Colgo l'occasione per un tema similare che mi riguarda che ha che fare sempre con eredità, usufrutto e matrimonio
E' una cosa che all'epoca dei fatti (circa 20 anni fa) era stato oggetto di discussione fra me e mia madre con due opinioni diverse e che in realtà io non ho mai capito fino in fondo anche perchè dopo un pò me ne sono disinteressato.
Allora... mia madre si è sposata nuovamente in separazione dei beni, prima del matrimonio ha ereditato dai genitori diversi immobili, visto il matrimonio ha pensato di intestare questi immobili a me (figlio unico) essendo però l'usufruttuaria ed essendo convinta che in caso di sua morte prima del marito questi immobili finissero a me subito tranne ovviamente la loro abitazione principale... io invece le avevo espresso dei dubbi su questa cosa... il marito per la cronaca ha un altro figlio da altro matrimonio.
Sarei quindi curioso di un vostro parere, in caso di morte di mia madre (si spera il più tardi possibile) prima del marito funzionerebbe davvero così in un caso del genere? Oppure alla fine dei giochi per legge si deve spartire tutto in parti uguali anche se sono io l'intestatario ed anche in regime di separazione dei beni?
Grazie
Ciao, la separazione dei beni è il
regime patrimoniale scelto dai coniugi come ti è stato spiegato sopra dall'utente mander: comporta, cioè, che ognuno mantenga la titolarità dei beni di cui è titolare esclusivo.
[In realtà anche se tua mamma fosse stata sposata in regime di comunione legale, quei beni sarebbero in ogni caso di sua esclusiva proprietà, in quanto
beni personali ricevuti per donazione (art. 179 c.c.), che non cadono in comunione].
Indipendentemente dal regime patrimoniale scelto (comunione o separazione che sia), il coniuge superstite vanta diritti ereditari sul patrimonio dell'altro coniuge.
Al coniuge superstite normalmente spetta una quota del patrimonio che varia, a seconda di quanti figli vi sono, oltre il
diritto di abitazione della casa adibita a residenza coniugale. Anche qualora tua mamma facesse testamento non potrebbe escludere il marito.
Nel caso di specie l'immobile è di tua proprietà. Il coniuge superstite:
a)
non può vantare il diritto di abitazione, in quanto questo è riconosciuto dalla legge al coniuge superstite soltanto quando l'immobile (adibito a residenza familiare) è di proprietà, non anche quando il coniuge defunto aveva solo l'usufrutto;
b) se tali immobili, però, ti sono stati donati (donazione diretta o indiretta), come mi sembra di comprendere, il coniuge superstite può chiedere la riduzione delle donazioni effettuate in vita da tua mamma che ledono la sua quota legittima.
La Cassazione ha già chiarito che nella successione ereditaria
il coniuge sopravvenuto rispetto ai figli può chiedere la riduzione di tutte le donazioni compiute dal coniuge, anche quelle precedenti al matrimonio, effettuate in favore dei figli.