Debitore nullatenente ma con SRL. Posso pignorare le quote?

ryuga88

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Buondì forum. Toglietemi una curiosità.

Mettiamo che vanti un credito di €1.000 nei confronti di un signore nullatenente (niente immobili e niente mobili neanche in banca).
Il signore ha però una SRLS con CS di 500€ di cui è socio al 90%. Nella SRLS c'è anche un altro socio, un parente prestanome, al 10% che è titolare ed amministratore.
È possibile pignorare il la quota del 90% del signore?

Che effetti produce questa iniziativa?
Leggevo che potrebbero verificarsi 3 situazioni:
1. Ci si accorda per saldare il debito ed evitare la perdita della quota
2. La quota passa al creditore (che quindi cosa può farne?)
3. La quota viene venduta all'incanto e la somma girata al creditore

È tutto corretto fino a qui? Nel caso della possibilità 2, il creditore si ritrova quindi socio al 90% della società ma cosa se ne fa di quella partecipazione societaria?
Considerate che attendere gli utili sarebbe inutile perché l'altro socio, parente del debitore, li fa sparire immediatamente (di andare in galera non gli importa).

Stante tutte le condizioni di cui sopra, pignorare la quota avrebbe 1 solo scopo: Danneggiare il debitore che per continuare a truffare i creditori dovrà costituire una nuova società. Giusto?
Cosa che, dato che il credito mio è di €1000, non gli conviene visto che 1000€ sono inferiori al costo da sostenere per costituirne una nuova con notaio. Giusto?

Grazie per chiunque vorrà delucidarmi.
 
Buondì forum. Toglietemi una curiosità.

Mettiamo che vanti un credito di €1.000 nei confronti di un signore nullatenente (niente immobili e niente mobili neanche in banca).
Il signore ha però una SRLS con CS di 500€ di cui è socio al 90%. Nella SRLS c'è anche un altro socio, un parente prestanome, al 10% che è titolare ed amministratore.
È possibile pignorare il la quota del 90% del signore?

Che effetti produce questa iniziativa?
Leggevo che potrebbero verificarsi 3 situazioni:
1. Ci si accorda per saldare il debito ed evitare la perdita della quota
2. La quota passa al creditore (che quindi cosa può farne?)
3. La quota viene venduta all'incanto e la somma girata al creditore

È tutto corretto fino a qui? Nel caso della possibilità 2, il creditore si ritrova quindi socio al 90% della società ma cosa se ne fa di quella partecipazione societaria?
Considerate che attendere gli utili sarebbe inutile perché l'altro socio, parente del debitore, li fa sparire immediatamente (di andare in galera non gli importa).

Stante tutte le condizioni di cui sopra, pignorare la quota avrebbe 1 solo scopo: Danneggiare il debitore che per continuare a truffare i creditori dovrà costituire una nuova società. Giusto?
Cosa che, dato che il credito mio è di €1000, non gli conviene visto che 1000€ sono inferiori al costo da sostenere per costituirne una nuova con notaio. Giusto?

Grazie per chiunque vorrà delucidarmi.

Credo che per recuperare i tuoi 1.000 euro spenderai molto di più tra oneri di tribunale e parcella dell'avvocato
 
Credo che per recuperare i tuoi 1.000 euro spenderai molto di più tra oneri di tribunale e parcella dell'avvocato

Poco ma sicuro. In quel caso ci sarebbero 7-800 per DI, facciamo 1.000 totali per arrivare al pignoramento.
A quel punto, fallito il pignoramento dei conti, se si valutasse quello delle quote ecco altri 7-800 che oltre oneri fanno altri 1.000.
TOT. 2.000 per prenderne 1.000. Ma poco male. Convenienza economica a parte volevo capire se il ragionamento del primo post era corretto.
 
Pignorare una quota costa molto e in casi come questo non vale assolutamente la pena.
 
Pignorare una quota costa molto e in casi come questo non vale assolutamente la pena.

Mio padre, avvocato di Cassazione, mi diceva sempre: "se hai un credito per meno di 10k euro, lascia perdere. Ne spenderai di più in avvocati e tribunali"

R.I.P.
 
Per i posteri che avessero una domanda simile alla mia.

Alla fine tutto bene e pure in tempi record. Per evitare la perdità della società sono stato saldato, spese e quant'altro incluse fino al centesimo.
Perché? Perché ovviamente al furbetto costava meno saldarmi che non dover fare una società nuova.
Una denuncia, mia e di altri, per truffa però se l'è presa comunque ma questo è tutto un altro paio di maniche.


Per rispondere alle mie domande comunque:

1. Ci si accorda per saldare il debito ed evitare la perdita della quota
Questa è una possibilità nonché la più probabile
2. La quota passa al creditore (che quindi cosa può farne?)
Se non ci sono clausole d'intrasferibilità della quota è esatto. La quota viene battuta all'asta e venduta al miglior offerente quindi, in teoria, al creditore.
Creditore che quindi diventa socio con diritto a partecipare agli utili ed ai crediti. Potrà quindi rifarsi su questi, capitale sociale compreso (se non già fatto sparire) per poi liquidare la società.
Ovviamente il furbetto e gli altri soci in combutta potrebbero far sparire tutto e farsi liquidare i crediti altrove ma è difficile perché andrebbero in galera senza passare dal via. E dubito che i loro debitori saldino su un conto che non è intestato alla società con cui hanno contratto (in quel caso immagino che il credito possa non ritenersi saldato e quindi essere chiesto ancora).
3. La quota viene venduta all'incanto e la somma girata al creditore
È un'altra possibilità se le quote fossero intrasferibili ma sempre qualcuno nel caso la comprerebbe e la somma verrebbe girata al creditore.
Poi ovviamente esiste la turbativa d'asta, ecc... ma sempre in reati senza particolari vantaggi economici caschiamo.

Così almeno me l'hanno spiegata. A me è andata bene col 1° caso e finita li.
 
Ultima modifica:
Mio padre, avvocato di Cassazione, mi diceva sempre: "se hai un credito per meno di 10k euro, lascia perdere. Ne spenderai di più in avvocati e tribunali"

R.I.P.

Non è vero, io ho recuperato crediti anche per poche centinaia di euro, basta muoversi con i passi giusti e sapere a chi si può chiedere ed in che modo.
Per tornare al quesito iniziale, un decreto ingiuntivo costa veramente poco, sicuramente meno di 500€, ed il pignoramento delle quote sociali si può fare velocemente.
Tutto sta nel valutare se il debitore ha di fatto disponibilità economiche e se il danno creato con il pignoramento gli crea effettivamente dei problemi. Se entrambe le risposte sono si, allora io procederei sapendo che i soldi alla fine rientrano, altrimenti si lascia perdere.
 
Mio padre, avvocato di Cassazione, mi diceva sempre: "se hai un credito per meno di 10k euro, lascia perdere. Ne spenderai di più in avvocati e tribunali"

R.I.P.

No, per fortuna non è così. Però è importante fare sempre qualche valutazione...
 
Non è vero, io ho recuperato crediti anche per poche centinaia di euro, basta muoversi con i passi giusti e sapere a chi si può chiedere ed in che modo.
Per tornare al quesito iniziale, un decreto ingiuntivo costa veramente poco, sicuramente meno di 500€, ed il pignoramento delle quote sociali si può fare velocemente.
Tutto sta nel valutare se il debitore ha di fatto disponibilità economiche e se il danno creato con il pignoramento gli crea effettivamente dei problemi. Se entrambe le risposte sono si, allora io procederei sapendo che i soldi alla fine rientrano, altrimenti si lascia perdere.

Ciao Camp, qual'è stata la procedura, nel tuo caso specifico; al netto quanto hai recuperato ( al netto delle spese vive e dei costi di recupero) ?
 
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