Gli ETF sono strumenti estremamente economici.
I fondi azionari emergenti che ho a catalogo io (quattro e cinque stelle Morningstar, per carità) hanno solo di gestione più del 2,5% l'anno di TER.
Gli emergenti hanno volatilità anche superiore al 20% l'anno, lo 0,4 o 0,12 o anche fosse il 1% influiscono pochissimo sulla performance finale, infinitamente meno di un timing di poche settimane 'sbagliato' e probabilmente meno delle pratiche di prestito titoli (o uso di swap sintetici) o di arbitraggio su Tracking Error di markets makers ed emittenti dell'ETF.
Sui fondi azionari dinamici non uso come primo parametro di giudizio i costi di gestione finché siamo sotto il 2%. Anche sui bilanciati mi preoccupo relativamente finché siamo intorno a 1,5%... certo poi su un obbligazionario euro a breve termine già lo 0,6% è devastante.
Pensa che se avessi investito 10 anni fa in azionario emergenti tramite l'ETF più costoso che citi avresti pagato il 4% di commissioni totali, ma con un gain superiore al 100%. Anche se avessi preso il fondo più costoso che citavo io avresti pagato una bella fetta alla banca ed al gestore (il 25%!), ma questo non avrebbe reso non redditizio il tuo investimento (guadagnare il 70-80-90% in 10 anni ha decisamente difeso dall'inflazione e remunerato un rischio che nel lungo termine si assottiglia... pensa a chi 10 anni fa ci ha comprato un immobile, vedendoselo svalutato dopo 10 anni dopo ipocatastale, notaio, mutuo, condominio, imu, tasi, ristrutturazione e manutenzione ordinaria e straordinaria, irpef, agenzie immobiliari, canoni di utenze... salvo l'abbia affittato davvero a peso d'oro).