ma se si licenzia come fa a prendere la naspi?
come ho scritto:
Tutto subordinato a trovare un paio di impieghi confacenti (uno a tempo determinato di breve x la naspi
si licenzia, e si reimpiega a tempo determinato a breve termine. alla scadenza del contratto ha la NASPI.
questo per non voler esplorare l'ozione del "farsi licenziare", che rimane comunque oggettivamente percorribile per chi ha lo stomaco per farlo.
Non ha figli nè moglie, è laureato e non ha riscattato gli anni di studio, le spese annue sono relativamente contenute, Possiede un capitale relativamente sostanzioso diciamo compreso tra 500.000 e 1.000.000 di Euro soprattutto frutto di vendite immobiliari da eredità.
poi ci sono io che lo aiuto come credo facciano molti genitori che risparmiano, forse è questo lo sbaglio.
Secondo me il benessere unito alla mancanza di sostanziali obiettivi concreti ti porta a pensare anche di mollare il lavoro. Io spero sempre che ci ripensi.
WestWorld, ovviamente dal quadro scarno che presenti non possiamo farci una chiara idea della personalità ed amibizioni di tuo figlio, ma personalmente non ci vedo nessuno sbaglio in un 45enne senza carichi familiari che si fa due conti e si accorge che col tenore di vita che ha e il patrimonio che ha da parte può smettere di lavorare. non sta mica pensando al suicidio, o a fare rapine in banca.
può capitare, ad un certo punto della vita, che uno lavori esclusivamente per lo stipendio, senza trarne più alcuna soddisfazione personale. (auguro a chiunche di arrivare a questa fase il più tardi possibile, perchè lavorare con soddisfazione è una gran bella cosa). e a quel punto, è ovvio che nel momento in cui non si ha più bisogno dello stipendio (perchè dato il proprio capitale, ambizioni e tenore di vita non è necessario aggiungere altri soldi al calderone) automaticamente non c'è motivo di proseguire.
ti invito nella sezione obbligazioni dove da anni si dibatte della questione nel topic
Vivere di rendita, posso (Vol. XXXII)?
posta anche lì questa storia, troverai spunti interessanti.
quello che trovo di sbagliato in quanto esponi è l'idea di versare volontari all'INPS partendo da uno stipendio alto (!) e per tutti gli anni che mancano (!!!!)
I versamenti volontari solo se mancano pochi anni alla pensione, due, tre, max quattro. Versare per venti anni è una follia,
io fossi oggi nel 45enne non aspetterei di essere a pochi anni dalla pensione (ovverso altri 15 anni a spanne) x versare volontari...cercherei di pararmi da eventuali peggioramenti della normativa della pensione anticipata raggiungendo al più presto i 25 anni di contribuzione effettiva, anche con volontari. ma non su uno stipendio così alto, è un salasso.