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16-01-19, 22:40 #12
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Grazie a te, è bello e francamente inusuale avere un dibattito illuminato su tale argomento in un forum non esattamente sull'argomento. Riguardo il discorso io generalmente uso la cross-validation o training/test set (preferisco la cross a 10) per evitare quel tipo di problema. Comunque ora sto lavorando su un approccio model-free usando appunto il Q-Learning, però deep, cioè approssimando i valori Q con una rete neurale che tenta di approssimare la funzione, anche perchè sarebbe impossibile vista la dimensione dell'input. Interessante usare il Montecarlo per valutare il valore dei nodi di una NN, anche se non ho ben capito perchè, per sostituire la funzione di attivazione o per vedere l'output dei singoli nodi muovendo i valori dell'input? Davvero molto interessante comunque
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17-01-19, 00:03 #13
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Sapete, io mi intendo poco di quelle cose (ML, NN), un po' di forecast e soprattutto sono un pratictioner e non un professionista.
però vi metto in guardia su una cosa: si rilevano a volte delle proprietà (banalmente ad es. una autocorr. a lag 1) che magari durano anni e anni e poi all'improvviso Puff! scompaiono. Contro queste cose anche la cross-validation può fare poco....
Secondo me, quando si scopre qualche regolarità bisognerebbe cercare sempre di comprenderne la ragione (che generalmente è inerente la struttura del mercato): se la capisci allora ci puoi fare affidamento, se non la capisci ti può sparire all'improvviso e tu resti come un allocco. Si potrebbero fare esempi in merito...
Ciao
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17-01-19, 05:58 #14
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Si chiaramente utilizza pure cross validation. L'importante, a mio avviso, è che il forward si lungo a sufficienza.
Utilizzo MC esattamente come hai descritto nel 2° caso con l'unico accorgimento che quando estraggo la matrice di valori casuali dalla macchina questa la richiedo in modo tale che i valori siano distribuiti normalmente rispetto ad un valore centrale e che siano compresi entro un certo sigma. (questi due valori (media e sigma) ovviamente li fornisco io). Nel mio caso questo mi permette di effettuare contemporaneamente la sensitivity analysis, cioè mi vado subito a stimare quanto è sensibile il nodo rispetto a valori che si discostano un certo sigma dal valore centrale. Chiaramente questi sono accorgimenti che si sposano bene con il mio modello matematico. Sarebbe interessante che tu stimi il tasso di decadimento e lì che si palesa il primo momento dell'efficacia.Ultima modifica di amartya78; 17-01-19 alle 06:45
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17-01-19, 06:21 #15
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Ciao Paolo,
hai colto nel segno.
Il back-forward è solo uno dei due indicatori, che io ritengo, fondamentali per la validazione per così dire predittiva (cioè il modello funziona in termini di predizione, poi bisogna successivamente vedere se funziona pure considerando costi di transazione e spread bid-ask e questo dipende molto dalla velocità di rotazione del capitale e dall'ampienza media in termini di variazione del capitale ad ogni rotazione),l'altro indicatore che sempre a mio avviso ti da luce verde è l'indipendenza del modello (quale esso sia) dall'asset class (stocks, etf, currency, options, oil, gold, agricultural commodities,........In tal caso la differenza di performance tra le varie asset class non deve dipendere dalla capacità predittiva del modello ma dalla volatilità implicita dell'asset class. Per esempio se con il modello fai un back-forward con uguale time-frame su un etf per esempio SPY e sul tasso di cambio euro/dollaro allora la differenza di ritorno tra le due asset class deve dipendere (o cmq dovrebbe dipendere) solo ed esclusivamente dalle due diverse volatilità implicite.
Quindi valido un modello predittivo se e solo se esso si mostra indipendente dal tempo e dall'asset class. Sono condizioni fortissime e difficilissime da avere entrambe ma in quell'arena più competitiva del mondo che sono i mercati finanziari, per quanto mi riguarda, o ti butti a fare predizioni con qualcosa di robustissimo o è meglio comprarsi un etf beta 1.5 su SP500 e ti porti a casa il 15% l'anno senza fare nulla ma anche sopportando drawdown sino e più del 50% (vedi marzo 2009).
Ma ritornando all'ultima tua considerazione, cioè la regolarità e la ragione che ci sta dietro, ecco io ritengo che sia questo quello che vada cercato. Non mi sono mai fidato di una cosa non spiegata. Io amo la logica voglio che ci sia un perchè. Generalmente tutte le volte che ho costruito un modello su una relazione logico-deduttiva successivamente questa relazione è stata validata dai dati.Ultima modifica di amartya78; 17-01-19 alle 06:43
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17-01-19, 09:32 #16
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17-01-19, 13:28 #17
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Passano gli anni, e stiamo sempre allo stesso punto!
Un paio di cosette, perché mi sto veramente affezionando a te:
1) quel "puff", soprattutto se succede nel momento in cui vai a mercato, è one hundred percent overfitting. Non è il mercato che cambia (che peraltro sicuramente cambia).
2) la chiave, come ho ripetuto per anni allo sfinimento, è cosa si da in pasto al mostro, anche quando il mostro è solo un classificatore. Il fatto simpatico è che quando si è capito cosa dargli in pasto, il mostro diventa praticamente inutile.
3) è importante capire a chi si sta sfilando il portafoglio. Senza farsi troppe illusioni (!!!). Perché il mercato non è una punching ball. Il mercato quando si accorge di te ti mena di brutto. E fare stock picking B&H non cambia di una virgola quanto detto. Ma capire questo punto significa essersi già sporcati parecchio le mani.
4) consiglierei a lumio una lettura completa del nostro thread, qualora fosse possibile!
VVB!!!
PGP
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17-01-19, 17:25 #18
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17-01-19, 19:57 #19
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17-01-19, 19:58 #20
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Grazie @PGiulia, lo sto leggendo effettivamente ed è molto interessante, sono a pagina 16 ancora. Pian piano vi raggiungo.