Adempimenti fiscali su beni in successione quando neppure si sa ancora chi accetterà

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megliospenderlitutti

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Chi paga imposte e tasse (e come si deve dichiarare) quando c’è una eredità non solo con situazioni divisionali di immobili non chiarite, ma neppure sapendo se tutti i "chiamati" all'eredità accetteranno ?? Potranno poi gli enti impositori sanzionare chi non ha pagato sulla comunione se ancora non aveva neppure deciso se accettare o meno (alla data delle scadenze fiscali) e -comunque- con situazioni divisionali da chiarire?
E quando si andasse in una eventuale "lite" (divisione giudiziale)? Nel frattempo chi paga le imposte (e chi dichiara) ? Per accettare l’eredità ci sono in teoria 10 anni dal decesso del de cuius(norme civilistiche), ma il fisco non ammette esitazioni..... Possibile che il nostro ordinamento non ammetta una sorta di "sospensione" e che gli eredi non possano pagare le imposte (sia pure retroattivamente a partire dalla morte del de cuius) solo "a situazioni chiarite" ?? Qualcuno ha vissuto situazioni del genere (che ora stanno attanagliando un mio stretto familiare al quale non so cosa consigliare e che sta ricevendo risposte ondivaghe anche da professionisti che dovrebbero intendersene) ?
 
al fisco frega niente delle liti tra parenti, le tasse le paga alla successione uno degli eredi entro 12 mesi oppure oltre con sanzioni (abbastanza contenute all'inizio), e ha diritto di chiedere la parte agli altri (auguri). nessuno vi obbliga a fare successione nei 12 mesi, ma sappiate che pagherete sanzioni sempre maggiori.
 
Da un punto di vista logico (ma anche giuridico) dovrebbe però esser fatta almeno una distinzione.

Non c'è dubbio che, essendo il fisco sempre “assetato di denaro”, si può capire che -dal punto di vista loro- non debba esserci interruzione nella corresponsione delle imposte dovute su ciascun immobile (anche perchè altrimenti potrebbero esserci dei “furbacchioni” che lasciano le cose in sospeso appositamente per sottrarsi a imposte e tasse). E questo può essere comprensibile.

Però io intendevo evidenziare quei casi dove non c'è certezza che il cittadino accetti l'eredità (ed è la LEGGE a stabilire che il presupposto della tassazione è che il “tassato” abbia dei “diritti reali” sul bene oggetto dell'imposta). Ma, se il chiamato/coerede ha -appunto per legge- dieci anni di tempo per decidere se accettare o no, mi sembra arbitrario che il fisco inizi a perseguitarlo dopo poco tempo ancor prima di sapere se questo potenziale coerede diventi o meno titolare effettivo di diritti sul bene da tassare. E' cioè legittimo che il fisco voglia le imposte (una volta che l'erede ha accettato) anche “retroattivamente” (cioè a partire dalla morte del de cuius): questo OK. Ma finché il coerede ha ancora tempo per decidere se vuole accettare o meno (e non lo ha ancora fatto), mi sembra ingiusto e arbitrario che il fisco lo inizi a perseguitare quando questo soggetto ha ancora tempo -per legge, appunto- per decidere se rinunciare o accettare.
 
L'avvocato Greco direbbe "questa è la legge!" :D

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