Come cavalcare i grandi trend decennali

vivaslan

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L’altro sera ho sentito alla radio le opinioni di un economista, un certo Francesco Carbone, che aderisce alla scuola economica austriaca (non so nemmeno cosa sia).
Insomma, parlava in maniera molto tecnica e difficile, almeno per me che ho una bassa scolarizzazione.

Ad un certo punto gli viene chiesto, dall’intervistatore, come sia possibile investire per tutte quelle persone che non hanno una adeguata preparazione economica e non possono interessarsi di seguire i mercati per motivi di tempo e di lavoro, ma anche perché non lo capiscono, in altre parole della massa.

L’economista risponde che nella maggior parte dei casi non occorre essere laureati in economia per aver successo negli investimenti e diventare abbastanza ricchi, ma basta stare attenti ai grandi trend in atto ed inserirsi.

I più intelligenti, quelli che capiscono il mercato entreranno abbastanza presto sul trend, mentre tutti gli altri possono entrare appena ne prendono coscienza, quindi diciamo verso la metà. L’importante è seguire il mercato e lasciare da parte ogni teoria personale.

Fondamentale anche capire quando questo sta per finire, ovvero inizia la bolla e quindi uscirne. Tutti coloro che non sono usciti dal mercato sono rimasti incastrati.

Ha fatto anche diversi esempi.

Negli anni 70, ad esempio era molto facile aprire un’attività economica, c’erano poche tasse, poca burocrazia. Come che adesso almeno in Italia è impossibile.

L’immobiliare, dalla fine degli anni 80 fino agli inizi degli anni 90.

Cosi anche il trend dei titoli legati ad internet alla metà degli anni 90 fino al 2001.

Poi, di nuovo il mercato immobiliare dal 2001-2 fino al 2006-7

I Bitcoin, passati da pochi centesimi a 15-17000

L’oro, dal 2005 al 2012 passando da 300 a 1400

La corsa della Borsa americana dal 2009 ad oggi, qua lui sostiene che siamo già parecchio in bolla.

In pratica, le persone comuni (come sono io), non devono avere fretta, ma devono solo osservare cosa “bolle” in pentola nel prossimo futuro, aspettare che si confermi il trend e poi entrare gradualmente.

Fosse facile…

Personalmente, senza rendermene conto ne ho beccati due, quello immobiliare dopo il 2000 e solo in parte la borsa americana dalla fine del 2015.
 
L’altro sera ho sentito alla radio le opinioni di un economista, un certo Francesco Carbone, che aderisce alla scuola economica austriaca (non so nemmeno cosa sia).
Insomma, parlava in maniera molto tecnica e difficile, almeno per me che ho una bassa scolarizzazione.

Ad un certo punto gli viene chiesto, dall’intervistatore, come sia possibile investire per tutte quelle persone che non hanno una adeguata preparazione economica e non possono interessarsi di seguire i mercati per motivi di tempo e di lavoro, ma anche perché non lo capiscono, in altre parole della massa.

L’economista risponde che nella maggior parte dei casi non occorre essere laureati in economia per aver successo negli investimenti e diventare abbastanza ricchi, ma basta stare attenti ai grandi trend in atto ed inserirsi.

I più intelligenti, quelli che capiscono il mercato entreranno abbastanza presto sul trend, mentre tutti gli altri possono entrare appena ne prendono coscienza, quindi diciamo verso la metà. L’importante è seguire il mercato e lasciare da parte ogni teoria personale.

Fondamentale anche capire quando questo sta per finire, ovvero inizia la bolla e quindi uscirne. Tutti coloro che non sono usciti dal mercato sono rimasti incastrati.

Ha fatto anche diversi esempi.

Negli anni 70, ad esempio era molto facile aprire un’attività economica, c’erano poche tasse, poca burocrazia. Come che adesso almeno in Italia è impossibile.

L’immobiliare, dalla fine degli anni 80 fino agli inizi degli anni 90.

Cosi anche il trend dei titoli legati ad internet alla metà degli anni 90 fino al 2001.

Poi, di nuovo il mercato immobiliare dal 2001-2 fino al 2006-7

I Bitcoin, passati da pochi centesimi a 15-17000

L’oro, dal 2005 al 2012 passando da 300 a 1400

La corsa della Borsa americana dal 2009 ad oggi, qua lui sostiene che siamo già parecchio in bolla.

In pratica, le persone comuni (come sono io), non devono avere fretta, ma devono solo osservare cosa “bolle” in pentola nel prossimo futuro, aspettare che si confermi il trend e poi entrare gradualmente.

Fosse facile…

Personalmente, senza rendermene conto ne ho beccati due, quello immobiliare dopo il 2000 e solo in parte la borsa americana dalla fine del 2015.

Pensa che buffet ha fatto i miliardi comprando McDonald e Coca Cola i suoi cibi preferiti.
 
Bravissimo l'economista a indicare "dopo"... Sia altrettanto bravo a dirmi cos'è la prossima galoppata e se lui è a bordo ;)
 
Bravissimo l'economista a indicare "dopo"... Sia altrettanto bravo a dirmi cos'è la prossima galoppata e se lui è a bordo ;)

Certamente.
Però mi piacerebbe capire come riuscire a cavalcare mentre sono in corso.
Ad esempio i Bitcoin, io non sono riuscuto a capire l'incredibile trend che ha fatto tra i minimi e i massimi il 1.700.000% !!!
 
Certamente.
Però mi piacerebbe capire come riuscire a cavalcare mentre sono in corso.
Ad esempio i Bitcoin, io non sono riuscuto a capire l'incredibile trend che ha fatto tra i minimi e i massimi il 1.700.000% !!!
Non puoi capire niente in anticipo: l'unica cosa che puoi fare è "piantare" qualcosina in tutti i posti che reputi promettenti e poi tagliare i rami morti, continuando ad "irrigare" quelli che sembra stiano dando frutto.

Per cavalcare un singolo settore fortunato, all'inizio devi aver investito qualcosa anche in tutti quegli altri che invece sono andati male: lì hai tagliato le perdite, il settore "fortunato" (e lo definisci così solo ex post) è l'unico in cui hai lasciato correre i profitti.
 
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Io credo che la prossima bolla sia abbastanza chiara e si chiama share economy.
Realtà come Uber e WeWork ad esempio, valutate decine e decine di miliardi di dollari in perenne perdita.. con un modello di business totalmente malato: più crescono e più fanno debito.
Appena cadranno si trascineranno dietro tutto il comparto tech, anche quello sano.. e di conseguenza tutto il resto.
 
Siamo alle solite
La finanza operativa è manichea
O sei contrarian o sei trend follower (sì ok puoi anche vendere tempo e volatilità). Oppure decidi che le variabili in gioco sono troppe per fare previsioni, e allora, umilmente fai un po' e un po'. Ma quanto al trend, se ci vogliamo chiamare follower, un motivo ci sarà. Diamoci qualche regola statisticamente significativa per dire che il germoglio promette bene E SOLO ALLORA prendiamocene cura. Il più delle volte capiterà di amputarlo anzitempo, amen. Il vero successo sarà superare la frustrazione e ritentare. Perché, appunto, "da qualche parte c'è sempre un trend"
 
Certamente.
Però mi piacerebbe capire come riuscire a cavalcare mentre sono in corso.
Ad esempio i Bitcoin, io non sono riuscuto a capire l'incredibile trend che ha fatto tra i minimi e i massimi il 1.700.000% !!!

Perchè invece non investire sul mercato tutto senza farsi di queste paranoie..
Per azzeccare un trend ne sbagli almeno altrettanti e dividendo le cifre il risultato finale è sempre lo stesso....tempo per elucubrare, odi al Signore da portare, fortune sfortune, timung.......compra tutto e ci si rivede alla fine dei tempi!
 
Vero, ma:
-La gestione passiva può essere terribilmente noiosa, e non è un aspetto da sottovalutare, perché è una constatazione indubbiamente oggettiva
- come è corretto diversificare tra settori/paesi/assets è corretto diversificare tra strategie (poi ci sarebbe la diversificazione tra time frame, lasciamo stare). In un mondo ideale il PAC si avvantaggia dei ribassi e il trend following dei rialzi
- setacciare i trend consente di ampliare enormemente l'universo investibile, anche a segmenti di nicchia, senza incrementare il rischio complessivo (grazie ad opportuni aggiustamenti di sizing e all'utilizzo degli stop loss).
Con una precisazione: detenere passivamente in portafoglio un
iShares Edge MSCI World Momentum Factor (IWMO), non significa assolutamente portare avanti una strategia trend following (anche se momentum e trend following sono approcci strettamente imparentati)
 
Pensa che buffet ha fatto i miliardi comprando McDonald e Coca Cola i suoi cibi preferiti.

Io invece altrettanto banalmente...Nel 1995 da quasi laureando volevo comprare azioni intel e/o microsoft...Ma non essendoci il trading online...Con le banche tradizionali non ci sono riuscito. :mad: Era chiaro che all'epoca non avevo abbastanza liquidità sul conto per "permettermi di acquistarle". :mad:KO!

...Da quel periodo in poi...Ogni volta che leggo di ristrutturazioni bancarie con tagli LINEARI al personale...#SENONESULTOPOCOCIMANCA.
 
in realtà per il 90% degli investitori già andare oltre al semplice msci world e scegliere tra un msci momentum o Minimum Volatility vuol dire attuare una gestione attiva non poco complessa perché si scelgono due tipi di strategia completamente diverse che o si fanno alla cieca o perché si ha una visione dei mercati ben precisa.
 
scegliere di fattorializzare il benchmark è un processo attivo, vero. Diaciamo più attivo del tradizionale peso per capitalizzazione. Anche scegliere una asset allocation implica una scelta con un discreto grado di complessità. Ma secondo me la vera gestione attiva è il timing. Che non vuol dire tradare intraday, vuole dire alzare le orecchie quando ci sono avvisaglie (purché sostanziose e comunque soltanto tecniche, e meglio se ritardatarie anziché anticipatrici) di mercato orso per beccarsi una zampata invece che due
 
Francesco Carbone non è un economista. E' editore e traduttore di diversi libri di economia di scuola austriaca (il sito si chiama usemlab) e autore del podcast iltruffone. Io ho come l'impressione che secondo lui il trend da cavalcare sia ancora il bitcoin...


@vivaslan posso chiederti dove hai sentito l'intervista che vorrei recuperarla? Grazie
 
Carbone ha creduto nel BTC fin dall'inizio, in particolare come riserva di valore, mezzo di pagamento con una particolare attenzione alla privacy e più in generale come simbolo di libertà finanziaria. Imperdibile il suo podcast.
 
Io ho sentito dire dal mio macellaio che aveva appena comprato un etf uoooorld e che sul suo gruppo di facebook di stategie finanziarie non facevano altro che elogiare gli etf...
Ci dobbiamo poreoccupare????


io di cavalli solo presi quello Tiscali, comprate in IPO, e per fortuna rivendute al top... Ma non so se si può considerare un trend decennale, duró qualche mese...
 
Francesco Carbone non è un economista. E' editore e traduttore di diversi libri di economia di scuola austriaca (il sito si chiama usemlab) e autore del podcast iltruffone. Io ho come l'impressione che secondo lui il trend da cavalcare sia ancora il bitcoin...


@vivaslan posso chiederti dove hai sentito l'intervista che vorrei recuperarla? Grazie

Ciao Ancet, l'ho sentito solo qualche minuto, mentre ero in auto e spippolavo alla radio, ma non so dirti che trasmissione fosse.
 
Carbone ha creduto nel BTC fin dall'inizio, in particolare come riserva di valore, mezzo di pagamento con una particolare attenzione alla privacy e più in generale come simbolo di libertà finanziaria. Imperdibile il suo podcast.

va be allora non sta messo molto bene :D
 
va be allora non sta messo molto bene :D

concordo. la vera figata del bitcoin erano gli arbitraggi tra gli exchange. differenze di prezzo tra il 5 e il 10% per tutto il 2017.
purtroppo dal lancio del future il giochino e' andato in vacca.
 
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