Questo benchmark è adatto per rappresentare i fondi flessibili europei?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

cob145

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È noto che comunemente i fondi flessibili possano non dichiarare alcun benchmark. Poiché l'allocazione di capitale di tali fondi è dinamica e non sottoposta a rigidi limiti, determinare un bechmark di riferimento per tali fondi può essere difficoltoso. Sto valutando la performance di fondi flessibili europei ("flexible asset allocation" su morningstar), denominati in euro, che investono (almeno in teoria) in europa (investment area = "europe" su morningstar).

Vorrei valutare la performance di questi fondi, nei confronti di un indice passivo così composto: 60% equity e 40% bond:

- FTSE EURO BROAD INVESTMENT GRADE BOND INDEX (EUROBIG) TR (32%)
- MSCI EUROPE GR EUR (50%)
- FTSE WORLD BROAD INVESTMENT GRADE BOND INDEX HEDGED TR EUR (8%)
- MSCI WORLD EX EUROPE EUR GR (10%)

Tale benchmark è appropriato? Ci sono asset classes che ho sovrappesato? È corretto, secondo vostro parere, inserire nel benchmark anche indici non europei, anche se l'investment area dei fondi è dichiaratamente l'europa?

Per il terzo indice, sarebbe meglio utilizzare:

– FTSE WBIG EUR
– FTSE WBIG Hdg EUR
– FTSE WBIG NonEUR EUR
– FTSE WBIG NonEUR Hdg EUR

Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
 
Ultima modifica:
È noto che comunemente i fondi flessibili possano non dichiarare alcun benchmark. Poiché l'allocazione di capitale di tali fondi è dinamica e non sottoposta a rigidi limiti, determinare un bechmark di riferimento per tali fondi può essere difficoltoso. Sto valutando la performance di fondi flessibili europei ("flexible asset allocation" su morningstar), denominati in euro, che investono (almeno in teoria) in europa (investment area = "europe" su morningstar).

Vorrei valutare la performance di questi fondi, nei confronti di un indice passivo così composto: 60% equity e 40% bond:

- FTSE EURO BROAD INVESTMENT GRADE BOND INDEX (EUROBIG) TR (32%)
- MSCI EUROPE GR EUR (50%)
- FTSE WORLD BROAD INVESTMENT GRADE BOND INDEX HEDGED TR EUR (8%)
- MSCI WORLD EX EUROPE EUR GR (10%)

Tale benchmark è appropriato? Ci sono asset classes che ho sovrappesato? È corretto, secondo vostro parere, inserire nel benchmark anche indici non europei, anche se l'investment area dei fondi è dichiaratamente l'europa?

Per il terzo indice, sarebbe meglio utilizzare:

– FTSE WBIG EUR
– FTSE WBIG Hdg EUR
– FTSE WBIG NonEUR EUR
– FTSE WBIG NonEUR Hdg EUR

Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

Un Fondo Flessibile è, a mio avviso, non comparabile con alcun Indice... Se scegli di investire in un Fondo Flessibile ti affidi ad un Gestore che compie i suoi ribilanciamenti periodici secondo la sua visione del mercato.
Qualcuno sostiene che sono in linea di principio i soli fondi che giustificano la gestione attiva e le sue conseguenze sul piano dei costi.
 
Al limite quello che vuoi fare te, può essere comparabile con fondi bilanciati, ma un fondo flessibile che varia le % di azioni bond e liquidità non vedo come si potrebbe fare.

Puoi confrontarlo con l'andamento di alcune linee di investimento proposte dai vari Moneyfarm ecc... Non le ho mai approfondite più di tanto ma suppongo che anche loro ribilancino gli asset in base ai momenti di mercato oltre che alle performance avute dai vari etf
 
Al limite quello che vuoi fare te, può essere comparabile con fondi bilanciati, ma un fondo flessibile che varia le % di azioni bond e liquidità non vedo come si potrebbe fare.

Puoi confrontarlo con l'andamento di alcune linee di investimento proposte dai vari Moneyfarm ecc... Non le ho mai approfondite più di tanto ma suppongo che anche loro ribilancino gli asset in base ai momenti di mercato oltre che alle performance avute dai vari etf

In questo tipo di analisi, mi interessa sapere solo se i fondi del campione abbiano battuto o meno il benchmark. E non sto indagando quali siano stati i pesi effettivi che sono stati attribuiti dai fondi alle asset classes. Avrei solo la necessità di sintetizzare un benchmark che in linea teorica sia il più plausibile possibile. Anche se i fondi dichiarano di investire in Europa è plausibile che investano una parte del capitale in assets globali? Per quanto riguarda la componente obbligazionaria, quale dei 4 indici è migliore?
 
Un Fondo Flessibile è, a mio avviso, non comparabile con alcun Indice... Se scegli di investire in un Fondo Flessibile ti affidi ad un Gestore che compie i suoi ribilanciamenti periodici secondo la sua visione del mercato.
Qualcuno sostiene che sono in linea di principio i soli fondi che giustificano la gestione attiva e le sue conseguenze sul piano dei costi.

Vorrei solamente creare un benchmark plausibile o teorico, nei confronti del quale confrontare la performance dei fondi. Se vogliamo lo possiamo definire dummy o naive. So che questo non consentirebbe di valutare il mkt timing e lo stock picking del gestore, ma a questo livello dell'analisi che sto facendo non mi interessa più di tanto. Voglio solo capire se il campione di fondi che ho a disposizione, è stato in grado, per il periodo che ho considerato, di battere o meno un benchmark da me stabilito riflettendo su cosa avrebbero potuto, in linea del tutto teorica e analitica, investire i fondi in questione. Ho previsto di fare ulteriori valutazioni e questa nello specifico è solo una delle tante.
 
Nello specifico i miei dubbi principali sono:
- in linea teorica un fondo comune flessibile che ha come investment area l'europa, può investire anche (seppure in quote ridotte), al di fuori dell'europa? - Se si, è eccessivo ipotizzare che un fondo del genere investa l'8% del suo capitale in titoli obbligazionari extra ue e il 10% in titoli azionari extra ue?

Solo per quanto riguarda i titoli obbligazionari:
- quale dei quattro indici sopra riportati potrebbe meglio rappresentare la quota dell'8% di capitale eventualmente investita in obbligazioni non europee?

Spero di essere stato maggiormente chiaro nel definire la mia domanda: so che non c'è una risposta corretta, vorrei solo avere un parere sulle asset classes estere e sui pesi che ho attribuito in linea del tutto teorica e analitica.
 
Vorrei solamente creare un benchmark plausibile o teorico, nei confronti del quale confrontare la performance dei fondi. Se vogliamo lo possiamo definire dummy o naive. So che questo non consentirebbe di valutare il mkt timing e lo stock picking del gestore, ma a questo livello dell'analisi che sto facendo non mi interessa più di tanto. Voglio solo capire se il campione di fondi che ho a disposizione, è stato in grado, per il periodo che ho considerato, di battere o meno un benchmark da me stabilito riflettendo su cosa avrebbero potuto, in linea del tutto teorica e analitica, investire i fondi in questione. Ho previsto di fare ulteriori valutazioni e questa nello specifico è solo una delle tante.

Ma che io sappia è proprio impossibile definire un benchmark per i flessibili. Mi sembra che ti ostini a voler paragonare cose tra loro imparagonabili
 
Quello che vuole fare l’utente avrebbe anche senso.
Resta però una notevole componente discrezionale: il risultato è appunto un benchmark naive.
Io farei un ragionamento di questo tipo:
-prendo le principali macro asset class (az. world/euro e obb. global/euro)
-stabilisco un rendimento obbiettivo o una volatilità obbiettivo
-faccio frullare tutto su un banale ottimizzatore alla Markowitz
Ecco sintetizzato il benchmark da confrontare con i fondi bilanciati in questione.
Ecco che a questo punto subentra il problema di COSA confrontare... e qui si apre un mondo.
 
Quel fondo investe anche in commodities, quindi ti manca un'asset class oltre al fatto che i pesi che hai assegnato alle altre sono privi di significato (in un fondo flessibile non c'è un'asset allocation definita con cui potersi confrontare perchè l'allocazione dipende dalla strategia del gestore). Per i fondi flessibili non esiste un benchmark.
 
Il solo fatto di investire in un Fondo Flessibile esclude ogni possibilità di ricercare Indici come riferimento. Semplicemente decidi di affidare ad un Gestore e ai suoi analisti la gestione delle diverse asset class secondo il suo modo di interpretare l'andamento dei mercati. Quel tentativo di cui parli puoi farlo al limite con un Fondo Bilanciato, ma il Flessibile è altra roba.
 
Quello che vuole fare l’utente avrebbe anche senso.
Resta però una notevole componente discrezionale: il risultato è appunto un benchmark naive.
Io farei un ragionamento di questo tipo:
-prendo le principali macro asset class (az. world/euro e obb. global/euro)
-stabilisco un rendimento obbiettivo o una volatilità obbiettivo
-faccio frullare tutto su un banale ottimizzatore alla Markowitz
Ecco sintetizzato il benchmark da confrontare con i fondi bilanciati in questione.
Ecco che a questo punto subentra il problema di COSA confrontare... e qui si apre un mondo.

Grazie per il supporto! A me sembrava un'ottima trovata per dare un'idea, in generale, di come il campione di fondi avesse performato, ovviamente in via del tutto discrezionale e teorica. L'ottimizzazione di cui mi parli ho già in previsione di farla "al rovescio", infatti oltre a questo tipo di analisi nei confronti di un indice naive, ho in previsione di implementare una style analysis in cui definisco le asset classes a ritroso in modo più rigoroso. Tuttavia ritengo che anche il semplice confronto vs un benchmark naive sia significativo ai fini della valutazione complessiva della performance dei fondi, visto che ci sono cosi pochi elementi a cui ci si può appoggiare.
 
Quel fondo investe anche in commodities, quindi ti manca un'asset class oltre al fatto che i pesi che hai assegnato alle altre sono privi di significato (in un fondo flessibile non c'è un'asset allocation definita con cui potersi confrontare perchè l'allocazione dipende dalla strategia del gestore). Per i fondi flessibili non esiste un benchmark.

Hai perfettamente ragione, tuttavia io vorrei dimostrare che, per quanto possano godere di queste libertà, i fondi flessibili non abbiano raggiunto rendimenti soddisfacenti. Dal confronto con un indice naive come quello che ho sintetizzato, dovrebbero risultare over-performance significative proprio per la capacità del gestore di market timing. Per questo utilizzo questo indice... Se il gestore non è nemmeno stato in grado di battere un indice a quote fisse, significa che non è stato in grado di capitalizzare la flessibilità di questi fondi. Si tratta ovviamente di un parere personale che vorrei dimostrare.
 
Il solo fatto di investire in un Fondo Flessibile esclude ogni possibilità di ricercare Indici come riferimento. Semplicemente decidi di affidare ad un Gestore e ai suoi analisti la gestione delle diverse asset class secondo il suo modo di interpretare l'andamento dei mercati. Quel tentativo di cui parli puoi farlo al limite con un Fondo Bilanciato, ma il Flessibile è altra roba.

Tu come valuteresti la performance di tali fondi? È vero che non è possibile individuare un indice di riferimento, ma sicuramente proprio per le ampie discrezionalità di cui godono questi fondi, dovrebbero essere in grado di sovra performare rispetto a un indice "fisso" come quello da me definito. L'indice naive che vorrei creare, mi serve per valutare quanti fondi siano stati in grado di sovra performare rispetto ad un benchmark che, pur investendo in quote percentuali in equity e bond, non è flessibile! deve essere un benchmark plausibile, per quanto rimanga sempre statico nelle quote delle asset classes. Se i fondi non sono stati in grado di ottenere rendimenti superiori ad un benchmark "statico" della stessa investment area degli stessi, significa che i gestori si devono fare un'analisi di coscienza. Può capitare che un gestore sbagli, ma è sicuramente interessante anche studiare quanti gestori nel campione di fondi considerato, "sbaglino" sotto performando rispetto ad un indice naive e statico come quello da me definito.
 
Come ne valuteresti la performance allora?

come ti ho scritto ieri, o lo confronti con altri fondi flessibili, o con linee di servizi attivi alternativi, tipo quelli di moneyfarm.
oppure se vuoi, va bene con una serie di ETF che ti crei te, ma di cui devi considerare obbligatoriamente un ribilanciamento sia dovuto a guadagni/perdite avute dai singoli comparti, sia dalle tue aspettative future sui mercati.

facendo in quei modi non avresti comunque un benchmark visto che non è comunque possibile farlo, ma avresti un confronto su chi ha fatto le migliori scelte (secondo me)
 
Tu come valuteresti la performance di tali fondi? È vero che non è possibile individuare un indice di riferimento, ma sicuramente proprio per le ampie discrezionalità di cui godono questi fondi, dovrebbero essere in grado di sovra performare rispetto a un indice "fisso" come quello da me definito. L'indice naive che vorrei creare, mi serve per valutare quanti fondi siano stati in grado di sovra performare rispetto ad un benchmark che, pur investendo in quote percentuali in equity e bond, non è flessibile! deve essere un benchmark plausibile, per quanto rimanga sempre statico nelle quote delle asset classes. Se i fondi non sono stati in grado di ottenere rendimenti superiori ad un benchmark "statico" della stessa investment area degli stessi, significa che i gestori si devono fare un'analisi di coscienza. Può capitare che un gestore sbagli, ma è sicuramente interessante anche studiare quanti gestori nel campione di fondi considerato, "sbaglino" sotto performando rispetto ad un indice naive e statico come quello da me definito.
Sono d'accordo, le performance di questi Fondi sono piuttosto deludenti
Ma questo è un altro discorso. Semmai vuol dire che il mercato difficilmente si puó battere, ecco perchè le performance dei Fondi passivi sono migliori, anche perchè hanno costi molto più bassi. Ma nel momento in cui decidi di investire in un Fondo Flessibile ti assumi il rischio
Gestore. A dire il vero questi Fondi forse hanno fatto peggio anche dei bilanciati. Si questi Fondi non hanno dato maggiore credibilità alla gestione attiva, anzi forse hanno dimostrato che il mercato non si puó battere o almeno lo puoi battere solo per qualche anno ma alla lunga il mercato è più forte.
 
Sono d'accordo, le performance di questi Fondi sono piuttosto deludenti
Ma questo è un altro discorso. Semmai vuol dire che il mercato difficilmente si puó battere, ecco perchè le performance dei Fondi passivi sono migliori, anche perchè hanno costi molto più bassi. Ma nel momento in cui decidi di investire in un Fondo Flessibile ti assumi il rischio
Gestore. A dire il vero questi Fondi forse hanno fatto peggio anche dei bilanciati. Si questi Fondi non hanno dato maggiore credibilità alla gestione attiva, anzi forse hanno dimostrato che il mercato non si puó battere o almeno lo puoi battere solo per qualche anno ma alla lunga il mercato è più forte.

Quello che affermi tu è vero, ma ti si potrebbe obiettare che, in linea di massima, la volatilità dei fondi flessibili è inferiori, e potrebbe essere considerato un punto a loro vantaggio.
Quello che sta cercando di fare chi ha aperto il 3d,è partire da un ipotesi e cercare di dimostrare, adattando i dati, che l ipotesi è vera. Ma non ci sono dati da adattare, o almeno non sono utilizzabili in questo caso.
Poi c è tutto il discorso dei costi, che rendono preferibili gli etf ecc ecc su questo possiamo essere d accordo.
Rimango della mia idea :la moda (positiva ed apprezzabile) deglj etf si è diffusa negli ultimi anni, la percezione del rischio è un po falsata. Aspettate il prino vero storno come si deve (meno 30), poi vedremo...
 
Quello che affermi tu è vero, ma ti si potrebbe obiettare che, in linea di massima, la volatilità dei fondi flessibili è inferiori, e potrebbe essere considerato un punto a loro vantaggio.
Quello che sta cercando di fare chi ha aperto il 3d,è partire da un ipotesi e cercare di dimostrare, adattando i dati, che l ipotesi è vera. Ma non ci sono dati da adattare, o almeno non sono utilizzabili in questo caso.
Poi c è tutto il discorso dei costi, che rendono preferibili gli etf ecc ecc su questo possiamo essere d accordo.
Rimango della mia idea :la moda (positiva ed apprezzabile) deglj etf si è diffusa negli ultimi anni, la percezione del rischio è un po falsata. Aspettate il prino vero storno come si deve (meno 30), poi vedremo...
Condivido pienamente, io non sono contro la gestione attiva, anzi investo nella gestione attiva, certo non posso non rilevare che le performance sono inferiori rispetto a quella passiva, non posso non rilevare che i costi della gestione attiva sono decisamente alti,
molto alti... Le spese correnti di un Fondo Bilanciato globale moderato o di un Flessibile globale si aggirano tra 1,65% e 2% e oltre... Non posso non rilevare che i gestori di questi fondi che battono il mercato si contano tra le dita di una mano...
Certo che presentano anche dei vantaggi, se dovessimo andare incontro ad un ristagno dell'economia globale per un decennio o più, dovesse avvenire la cosiddetta giapponesizzazione dell'economia globale il Gestore di un Fondo Flessibile puó fare la differenza. Comunque il Gestore anche di un Fondo Flessibile è molto attento al rischio, prima di ogni altra cosa si preoccupa di non prenderle e poi...
Mentre la Gestione Passiva rimane uno spettatore passivo... Ovvio tutto questo lo paghi in termini di costi di gestione... e quindi di performance. Ogni investitore/risparmiatore deve fare una scelta... Io rimango un sostenitore della gestione attiva ma siccome non sono e non voglio essere un fanatico sono attento a leggere e a documentarmi su tutte le statistiche,
Anche se sono per la gestione attiva.
 
come ti ho scritto ieri, o lo confronti con altri fondi flessibili, o con linee di servizi attivi alternativi, tipo quelli di moneyfarm.
oppure se vuoi, va bene con una serie di ETF che ti crei te, ma di cui devi considerare obbligatoriamente un ribilanciamento sia dovuto a guadagni/perdite avute dai singoli comparti, sia dalle tue aspettative future sui mercati.

facendo in quei modi non avresti comunque un benchmark visto che non è comunque possibile farlo, ma avresti un confronto su chi ha fatto le migliori scelte (secondo me)

Ho un campione di 100 fondi flessibili, non vorrei confrontarli tra loro, ma vedere come si siano comportati nei confronti del mercato. Il confronto con ETF e con altri fondi attivi, i fondi bilanciati (anche se sono consapevole delle differenze) lo faccio in un punto successivo dell'analisi.
 
Sono d'accordo, le performance di questi Fondi sono piuttosto deludenti
Ma questo è un altro discorso. Semmai vuol dire che il mercato difficilmente si puó battere, ecco perchè le performance dei Fondi passivi sono migliori, anche perchè hanno costi molto più bassi. Ma nel momento in cui decidi di investire in un Fondo Flessibile ti assumi il rischio
Gestore. A dire il vero questi Fondi forse hanno fatto peggio anche dei bilanciati. Si questi Fondi non hanno dato maggiore credibilità alla gestione attiva, anzi forse hanno dimostrato che il mercato non si puó battere o almeno lo puoi battere solo per qualche anno ma alla lunga il mercato è più forte.

È proprio quello che voglio dimostrare. Ovviamente, ripeto, non mi baserò esclusivamente sul confronto con il benchmark naive che ho creato, tuttavia penso che possa contribuire a dimostrare come si siano comportati questi fondi (il periodo che ho scelto per il confronto è di 10 anni).
 
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