Sarebbe interessante aprire un confronto su queste tipologie di prodotti.
In pratica, a tuo e vostro parere, quali meritano di essere considerati e studiati?
Quelli che hanno una strategia interessante e sensata.
Faccio un discorso più ampio (come mio solito...): ieri ho incontrato una ex-collega (brava) che ora fa la promotrice finanziaria. Lei mi ha spiegato "io lavoro ormai solo con continuing perché vendendo fondi di case terze prendo lo 0,5% all'anno sulle masse così gestite". Ecco che la scelta dell'investire in fondi è dovuta ad esigenze 'commerciali' del consulente.
Invece i fondi
sarebbero degli strumenti.
Le banane sono un ottimo alimento, ricco di potassio, ma se il dietologo ti fa mangiare solo banane perché ha lo 0,5% dalla Chiquita non è proprio consulenza.
Perché investire in questi particolari strumenti? Per dire l'anno scorso da febbraio a ottobre, quando il rendimento del T-Bond USA ha superato sensibilmente il 3% con il dollaro in salita era sensato sottoscrivere un pò di titoli di stato USA, che difendono ragionevolmente a quei tassi e con quel grado di solvibilità sia dall'inflazione e sia dalle fluttuazioni del dollaro (poco probabile che si valuti in 10 anni molto più del 32% danneggiando il capitale investito, molto probabile avere un rendimento a 10 anni tra il 15 ed il 50% invece, sulla base della sua storia). Invece no... fondi.
Allora perché io dico che qualche fondo flessibile si può sottoscrivere? Genericamente non mi piace l'uso che si fa di questi strumenti, proposti e confezionati a pioggia dalle società di gestione del risparmio e dalle reti vendendo la favola che battono l'indice o si difendono meglio, prevedono i mercati etc... fosse così i loro sottoscrittori dovrebbero essere tutti ricchi, e sarebbe un bene per queste società di gestione del risparmio, che metterebbero l'entrata al 10% e la gente la pagherebbe lo stesso! Invece probabilmente non ci riescono.
Quindi quali valuto io?
Quelli che hanno una strategia che capisco e che mi sembra interessante per non indicizzare tutto il portafoglio ai mercati ed all'asset allocation.
Ovvero creare sì un'asset allocation, ma anche con una percentuale di flessibili che 'decorrelano' per quanto possibile.
Esempio: LU0794791011 Invesco Pan European High Income (è un esempio, non è assolutamente pubblicità)
Che fa questo fondo? E come?
Una strategia interessante.
Come molti fondi Invesco è caratterizzato da una grande diversificazione interna.
Sostanzialmente il 'core' (passatemi il termine) del fondo è dato da un grande portafoglio di bond a lunghissima maturity, composta anche di perpetual bond e strumenti convertibili con una grande diversificazione per ridurre al minimo (se non azzerare) il rischio emittente.
Faccio esempi:
- Societe Generale SA 8.25% FRN USD Perpetual
- Origin Energy Finance Ltd FRN EUR 16/09/2074
- Electricite de France SA FRN GBP Perpetual
- Italy Buoni Poliennali Del Tesoro 144A 2.8% EUR 01/03/2067
- Volvo Treasury AB FRN EUR 10/03/2078
Etc... una carrellata davvero notevole.
Dentro ci leggo varie strategie concatenate: settore (industriali, finanziari, titoli di stato etc...), aree geografiche (europa, australia, isole cayman, messico), valute, tipo di subordinazione etc...
Tutta questa roba 'high income' (cedoloni grossi e continui) viene accumulata.
Come la accumulano?
In altri bond dello stesso tipo (innescando il meccanismo distribuzione/accumulo con una strategia che io definisco time-neutral e che quando ci riesco applico su alcuni portafogli). Poi c'è un portafoglio sottostante di una cinquantina di titoli azionari Pan-Europei, principali emittenti large cap in massima parte, diversificati per paese e settore, che vengono tenuti grossomodo a peso fisso tra il 18-22% del patrimonio totale.
Ecco che questo meccanismo è interessante.
E' vulnerabile ad alcuni shock (es. capital crunch generalizzato e terrore sui perpetual globali) però rimane piuttosto progressiva la crescita nel tempo. La volatilità è medio-bassa (anche se non lo considero tanto 'prudente', andrebbe usato per clienti che vogliono una volatilità assoluta moderata ma non siano vecchietti da conto deposito insomma, clienti un pò evoluti insomma).
La duration è abbastanza contenuta (3,8) rispetto alla maturity di alcuni titoli in portafoglio...
Questo meccanismo (perpetual bond, duration, diversificazione globale sui bond, pan-europeismo europeo, etc...) con gli ETF non lo replichi. Però è un meccanismo interessante. Il corso è molto 'progressivo' anche rispetto a ETF 'prudenti'. Uno potrebbe impartire una strategia simile ad un portafoglio (lo faccio io il portafoglio incrociando perpetual e un basket di azioni etc...) però o si tratta del portafoglio di una società con decine di milioni (molti sono bond istituzionali a taglio minimo alto), oppure è molto complicato, e rischioso (se un bond perpetuo salta e non ho diversificato dandogli un impatto dello zero virgola? Che dice il cliente?).
Quindi comprare questo fondo può non essere male, dato che puoi metterlo in portafoglio anche per 2-3 mila euro.
Il risultato di questa strategia è apprezzabile: dal 2012 il fondo ha fatto +56% (vogliamo dire 41,5% al netto delle tasse? E' quasi un 6% netto annuo). Ma soprattutto, negli scenari più avversi di questi anni, ovvero inizio 2016 e fine 2018, la fluttuazione negativa è stata rispettivamente del 12% (e nel 2016 la contrazione ha colpito proprio i bond subordinati e perpetui bancari! Quindi è uno degli scenari più avversi per questo tipo di investimento) e del 8%, molto lontana dagli storni azionari, ma anche di quelli dell'obbligazionario internazionale in valuta (o degli emergenti o degli high yield). Ed io prendo in considerazione il classe R, la classe del fondo in assoluto più costosa con il 2,3% l'anno di gestione (la classe A, più economica, dal 2012 ha reso oltre il 60%, la flessione massima del 2016 è stata poco sopra il 10% ed anche il terrificante credit crunch post leman brothers che ha significato la morte per i possessori di subordinati e bond perpetual con le banche che sembravano fallire ogni giorno, toccò punte di -38% .
Ecco, per replicare una strategia così usi un fondo, ed è un compromesso valido.
Per replicare il S&P500... ha senso?
Il problema che i flessibili validi (e per validi io ci metto soprattutto che non occultano i costi, anche se come in questo caso ci sono eccome, e non usano strategie incomprensibili, arbitrarie, imprevedibili, inficiate da necessità commerciali o aziendali varie, bensì strategie interessanti/condivisibili) sono solo una piccola parte rispetto ad un'offerta di mercato piena di robaccia (IMHO).