Per questo motivo, la no tax area viene applicata principalmente ai redditi provenienti da lavoro dipendente, alla pensione e agli introiti da lavoro autonomo, escludendo i redditi di capitale e gli investimenti che, normalmente, non sono propri delle fasce meno abbienti.
Pare anche a me che i redditi di capitale non beneficino di NTA. Poco male visto che nel mio caso per ora sono molto piccoli, sono investimenti sperimentali con piccole cifre.
L'unica cosa che mi chiedo è se la sola presenza di tali redditi annulli il diritto alla no tax area anche per redditi da lavoro.
Io presumo che funzioni così:
-sommo i redditi da lavoro con quelli da capitale e trovo l'imponibile irpef
-calcolo l'irpef
-calcolo la detrazione dovuta alla no tax area (che non è più esattamente una zona senza tasse ma è stata convertita in una detrazione fiscale che scende al salire dell'imponibile, se ben ricordo)
-calcolo l'imposta effettivamente dovuta al netto delle detrazione
-verifico che tale imposta non sia minore di quella dovuta ai soli redditi di capitale
Questa però è solo una mia interpretazione. Oltretutto penso ci sia margine di discrezionalità nel calcolare quanta irpef è dovuta per i redditi da capitale, nel caso coesistano altri redditi e l'imponibile finisca almeno in due scaglioni di aliquote irpef distinte. Perchè la non linearità delle imposte rende inapplicabile il principio di sovrapposizione degli effetti nel caso generale.
Ad esempio supponiamo che uno abbia 5k di reddito da lavoro autonomo e 15k di reddito p2p lending estero. Potrei dire che i primi 15k che ho guadagnato sono i proventi del p2p (quindi con aliquota media più bassa) e i 5k da lavoro autonomo sono quelli "guadagnati dopo" e quindi in scaglioni irpef con aliquota media più alta. Questo potrebbe avvantaggiarmi in quanto aumenta la detrazione massima applicabile, ma è una decisione totalmente arbitraria, potrei anche dichiarare il contrario ad esempio.