurisce subito in quanto se anche ci fosse i successivi ribassi li si sfrutterebbe per incrementare a prezzi favorevoli.
Casomai è chi già ha iniziato svariati anni fa a doversi porre il problema.
L'investimento one-shot è problematico inutile girarci intorno. Il discorso è : ma come mai arrivi ora a dover fare un investimento one shot di decine di migliaia di euro ? Forse sono tutti ereditieri sul FOL che vi devo dire :D
Oppure la spiegazione è questa: finora hanno tenuto i soldi sotto al materasso o su conti deposito poco remunerativi (ma pensavano che lo fossero) ora invece che rendono poco si vogliono buttare sull'azionario che ha reso 7% annuo per 10 anni. Peccato che questo modo di investire sia pessimo e sicuramente porta a perdite...
 
Mi accodo al thread in quanto anche io sono interessato ad un portafoglio pigro e semplice.
Stavo pensando di costruirne uno 100% azionario così suddiviso:


Sono tutti ETF acquistabili su DEGIRO a 0 commissioni (ho preso spunto da un altro thread in questa sezione), dunque posso fare versamenti mensili anche piccoli senza ripercussioni.
L'orizzonte temporale sarebbe di 20-30 anni (ho 23 anni).

Sarei deciso a mettere tutto sull'azionario in quanto faccio già dei versamenti in un fondo pensione complementare e ho abbastanza liquidità residua per le spese (previste e non) nel breve periodo. Può avere senso?
 
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