Mie riflessioni personali (amare) sulla "Societa' del gambling e del trading"

P.A.T.

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Mie riflessioni personali (amare) sulla "Societa' del gambling e del trading"

Buon anno a tutti.

Il mio primo post del 2020 riguarda l'argomento del trading: i trader, le loro speranze di successo.

Bisogna pur aprire qualche post nuovo, altrimenti la sezione Econometria ammuffisce :D

Ma desidero partire da lontano, anzi da lontanissimo: le speranze di successo dei giocatori di roulette. Poi spero che capirete l'attinenza.

Osservavo da tempo alcuni vari paper recenti

(uno a caso [1707.00529] An Investigation into Laboucheres Betting System to Improve Odds of Favorable Outcomes to Generate a Positive Externality Empirically)

in cui dei ricercatori confutavano alcuni nuovi - macchinosi e sofisticati - "sistemi" di gioco al casinò, che mostrano una straordinaria similarita' con alcuni dei trading system che vanno per la maggiore sul FOL.

Il sistema proposto e' basato su una progressione di giocate crescenti, cioe' aumenti di posta variabili come lo sono un po' tutti i sistemi moderni.
La novita' introdotta nella filosofia di gioco e' antitetica rispetto alle strategie comuni basate sulle progressioni abituali, in cui, di solito, il giocatore abituale incrementa le giocate all'incremento del ritardo dei numeri. Qui, in questa progressione proposta, il giocatore non incrementa le giocate in caso di ritardi, ma incrementa le giocate in caso di vincite.

Poi su tecnicismi adottati non e' il caso di approfondire, dato che interessava la filosofia di gioco e non la tecnicalita'.

La filosofia di questo sistema - che si chiama Labourchet dal nome di un giocatore del passato - si basa sull'assunto, molto accattivante, che conosciamo benissimo dagli insegnamenti dei maestri di trading:

"al casino' (come in borsa) taglia le perdite e lascia correre le vincite"

Il paper riferisce

"ll sistema è psicologicamente molto attraente per i giocatori perché, se applicato nel tempo, fornisce rendimenti lineari molto consistenti. Tuttavia, alla fine c'è un momento critico in cui viene superato il capitale disponibile per le scommesse e un giocatore perde tutto il capitale disponibile. Si è riscontrato che all'aumentare del numero di scommesse, il risultato dell'applicazione della sequenza si avvicinava a zero"

Piu' sorpreso sono rimasto di recente quando ho letto che su una rivista della Royal Statistical Society (! ...il ricordo non puo' che andare ad un certo Isaac Newton) un prof. di Oxford si e' messo a confutare la tesi di un libro best seller su Amazon che propone un nuovo complicato sistema da roulette.

Ricordando le parole di un certo Albert Einstein,

"No one can win at roulette unless he steals money from the table while the croupier is not looking.”

come e' possibile che dei ricercatori seri perdano il loro tempo prezioso ad investigare su argomenti e tematiche che dovrebbero essere trattati assiomaticamente, e non empiricamente, sperimentalmente, deduttivamente, etc.?

Capisco che fino all'epoca di Pearson, primi del 900, non era ancora chiarissimo il concetto di fluttuazione statistica, ma credevo che dal 1930 in poi, circa l'epoca del teorema del limite centrale, nessun matematico serio ed importante si fosse piu' preso la briga di andare a verificare nel merito le millantate capacita' di vincita dei giocatori di casino'.

Eppure nel 2018 e 2019 par di essere ancora ancora all'Anno Zero: giocatori che affermano di aver scoperto nuovi metodi al casino' tirando in ballo qualche evidenza empirica e matematici scettici che compiono sforzi intellettuali per confutare dette ipotesi. Secondo me, con qualche detrimento che riguarda i matematici stessi. Infatti io, come altri, non posso che amaramente concludere: "ne hanno del tempo da perdere" ….

Tuttavia, dopo l'amarezza iniziale, sono subentrate altre considerazioni piu' approfondite che vi sottoporro' nel seguito .
 

Allegati

  • sbancare la roulette.pdf
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Torniamo alla questione centrale. Perché investire risorse di tempo e competenze, e forse talento, per occuparsi di problemi la cui soluzione è già nota a priori?
Perche' uno scienziato del CNR ultimamente si e' sentito in dovere di portare argomenti scientifici volti a confutare la congettura della Terra piatta ?
Perché uno che ha valide competenze scientifiche in materia di analisi delle serie storiche dovrebbe sentirsi moralmente obbligato a scrivere sul FOL che il trading system che promette di essere invincibile ed eterno non ha validita' alcuna di tipo scientifico ?

Ci puo' essere più di una risposta, ma tutte (o quasi) le risposte rimandano alla questione psicologica. Se e' vero che la soluzione matematica è nota (cioè che, nei
giochi di fortuna, la speranza matematica non cambia se si cambiano le strategie), la credenza che invece esistano strategie in grado di modificare la speranza
matematica (senza cambiare il gioco) resiste.

Al punto da generare bestseller che vendono cosi' tanto che la Royal Statistical Society se ne e' dovuta occupare nell'articolo che ho postato sopra.

Se una credenza assurda resiste, nonostante le evidenze matematiche contrarie, è inevitabile che ci siano delle persone (anche dei matematici) che si pongano l’obiettivo di far cambiare idea ai credenti. Se non a tutti, almeno ad alcuni.

Va anche detto che le persone che conoscono la soluzione corretta (in questo caso, i matematici, gli statistici, gli empiristi, gli analisti delle serie storiche finanziarie) forse non sanno quasi nulla di psicologia, e non hanno esperienza di confronti avvilenti con credenti. E dunque si illudono di poter dare un contributo di conoscenza confutando per l’ennesima volta la martingala, o robe del genere.
 
Comunque non confonderei mai il gioco d azzardo con il trading.

Nel gioco d azzardo da un punto di vista matematico le probabilità sono ben definite ex ante, nel trading ci sono così tante ed infinte variabili che e’ impossibile definire matematicamente le probabilità la randomness del trading e’ così elevata che finisce per creare curtosi forte nelle code della distribuzione statistica dei profitti e delle perdite, pertanto esistono entità che battono frequentemente il mercato ed altre che perdono frequentemente ne segue che il mercato non è affatto efficiente. L efficienza si raggiunge se e solo se la distribuzione dei profitti e delle perdite date n scommesse ha media zero in capo a TUTTI gli individui che fanno quelle n scommesse. E ciò non avviene dentro i mercati finanziari. Avviene approssimativamente nei giochi in cui non c’è curtosi.
 
Comunque non confonderei mai il gioco d azzardo con il trading.

La tassa sul gioco ad ogni modo e' molto piu' elevata nel trading rispetto alla roulette.

In un numero arretrato del periodico di Paul Wilmott il noto statistico Bill Ziemba ha pure quantificato le "tasse" sui future. Tra spread bid-ask, slippage, commissioni, etc. le tasse sui future arrivano a colpire almeno il 5-10% del valore implicito della scommessa, mentre sui giochi e' appena 1/37 e scende ancora se in altri giochi d'alea si utilizzano delle tecniche mnemoniche sull'uscita delle carte.

Ad ogni modo non era la comparazione tra gambling e trading il tema delle mie riflessioni.

Io mi chiedevo perché dei matematici della Royal Statistical Society perdano tempo a confutare i sistemi alla roulette, dopo che sono passati 100 anni dacche' Kolmogoroff ha sancito la parola definitiva "Fine" sulle fluttuazioni statistiche nei giochi d'alea.

Allo stesso modo, le stesse problematiche me le ero poste nel mio piccolo anch'io in passato: se una credenza di fare soldi facili con l'AT in borsa resiste, nonostante le evidenze sperimentali contrarie, è inevitabile che ci siano delle persone che si pongano l’obiettivo di rendere un'informazione imparziale ed obiettiva ai "credenti", che nella maggior parte sono persone oneste che non riescono a capire che chi propina loro sistemi infallibili lo fa per distribuire il rischio senza sostenerne i costi.
 
a mio parere la borsa è completamente diversa dal gioco, in quanto risponde ad un solo ed unico principio logico: comprare quando i titoli sono a sconto e venderli quando sono cari. Inoltre mai e poi mai entrare su pochi titoli od uno solo, è rischiosissimo, meglio entrare sull'indice (americano, per me la borsa è l'america). Solo così si può davvero guadagnarci. Il gioco invece è calcolo delle probabilità ed azzardo puro.
Questo comporta che possono esserci anni (anche parecchi) in cui bisogna star fuori. Ed in questo aspetto purtroppo si avvicina molto al gioco: dà dipedenza e se si vince è quasi fatta.
Il trading a breve o brevissimo secondo me alla lunga fa perdere soldi a quasi tutti (dico quasi). Bisogna studiare e cogliere il megatrend, senza essere avidi. Quindi sapere anticiparne la fine, anche a costo di rinunciare agli ultimi rialzi. In questi anni credo che è meglio evitare proprio di entrare, la borsa sto cercando di dimenticarmela per qualche anno.
 
a mio parere la borsa è completamente diversa dal gioco, in quanto risponde ad un solo ed unico principio logico: comprare quando i titoli sono a sconto e venderli quando sono cari. Inoltre mai e poi mai entrare su pochi titoli od uno solo, è rischiosissimo, meglio entrare sull'indice (americano, per me la borsa è l'america). Solo così si può davvero guadagnarci. Il gioco invece è calcolo delle probabilità ed azzardo puro.
Questo comporta che possono esserci anni (anche parecchi) in cui bisogna star fuori. Ed in questo aspetto purtroppo si avvicina molto al gioco: dà dipedenza e se si vince è quasi fatta.
Il trading a breve o brevissimo secondo me alla lunga fa perdere soldi a quasi tutti (dico quasi). Bisogna studiare e cogliere il megatrend, senza essere avidi. Quindi sapere anticiparne la fine, anche a costo di rinunciare agli ultimi rialzi. In questi anni credo che è meglio evitare proprio di entrare, la borsa sto cercando di dimenticarmela per qualche anno.

quando si fa trading a media/alta frequenza bisogna andarci con modelli matematici che hanno già previsto il 95% e forse anche più di cosa accadrà. Meglio come hai detto tu puntando sui mega-trend. E condivido pure che i mercati sono Wall Street.
 
Basta vedere i guadagni di ig,plus500,markets.com,gain capital, cmc, fxcm, etoro.

Sembra che l'europa voglia elimare i cfd. Infatti ig e etoro stanno convertendo il loro business.
 
ma di ed thorp cosa diciamo?

certo è più semplice fottere 40 milioni al giorno sui mercati come rentech che andare a fotterli a las vegas.
 
ma di ed thorp cosa diciamo?

Ed Thorpe cercava di prevedere in base alle leggi del moto della meccanica in quale settore della ruota cadesse la pallina, giocando dopo che la pallina aveva effettuato qualche giro prima della frase fatidica “rien ne va plus”, ma non voglio annoiarvi ulteriormente a meno che non siate interessati.

Fino ad una trentina di anni fa esistevano sicuramente nei vari casino alcune roulette che potremmo definire difettose o come si dice “biased” e rilevando con pazienza qualche migliaio di uscite era possibile con semplici test statistici scovare se c’ era la possibilità di trarne profitto giocando i numeri eventualmente + frequenti specie se fosse possibile giocare un “cavallo” anziché un numero “pieno” dove dare la mancia in caso di uscita è quasi obbligatorio raddoppiando così la tassa sul gioco
 
quando si fa trading a media/alta frequenza bisogna andarci con modelli matematici che hanno già previsto il 95% e forse anche più di cosa accadrà.

Quando faccio trading vado a naso, non uso da anni piu' modelli matematici per il timing market.

Confesso che li uso quasi esclusivamente per il risk management e talvolta, ma sempre piu' di rado, per lo stock picking.

Invece cerco di usare dei modelli matematici per scopi secondari ma non per questo meno importanti (per me).

Il primo caso di utilita' dei modelli matematici per il trading riguarda la pianificazione fiscale delle imposte da versare con il regime amministrato. Questo obiettivo si raggiunge con l'accensione di un doppio conto trading, che e' l'armamentario indispensabile dal pianificatore che intende differerire il pagamento delle imposte nel tempo ed accumulare importanti cuscinetti di plusvalenze da trading da utilizzare in tempi successivi.


I modelli a cui ricorro io sono dei modelli di cui riconoscerete immediatamente anche voi l'importanza quando vi accorgerete di potervi trovare, come me, nella situazione di dover regalare tanti soldi alle banche di commissioni. E regalare soldi alle banche di commissioni a me e' sempre dispiaciuto enormemente, per cui ho sempre cercato di ottimizzare il profilo commissionale cambiando di volta in volta le banche usufruendo delle commissioni riservate che le banche concedono per le kermesse del trading allo scopo di acchiappare i polli (Expo Milano, Rimini, etc.)

La questione principale che sto affrontando da quest'anno e' la seguente, determinata dalla volonta' dell'ultima banca di ricorrere anche essa alle cd. "commissioni degressive".

- Come si effettua una previsione a metà mese (o nei primi 10 giorni del mese) riguardo l'ammontare delle commissioni che verranno generate alla fine del mese per rientrare nella fascia commissionale piu' accessibile o desiderabile ?

Abbiamo

A) alcune banche che ti inquadrano nella fascia commissionale determinata dall'ammontare commissionale del mese precedente
B) altre banche che in caso di inattivita' nel mese ti fanno shiftare di un solo step

Come si puo' ottimizzare una scelta razionale a meta' mese ?

Ecco un caso reale che mi riguarda: non ho interesse alcuno a generare quantitativi elevati di commissioni da trading, non avendo molte operativita' specifiche.

Ma mi interessa non sprecare soldi, per cui la mia volonta' e' di arrivare in un mese - esempio - a poco piu' di 500 Euro, il mese successivo a poco piu' di 350 Euro, etc. Ma non vorrei mai fare 499 Euro in un mese ! :wall:

O magari per un mese solo arrivare a fare - addirittura - 2000 Euro di commissioni, usufruendo dell'effetto scia, cioe' effettuare in uno o due mesi all'anno un investimento di un monte di commissioni che poi ti viene riversato in commissioni agevolate nei mesi successivi da questa specifica banca (di cui non faccio il nome) che ti scala uno step al mese, anche in caso di inattivita'.
 

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Fate finta che non abbia scritto il post precedente…. :D


Appena l'ho scritto, alle ore 15:00 un promotor di una banca che evidentemente è in grado di riconoscermi personalmente mi ha comunicato via email le seguenti condizioni per un anno di fila a partire da oggi:

- azioni ed ETF 3 Euro
- Minifib 2 Euro
- Fibbone 3 Euro
- Nasdaq 4 dollari
============

Evidentemente il trading oggi e' divenuto un mercato delle vacche, da essere calante oramai da anni ed anni per tutti gli operatori di mercato italiani (che si sono ridotti ad appena la miseria di una mezza dozzina, mi pare)

Comunque, per chi e' costretto a sottostare al giogo delle commissioni digressive, o regressive, che tendono a far diventare l'investitore uno STAKANOV dei tempi moderni,

consiglio di usare per la previsione la funzione

INV.T di Excel

che si basa su una distribuzione T di Student

per poter stimare al 10-15 del mese in quale fascia commissionale verrà a trovarsi a fine mese dato il trend in corso.
 
Fate finta che non abbia scritto il post precedente…. :D


Appena l'ho scritto, alle ore 15:00 un promotor di una banca che evidentemente è in grado di riconoscermi personalmente mi ha comunicato via email le seguenti condizioni per un anno di fila a partire da oggi:

- azioni ed ETF 3 Euro
- Minifib 2 Euro
- Fibbone 3 Euro
- Nasdaq 4 dollari
============

Evidentemente il trading oggi e' divenuto un mercato delle vacche, da essere calante oramai da anni ed anni per tutti gli operatori di mercato italiani (che si sono ridotti ad appena la miseria di una mezza dozzina, mi pare)

Comunque, per chi e' costretto a sottostare al giogo delle commissioni digressive, o regressive, che tendono a far diventare l'investitore uno STAKANOV dei tempi moderni,

consiglio di usare per la previsione la funzione

INV.T di Excel

che si basa su una distribuzione T di Student

per poter stimare al 10-15 del mese in quale fascia commissionale verrà a trovarsi a fine mese dato il trend in corso.

Non capisco perchè ancora si parli di commissioni. In USA con il mio broker sono davvero insignificanti. Tra l'altro ormai si possono anche contrattare. Credo siano nell'ordine di 0.001$ per eseguito ma per volumi elevati siamo a 0.0005$. Parlo per etf e stocks almeno.
 
spesso penso che le commissioni di un trading stretto e troppo frequente sono le pale e i picconi che vendevano ai cercatori d'oro in USA nell'800, la storia la conosciamo tutti.....
 
Non capisco perchè ancora si parli di commissioni. In USA con il mio broker sono davvero insignificanti. Tra l'altro ormai si possono anche contrattare. Credo siano nell'ordine di 0.001$ per eseguito ma per volumi elevati siamo a 0.0005$. Parlo per etf e stocks almeno.

Si, certo, le commissioni di quella magnitudo che riporti sono possibili anche in Italia, ma con obbligo di preparare il dichiarativo che ha pure un costo (che non conosco).
Tasse Trading in Regime Dichiarativo - Fiscalita del Trading

Queste che ho indicato io sono commissioni di fascia migliore per l'amministrato, che e' il regime che io preferisco perché non da' eccessivamente nell'occhio ai zelanti ispettori dell'Agenzia delle Entrate.
 
spesso penso che le commissioni di un trading stretto e troppo frequente sono le pale e i picconi che vendevano ai cercatori d'oro in USA nell'800, la storia la conosciamo tutti.....

Concordo.
Peccato che delle volte, con l'approssimarsi della fine del mese, si sia costretti a fare "del trading stretto e troppo frequente" per poter aumentare il fatturato a favore delle banche e cosi' rientrare in una delle fasce degressive, che piacciono cosi' tanto ai nostri broker italici.
 
Concordo.
Peccato che delle volte, con l'approssimarsi della fine del mese, si sia costretti a fare "del trading stretto e troppo frequente" per poter aumentare il fatturato a favore delle banche e cosi' rientrare in una delle fasce degressive, che piacciono cosi' tanto ai nostri broker italici.

In altri termini, P.A.T., non fai più trading ma solo investing?
 
In altri termini, P.A.T., non fai più trading ma solo investing?

Dovro' necessariamente fare del trading verso fine mese di ogni singolo mese, con lo scopo (indesiderato) di cercare di aumentare i profitti della mia banca nella speranza (questa desiderata) di centrare a fine mese il minimo di fascia commissionale.

Sto cercando di acquisire la necessaria forma mentis per poter rientrare anch'io nella categoria che Luca Ricolfi nel suo ultimo meraviglioso saggio chiama "i paraschiavi" del trading, cioè tutti coloro che lavorano a cottimo per i propri committenti (ciclofattorini, pony espress, e dal 2020 anche gli investitori retail).
 
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