Buonasera, vorrei porre il seguente quesito che mi è stato posto e non riesco a trovare rferimenti normativi:
Da poco è deceduto il padre che era vedovo, della persona che cerca soluzione alla problematica, premetto che aveva un'unica figlia.
Il padre era usufruttuario dell'appartamento di proprietà della figlia in cui vivevano insieme con la famiglia della figlia.
Il padre aveva intestato le utenze di acqua e luce.
Inoltre era proprietario di due piccolissimi appezzamenti di terreno non redditizi.
La fliglia sarebbe intenzionata ad effettuare la rinuncia dell’eredità e quindi non effettuare la successione.
Vorrebbe capire per bene i termini entro i quali poter effettuare tale rinuncia e la spiegazione di possesso dei beni del defunto, premettendo che il padre non aveva nulla, oltre i terreni sopra menzionati, neanche il mobilio in quanto per l'arredamento della casa aveva provveduto la figlia e il marito.
Ha un dubbio enorme per quanto concerne le utenze intestate al padre, come si deve comportare e quale procedura effettuare per non incorrere in errori, principalmente di accettazione tacita dell’eredità?
Ma le utenze si ereditano?
La voltura delle utenze a suo nome potrebbe comportare l’accettazione tacita dell’eredità?
Se effettua la voltura per decesso del titolare sul modello predisposto dalle società fornitrici dei servizi vi è la voce di dichiarare di essere erede, ma in realtà lei è già la proprietaria dell’immobile dove sono attive le utenze e risiede da decenni.
Se paga lei o il marito, le bollette intestate al padre che sono pervenute, relativi ai consumi effettuati dalla sua famiglia con i loro soldi magari tramite il servizio on line della loro banca, questo potrebbe essere lo stesso un’accettazione tacita dell’eredità?
Le utenze le potrebbe far fare la voltura al marito ma considerato che è lei la proprietaria dell’appartamento ma a quale titolo?
Spero di aver esposto in modo chiaro la problematica e confido nelle vostre risposte e consigli per la risoluzione.
Ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi.
Cordiali saluti.
Da poco è deceduto il padre che era vedovo, della persona che cerca soluzione alla problematica, premetto che aveva un'unica figlia.
Il padre era usufruttuario dell'appartamento di proprietà della figlia in cui vivevano insieme con la famiglia della figlia.
Il padre aveva intestato le utenze di acqua e luce.
Inoltre era proprietario di due piccolissimi appezzamenti di terreno non redditizi.
La fliglia sarebbe intenzionata ad effettuare la rinuncia dell’eredità e quindi non effettuare la successione.
Vorrebbe capire per bene i termini entro i quali poter effettuare tale rinuncia e la spiegazione di possesso dei beni del defunto, premettendo che il padre non aveva nulla, oltre i terreni sopra menzionati, neanche il mobilio in quanto per l'arredamento della casa aveva provveduto la figlia e il marito.
Ha un dubbio enorme per quanto concerne le utenze intestate al padre, come si deve comportare e quale procedura effettuare per non incorrere in errori, principalmente di accettazione tacita dell’eredità?
Ma le utenze si ereditano?
La voltura delle utenze a suo nome potrebbe comportare l’accettazione tacita dell’eredità?
Se effettua la voltura per decesso del titolare sul modello predisposto dalle società fornitrici dei servizi vi è la voce di dichiarare di essere erede, ma in realtà lei è già la proprietaria dell’immobile dove sono attive le utenze e risiede da decenni.
Se paga lei o il marito, le bollette intestate al padre che sono pervenute, relativi ai consumi effettuati dalla sua famiglia con i loro soldi magari tramite il servizio on line della loro banca, questo potrebbe essere lo stesso un’accettazione tacita dell’eredità?
Le utenze le potrebbe far fare la voltura al marito ma considerato che è lei la proprietaria dell’appartamento ma a quale titolo?
Spero di aver esposto in modo chiaro la problematica e confido nelle vostre risposte e consigli per la risoluzione.
Ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi.
Cordiali saluti.