[ESG] Enviromental, Social and Governance

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

oceanic815

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L’acronimo sta per Enviromental, Social and Governance e si riferisce ai rischi e alle opportunità per un’azienda derivanti dai temi ambientali (Enviromental), come la sostenibilità di un’attività o la produzione e lo smaltimento di rifiuti, dall’etica sociale (Social), come il rispetto dei diritti umani o la tutela dei consumatori, e dalle pratiche di governo societari (Corporate Governance), come il meccanismo di compensazione dei dirigenti e la ripartizione delle cariche. Nelle schede fondo di Morningstar, il termine “Mandato ESG” si riferisce ai fondi che hanno esplicitamente un mandato di investimento socialmente responsabile.


Cosa significa ESG

L’acronimo ESG è composto da tre parole (Enviromental, social and governance) che a loro volta racchiudono tre distinti universi di sensibilità sociale. Il primo è quello dell’ambiente, che comprende rischi quali i cambiamenti climatici, le emissioni di CO2 (biossido di carbonio), l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, gli sprechi e la deforestazione. Il secondo include le politiche di genere, i diritti umani, gli standard lavorativi e i rapporti con la comunità civile. Il terzo universo è relativo alle pratiche di governo societarie, comprese le politiche di retribuzione dei manager, la composizione del consiglio di amministrazione, le procedure di controllo, i comportamenti dei vertici e dell’azienda in termini di rispetto delle leggi e della deontologia.



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È un tema attuale e molto sentito tra gli emittenti




L’ETF per investire sui leader europei della sostenibilità


13/04/2019 09:32 di Redazione Finanzaonline



Il tema della sostenibilità è sempre più protagonista in Italia e nel mondo e cresce di pari passo la sensibilità degli investitori a queste tematiche. Un’importante sponda agli investimenti sostenibili arriva anche dall’Unione Europea che si appresta a dotare le istituzioni europee di un quadro chiaro per garantire che gli investitori siano informati sull’impatto sociale e ambientale dei loro investimenti.


Lyxor in queste settimane ha ampliato la sua gamma di ETF ESG – attenti cioè alle questioni Ambientali, Sociali e di Governance – con la quotazione su Borsa Italiana del Lyxor MSCI Europe ESG Leaders (DR) UCITS ETF (ISIN: LU1940199711 ) che prevede una replica fisica dell’indice MSCI Europe ESG Leaders Net Total Return Index.


Il nuovo strumento, che conta oltre 520 milioni di euro di patrimonio in gestione, consente di prendere posizione sulle società quotate in Europa che, già oggi, sono considerate a pieno titolo leader nel rispetto dei criteri ESG.“A nostro avviso, la metodologia di costruzione degli indici ESG Leaders è particolarmente efficace, in quanto migliora significativamente il profilo ESG di un portafoglio senza alterare la rappresentazione del mercato – rimarca François Millet, Head of Strategy, ESG & Innovation di Lyxor ETF – . In questo senso rappresenta una soluzione particolarmente adatta per quegli investitori che intendono investire secondo criteri di sostenibilità e che hanno, al contempo, l’esigenza di tenere in considerazione un benchmark tradizionale nella gestione e costruzione dei loro portafogli. Questa metodologia è applicata anche alla nostra gamma di ETF ESG Trend Leaders, quotata su Borsa Italiana lo scorso settembre”. Lyxor, primo provider europeo di ETF a quotare in Europa uno strumento ESG nel 2008, gestisce 4 ETF per investire secondo alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Acqua, Energie Rinnovabili, Green Bond e Parità di Genere) e cinque ETF geografici su indici MSCI ESG innovativi.


I criteri di selezione dei titoli

L’indice replicato dal nuovo Lyxor ETF comprende attualmente 229 titoli azionari. Tale indice ha l’obiettivo di includere le società best-in-class europee, cioè quelle con il più alto rating ESG nel rispettivo settore di appartenenza ed esclude le società le cui attività sono controverse o violano principi internazionali. L’indice ha un target di copertura del 50% dell’indice principale a capitalizzazione MSCI Europe Index.


La selezione dei titoli componenti l’indice è basata su dati della ricerca ESG di MSCI. La scrematura non compromette l’elevata diversificazione sia settoriale che geografica dell’indice sottostante; il settore finanziario risulta il più rappresentato (18,91%), seguito da farmaceutico (14,05%), beni di prima necessità (12,62%) e industriali (12,16%). Nessun singolo titolo che raggiunge il 5% del totale con le prime posizioni occupate da colossi europei quali Roche, Total e SAP. A livello geografico a prevalere sono i titoli della Gran Bretagna con quasi il 19% del totale, seguiti da Francia (17,02%), Germania (16,04%) e Svizzera (12,32%). La presenza di società non appartamenti all’area euro, in particolare britanniche e svizzere, espone l’investitore parzialmente al rischio valutario, ossia alle oscillazioni del tasso di cambio tra euro e franco svizzero e tra euro e sterlina.



L'ETF per investire sui leader europei della sostenibilita - FinanzaOnline
 
S&P: PUNTA SULLA SOSTENIBILITA' E LANCIA IL PARAMETRO ESG EVALUATION



(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 15 apr - S&P Global Ratings ha lanciato oggi ESG Evaluation, un nuovo parametro di riferimento che fornisce un'analisi, intersettoriale e relativa, sul modo in cui i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) potrebbero influenzare l'operativita' futura di una organizzazione e portare a un impatto finanziario rilevante. E' quanto riferisce una nota. Distinta dai rating di credito, ESG Evaluation si fonda su un'analisi qualitativa, basata sui dati delle performance ESG delle societa' e sulla loro capacita' di essere preparate di fronte a rischi e opportunita' future, facendo leva sul coinvolgimento della societa' e sulle competenze degli analisti di S&P Global Ratings.Michael Wilkins, Managing Director e Responsabile Sustainable Finance di S&P Global Ratings, ha sottolineato: 'ESG Evaluation mira a fornire un nuovo benchmark di sostenibilita' caratterizzato da un approccio olistico e predittivo. Grazie alla profonda conoscenza delle aziende e dei vari settori sviluppata dagli analisti di S&P Global Ratings a livello mondiale, ESG Evaluation offre un ampio quadro dell'impatto che i fattori ESG possono avere sulla sostenibilita' futura di una societa''

ESG Evaluation e' oggi applicabile a societa' dei settori corporate e infrastrutture, oltre che ad alcuni segmenti della finanza pubblica (ad esempio trasporti ed energia) sia negli USA che a livello globale. Nei prossimi mesi la sua applicabilita' verra' estesa anche a banche, societa' di gestione del risparmio, istituzioni multilaterali, sanita' pubblica, societa' del settore idrico e fognario e successivamente ai settori assicurativo, dell'edilizia popolare e dell'istruzione.


S&P: punta sulla sostenibilita' e lancia il parametro ESG Evaluation - Borsa Italiana
 
Beh....negli ambienti non si parla d'altro. Anche perchè nelle trattative con i clienti l'argomento risquote un certo interesse e quindi ha una sua "attrattiva commerciale" (e solo su questo potremmo parlare per mesi).
In generale le case di investimento Europee hanno una sensibilità più accentuata. Raiffeissen e Nordea solo per fare due nomi che ne fanno una bandiera, ma anche case storiche come Pictet sembrano molto attente. Le case anglosassoni invece sono arrivate solo di recente e ho come l'impressione perchè attratte principalemnte dalla forza commerciale delle argomentazioni. Quelle Europee invece sembrano crederci maggiormente e vanno anche nelle assemblee delle aziende di cui hanno i titoli ad esercitare il diritto di voto.

A livello di clientela, ma anche qui immagino di rivelarvi il segreto dell'acqua calda, la generazione di investitori sopra ai 50 anni non ha nessun particolare interesse ma se sollecitata (anche da alcuni buoni risultati di qualche prodotto specifico) è ben disposta. Dei nuovi clienti sotto ai trent'anni direi che la quasi totalità chiede prodotti ESG sin dal primo incontro, anche se spesso non avendo ben chiara la differenza tra "etico" e "Sostenibile", che hanno spesso connotazioni differenti anche se con alcune finalità in comune.
 
Beh....se hai meno di 50 ma più di 30 tecnicamente non ho sbagliato. Ed è già un successo perchè spesso scrivo delle scemenze.

OK....era una generalizzazione.....del tipo "di solito gli Olandesi sono belli oppure i Bavaresi hanno la pancia gonfia". Non sarà il Tedesco anoressico che odia la birra che invalida la statistica. Che poi non è nemmeno una statistica....solo il sunto di una mia esperienza.

Sul discorso sostanza o apparenza (non solo in questo settore) potremmo parlare per ore, ma se tardo ancora a tornare a casa per cena mia moglie cambia la serratura e la mia figlia piccola mi sgrida perchè non ho studiato matematica con lei.
 
Sul discorso sostanza o apparenza (non solo in questo settore) potremmo parlare per ore, ma se tardo ancora a tornare a casa per cena mia moglie cambia la serratura e la mia figlia piccola mi sgrida perchè non ho studiato matematica con lei.

Buona serata, anche se dovrai controllare gli esercizi di matematica OK!
 
ESG, l’evoluzione sostenibile fa un nuovo passo avanti

Di UBS ETF Italia

Maggio 2, 2019



Dall’S&P 500 alla versione ESG: il processo di selezione


Dire che è un indice storico è dire poco: l’S&P 500, realizzato nel 1957, è il Benchmark dell’azionario statunitense per definizione, tanto che quasi tutti gli investitori lo utilizzano come elemento costitutivo del proprio portafoglio o come metrica per valutare le performance dello stesso.

A gennaio è avvenuto il lancio della versione ESG, che consente agli investitori di accedere a un’analoga esposizione azionaria tenendo conto, al contempo, delle tematiche ESG. L’S&P 500 ESG esclude quindi le società che risultano coinvolte in attività controverse (dati da Sustainalytics) o non conformi ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite (database S-Ray di Arabesque).

Per eliminare le “esitazioni” in termini di sostenibilità all’interno di ogni settore, la selezione passa attraverso un terzo livello, che prevede l’utilizzo dei rating indipendenti ESG forniti da RobecoSAM. L’indice ESG risultante da questo processo replica il 75% della Capitalizzazione di mercato del parent index (l’S&P 500, appunto): alla fine di febbraio, l’S&P 500 ESG era composto da 324 titoli.


ESG, l’evoluzione sostenibile fa un nuovo passo avanti – AdviseOnly
 
I tracker Esg rischiano di scivolare sul petrolio


Oggi che i criteri di sostenibilità Esg sono al centro di tutte le campagne del risparmio gestito, gli analisti stanno affinando i controlli sui portafogli dei prodotti, anche nel comparto dei fondi passivi.

I tracker responsabili cominciano a rivelare qualche falla nei loro criteri “etici” di esclusione e i clienti più attenti iniziano ad accorgersene.

Se infatti sono tradizionalmente escluse da tutti le aziende produttrici di armi “controverse”, risultano spesso ben presenti le società legate a carburanti fossili e comparto minerario, come Royal Dutch Shell o Rio Tinto.

La paura dell’industria è che una loro cancellazione totale penalizzerebbe eccessivamente le performance ma non è difficile immaginare proteste dei clienti al grido di “non è veramente sostenibile”.
 
Quanto sono affidabili i grafici di sovrapposizione di Mornigstar e in generale i grafici che si posso fare, inclusi quelli di Fineco. Voi come fate cosa usate?

Io so che il grafico logaritmito è il più corrispondente alla realtà dei prezzi lungo il tempo. Dove trovare un sito che ci mette a disposizione grafici attendibili?

Volevo swichare dal Quality ie00bl25jl35 a uno di questi.... a guardate il grafico il migliore sembra ancora il DB Equity Quality Factor (in rosso chiaro)

Mi direte: che problema ti fai? ma i dati confondono almeno sul breve dando più apprezzamento alle aziende ESG e ai suoi etf.
cosa ne pensate.


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Morningstar mette il rischio ESG nel Sustainability rating


Morningstar innova ancora il suo Sustainability rating introdotto nel 2016 per aiutare gli investitori a valutare il portafoglio dei fondi dal punto di vista dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). Il cambiamento è coerente con l’evoluzione della ricerca e la disponibilità di nuovi dati in questo campo.

Cosa cambia

La principale novità riguarda il fatto che al centro della valutazione verrà messo il rischio ESG calcolato da Sustainalytics per ciascuna azienda. Tale approccio, che utilizza la stessa scala per i vari settori, tiene in considerazione il fatto che società di differenti industrie sono esposte a rischi diversi. Ad esempio, per le compagnie petrolifere, metà dell'ESG risk deriva dalle emissioni di carbonio.

Il Morningstar Sustainability rating, dunque, permetterà di valutare l’ESG risk di un portafoglio rispetto ai concorrenti. Non cambierà la distribuzione dei globi e il riferimento alle Morningstar global category. Dunque, il miglior 10% continuerà ad avere 5 globi, il successivo 22,5% 4 globi, e così via. Ma cosa significherà? I fondi con il massimo rating saranno quelli con un punteggio di rischio ESG più basso (in un range che va da zero a 100).

In precedenza, la scala era invertita, ossia erano gli strumenti con punteggio più alto ad avere il miglior rating. Inoltre, il focus sul rischio renderà non più necessario calcolare l’indicatore di controversie e normalizzare i dati di Sustainalytics, perché i rischi ESG non sono calcolati a livello di singola industria, come accadeva per l’ESG score.

Cosa è l’ESG risk

Nella definizione di Sustainalytics, l’ESG risk è il rischio non gestito, ossia quello che si ottiene deducendo dall’esposizione totale ai rischi ESG la parte che l’azienda sta effettivamente gestendo. In questo modo, è possibile tenere conto dei rischi e delle opportunità che derivano dal processo di mitigazione di tali pericoli.

I nuovi rating saranno operativi dal 31 ottobre 2019.


Al link sotto la sezione Morningstar dedicata

Tutto sugli Investimenti sostenibili
 
O entrambi. Ne stanno uscendo anche tra gli attivi...

Una volta si era partiti (mi pare qualcuno sia ancora vivo) con i fondi etici...boh,sarà una "moda"

Sono molto attratto da questo argomento, non so se ho iniziato a farci più caso, se sono gli algoritmi delle notizie ma vedo sostenibilità ovunque.

Visto che mi piace sempre guardare agli stati uniti ho trovato molto interessante questo articolo: American sustainable funds outperform the market - Daily chart

E mi sto informando in questo thread sugli investimenti sostenibili nel crowdfunding: RE-Lender | Reconversion crowdfunding
 
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