Ben Johnson 07/06/2010 | 11:02
Che cos’è il Nav?
Il Nav (net asset value) rappresenta il valore totale delle attività di un Etf meno il valore totale delle sue passività. La composizione dell’attivo di un Etf varia, ma generalmente consiste di azioni, obbligazioni e altri strumenti. Se il fondo utilizza la replica fisica, nelle attività rientrano i titoli (o un campione di essi) che compongono il benchmark, qualsiasi incremento di reddito generato attraverso il prestito titoli e la liquidità. Se il fondo invece fa uso della replica sintetica, il suo attivo include un insieme di collaterali posti a garanzia, i guadagni non realizzati sugli swap (che forniscono l’esposizione al benchmark) e liquidità.
Le passività degli Etf, e in generale dei fondi, sono rappresentate dalle commissioni dovute alla società di gestione e dalle perdite non realizzate sugli swap (per gli Etf swap-based). Il Nav per quota di un Etf può quindi essere calcolato dividendo il valore totale netto di un fondo per il suo numero di azioni in circolazione.
Nav = (Valore totale attivo – Valore totale passivo) ÷ Numero di azioni
Che cos’è l’iNav?
I fondi comuni calcolano il Nav una volta al giorno, dopo che la maggior parte degli scambi sono stati conclusi e la utilizzano come prezzo per gli ordini della giornata. Qualsiasi investitore acquista le quote di un fondo al valore del Nav (dedotte le commissioni). Questo prezzo singolo, determinato usando i prezzi di chiusura di tutti gli asset in portafoglio, rende semplici gli acquisti dei fondi tradizionali.
Gli Etf offrono una liquidità intraday espressa da un prezzo di mercato. Perciò diventa necessaria una regolare misura intra-giornaliera del Nav, per vedere quanto vale il portafoglio nel corso della giornata di negoziazione e per aiutare gli investitori a capire se stanno pagando o ricevendo un prezzo equo. Questo valore è chiamato iNav del fondo (indicative net asset value). L’iNav è calcolato a intervalli regolari (di solito ogni 15 secondi) durante il corso della giornata di negoziazione e aiuta i market maker a mantenere i prezzi in linea con il valore di portafoglio. In ogni caso, a differenza dei fondi tradizionali, gli investitori in Etf che negoziano durante le ore di mercato scambiano a un leggero premio o sconto rispetto all’iNav.
Premi e sconti
I prezzi degli Etf non seguono simultaneamente il Nav. Se il prezzo di mercato di un fondo è superiore al suo Nav, si dice che è negoziato a premio, il che è un bene per chi vende e un male per chi compra. Viceversa, quando il prezzo è inferiore al Nav, l’Etf è negoziato a sconto.
Gli Etf sono generalmente trattati a prezzi molto vicini al Nav, perché l’insorgere di un premio o sconto genera un’opportunità di arbitraggio per i market maker, i quali possono creare e riscattare liberamente le quote di un Etf, scambiando un predeterminato insieme di titoli o altri collaterali in con nuove quote. Essi possono negoziare l’Etf al valore netto di fine della giornata. Se il prezzo di mercato si allontana eccessivamente dal Nav, i market maker otterranno profitto dalla differenza tra il prezzo di mercato del fondo e il prezzo aggregato del sottostante.
Per esempio, se i titoli che compongono un certo indice valgono 100 per ogni quota e le quote sono scambiate a 101, il market maker può consegnare il paniere al provider di Etf in cambio di nuove quote e di conseguenza venderle poi sul mercato, realizzando un piccolo profitto. Siccome i market maker competono per ottenere un rapido guadagno a basso rischio, sconti e premi hanno tempi contenuti.
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Nav, premi e sconti sul mercato degli Etf | Morningstar