vincitore concorso demansionato

mistic investor

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Buonasera a tutti,
A seguito della vittoria di un concorso pubblico come amministrativo presso un ente della sanità (d, 7° livello ) sono stato assunto a Novembre (t. indenterminato). Fin qui tutto bene: concorso trasparente e tempi celeri. Sono stato messo in un ufficio dove svolgo mansioni di mera segreteria a stretto contatto col "vertice" dell'ente, con l'intesa che a breve sarei stato trasferito presso altro ufficio con mansioni più congrue. L'orario cui sono "assoggettato" è 8-18 (se va bene, altrimenti 19),formazione inesistente, affiancamento con collega (terzo livello, commessa) che avrei dovuto aiutare. La signora è oltre un mese che è scomparsa, passando di fatto ad altre mansioni e lasciandomi completamente solo a mandare avanti un ufficio che è di fatto il nodo centrale dell'ente, in piena pandemia e rivendendosi tutte le sue incombenze, dicendo che "tornerà a breve".L'orario di cui si era inizialmente parlato, 8-14 e due rientri settimanali non è mai stato di fatto rispettato. Finora è un tour de force indescrivibile, con una mole abnorme di incombenze da sbrigare, molte delle quali pure rivendute da altri uffici. Non c'è modo di sottrarsi e finora ho oltre 100 ore in eccedenza rispetto l'orario standard. Il "vertice" ha promesso che appena possibile mi destinerà ad altro ufficio, ma sono promesse vaghe in quanto il comportamento della collaga sta annullando qualsiasi possibilità che ciò avvenga.
Non ce la faccio più: mi hanno declassato a segretario e rovesciato addosso la mole di lavoro che competerebbe normalmente a 2-3 persone, in aggiunta il "vertice" pretende "qualcosa in più", facendo finta di non accorgersi che sono stato letteralmente abbandonato a svolgere tutta l'ordinaria amministrazione dell'ufficio. Chi è entrato dopo di me, con posizioni in graduatoria molto più basse, è finito in situazioni migliori delle mie.

Cosa posso fare?
Il contratto e la legge prevedono 6 mesi di prova prima che il t. indeterminato diventi veramente definitivo, ma io rischio di scoppiare prima. Se mi rivolgo ad un sindacato prima dei sei mesi rischio eventuali ritorsioni?
Come si contano i 6 mesi? Giorni lavorati o mesi di calendario?
 
Stringi i denti...lavorali sti sei mesi...supera il periodo di prova ...e avrai finalmente il resto della “carriera” per riposarti con serenità.

Ma che mi tocca sentire...
 
Non vorrei apparire esageratamente tranchant ma:

Orario 8-18? Non esiste...non si striscia in questo luogo di lavoro?
Dai su...

Per il resto...ti riempiono di troppe scartoffie? Concentrati...sacrificati...spremiti al massimo e ce la devo fare per forza...

Quali mai compiti impossibili dovrà svolgere un “d-7imo livello” in una Asl...

La p.a. è anche questo...
 
Non vorrei apparire esageratamente tranchant ma:

Orario 8-18? Non esiste...non si striscia in questo luogo di lavoro?
Dai su...

Per il resto...ti riempiono di troppe scartoffie? Concentrati...sacrificati...spremiti al massimo e ce la devo fare per forza...

Quali mai compiti impossibili dovrà svolgere un “d-7imo livello” in una Asl...

La p.a. è anche questo...

Cero che si striscia, ma 3 ore fisse in più al giorno pesano
I compiti non sono impossibili, sono solo tantissimi
Avevo scelto la p.a. per una miglior qualità della vita e mi sono fatto un mazzo tanto per il concorso, per ritrovarmi peggio di prima nel privato
 
Perché solo 8-14 ?
 
aspetti i 6 mesi e poi vai dal sindacato, ma tu guarda, uno vince un concorso pubblico e non riesce neanche a decidere una strategia nel proseguire, chissà che grande ruolo avevi nel privato...
 
puoi aprire p.iva al massimo e fare quello che vuoi
 
Buonasera a tutti,
A seguito della vittoria di un concorso pubblico come amministrativo presso un ente della sanità (d, 7° livello ) sono stato assunto a Novembre (t. indenterminato). Fin qui tutto bene: concorso trasparente e tempi celeri. Sono stato messo in un ufficio dove svolgo mansioni di mera segreteria a stretto contatto col "vertice" dell'ente, con l'intesa che a breve sarei stato trasferito presso altro ufficio con mansioni più congrue. L'orario cui sono "assoggettato" è 8-18 (se va bene, altrimenti 19),formazione inesistente, affiancamento con collega (terzo livello, commessa) che avrei dovuto aiutare. La signora è oltre un mese che è scomparsa, passando di fatto ad altre mansioni e lasciandomi completamente solo a mandare avanti un ufficio che è di fatto il nodo centrale dell'ente, in piena pandemia e rivendendosi tutte le sue incombenze, dicendo che "tornerà a breve".L'orario di cui si era inizialmente parlato, 8-14 e due rientri settimanali non è mai stato di fatto rispettato. Finora è un tour de force indescrivibile, con una mole abnorme di incombenze da sbrigare, molte delle quali pure rivendute da altri uffici. Non c'è modo di sottrarsi e finora ho oltre 100 ore in eccedenza rispetto l'orario standard. Il "vertice" ha promesso che appena possibile mi destinerà ad altro ufficio, ma sono promesse vaghe in quanto il comportamento della collaga sta annullando qualsiasi possibilità che ciò avvenga.
Non ce la faccio più: mi hanno declassato a segretario e rovesciato addosso la mole di lavoro che competerebbe normalmente a 2-3 persone, in aggiunta il "vertice" pretende "qualcosa in più", facendo finta di non accorgersi che sono stato letteralmente abbandonato a svolgere tutta l'ordinaria amministrazione dell'ufficio. Chi è entrato dopo di me, con posizioni in graduatoria molto più basse, è finito in situazioni migliori delle mie.

Cosa posso fare?
Il contratto e la legge prevedono 6 mesi di prova prima che il t. indeterminato diventi veramente definitivo, ma io rischio di scoppiare prima. Se mi rivolgo ad un sindacato prima dei sei mesi rischio eventuali ritorsioni?
Come si contano i 6 mesi? Giorni lavorati o mesi di calendario?

Pensa a chi non ha un lavoro
 
Perché solo 8-14 ?

Un mio amico dipendente comunale fa tipo 8-14 tre giorni a settimana e due rientri pomeridiani. E poi si lamenta che guadagna poco :wall:
Ovviamente mai lavorato nel privato se no capirebbe la differenza
 
aspetti i 6 mesi e poi vai dal sindacato, ma tu guarda, uno vince un concorso pubblico e non riesce neanche a decidere una strategia nel proseguire, chissà che grande ruolo avevi nel privato...

Lavoravo nell'attività commerciale della mia famiglia praticamente da sempre e con molta poca soddisfazione personale. Ho visto cosa vogliono dire anche 15-16 ore di lavoro al giorno (ristorazione). Questo era il primo concorso pubblico: no conoscenze e fortuna di aver beccato un concorso trasparente (così mi hanno detto). Cinquemila domande per 60 posti, 3 prove scritte e 1 orale. Un anno e mezzo a studiare dietro a questo e altri concorsi: tutti bloccati gli altri, questo è andato avanti poichè afferente alla sanità e quindi non bloccato dai vari dpcm. Tra i primi dieci in graduatoria, uno dei più giovani (29 anni, età media concorsisti 35-40), il primo tra i classificati con "zero punti titoli" , non avendo mai avuto altre esperienze nella p.a. o altri titoli oltre la laurea. L'unico, assieme ad un altro, tra i vincitori di concorso della mia città a non trasferirsi.
Fin qui una bella storia di meritocrazia. E forse pure qualche titolo a lamentarsi di fare il segretario/ factotum (normalmente reclutato dal centro per l'impiego) per il vertice di un'ente della sanità (come saprete "leggermente" sotto pressione in questo periodo).


puoi aprire p.iva al massimo e fare quello che vuoi

Vengo da una famiglia di p. iva, di quel 10% che ancora se la passa discretamente in questo paese. Giusto non vorrei darla vinta a chi magari aspetta che liberi il posto in organico

Pensa a chi non ha un lavoro

Il il lavoro ce l'avevo pure prima. Penso a quanto ha speso l'amministrazione per un concorso del genere e come vengano squalificate le professionalità/ capacità di chi si è sorbito un concorso con probabilità di vittoria 1/80.
 
forse proprio perché, nel tuo caso, la vincita del concorso è stata meritata, che ti hanno destinato ad un ufficio dove i raccomandati non potevano mettere.
O forse perché essendo tu una persona valida, in un ufficio dove c'è da lavorare non avrebbero potuto mettere un raccomandato vagabondo e incapace
 
forse proprio perché, nel tuo caso, la vincita del concorso è stata meritata, che ti hanno destinato ad un ufficio dove i raccomandati non potevano mettere.
O forse perché essendo tu una persona valida, in un ufficio dove c'è da lavorare non avrebbero potuto mettere un raccomandato vagabondo e incapace

credo proprio sia quello che è successo

Probabilmente vogliono provare a essere più' efficienti di prima, sfruttando qualche new entry...e' il tipico stile p.a. 1 lavora sodo (di solito il giovane appena assunto) gli altri belli comodi sulle sedie a scaldare. Tieni duro...fai quello che riesci a fare (tanto quello prima di te faceva la meta' o un caz di niente) finita la prova ti fanno un contratto a tempo indeterminato e ti metti a scaldare la sedia come i tuoi colleghi più anziani. Sono una partita iva che lavora ogni giorno con P.A. (sono un incubo) per pagarti pochi spicci a ricevuta bancaria 30/60 giorni, di media ci mettono 1 anno, proprio per il fatto che caricano tutto il lavoro su uno (di solito il meno anziano) e gli altri non fanno un cazz...se la mia ditta era gestita da questa gente sarei in rovina dal giorno 1

Il fatto è che delle new entry è successo solo a me: altri fanno orari normali perchè l'ufficio in cui stanno fa quegli orari. Io ho preso l'ufficio che "non chiude mai"..
Venendo dal privato decisi di tentare la strada del pubblico attratto dal migliore orario/qualità della vita. Per ora non è così.
Il t. indeterminato è già firmato, i 6 mesi sono un pro forma previsto ex lege.
 
Tu ragioni ancora da partita iva!!! Se hai un contratto, fai quello che riesci a fare il resto prima o poi (o mai) lo sistemerai o lo sistemeranno altri dopo di te !! Ma che te frega!? Alla fine del mese non devi fa' quadra' niente, la tua parte te la danno a prescindere! Ti sconsiglio il sindacato, poi chi assume un rompi copioni!? Rallenta e prendi il ritmo dei ritardati P.A.

Forse hai ragione, ma se lascio troppe cose in sospeso poi la notte non dormo per l'ansia. Non mi sembrava vero di essermi liberato della p.iva. Ma sono finito in una situazione veramente surreale e mi sembra di essere fregato due volte. Comunque io sono già assunto, decorsi i 6 mesi, se nessuna delle parti recede, la prova si intende tacitamente superata.
 
Buonasera a tutti,
A seguito della vittoria di un concorso pubblico come amministrativo presso un ente della sanità (d, 7° livello ) sono stato assunto a Novembre (t. indenterminato). Fin qui tutto bene: concorso trasparente e tempi celeri. Sono stato messo in un ufficio dove svolgo mansioni di mera segreteria a stretto contatto col "vertice" dell'ente, con l'intesa che a breve sarei stato trasferito presso altro ufficio con mansioni più congrue. L'orario cui sono "assoggettato" è 8-18 (se va bene, altrimenti 19),formazione inesistente, affiancamento con collega (terzo livello, commessa) che avrei dovuto aiutare. La signora è oltre un mese che è scomparsa, passando di fatto ad altre mansioni e lasciandomi completamente solo a mandare avanti un ufficio che è di fatto il nodo centrale dell'ente, in piena pandemia e rivendendosi tutte le sue incombenze, dicendo che "tornerà a breve".L'orario di cui si era inizialmente parlato, 8-14 e due rientri settimanali non è mai stato di fatto rispettato. Finora è un tour de force indescrivibile, con una mole abnorme di incombenze da sbrigare, molte delle quali pure rivendute da altri uffici. Non c'è modo di sottrarsi e finora ho oltre 100 ore in eccedenza rispetto l'orario standard. Il "vertice" ha promesso che appena possibile mi destinerà ad altro ufficio, ma sono promesse vaghe in quanto il comportamento della collaga sta annullando qualsiasi possibilità che ciò avvenga.
Non ce la faccio più: mi hanno declassato a segretario e rovesciato addosso la mole di lavoro che competerebbe normalmente a 2-3 persone, in aggiunta il "vertice" pretende "qualcosa in più", facendo finta di non accorgersi che sono stato letteralmente abbandonato a svolgere tutta l'ordinaria amministrazione dell'ufficio. Chi è entrato dopo di me, con posizioni in graduatoria molto più basse, è finito in situazioni migliori delle mie.

Cosa posso fare?
Il contratto e la legge prevedono 6 mesi di prova prima che il t. indeterminato diventi veramente definitivo, ma io rischio di scoppiare prima. Se mi rivolgo ad un sindacato prima dei sei mesi rischio eventuali ritorsioni?
Come si contano i 6 mesi? Giorni lavorati o mesi di calendario?


Perdona la curiosita', ma le ore extra ti vengono riconosciute e pagate?
In ogni caso prima di intraprendere qualsiasi azione, aspetterei che passino i 6 mesi di prova.
Ti sara' capitato prima di lavorar duro no? Si tratta solo di qualche mese.
Passato il periodo di prova potrai cominciare a mettere i puntini sulle i. Prima rischi grosso secondo me.
 
Lavoravo nell'attività commerciale della mia famiglia praticamente da sempre e con molta poca soddisfazione personale. Ho visto cosa vogliono dire anche 15-16 ore di lavoro al giorno (ristorazione). Questo era il primo concorso pubblico: no conoscenze e fortuna di aver beccato un concorso trasparente (così mi hanno detto). Cinquemila domande per 60 posti, 3 prove scritte e 1 orale. Un anno e mezzo a studiare dietro a questo e altri concorsi: tutti bloccati gli altri, questo è andato avanti poichè afferente alla sanità e quindi non bloccato dai vari dpcm. Tra i primi dieci in graduatoria, uno dei più giovani (29 anni, età media concorsisti 35-40), il primo tra i classificati con "zero punti titoli" , non avendo mai avuto altre esperienze nella p.a. o altri titoli oltre la laurea. L'unico, assieme ad un altro, tra i vincitori di concorso della mia città a non trasferirsi.
Fin qui una bella storia di meritocrazia. E forse pure qualche titolo a lamentarsi di fare il segretario/ factotum (normalmente reclutato dal centro per l'impiego) per il vertice di un'ente della sanità (come saprete "leggermente" sotto pressione in questo periodo).
tutto splendido, quindi con 15-16 ore di lavoro al giorno che facevi, con tutti queste prove scritte e orali che hai passato, pensare di fare sti 6 mesi e poi fare quello che riesci a fare (che non significa bighellonare tutto il giorno ma neanche preoccuparsi di quello che c'è da fare il giorno dopo quando stacchi) non ci arrivi?
il problema è che tu puoi dire di aver lavorato nel privato, ma lavorare all'interno di una azienda famigliare è ben diverso da lavorare per terzi che non sono parenti e non hanno problemi a sputarti sopra.
 
tutto splendido, quindi con 15-16 ore di lavoro al giorno che facevi, con tutti queste prove scritte e orali che hai passato, pensare di fare sti 6 mesi e poi fare quello che riesci a fare (che non significa bighellonare tutto il giorno ma neanche preoccuparsi di quello che c'è da fare il giorno dopo quando stacchi) non ci arrivi?
il problema è che tu puoi dire di aver lavorato nel privato, ma lavorare all'interno di una azienda famigliare è ben diverso da lavorare per terzi che non sono parenti e non hanno problemi a sputarti sopra.

Chiaro che non vorrei lanciare tutto alle ortiche. Lavorare in una piccolissima azienda familiare dove devi fare il "jolly" per qualsiasi cosa penso sia raffrontabile con altri contesti privati, lasciando perdere situazioni estreme.
 
Chiaro che non vorrei lanciare tutto alle ortiche. Lavorare in una piccolissima azienda familiare dove devi fare il "jolly" per qualsiasi cosa penso sia raffrontabile con altri contesti privati, lasciando perdere situazioni estreme.
tra fare il "jolly" nell'azienda di famiglia e lavorare per un privato ce ne passa di acqua sotto i ponti, possiamo partire da un banale lavoro al call-center pagato 600 euro al mese (magari in regola) in cui tu devi chiamare le persone a vendergli l'offerta del mese (e spesso beccarsi telefonate chiuse in faccia o insulti) a dei lavori pagati sempre poco ma totalmente in nero in una linea produttiva con dei ritmi assurdi (tipo fare calzini). ovvio che nel privato ti trovi anche l'impiegato della azienda sana che prende uno stipendio onesto e in regola, e che magari i lavori di m**da che ho scritto prima sia l'eccezione e non la regola (si spera) ma non è assolutamente il tuo caso, e permettimelo di dirtelo, il fatto che tu venga qui sul forum ad esporre le tue problematiche (che si possono considerare anche giuste) è anche per il tuo background (che ci sta) ma che è diverso da chi ad esempio ha sempre lavorato nel privato, ha cambiato 5/6 (o più) datori di lavoro, ha fatto lavori umili ma anche lavori pagati il giusto.
come ti han scritto anche altri, il problema principale è rendersi conto del lavoro che si riesce a fare in un determinato lasso di tempo e non starci male, mettiamo caso che ora ti chiedono di fare 30 pratiche al giorno ma tu ti rendi conto che lavorando bene e senza stress ne riesci a fare 10. Il vantaggio di essere un impiegato pubblico è che il privato se non gli fai 30 pratiche al giorno ti licenzia, dipendente pubblico no. Questo indipendentemente dalla quantità di lavoro che devi produrre, che magari nel tuo ufficio (ritornando all'esempio) il numero di pratiche giornarliere per far mandare avanti la baracca è di 5.
 
Lavori anche il sabato? Perchè l'orario di lavoro non è male,magari potessi farlo...
 
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