Iscrizione Aire e portafoglio italiano

X-hide

Nuovo Utente
Registrato
11/3/07
Messaggi
11.109
Punti reazioni
415
Salve a tutti,

Sono da tempo all'estero ma, dato che per vari motivi non mi sono mai iscritto Aire, per lo stato italiano sono ufficialmente residente fiscale in Italia. Tralasciamo le leggi sovranazionali, per le quali la NON iscrizione AIRE non determina la residenza fiscale in Italia: per l'Italia se non sei iscritto AIRE vieni considerato residente fiscale in Italia e li per lo stato italiano devi pagare le tasse.

Ho C/C e dossier titoli italiano ed ho ovviamente pagato tutte le imposte su capital gain/dividendi/cedole/etc etc allo stato italiano (regime amministrato) e dichiarato, quando dovevo (vi sono casistiche di esenzione), allo stato estero.

Ora sono finalmente in procinto di iscrivermi AIRE a breve e tagliare del tutto e ufficialmente i ponti. La data dell'iscrizione risulta la data di presentazione della domanda e, facendola a breve, risulterei iscritto all'AIRE per oltre 183 giorni/anno e quindi non residente fiscale in Italia per l'anno di imposta 2021. Il tutto ovviamente risiedendo realmente all'estero.

Ho al momento investimenti in gain che voglio liquidare e le possibilità (a mio avviso) sono due:

1)la soluzione base é pagare ancora le tasse in Italia come fatto finora e poi chiedere esenzione/credito nel paese in cui vivo in quanto in Italia sarebbero già state pagate imposte maggiori. Chiudere il conto Italiano (Fineco, non permette di convertirlo come conto residente estero) e spostare tutto all'estero dove risiedo. Forse sarebbe la via più semplice ma... pagare tasse non dovute in Italia non é certo uno dei miei desideri. Idem non lo é chiedere a posteriori un rimborso fiscale al fisco italiano per tassazione subita ma non dovuta. Non so se sia l'ultimo balzello da pagare per semplicità e serenità mentale.

2)Passare al regime dichiarativo (se possibile, non so se sia troppo tardi), vendere tutto, non dichiarare nulla in Italia (in quanto non sarei residente fiscale lí per il 2021) e viceversa dichiarare i gain dove vivo. Chiudere il conto e spostare tutto su c/c estero.

La seconda soluzione sarebbe ideale ma vorrei chiedere qualche parere in merito, non so se infatti passare al regime dichiarativo e non dichiarare sarebbe formalmente incorretto seppur la non dichiarazione sarebbe supportata dal fatto che sarei residente fiscale all'estero e nulla sarebbe dovuto in Italia (e ovviamente dichiarerei all'estero).

Ovviamente se avete una terza opzione scrivete pure.

Grazie a tutti
 
Provo a risponderti io ma non sono un commercialista.

Secondo me dipende da che cifre stiamo parlando. La prima soluzione sicuramente non ti espone ad alcun rischio di contenzioso. Se l'imposta che devi pagare non e' molto elevata ti conviene seguire questa strada, chiudere tutto con l'Italia e arrivederci (come feci io alcuni anni fa).

Se le cifre sono alte puoi provare la seconda strada ma devi vedere quale e', se esiste, l'accordo contro la doppia imposizione con il paese in cui ti trovi e fare le cose in accordo con questo. Poiche' i redditi si originano da una posizione titoli in Italia non e' affatto detto che pur risiedendo all'estero tu non debba pagare le tasse in Italia. Sicuramente ti dovrai rivolgere a un professionista capace.

Un saluto.
 
PS. Da capire anche se stai in un paese black list oppure no. L'atteggiamento del fisco potrebbe essere diverso nei due casi.

PPS: peraltro se sono anni che vivi all'estero e non ti sei iscritto all'AIRE io mi preoccuperei di ben altre cose. Se hai un conto all'estero in un paese che aderisce agli accordi OCSE gli estremi e i saldi di quel conto sono/saranno stati trasferiti all'ADE che pertanto ti potra' fare un accertamento chiedendoti di pagare le tasse in italia per i redditi che hai avuto all'Estero.
 
Ultima modifica:
Provo a risponderti io ma non sono un commercialista.

Secondo me dipende da che cifre stiamo parlando. La prima soluzione sicuramente non ti espone ad alcun rischio di contenzioso. Se l'imposta che devi pagare non e' molto elevata ti conviene seguire questa strada, chiudere tutto con l'Italia e arrivederci (come feci io alcuni anni fa).

Se le cifre sono alte puoi provare la seconda strada ma devi vedere quale e', se esiste, l'accordo contro la doppia imposizione con il paese in cui ti trovi e fare le cose in accordo con questo. Poiche' i redditi si originano da una posizione titoli in Italia non e' affatto detto che pur risiedendo all'estero tu non debba pagare le tasse in Italia. Sicuramente ti dovrai rivolgere a un professionista capace.

Un saluto.

Il paese é white list, Uk per tagliare la testa al toro.


La somma é ancora da appurare (finché non vendi...), a naso qualche migliaia di euro, che da un lato non cambiano la vita ma dall'altro non fa di certo piacere regalare quando non dovuti.

Gli accordi sulla doppia tassazione sarebbero da applicare alla possibilità 1, in tal caso pagherei in Italia più di quanto dovuto in Uk e per tal motivo il Regno Unito, riconoscendo ciò, non mi tasserebbe a sua volta. Starebbe di fatto che alla fine della storia pagherei, seppur non doppia tassazione, piú del dovuto.

Nel caso due non pagherei nulla in Italia e ovviamente pagherei in Uk secondo la tassazione locale.

In relazione a "Poiche' i redditi si originano da una posizione titoli in Italia non e' affatto detto che pur risiedendo all'estero tu non debba pagare le tasse in Italia." non mi risulta che in Italia sarebbe dovuto alcun che (se fiscalmente residente all'estero, ergo iscritto Aire, realmente all'estero, etc etc).

Il conto all'estero lo ho ma non c'è nulla da nascondere, quello che doveva essere dichiarato all'ADE é stato dichiarato. Nello specifico nulla in quanto non é mai stata superata ne la soglia dei 15k euro (oltre la quale va dichiarato tutto sull'RW ai fini del monitoraggio fiscale) ne quella dei 5k euro di giacenza media (Ivafe). E di redditi all'estero non ne sono stati percepiti ergo nulla da dichiarare.
 
Ultima modifica:
Salve a tutti,

Sono da tempo all'estero ma, dato che per vari motivi non mi sono mai iscritto Aire, per lo stato italiano sono ufficialmente residente fiscale in Italia. Tralasciamo le leggi sovranazionali, per le quali la NON iscrizione AIRE non determina la residenza fiscale in Italia: per l'Italia se non sei iscritto AIRE vieni considerato residente fiscale in Italia e li per lo stato italiano devi pagare le tasse.

Ho C/C e dossier titoli italiano ed ho ovviamente pagato tutte le imposte su capital gain/dividendi/cedole/etc etc allo stato italiano (regime amministrato) e dichiarato, quando dovevo (vi sono casistiche di esenzione), allo stato estero.

Ora sono finalmente in procinto di iscrivermi AIRE a breve e tagliare del tutto e ufficialmente i ponti. La data dell'iscrizione risulta la data di presentazione della domanda e, facendola a breve, risulterei iscritto all'AIRE per oltre 183 giorni/anno e quindi non residente fiscale in Italia per l'anno di imposta 2021. Il tutto ovviamente risiedendo realmente all'estero.

Ho al momento investimenti in gain che voglio liquidare e le possibilità (a mio avviso) sono due:

1)la soluzione base é pagare ancora le tasse in Italia come fatto finora e poi chiedere esenzione/credito nel paese in cui vivo in quanto in Italia sarebbero già state pagate imposte maggiori. Chiudere il conto Italiano (Fineco, non permette di convertirlo come conto residente estero) e spostare tutto all'estero dove risiedo. Forse sarebbe la via più semplice ma... pagare tasse non dovute in Italia non é certo uno dei miei desideri. Idem non lo é chiedere a posteriori un rimborso fiscale al fisco italiano per tassazione subita ma non dovuta. Non so se sia l'ultimo balzello da pagare per semplicità e serenità mentale.

2)Passare al regime dichiarativo (se possibile, non so se sia troppo tardi), vendere tutto, non dichiarare nulla in Italia (in quanto non sarei residente fiscale lí per il 2021) e viceversa dichiarare i gain dove vivo. Chiudere il conto e spostare tutto su c/c estero.

La seconda soluzione sarebbe ideale ma vorrei chiedere qualche parere in merito, non so se infatti passare al regime dichiarativo e non dichiarare sarebbe formalmente incorretto seppur la non dichiarazione sarebbe supportata dal fatto che sarei residente fiscale all'estero e nulla sarebbe dovuto in Italia (e ovviamente dichiarerei all'estero).

Ovviamente se avete una terza opzione scrivete pure.

Grazie a tutti

Per quanto riguarda la tua seconda opzione, ormai è tardi per cambiare il regime fiscale del conto. Dovevi farlo entro la fine del 2020 perchè ha validità dal 1-01 dell'anno successivo.

Se proprio vuoi seguire questa strada, l'unica cosa che puoi fare in corso d'anno è aprire un altro conto in dichiarativo (DeGiro per esempio), trasferire i titoli su questo conto e fare tutto quello che hai scritto in 2). Eventualmente potresti anche non venderli.

Però la soluzione più semplice secondo me è un'altra: perchè non trasferisci i titoli sul conto estero e poi li vendi da lì?
 
Ultima modifica:
In teoria in Fineco mi hanno detto che posso cambiare regime anche ora, ma non so se fidarmi quindi ci sarebbe da approfondire. Volevo comunque capire se formalmente é yna scelta sensata o se mi sto perdendo qualche dettaglio per strada.

Per il trasferimento titoli all'estero: vorrei evitare perché sono azioni e non vorrei trovarmi in un periodo transitorio nel quale magari non posso disporre dei titoli liberamente per far fronte a mutate condizioni di mercato, in piú alcune posizioni sono in leva. E a prescindere sono titoli che pianifico di vendere a breve in ogni caso.
 
In teoria in Fineco mi hanno detto che posso cambiare regime anche ora, ma non so se fidarmi quindi ci sarebbe da approfondire. Volevo comunque capire se formalmente é yna scelta sensata o se mi sto perdendo qualche dettaglio per strada.

Per il trasferimento titoli all'estero: vorrei evitare perché sono azioni e non vorrei trovarmi in un periodo transitorio nel quale magari non posso disporre dei titoli liberamente per far fronte a mutate condizioni di mercato, in piú alcune posizioni sono in leva. E a prescindere sono titoli che pianifico di vendere a breve in ogni caso.

Sì puoi anche cambiare ora ma la decorrenza è sempre l'anno successivo, è così con qualsiasi banca ed è scritto anche sul loro sito:

La variazione del regime fiscale (da amministrato a dichiarativo o viceversa) può essere richiesta in qualsiasi momento, tramite raccomandata A/R a Milano, ma decorre solo dall'anno seguente.
Reportistica - Fineco Bank

Scusa ma sei sicuro che una volta iscritto all'aire non puoi cambiare residenza su Fineco?
Da quello che c'è scritto qui risulta il contrario:
Mantere conto corrente in Italia con residenza all'''estero : ItaliaPersonalFinance
 
Sicuro al 100%, ho contattato più volte il call center (ora e in passato) e mi é sempre stato detto che il conto va chiuso e il nuovo deve essere aperto di persona per via di verifiche aggiuntive.

Ma di quello sinceramente poco mi interessa, felice di non riaprirlo, i piani erano comunque di chiudere tutti i rapporti in Italia quindi...

Ora sarei curioso di sapere, dato che pare probabile che pagherò le tasse sotto regime amministrato, come teoricamente quelle tasse andrebbero richieste indietro. Presumo che la trafila sarà dolorosa e che alla fine se le terranno.
 
Chiudi le posizioni a leva e spostati su degiro le azioni che avevi comprato long term, poi quando ti sarai trasferito in uk aggiornerai l'anagrafica su degiro e hai risolto.

Credo che sia la giusta via di mezzo fra il pagare più del dovuto ma stare tranquillo e il pagare meno ma rimanere preoccupato.
 
Intendi:

-vendere in leva su Fineco in regime amministrato (e ovviamente dichiarare dove risiedo il gain e le tasse già pagate)
-muovere il resto su Degiro in regime dichiarativo, e li quindi dichiarare solo in UK in quanto residente fiscale li?

Potrebbe essere una via di mezzo, solo dovrei farmi due calcoli se ne vale la pena (% portafoglio posizioni in leva e non). Inoltre dovrei informarmi su Degiro, a essere sincero non ci ho mai guardato dentro...
Considerando che comunque dopo essermi iscritto AIRE preferirei avere un conto estero piuttosto che con un intermediario italiano (seppur in regime dichiarativo).
 
Ultima modifica:
Intendi:

-vendere in leva su Fineco in regime amministrato (e ovviamente dichiarare dove risiedo il gain e le tasse già pagate)
-muovere il resto su Degiro in regime dichiarativo, e li quindi dichiarare solo in UK in quanto residente fiscale li?

Potrebbe essere una via di mezzo, solo dovrei farmi due calcoli se ne vale la pena (% portafoglio posizioni in leva e non). Inoltre dovrei informarmi su Degiro, a essere sincero non ci ho mai guardato dentro...
Considerando che comunque dopo essermi iscritto AIRE preferirei avere un conto estero piuttosto che con un intermediario italiano (seppur in regime dichiarativo).

Mi sembra l'opzione meno rischiosa e con i maggiori benefici, poi certo il dettaglio del tuo portafogli lo sai solo tu.
 
Mi hanno appena scritto da Fineco dicendomi che la variazione a dichiarativo é possibile e avrebbe decorrenza retroattive al 01/01/2021... :mmmm:
 
Indietro