Affidamento figli e mantenimento: cambiato tutto per non cambiare nulla?

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Sara78

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Premetto, scrivo perché mi è capitato di seguire una discussione che mi ha lasciata di stucco e mi ha fatto trarre la conseguenza che siamo proprio la repubblica delle banane.
Da quello che ho capito:
fino al 2006 in caso di disgregazione familiare, c'era l'affidamento monogenitoriale dei minori.
E il genitore non affidatario pagava un assegno di mantenimento periodico al genitore affidatario.

Dal 2006 è stata approvata questa legge apparentemente assimilabile ad una rivoluzione copernicana, dove l'affidamento è (salvo casi particolari dove l'affidamento ad un genitore è potenzialmente pericoloso) di norma bigenitoriale. Si chiama affidamento condiviso.
Sembra che nonostante non sia prevista dalla legge...i tribunali italiani si sono inventati la figura del genitore "con collocamento prevalente".
Il genitore senza collocamento prevalente paga un assegno di mantenimento periodico al genitore con collocamento prevalente.

Mi chiedo, vi chiedo...alla fine della fiera nella pratica...cos'è cambiato, con questa "rivoluzione copernicana" di modernità, a parte la terminologia dove il termine "genitore affidatario" è stato sostituito con "genitore con collocamento prevalente", e sul decreto del tribunale, bontà loro, c'è scritto "condiviso" (strana condivisione essendoci una figura prevalente)?
Mi sfugge qualcosa?
 
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Premetto, scrivo perché mi è capitato di seguire una discussione che mi ha lasciata di stucco e mi ha fatto trarre la conseguenza che siamo proprio la repubblica delle banane.
Da quello che ho capito:
fino al 2006 in caso di disgregazione familiare, c'era l'affidamento monogenitoriale dei minori.
E il genitore non affidatario pagava un assegno di mantenimento periodico al genitore affidatario.

Dal 2006 è stata approvata questa legge apparentemente assimilabile ad una rivoluzione copernicana, dove l'affidamento è (salvo casi particolari dove l'affidamento ad un genitore è potenzialmente pericoloso) di norma bigenitoriale. Si chiama affidamento condiviso.
Sembra che nonostante non sia prevista dalla legge...i tribunali italiani si sono inventati la figura del genitore "con collocamento prevalente".
Il genitore senza collocamento prevalente paga un assegno di mantenimento periodico al genitore con collocamento prevalente.

Mi chiedo, vi chiedo...alla fine della fiera nella pratica...cos'è cambiato, con questa "rivoluzione copernicana" di modernità, a parte la terminologia dove il termine "genitore affidatario" è stato sostituito con "genitore con collocamento prevalente", e sul decreto del tribunale, bontà loro, c'è scritto "condiviso" (strana condivisione essendoci una figura prevalente)?
Mi sfugge qualcosa?

"Affidamento" e "collocamento" sono termini che assumono un significato diverso.
L'affidamento si riferisce all'esercizio della responsabilità genitoriale, cioè chi assume le decisioni sulla vita dei figli (istruzione, salute, ecc) e la regola è l'affidamento condiviso, come prevede l'art. 337-ter.
Soltanto in alcuni casi il Magistrato può decidere di affidare il minore ad uno solo dei genitori (ad esempio quando l'altro genitore sia persona violenta).

Il termine "collocazione" indica invece presso quale luogo il minore abiterà e avrà residenza (che può essere "prevalente" se abiterà prevalentemente presso uno dei genitori, o "alternato" se abiterà alternativamente presso l'uno e presso l'altro, ad esempio un mese con la madre ed un mese con il padre).

In caso di separazione giudiziale su queste questioni decide il Giudice.
In caso di separazione consensuale decidono i genitori di comune accordo, e il Giudice deve omologare gli accordi dei genitori, verificando che rispondano agli interessi del minore.

L'assegno di mantenimento tiene conto di diversi criteri. Non solo del collocamento.

L'importanza della riforma del 2006 sta proprio nel fatto che viene sancito il principio di bigenitorialità: i genitori vengono messi sullo stesso piano (viene, quindi, superato l'affidamento esclusivo che era in vigore prima della riforma).
 
"Affidamento" e "collocamento" sono termini che assumono un significato diverso.
L'affidamento si riferisce all'esercizio della responsabilità genitoriale, cioè chi assume le decisioni sulla vita dei figli (istruzione, salute, ecc) e la regola è l'affidamento condiviso, come prevede l'art. 337-ter.
Soltanto in alcuni casi il Magistrato può decidere di affidare il minore ad uno solo dei genitori (ad esempio quando l'altro genitore sia persona violenta).

Il termine "collocazione" indica invece presso quale luogo il minore abiterà e avrà residenza (che può essere "prevalente" se abiterà prevalentemente presso uno dei genitori, o "alternato" se abiterà alternativamente presso l'uno e presso l'altro, ad esempio un mese con la madre ed un mese con il padre).

In caso di separazione giudiziale su queste questioni decide il Giudice.
In caso di separazione consensuale decidono i genitori di comune accordo, e il Giudice deve omologare gli accordi dei genitori, verificando che rispondano agli interessi del minore.

L'assegno di mantenimento tiene conto di diversi criteri. Non solo del collocamento.

L'importanza della riforma del 2006 sta proprio nel fatto che viene sancito il principio di bigenitorialità: i genitori vengono messi sullo stesso piano (viene, quindi, superato l'affidamento esclusivo che era in vigore prima della riforma).

Diciamola tutta. laddove c'è un "collocamento prevalente", la bigenitorialità va a farsi friggere.
Qualcuno pensa che il genitore del week end possa incidere sull'istituto scolastico che il minore frequenta dal lunedi al venerdi?
Seconda obiezione: il principio di bigenitorialità prevede che il minore ha il diritto di ricevere educazione istruzione cura e accudimento da ambo i genitori (la legge dice in maniera continuativa ed equilibrata con entrambi i genitori, ma vabbè, i tribunali fanno fatica a capire che l'aggettivo equilibrato è semplicemente il contrario di squilibrato)....senza tempi paritetici...la domanda è---il genitore senza collocamento prevalente, come educa, cura, accudisce e istruisce? Via skipe?? Mantenimento ok...ci pensa l'assegno. Ma accudimento cura e istruzione in maniera equilibrata da entrambi i genitori..mica me la spiego.
Chi mi aiuta?
 
Diciamola tutta. laddove c'è un "collocamento prevalente", la bigenitorialità va a farsi friggere.
Qualcuno pensa che il genitore del week end possa incidere sull'istituto scolastico che il minore frequenta dal lunedi al venerdi?
Seconda obiezione: il principio di bigenitorialità prevede che il minore ha il diritto di ricevere educazione istruzione cura e accudimento da ambo i genitori (la legge dice in maniera continuativa ed equilibrata con entrambi i genitori, ma vabbè, i tribunali fanno fatica a capire che l'aggettivo equilibrato è semplicemente il contrario di squilibrato)....senza tempi paritetici...la domanda è---il genitore senza collocamento prevalente, come educa, cura, accudisce e istruisce? Via skipe?? Mantenimento ok...ci pensa l'assegno. Ma accudimento cura e istruzione in maniera equilibrata da entrambi i genitori..mica me la spiego.
Chi mi aiuta?

Chi ti aiuta a fare cosa? Un bagno di realtà oggettiva? Vuoi incidere di più? vuol dire passarci più tempo, vuol dire che viene collocato prevalentemente a casa tua. Fine. Ti va? lo puoi fare? Perchè vorrei anche capire come mai cose impossibile durante un coniugio diventano possibili dopo, forse se fossero state messe in atto prima non si arrivava a separarsi, anche se non vale per tutti i casi (se c'è incompatibilità tra i coniugi o i partner c'è poco da dire o fare, salvo che non sia la bizza di due immaturi). O pur di incidere di più ti sembra normale che tuo figlio viva tre giorni in una casa e altrettanti in un'altra? Probabilmente per incidere davvero alla fine c'è bisogno soltanto di una cosa, non sempre facile da realizzare: ottimi rapporti tra i due ex partner e continuità genitoriale, continuità che è tanto più possibile se creata e maturata prima della separazione. Se tuo figlio ti ha come punto di riferimento e l'altro genitore lo apprezza rimani tale anche a chilometri di distanza e questo sarebbe valso anche senza separazione in caso magari di trasferimento per lavoro. Vivo in una realtà lavorativa dove moltissimi sono fuori sede diversi giorni a settimana, ha delle conseguenze, ma nessuno si sente meno padre o meno madre.
 
Perdonami la durezza, ma davvero non si è padri o madri per sentenza. Non è una sentenza a far si che tuo figlio ti segua, ti rispetti., ti ascolti, si confidi con te, si appoggi a te. Poi non vivo fuori dal mondo e so benissimo che a volte i rapporti tra ex possono essere terribili ma sarebbe auspicabile che i dissidi restassero di coppia, di ex coppia e non interferissero o interferissero il meno possibile nel loro rapporto come genitori. Però per poter resistere alla tentazione di vendicarsi sull'altro, che è comune, sia per gli uomini che per le donne, usando il figlio, il proprio ruolo genitoriale, bisogna essere stati PRIMA dei buoni genitori e allora nessuna o quasi persona degna di questo nome vorrà privare suo figlio di un genitore a cui è legato profondamente, di cui ha bisogno lui, non l'ex che ti sta sulle scatole se non peggio. A volte per motivi anche fondati non si riesce a svolgere al meglio il proprio ruolo di genitori, a creare un rapporto denso e forte e quando ci si separa i nodi vengono al pettine, i rimpianti, i sensi di colpa, lasciamo da parte l'ex o la ex più o meno odiosi e si vuole recuperare ed è giusto voler recuperare, ma ci vuole tempo ed azzeramento delle pretese, perchè magari è finita anche perchè non siamo stati un granchè come genitori, e ripeto magari anche per cause esterne e/o per debolezze ormai superate, perchè se l'ex o la ex sente solo vagamente puzza di pretesa scateni una guerra che è l'ultima cosa di cui hai bisogno e di cui ha bisogno il figlio. Ho visto separazioni dove il rapporto tra i due come genitori è quasi funzionato meglio di prima, ma funzionava molto bene prima, dove è venuto a mancare per forti dissidi, per un periodo, ma poi ricomposto, perchè c'era già prima e c'era una volontà davvero a favore del figlio e non del proprio bisogno di sentirsi almeno bravi genitori visto che si è falliti come partner e ho visto situazoini precipitare, ma erano tutte fragili prima o dolorose o le persone coinvolte immature.
 
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